Finito anche questo numero, scrivo qualche mia considerazione:
- E' molto interessante poter leggere le prime storie di Amelia in ordine cronologico, in modo da vedere quanta continuity c'era agli inizi e cosa oggi venga rispettato delle origini del personaggio. E' un peccato che con la sequenza degli Uncle Scrooge qualche storia per ora rimanga fuori, per il futuro proporrei un bell'one shot cronologico sulle "origini" barksiane di questo personaggio.
Comunque, si nota come il 99% degli sceneggiatori dovrebbe rileggersi Zio Paperone e la fattucchiera. Innanzi tutto è una donna signorile (ha comprato tutte le monetine, non rubate!) astuta, seducente, determinata, con una sua dignità, anche malvagia, entro certi limiti. Non la rimbambita che corre via a suon di agliate come accade la maggior parte delle volte oggi.
Poi, non le interessa la ricchezza "volgare" fine a sè stessa (per quello ci sono i Bassotti) alla quale a volte sembra correre dietro, lei vuole il potere economico illimitato su tutto il mondo!
Si nota anche come il decino dello zione diventi alla fine una questione di orgoglio, anche solo con le altre monetine potrebbe diventare favolosamente ricca!
Ma, le due cose piu' importanti: 1) Amelia vive a Sulfuria! Non mi pare nessuno abbia mai ripreso il nome di questo paesino! (qui va però controllato il testo originale) 2) Le restanti monetine di tutti gli altri ricconi solitamente nelle storie non vengono nominate, e quelle volte in cui la strega riesce quasi a fondere il decino, non ce n'è traccia nelle vignette!
- Trovo molto bello il disegno a pag. 22 di Amelia: per una volta il personaggio ha trasmesso anche a me quella carica "sexy" che tutti ci vedono. Complimenti a Carlos Mota!
- Man mano che Barks va avanti con gli anni, trovo i suoi disegni sempre migliori. Il tratto di questi relativamente ultimi anni è sempre piu' asciutto, e assieme ai primissimi anni '50, è il suo periodo che preferisco.
- Il finale di Zio Paperone e la caverna di Alì Babà mi ha lasciato stranito, come quello di molte brevi di questo numero: sembra quasi che, giunto alle ultime vignette, per mancanza di spazio Barks abbia dovuto chiudere di netto.
- Come sempre, interessante il completismo di questa testata, che sia pure scannerizzati e non tradotti, ripropone tutti (per ora) i contenuti degli Uncle Scrooge. Aspetto di vedere il prossimo numero per vedere come affronteranno l'aumento delle storie non di Barks all'interno dei singoli numeri. Sempre per parlare di completezza, gradita anche la storiella inedita ormai d'annata (che fa strano vedere letterata al computer), e interessante il suo articolo introduttivo.
Oggi Uack!, domani Gli argini del tempo. Il classico e l'innovazione, eppure con gli stessi identici personaggi.