Barks come autore.
Canto di Natale (Martina/Fonts): se c’è una storia di Martina che non sembra essere sua è questa. Certo, Scrooge è un tiranno e un despota con fiocchi e controfiocchi, ma dallo sviluppo dalla trama e soprattutto dall’assenza del consueto linguaggio “forbito” non si direbbe un’opera del Professore. Queste sono solo constatazioni e nulla voglio togliere a questa bellissima parodia, che pur non presentando grosse differenze dalla trama del racconto originale, trasmette un messaggio natalizio appropriato e il lettore (o almeno io) avverte uno strano senso di appagamento dalle azioni dello Scrooge redento. Belli i disegni, anche se un po’ troppo “anonimi”.
Paperino e il Canto di Natale (Barks): l’opposto dei valori morali contenuti nella storia precedente. Toni ironici e profondamente dissacratori, nessun happy end, un Paperino dalle idee confuse sulla morale Natalizia il tutto a evidenziare il lato commerciale che il Natale ha assunto. Insomma la morale è implicita, da trovare dentro di noi nella nostra distinzione tra giusto e sbagliato, mentre ridiamo degli affanni dei Paperi insieme al Maestro dell’Oregon. Barks, sei un genio.
Paperino e la fiaba natalizia (Barks): grande. Forse un po’ più prevedibile di Paperino e il Canto di Natale, ma comunque un Barks in grande stile che ci ricorda che il Natale è un grande dono per tutti, anche se nella nostra mentalità consumistica facciamo tutto per dimenticarlo.
Il ritratto di Zio Paperone (Mognato/Held): bella. Una degna parodia dell’opera originale, un Paperone caratterizzato come si deve terrorizzato dalle immagini grottesche trasmesse dal suo quadro e dal peso del suo comportamento, reso nevrotico dalla travolgente ruotine quotidiana. Il discorso sull’arte del libro originario, che la vedeva come unitile se fine a se stessa e senza nulla da trasmettere, fa un po’ a passeggio ma rischiava ovviamente di appesantire questa belle avventura. Unica nota dolente: che cavolo c’entra con le storie natalizie?!? Le hanno messe insieme solo perché sia Dickens che Wilde erano artisti del periodo Vittoriano? Bah…