Non che la cosa abbia grande importanza, perché sappiamo bene che le traduzioni delle storie di Barks nei primi sessantanove numeri di Zio Paperone sono state fatte, come ho già accennato, con molta fantasia; ma preso da curiosità ho controllato sia l'originale americano che The Complete Carl Barks a cura di Luigi Olmeda, e la versione di Olmeda è, come sempre, molto fedele all'originale. Infatti, nella terza tavola, un nipotino dice: "Qua, spengi subito quella radio, o Zio Paperone la farà volare dal finestrino, con i gorgheggi di Tweedy Teentwirp!"; nella sesta tavola: "Uh - (ulp!) - noi abbiamo appena scoperto che possiamo captare le canzoni di Tweedy Teentwirp da una stazione di Brisbane!"; e nella ventiduesima tavola, il lavorante dell'allevamento: "In tal caso perderemo il nostro capo, e Tweedy Teentwirp perderà tre fedelissimi fans!". Quindi "bella" e "mitica" riferite a Tweedy nella versione di Lidia Cannatella, sono state evidentemente aggiunte di proposito, a sottolineare che si trattava di una donna. Del resto, già nella seconda vignetta della terza tavola, Zio Paperone risponde a Quo: "I hate him!", il che non lasciava alcun dubbio sin dall'inizio sul sesso del cantante, così come l'aveva pensato Barks.
A conferma della libertà che la Cannatella si concesse nel tradurre le storie dell'Uomo dei Paperi, quando Zio Paperone elenca i guai delle sue imprese in ordine alfabetico, alla "b" nella versione originale, ed in quella di Olmeda, non c'è il Brasile, ma, sempre sfruttando un gioco di parole che iniziano per "b", Bagdad ("In Bagdad my Bagdad bag factory got in bad with the Bagdad bigdads because of a bad sag the bags had!", che in Olmeda viene tradotto come: "A Bagdad la mia fabbrica di borse è in difficoltà perché quelli di Bagdad protestano perché le borse sono difettose!"). Per quanto riguarda il formaggio danese, che l'altra metà se la fossero già fatta fuori i roditori è pura invenzione della traduttrice, in quanto nell'originale il vecchio cilindro afferma, con una battuta molto più divertente: "E' una vecchia storia - c'è del marcio in Danimarca!". E per finire, circa l'Inghilterra, nella versione di Zio Paperone numero 26, e di conseguenza in quelle della Grande dinastia dei Paperi e Uack!, Tweedy fa andare in fallimento dei generici teatri dello zione, mentre nell'originale ci si riferisce con più pertinenza al suo teatro shakespeariano.
E' davvero un peccato che i testi della straordinaria opera di Barks siano stati tanto maltrattati nelle loro traduzioni italiane; e riproducendo in Uack! le storie nella stessa versione "fantasiosa" già apparsa in precedenza, si è persa l'ennesima occasione per far apprezzare il genio del Maestro dell'Oregon nel suo insieme, che non è fatto solo di insuperabili disegni e trame che al contempo avvincono e divertono, ma anche di testi ricchi di quella stessa inventiva che egli metteva nel creare i soggetti dei suoi capolavori.