Papersera.net

Ecco l'indice del nuovo numero:

Paperinik e la trasferta astrale - Predatori e prede STORIA INEDITA Sisti/Leoni
Paperinik e la scheggia orbitale
Paperinik e il grande sonno
Paperinik e il risveglio del ripulitore
Paperinik e la giravolta temporale
Paperinik e il leggendario metropolitano
Paperinik e la banda dei dodici STORIA CULT

Ma la cult è la stessa di topolino story

Indice piuttosto scarso, con la Cult appena ripubblicata su Topolino Story. Vediamo se l'inedita, perlomeno, mantiene la stessa qualità delle puntate precedenti

Si avete ragione...manco l'ho letta avendola letta già su Topolino Story non ho perso tempo...

Per la clamorosa contemporaneità della Banda dei Dodici con Topolino Story non prendetevela con l'AppGrade che segue regolarmente la cronologia delle storie cult.
Piuttosto, tra i difetti riscontrati nel primo numero della seconda serie di TS, è da aggiungere anche questo.

Per la clamorosa contemporaneità della Banda dei Dodici con Topolino Story non prendetevela con l'AppGrade che segue regolarmente la cronologia delle storie cult.
Piuttosto, tra i difetti riscontrati nel primo numero della seconda serie di TS, è da aggiungere anche questo.

Però non dimentichiamo un dettaglio: TS (Topolino Story) non è una serie "per chi già compra tutto il resto", ma è una delle tante serie da edicola abbinata ad un quotidiano che punta un po' anche al lettore occasionale, quello che dice "toh, fanno una raccolta delle migliori storie anno per anno, io non ne compro mai ma magari una raccolta così, tanto per avere una antologia delle migliori, la faccio".
Ad un lettore del genere non puoi andare a dire "la miglior storia dell'anno XXXX sarebbe YYYYYYYY, ma non te la stampiamo perché sta venendo stampata anche in un oscuro mensile di cui tu non sai neppure l'esistenza".

Mi pare logico lamentarsi di pubblicazioni quasi simultanee in altri casi; ad esempio su Classici e Grandi Classici, o su Classici e Vattelapesca, perché sono pubblicazioni abbastanza "random" in cui il redattore ha ampia libertà di scelta e può permettersi di sforzarsi di evitare duplicati; ma in questo caso abbiamo due riviste con precisi vincoli da cui non possono esulare.
L'appGrade segue una sua cronologia e non può fare altrimenti, altrimenti ne escono danneggiati i lettori dell'Appgrade che non comprano TS; TS ha dei suoi criteri e non può fare altrimenti, o ne escono danneggiati i lettori che seguono TS ma non Appgrade. Morale, sfortuna vuole che questo porti ad una pubblicazione doppia, che infastidirà una piccola fetta di pubblico (l'intersezione dei due gruppi di lettori). Mi sa che non ci sono alternative, tocca farsene una ragione.

Si ora che ci penso avete ragione...hai ragione Brigitta non dobbiamo prendercela con Paperinik Appgrade che giustamente pubblica le storie in ordine cronologico...

Infatti penso che tutti i commenti sulla banda dei dodici siano stati di dispiacere più che altro xD

Si Brigitta, hai ragione circa i diversi lettori a cui le due testate in questione si rivolgono, però questa 'sfortunata' contemporaneità (anche se solo per un ristretto numero di lettori che seguono entrambe le serie) poteva essere evitata dal momento che la storia in questione è una 'cult martiniana', genere che l'AppGrade include da 30 numeri, cioè da due anni e mezzo, genere che i curatori di TopolinoStory avrebbero dovuto quantomeno conoscere, visto il discreto successo che il PkApp ha avuto e tuttora ha.

Non so di preciso quando finiranno queste cult di Martina: penso che se i curatori di TS ne avessero presa una del 1985 (dunque in uscita tra 4 settimane), sull'App ce la saremmo ritrovata comunque ma a distanza di diversi mesi.

Considerando che attendevo da parecchio di leggere La Banda dei Dodici (che alla fine si è rivelata piacevole, ma un po' "meh"), la coincidenza per me è stata sfortunata, ma l'ho accettata. Anzi, visto che avevo smesso di comprare l'Appgrade, quando presi il Topolino Story pensai: bene, così non mi toccherà comprare ancora Appgrade apposta per quella storia.
Invece mi è toccato comprarlo lo stesso perché c'era Paperinik e il risveglio del ripulitore, storia che da piccolo adorai e che avevo perso. Me la ricordavo migliore, a dire il vero, ma si sa, da piccoli... [smiley=aiMieiTempi.gif](almeno in questo caso, e poi comunque era una questione di completezza).
Così mi sono riletto da capo anche La Banda dei Dodici, e tutto sommato poteva andarmi peggio (in quel periodo con Pk sono state fatte cose ben peggiori). Le altre fanno parecchio schifo sulle trame, ma va beh.

Ma il problema non è mica quello: perché in Paperinik e il risveglio del Ripulitore sono riusciti a ristampare ben due pagine (il Prologo), indovinate dove...alla fine! Incastrate tra la penultima e l'ultima. Ma si può? Adesso, un po' più di cura editoriale non guasterebbe... [smiley=facepalm.gif] [smiley=facepalm.gif] [smiley=facepalm.gif] [smiley=facepalm.gif] [smiley=facepalm.gif]

Che la Banda dei Dodici (inesistente, oltretutto) sia stata votata come miglior storia del 1980 in un apposito TopoOscar mi da da pensare sulla qualità delle altre storie di quell'anno.
Forse a molti sarà piaciuto questo strano tardo Martina che fa chiamare dai nipoti 'padrino' il loro Nonno Bassotto, che rispolvera vecchi luoghi e situazioni (la villa di Paperone con ponte levatoio, circondata da canali infestati da coccodrilli - il lago delle streghe con tanto di castelletto sgarrupato, forse ex dimora di Amelia e Magò e adesso occupato dai Bassotti - la richiesta di villeggiatura da parte dei nipotini), facendo una minestra dai diversi sapori dove, tutto sommato, riconosco un ritmo e il fatto che comunque non ci si annoi.

Al lettore che non conoscesse le storie martiniane di Paperinik dei primi '70 sarà pure apparsa 'indimenticabile' ma a me ha dato un senso poco di 'cult' e più di parodia delle 'cult' stesse. D'altronde già da vari anni notiamo un Martina quasi stufo di se stesso e che si prende in giro parodiandosi, restando fedele ad una certa scorrettezza di comportamenti, 'mitigati' e colorati da situazioni e dialoghi molto demenziali che da questo momento in poi prevarranno in generale su tantissime storie di tanti autori, sia della nuova guardia che della vecchia.

Che la Banda dei Dodici (inesistente, oltretutto) sia stata votata come miglior storia del 1980 in un apposito TopoOscar mi da da pensare sulla qualità delle altre storie di quell'anno.
Forse a molti sarà piaciuto questo strano tardo Martina che fa chiamare dai nipoti 'padrino' il loro Nonno Bassotto, che rispolvera vecchi luoghi e situazioni (la villa di Paperone con ponte levatoio, circondata da canali infestati da coccodrilli - il lago delle streghe con tanto di castelletto sgarrupato, forse ex dimora di Amelia e Magò e adesso occupato dai Bassotti - la richiesta di villeggiatura da parte dei nipotini), facendo una minestra dai diversi sapori dove, tutto sommato, riconosco un ritmo e il fatto che comunque non ci si annoi.

Al lettore che non conoscesse le storie martiniane di Paperinik dei primi '70 sarà pure apparsa 'indimenticabile' ma a me ha dato un senso poco di 'cult' e più di parodia delle 'cult' stesse. D'altronde già da vari anni notiamo un Martina quasi stufo di se stesso e che si prende in giro parodiandosi, restando fedele ad una certa scorrettezza di comportamenti, 'mitigati' e colorati da situazioni e dialoghi molto demenziali che da questo momento in poi prevarranno in generale su tantissime storie di tanti autori, sia della nuova guardia che della vecchia.

In effetti il Martina migliore alle prese con Paperinik si è visto anni prima. Questo tardo Martina non è disprezzabile però nelle storie manca quella originalità che ha reso Paperinik quel grande personaggio che è. Magari oggi a una storuia così potremo gridare al capolavoro oppure al "nulla di che" ma per quegli anni era davvero tanta roba

Che la Banda dei Dodici (inesistente, oltretutto) sia stata votata come miglior storia del 1980 in un apposito TopoOscar mi da da pensare sulla qualità delle altre storie di quell'anno.

Per amore della precisione, nel sondaggione del Papersera la banda dei dodici è giunta terza, alle spalle di un doppio Scarpa.

Bè, sempre una (meritata?) medaglia di bronzo l'ha presa.
Ricordavo Fillo che aveva detto ciò a proposito delle scelte degli autori di Topolino Story per il 1980: a sto punto potevano mettere la Febbre del Rodio o lo Stravigarius!

È stata la storia più votata da noi del papersera per il topooscar del 1980 ! Quindi son voluti andare sul sicuro !

A me la Banda dei Dodici non è dispiaciuta affatto, anzi confesso di averla trovata migliore della cult del mese precedente e di quello prima ancora.
Come ho provato ad esprimere nella recensione, mi colpisce particolarmente l'evidente ed assoluta scorrettezza che anima i paperi in tutta la storia.
Già all'inizio notiamo che sia Paperino che i nipotini non si mostrano per nulla preoccupati dal tono lugubre dello zio, sperando piuttosto che - se proprio sta tirare le cuoia - almeno gli lasci in eredità l'albergo per miliardari (infatti l'incipit della storia era proprio il desiderio di villeggiatura dei nipotini). Notevole è poi l'atteggiamento di Paperino catturato dai Bassotti: decide di godersi la prigionia quasi fosse una vacanza, tanto c'è chi lo nutre e lui può pisolare da mattina a sera... e chi ci pensa ai parenti in pensiero?
Anche Paperone non è da meno, fregandosene altamente del rapimento del nipote, ed elargendo ai nipotini ben "15 secondi" di trasmissione tv (per lanciare un appello a Paperinik) più per togliersi il pensiero che non per un reale interesse verso il nipote.
Anche l'eroe mascherato non brilla per correttezza, posto che prima si impossessa illegalmente dell'auto rimossa dalla sosta vietata, e poi arriva a minacciare Paperone per farsi concedere una vacanza sotto le vesti di Paperino.
Si tratta di un Paperinik vendicatore che per gli standard odierni è davvero un bel leggere, e comunque la storia mantiene sempre un ritmo veloce ed incalzante.

Direi che è stato un bel numero: la saga di Sisti prosegue bene e continua ad aprire interrogativi (Leoni invece è una certezza!).
Il lungo sonno affronta temi spinosi, e già questo basterebbe a giustificarne la presenza: ma è anche interessante e divertente (la maratona televisiva mi ha ricordato molto quelle di Telethon).
La scheggia orbitale non è epica ma diverte, ed è positivo che (finalmente) abbiano deciso di pubblicare storie di uno stesso ciclo in numeri successivi. Anche se l'ordine non è quello con cui furono stampate nel 2010 su Topolino... ma importa poco, tanto sono episodi autoconclusivi e slegati tra loro.
Il risveglio del ripulitore e la giravolta temporale sono simpatiche, interessanti, ma non il non plus ultra del numero.
Bella poi il Misterioso metropolitano: attuale parlando del tema delle bufale in rete e delle psicosi collettive.
La cult, poi... è magnifica! C'è il Martina cattivo che più cattivo non si può. Lo scambio di battute tra Paperino e i nipotini sulla possibile morte dello Zione è favolosamente scorretto. L'unica cosa che mi ha perplesso è che si parli di Banda dei Dodici, quando in realtà a parte i tre Bassotti e il Padrino (bel nome, meglio del banale "Nonno") gli altri componenti non si vedono quasi.
Comunque bel numero, ci sono storie di qualità, ed è positivo che stiano ristampando le storie di uno stesso ciclo, senza smozzicarne qualcuna qua e là. Spero continuino su questa linea.

La scheggia orbitale non è epica ma diverte, ed è positivo che (finalmente) abbiano deciso di pubblicare storie di uno stesso ciclo in numeri successivi. Anche se l'ordine non è quello con cui furono stampate nel 2010 su Topolino... ma importa poco, tanto sono episodi autoconclusivi e slegati tra loro.

Perdonami MiTo - mi rendo ben conto che si tratta di opinioni personali e dunque assolutamente non opinabili - ma la storia sull'armadillo mi è sembrata davvero pessima: innanzitutto (mi) sembra irreale che in semplice raggio laser possa annullare gli effetti della gravità su una porzione di terreno e rocce sottostanti; poi non capisco come mai Paperone non si stupisca troppo della presenza di Paperinik (spiegazione tiratissima) e nemmeno si interroghi sul dove sia andato a finire il nipote; ed ancora, che ci fà un "armadilo mecanico" nel deposito del deposito (scusate il gioco di parole).
Per non parlere dell'assurdità del fatto che Paperone possa controllare la corse dell'asteroide come se si trattasse di un videogioco (questa è la parte, imho, più assurda di tutta la storia); e poi, non dovrebbe disintegrarsi tutto durante l'atterraggio? Mah
E vogliamo parlare del "bestio" che ha incontrato Paperinik? Se è scappato via sull'asteroide, dovrebbe essere stato trasportato sulla Terra anche lui... no?
Infine, lo scambio di battute che si ha quando ZP scopre l'identità segrta di Paperino è veramente irreale, infantile ed assurdo.

Penso di non aver dimenticato nulla, ma sono certo che ad un'altra lettura potrei trovare ulteriori incongruenze... mi auguro di non leggere mai più roba simile, e dunque spero davvero che non decidano di pubblicare gli ulteriori due episodi sui prossimi numeri di questa testata.

ed ancora, che ci fà un "armadilo mecanico" nel deposito del deposito (scusate il gioco di parole).

non dovrebbe essere la rimessa del deposito con tutti i mezzi usati da ZP nel corso degli anni?

Perdonami MiTo - [...]

Tutto giusto. La trama è effettivamente assurda e totalmente irrealistica. Diciamo che serviva un pretesto per far svolgere l'azione vera e propria. Il cuore della storia, infatti, non è nè il salvataggio del deposito nello spazio, nè lo scontro con il vermone spaziale (che compare solo per giustificare la presenza dell'Armadillo: non dimentichiamoci che è pur sempre una storia promozionale) bensì l'analisi del rapposrto tra Paperinik e Paperone. Mi piace il modo in cui Vitaliano ha tratteggiato la vicenda, mostrando cosa accadrebbe se . Quanto al fatto che l'Armadillo si trovi nella rimessa del deposito non ci trovo nulla di strano: in fondo è pieno di mezzi strani, particolari e "ciminani" (tra l'altro c'è anche un omaggio al Maestro Cimino, che ho gradito molto).
Leggendola senza badare troppo alla verosimiglianza degli eventi è anche una storia divertente. I dialoghi di Vitaliano sono sempre esilaranti...

Avete ragione entrambi Andrea e MiTo, quel che volevo dire è che trovavo strano non il fatto che nel deposito ci fossero mezzi speciali, ma ci fosse proprio un mezzo che poi verrà usato da Paperinik come se fosse suo. Mi rendo conto che si tratta di essere un po mentalmente elastici, però la cosa mi appare forzata, ecco. Anche perchè Paperinik si comporta come se conoscesse già l'Armadillo, ma in realtà quella è la storia di esordio del mezzo.

Solo io mi sono commosso a rivedere Leoni disegnare Paperinik?

Spero davvero che torni a cimentarsi anche nei testi!