Fin da quando è stata annunciata la
Definitive Collection, ho pensato subito a
Pippo Reporter come principale titolo papabile per questa collana. Aveva tutti i requisiti in regola, non ultimo l’alta qualità della serie firmata da
Teresa Radice e
Stefano Turconi!
Per questo, quando a Lucca Comics dello scorso anno la De Poli ha annunciato proprio questa serie per il terzo numero della testata, non ha fatto altro che confermare un atto dovuto: da anni molti lettori aspettavano un volume o un “vattelappesca” che raccogliesse le storie di questa saga (cosa già avvenuta in altri Paesi del mondo), e l’arrivo della
Definitive è stata l’occasione giusta per poter approntare in grande stile la ristampa, che con il sistema dei vari volumi presenterà in modo completo e ordinato tutta la serie, ormai prossima alla sua conclusione.
Cosa dire delle storie? Be’, bellissime
Nelle sceneggiature di Teresa ritroviamo il “vero” Pippo, non l’eterna spalla la cui unica connotazione possibile è la stupidità, ma un personaggio stralunato non privo di una sua logicità del tutto personale e molto sognante.
Nei disegni di Stefano recita il Pippo dell’animazione, quello dei corti degli anni '40-’50 in cui c’era tutta la sua vitalità, la sua essenza, il suo modo di affrontare la vita. Il Pippo di Turconi non è fisso nelle vignette, è come se si muovesse davanti ai nostri occhi mentre scivola, cade, inciampa, corre, si veste, ride… ogni azione che il disegnatore fa compiere al protagonista è un movimento raffinato.
Il lavoro di Stefano non si ferma a Pippo, comunque: l’eleganza, la dolcezza e la “pasticcioneria” di Minni sono rese in modo credibile, Blackspot possiede tutto il rigore e la freddezza che il personaggio richiede, e le ambientazioni riproducono in modo riuscito l’America degli anni ’20: ogni dettaglio è curato, ogni abito ed edificio rispecchia lo studio e la ricerca effettuati dall’autore.
In questa prima
tranche le trame si concentrano sulle inchieste di Pippo che finiscono per mettere i bastoni fra le ruote degli intrighi illeciti di Blackspot: col progredire della serie ci sarà una maggiore varietà di sviluppi, ma per ora questo andamento della serie si rivela funzionale alla conoscenza di personaggi come la gang di malavitosi capeggiata da Pietro Gamba, il sindaco Horace Horse e la veggente Claire La Belle. Oltre ovviamente a Pippo e Minni che, pur esaltando le caratteristiche già presenti nella versione standard dei rispettivi personaggi, si muovono comunque in modi un po’ diversi rispetto alle normali avventure ambientate ai giorni nostri. Il solo fatto di farli agire insieme è una scelta decisamente originale, che permette di creare interazioni inusuali e godibilissime.
In
Cronista per caso c'è la scena spassosa dell'assunzione al quotidiano dove di lì a breve lavorerà come giornalista, oltre che la scena della calza-sciarpa
In
Vasetto Sospetto abbiamo un'inchiesta in piena regola, e possiamo ridere dell'inadeguatezza di Donnie, lo scagnozzo di Pietro Gamba. In
Crociera con Ghiaccio ecco il Pippo più genuino, quello che saluta il suo riflesso nell'oblò della nave e che toccando tasti a caso di un complesso macchinario risolve una situazione spinosa. Infine con
Finale di campionato si inizia a staccarsi leggermente dai complotti di Blackspot raccontando una storia delicata che parla di sogni, aspirazioni e della volontà di trovare un proprio posto nel mondo.
Quattro storie, e già c'è molta della poesia e delle caratteristiche salienti di questa serie
Il volume in sé soddisfa il palato del lettore esigente, esattamente come i due precedenti numeri della testata: con un ottimo rapporto qualità-prezzo, infatti, abbiamo la raccolta delle prime quattro storie di
Pippo Reporter – l’inserimento della prima avventura del secondo ciclo è probabilmente da imputare alla suddivisione della serie nei successivi numeri a lei dedicati – , una bella intervista a Teresa e Stefano nella quale vengono esplicitate ispirazioni e intenti e dalla quale emerge forte la loro concezione disneyana e tanti bei bozzetti preparatori.