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Le grandi storie Disney: Romano Scarpa - vol. 1

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Bramo
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PolliceSu   (5)
    Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
    Risposta #180: Domenica 26 Gen 2014, 20:52:18
    Ho finalmente concluso la lettura del prima volume di questa giga-omnia di Scarpa.
    Un volume che vede solo una storia di Scarpa come autore completo, lasciando il resto ai testi dell'onnipresente (ai tempi) Guido Martina.
    Martina che apprezzo anche molto, rimanendo alle storie contenute in questo #1, in avventure come Il Doppio Segreto di Macchia Nera (da sempre chiudo un occhio rispetto al deus-ex-machina di Eta Beta, facilonata senza spiegazioni particolari per portare a termine la trama), Le Delizie Natalizie e Il Carnevale di Paperin-Paperone. La "cattiveria" martiniana, che troverà poi sensata collocazione nella sua saga di Paperinik, anni dopo, risulta anche qui divertente, per quanto spesse volte supera il segno, e vedere oggigiorno Paperone ridere e godere della possibile morte di Paperino mi fa sempre molto strano.
    Le tavole dall'Almanacco non mi hanno mai fatto impazzire, invece Biancaneve e Verdefiamma, che non ricordavo pur avendola letta sui Maestri Disney, si è rivelata una storia riuscita e più che leggibile. Il problema semmai sta in Biancaneve, la Strega e lo Scudiero, una storia che si rivela decisamente sconclusionata, con i Nani dementi, una cattiva che parte da un presupposto fuffissimo e una serie di sequenze davvero poco sensate. Aiuto, altro che Paperino 3D che, lontana dall'essere un capolavoro o una storia significativa, si rivela come sceneggiatura un po' più coesa, e non ravviso tutta la confusione raccolta da alcuni. Alla fin fine è una discreta storia pseudo-fantascientifica, con alcuni eccessi di fantasia dell'assurdo ma abbastanza coerente con se stessa.
    Inevitabilmente, comunque, il meglio dell'albo resta Paperino e i Gamberi in Salmì, un giallo-thriller coi fiocchi, una storia in cui Scarpa riversa tutto il suo amore per i personaggi e quello che ha imparato guardando alle storie d'oltreoceano, molto più che a quanto stava facendo Martina in Italia. Il modus operandi diverso tra lo stile di sceneggiatura dei due è assolutamente lampante leggendo questo volume, infatti, e mentre Scarpa ne esce vincitore con una storia i cui personaggi restano vivi e credibili tutt'ora, senza bisogno di contestualizzare l'avventura nel periodo di realizzazione, Martina non può vantare altrettanto, creando storie che ancora adesso possono essere lette, godute e fruite con un certo divertimento, ma sempre ricordandosi del periodo in cui la storia è stata scritta, per giustificare certi voli pindarici delle trame e certi atteggiamenti eccessivamente sopra le righe dei protagonisti.
    Direi che il primo volume, in tal senso, non poteva essere manifesto programmatica migliore per segnare la differenza di concetto tra un tutto-Scarpa e un tutto-Scapra.

    Per quanto riguarda la fattura e gli intenti della collana, ad ogni modo, non ho nulla da recriminare. Gli intenti sono di portare un po' di fumetto Disney generico, con Scarpa ai disegni come collante, in molte case attraverso una collana "popolare". La fattura è quella molto buona a cui siamo stati abituati dalla Grande Dinastia dei Paperi e, in parte, da Topolino Story.
    Certo, in questo primo tomo gli articoli e i contenuti di approfondimento non abbondano, ma mi pare che anche nelle precedenti iniziative i primi volumi soffrissero di tale handicap, dovuto alla partenza. Ad ogni modo l'immancabile introduzione alla collana per penna dell'altrettanto immancabile Fabio Licari c'è, e Boschi si preoccupa di riassumere in 3 pagine i motivi per cui Scarpa merita una cronologica, almeno quanto se la sono meritata Barks e Gotfredson, riuscendoci abbastanza bene.
    Spiace che le introduzioni alle singole storie siano di una sola paginetta a testa, che se per storielle minori è più che sufficiente, impedisce di andare a fondo di avventure più articolate che meriterebbero maggior approfondimento. Spero che non sia sempre così, perché il pur bravo Beccatini in almeno un paio di occasioni ha dovuto riassumere davvero troppo quanto voleva dire, rendendo non troppo comprensibile la sua analisi.

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    Special Mongo
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      Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
      Risposta #181: Domenica 26 Gen 2014, 21:19:26
      Io non la vedo tutta questa faciloneria nello scioglimento del Doppio segreto. Un'opera di fantasia deve stupire, altrimenti dove starebbe il divertimento? Come ha detto qualcun altro, non c'è niente da rimanere sbigottiti, si chiama deus ex machina, è una tradizione antichissima.
      E nel Doppio segreto è pure usata molto bene e ha il suo impatto: Eta Beta i lettori di Topolino non lo vedevano da anni, quindi la sua presenza è una sorpresa inaspettata e permette di tirare un sospiro di sollievo al lettore che è in uno stato di tensione altissima, che nella vignetta precedente aveva visto Topolino sconfortato come mai e sull'orlo della sedia elettrica, a riflettere sul fatto che tutti, persino il suo migliore amico Pippo, non credono alla sua innocenza. Cioè, l'entourage fisso dei personaggi Disney che il lettore è abituato a incontrare su Topolino è tutto contro il nostro eroe. E' normale che Eta Beta è l'unico che potesse aiutarlo in quella situazione, l'unico che poteva venire a sapere così immediatamente degli incommensurabili problemi di Topolino in quel momento e l'unico che potesse credere all'innocenza di Topolino senza bisogno di prove. Eta Beta è infatti un uomo del futuro, dobbiamo o no far risaltare i suoi poteri super-normali? D'altronde lo si vede anche in storie successive come dal suo mondo Eta Beta, quindi a distanza, riesca a udire ciò che avviene nel nostro e in altri mondi. A maggior ragione se si tratta di Topolino.
      Cioè, è tutto nella norma in un fumetto Disney. Anche Scarpa ogni tanto costruirà delle situazioni che combaciano troppo, ma non è proprio il caso di fare i raffinati e tirare in ballo i confronti tra oggi e domani.
      Concordo con chi pensa che questa storia sia una delle poche a poter gareggiare con Gottfredson, nel particolare con la storia d'esordio di Macchia Nera. Se pensiamo alle storie di Bill Walsh, ad esempio, erano più "scombiccherate" e incongruenti rispetto a questa di Martina, eppure non perdono un minimo del loro impatto e fascino.

      Paperino 3D mi è ri-piaciuta adesso che l'ho riletta e la trovo ancora piena di spunti interessanti e profetici, tant'è che guarda molto avanti.
      Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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      Cornelius
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        Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
        Risposta #182: Lunedì 27 Gen 2014, 18:29:17

        Nell'intro al Carnevale di Paperin-Paperone è scritto:
         "Come avviene per altre ricorrenze lontane dalle tradizioni statunitensi, spetta agli autori italiani realizzare delle storie dove i cittadini di Paperopoli e Topolinia festeggiano il Capodanno, il Ferragosto o, come in questo episodio del 1955, il Carnevale"
        Che io sappia il Capodanno è stato sempre ultra festeggiato in America ed il Carnevale non sarà famoso come da noi ma a New Orleans, forse per le sue origini francesi, c'è un celeberrimo Mardi Gras.

        I Castelli si trovano ovunque in queste storie disneo-scarpian-martiniane anni 50: non solo in quelle di Biancaneve ma anche a Paperopoli, come residenza di Paperone (al posto del più moderno Deposito che all'epoca già esisteva nelle storie di Barks) e a Topolinia in zona Colle Nero dove Topolino e Basettoni devono incontrare Macchia Nera (in futuro Scarpa preferirà antiche e più realistiche missioni spagnole, molto diffuse in California/Calidornia/Calisota, al contrario dei castelli).
        E' come se ancora non ci si volesse staccare dalla fiaba, nonostante i soggetti siano molto urbani-metropolitani: questo mix, che a me non ha mai convinto, fortunatamente tenderà a scomparire negli anni successivi.
        « Ultima modifica: Lunedì 27 Gen 2014, 18:31:46 da leo_63 »

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          Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
          Risposta #183: Lunedì 27 Gen 2014, 21:07:50
          beh anche barks metterà una chiesa gotica nel centro di duckburg

          inoltre il castello/deposito è una errata traslazione sul suolo americano del maniero de paperoni scozzese
          Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

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            Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
            Risposta #184: Martedì 28 Gen 2014, 16:11:09
            Le mie modeste impressioni dopo il secondo volume.
            Ho tutte le storie di Scarpa tra il 1953 e il 1973 in prima edizione (non dico in "originale" perche' di originale nel fumetto ci sono solo le tavole), e tutto il resto sparso tra varie altre edizioni.
            Al di la' delle considerazioni filologiche (non e' che stiano ristampando il "Corpus Hermeticum" in anastatica, dove diventa importante l'edizione di riferimento), la reale differenza, a mio avviso, consiste nel colore e nell'odore della carta (chi ha i TL "originali" dove apparve, per esempio, lo Scozzese Volante capisce cosa intendo), per cui e' piu' una differenza "sensoriale" che testuale.
            Comunque comprero' i primi sei volumi (dove Scarpa e' autore completo) per avere tutti i capolavori del Maestro veneziano comodamente a portata di mano.
            Dal settimo volume (dove Scarpa, in funzione della periodicita' settimanale di Topolino, ha dovuto scegliere di disegnare soltanto), pur trattandosi di episodi ancora godibili, vengono da me molto meno riletti, per cui in caso di improvviso desiderio di leggerne uno, mi vado a cercare il Topolino apposito.
            Comunque una ennesima meritoria (e, IMHO, coraggiosa) collana del Corriere, consigliatissima a chi non abbia piu' di tanto materiale del Maestro.
            Conosciuto anche come : Velodromo Vigorelli

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            Tacitus I
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              Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
              Risposta #185: Martedì 28 Gen 2014, 22:17:53
              il primo volume mi è piaciuto in quanto a storie pubblicate,ma trovo che la rilegatura non sia il massimo(sto a quello che ho notato nel mio albo) e ho anche paura ad aprirlo del tutto per evitare di rovinare la costina :-[

              Nella cultura esiste sempre un futuro

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              Special Mongo
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                Risposta #186: Mercoledì 29 Gen 2014, 21:41:06
                Citazione da: gongoro link=1390649004/58#58 date=1390860378
                In diverse occasioni nelle storie di questo volume Scarpa inserisce elementi che qualche anno dopo verranno ampiamente utilizzati nelle storie Marvel degli anni '60. Sicuramente si tratta di luoghi comuni di letteratura fantascientifica, cinema e fumetti dell'epoca, ma vale la pena notare le analogie.
                In Paperino e l'amuleto di Amùndsen, i paperi, tra le altre cose, scoprono una terra tropicale tra i ghiacci dell'Antartide, simile alla Terra Selvaggia di Ka-Zar.
                In Topolino e il campionissimo l'incidente nucleare che rende fortissimo Pippo prefigura quello che porterà alla nascita di Hulk.
                La montagna composta di un minerale dalle strane proprietà nell'Africa di Topolino e il Pippotarzan assomiglia decisamente alla montagna di vibranio nel Wakanda di Pantera Nera, che dà prosperità alla nazione ma allo stesso tempo attira malintenzionati, come avviene anche nella storia di Scarpa.
                Anche il microcosmo di Topolino e la nave del microcosmo, ispirato a Brick Bradford, comparirà a più riprese in versione Marvel.

                Alcune analogie le avevo notate ma altre no, in parte per mia ignoranza nei campi da te menzionati. Grazie, mi sono state molto utili queste tue osservazioni.
                Invece, ecco qui le 2 pagine di un interessantissimo articolo di Leonardo Gori in cui esamina le tematiche dell'affascinante "Paperino 3D", che è un apologo fantascientifico un po' ingenuo ma con spunti intrigantissimi, prorio come lo erano i coevi apologhi fantascientifici di Jacovitti.



                « Ultima modifica: Mercoledì 29 Gen 2014, 21:42:19 da Sam_Spade »
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                  Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
                  Risposta #187: Giovedì 30 Gen 2014, 16:30:17
                  Finito di leggere oggi il primo volume, o meglio, le 6 storie centrali che mi mancavano.

                  Le due storie di Biancaneve, le prime che mi trovo a leggere dopo l'unica (e ultima) di 18 anni fa,  sono particolari e trovo la prima più coinvolgente e piacevole da leggere, con anche il particolarissimo personaggio del pappagallo messicano. La seconda un po' più debole come trama e decisamente più infantile. Dal punto di vista dei disegni comunque validissime entrambe.
                  Le tavole dell'Almanacco sono decisamente particolari ma alla fine non si possono considerare neanche una vera e propria storia.
                  Paperino 3D è una delle storie più fantasiose mai lette, con trovate ben oltre l'assurdo, ma è molto divertente e tratta tutta una serie di interessanti tematiche dell'epoca compreso il famoso scherzo radiofonico di Orson Welles, e un bellissimo apparato grafico.
                  Topolino e le delizie natalizie è una classica storia delle festività con i personaggi delle due città riuniti, con una bella trovata per inscenare delle gag per Topolino e Pippo e i soliti cliché natalizi. Curioso poi il riferimento religioso alla fine, difficilmente replicabile oggi.
                  Il carnevale di Paperin-Paperone è una simpatica storia di scambio di persona fra zio e nipote, in cui lo zione è particolarmente tirchio e poco sensibile alle sorti del nipote, risultando cattivo quasi quanto i Bassotti, che qui, almeno, sono come dovrebbero essere.

                  E poi ovviamente, ci sono la storia di apertura, Topolino e il Doppio Segreto di Macchia Nera, su cui non è il caso di aggiungere altro che non sia stato detto nell'apposito topic se non che ci troviamo di fronte ad uno dei capolavori assoluti del fumetto Disney, e quella di chiusura, Paperino e i gamberi in salmì, che a me è piaciuta meno rispetto ad altre sue storie, ma è un bellissimo giallo di Scarpa che qui è per la prima volta anche sceneggiatore.

                  Dispiace, ovviamente, per certi errori come la mancata pubblicazione delle storie "decensurate" come era stato previsto. Redazionali che potevano essere più corposi, specie l'introduzione ad alcune storie, ma sono comunque interessanti.

                  Nel complesso, considerando le dimensioni del volume, il numero di pagine e il valore delle storie, di cui 2 sono capolavori universalmente riconosciuti, direi che, per 1,90 Euro, ci troviamo di fronte ad uno dei più convenienti albi di sempre per il rapporto qualità/prezzo. ;)

                  *

                  el_pikappa
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                    Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
                    Risposta #188: Sabato 1 Feb 2014, 13:11:17
                    Chiarimento:
                    quando a pag.353 il prof.Pof spiega quel che è avvenuto,alla fine di tutto la vicenda continuerà a rimanere un segreto,visto che Gedeone aveva comunque pubblicato la notizia del suo rapimento?effettivamente è un particolare che manca...

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                      Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
                      Risposta #189: Lunedì 3 Feb 2014, 00:55:09
                      Romano Scarpa è sempre stato il mio autore di topi e paperi preferito, sia per i disegni, sia per le sceneggiature; grazie alla sua fantasia e genialità, e al rigore del suo stile, mi sono appassionato al fumetto disneyano.
                      Con tutto l’amore che posso nutrire per l’artista, però, questo primo numero è di valore decisamente mediocre per un esperto della produzione del maestro veneziano. Elenco punto per punto le castronerie principali che rendono il prezzo di 1,90 Euro persino esorbitante.

                      Si comincia con la strampalata introduzione di un tizio di nome Fabio Licari che riesce a far andare di traverso la lettura di tutto il volume con appena 2 pagine.
                      Quarto paragrafo: “Un ricchissimo apparato storico-critico curato dai massimi esperti Disney, Alberto Becattini e Luca Boschi”. E chi l’ha detto? Leonardo Gori o Andrea Sani, sono forse da meno? Chi dice che nel mondo globalizzato e internazionale quale quello disneyano non ci siano critici migliori di Becattini e Boschi? Anche qui Fabio Licari se le canta e se le suona da solo.
                      Quinto paragrafo: qui la prosa immaginifica e storpiante di Licari raggiunge l’apice. “Scarpa è la figura di riferimento di un movimento al quale appartengono sceneggiatori e disegnatori: i contemporanei Guido Martina e Giovan Battista Carpi, Carlo Chendi e Luciano Bottaro, quindi Giorgio Pezzin e Bruno Concina, Sergio Asteriti e Pier Lorenzo e Massimo De Vita (notare l’uso “libertino” della congiunzione e) poi Giorgio Cavazzano con la sua rivoluzione moderna, e i più giovani Francesco Artibani, Silvia Ziche, Corrado Mastantuono, Fabio Celoni, Casty”.
                      Viene da chiedersi dove Fabio Licari abbia appreso queste baggianate. Non si sa bene quale sia questo “movimento” (mai sentito) a cui appartengono gli artisti citati che abbracciano un’epoca editoriale di 50 anni. Dicci Licari, questo movimento è ancora in auge?
                      Mi pare alquanto improbabile che Grandi Maestri come Carpi , i De Vita e Bottaro avessero e abbiano come punto di riferimento Scarpa. Bottaro ha sempre seguito una propria concezione dei personaggi Disney assolutamente non assimilabile a Scarpa, così come Carpi (del quale la Ziche mi sembra sia stata allieva, altro che adepta del “movimento scarpiano”), figurarsi se i due hanno mai avuto necessita di confronti artistici con Scarpa.
                      Mi imbarazza quasi dover scrivere che Pier Lorenzo De Vita con Scarpa non ha mai avuto nulla a che vedere (chiunque conosca il mondo Disney può confermarlo): Pier Lorenzo, (nato nel 1909, vent’anni prima di Scarpa!) veniva, tra i tanti lavori, da Pecos Bill e sviluppò un tratto persino opposto, per certi versi, a quello scarpiano. Suo figlio Massimo come riferimento stilistico, agli inizi, ha sempre avuto il padre, Barks per i paperi e Murry e Gottfredson per i topi, per poi evolversi in un disegno che a quello del maestro veneziano non si è mai avvicinato.
                      Tra l’altro i Mestri Disney dedicò diversi numeri alle scuole veneziane, genovesi, milanesi e di Rapallo. Licari deve esserseli persi.
                      Non spendo neanche una riga per accostamenti al limite del surreale come quelli tra Artibani, Celoni e Mastantuono e Romano Scarpa. Insomma, qui Fabio Licari ha fatto uno scriteriato, allucinogeno minestrone di nomi… e meno male che il suo sproloquio si esaurisce in 2 pagine.
                      Tralascio l’uso “sbarazzino” della punteggiatura di Licari, come l’errore di mettere il punto dopo la chiusura delle virgolette di un discorso diretto.

                      Anche Boschi e Becattini, curatori della collana, non escono bene da questo primo numero, da loro mi sarei aspettato maggiore professionalità. Qualche esempio:
                      -L’introduzione ai “Gamberi in salmì” è scarna da far paura, sui Maestri Disney 7 la stessa storia si era meritata 3 pagine. Si accenna a “Paperino agente investigativo” senza aggiungere che si tratta della prima storia con cui Scarpa si sarebbe presentato a Gentilini e proposto come collaboratore Disney. Ignorato il fatto che Scarpa, per la creazione di Gedeone, abbia tratto ispirazione da Gentilini stesso. Mancanza enorme, non compare la prima versione della 4° tavola della storia, pubblicata invece a pagina 70 de I Maestri Disney 7 e perfino su Zio Paperone 187, pagina 12 (dove i “Gamberi” si era meritata ben 7 pagine di presentazione).
                      -Pagine 8 e 9: primo paragrafo, Boschi si lascia andare al solito elenco dei capolavori scarpiani degli anni ’50-’60, ignorando, per esempio, le Paperolimpiadi e le storie a strisce, mai citate all’interno del volume. Un lettore che si avvicina per la prima volta a Scarpa potrebbe legittimamente chiedersi “Ma questo che ha fatto nei successivi quarant’anni?”. Secondo paragrafo, al nome originale Paperetta Yè-Yè viene affiancato, tra parentesi, quello inglese “Dickie Duck” che non ha nessun significato filologico ed è pura creazione della Disney statunitense. Errore gravissimo per uno come Boschi: Yé Yé è scritto con l’accento acuto e non grave, ovvero Yè Yè,  come effettivamente è il nome originale concepito da Scarpa (notare il titolo nella prima storia di Peperetta)
                      -La foto a pagina 355 è un fotomontaggio, non si tratta di “Scarpa nella sua Venezia”. Nel 1998, quando uscì il primo numero dei Maestri Disney a lui dedicato, Scarpa viveva già all’estero e tutto il servizio fotografico, così come l’intervista, vennero fatti tramite fax e telefono, e le foto di Scarpa dalla Spagna furono sovrapposte ai fondali di Venezia.
                      -Pagina 356: “autoritratto inedito…”, falso, lo stesso autoritratto è comparso su Speciale Topolino 2000 (1994) pag. 193. A meno che per inedito non si voglia intendere la mancanza dei ballon.

                      Nel complesso, presentazione delle storie ridotte all’osso, grafica del sommario a sfondo bianco cimiteriale e fatta in economia, biografia di Luciano Gatto davvero esigua e senza neppure una sua foto, volume abbastanza raffazzonato e lontano anni luce da standard di pubblicazione amatoriale, filologicamente rigorosa nei contenuti. 1,90 Euro di elemosina e possono dimenticarsi i miei soldi per i prossimi numeri.
                      Chi possiede i volumi Comic Art e i Maestri Disney dedicati a Scarpa, così come gli Zio Paperone con le sue storie, se li tenga stretti.
                      Chi invece gongolava al pensiero di avere, per soli 7,90 euro, 360 pagine di Scarpa, tenga d’occhio anche la qualità totale di questa opera omnia, e non si lasci solo incantare (nel senso buono del termine) dalle trame e disegni del maestro veneziano.


                      salve

                      Sono "un tizio di nome Fabio Licari". Sono giornalista alla gazzetta dello sport, inviato, scrivo di calcio: però la passione per i fumetti mi ha portato a dirigere fumo di china tanti anni fa (collaboro ancora) e a curare le collane a fumetti allegate alla Rcs. Di solito, sulle collane disney scrivo un pezzo sul primo numero.

                      Non partecipo mai ai forum, sono molto interessanti ma non mi sembra giusto intervenire, visto che lavoro su queste collane. mentre i forum servono ai lettori per commentare, analizzare etc.

                      Però... sono stato avvisato dell'esistenza di un post di un tale mr.bunz pieno di livore e falsità inaudite nei miei confronti. Ho visto e... sono rimasto sbigottito, al punto da registrarmi per (almeno) rispondere a tante falsità anonime che denotano soltanto frustrazione e rabbia dentro per ragioni che con la collana evidentemente non hanno niente a che fare

                      francamente non capisco il motivo. Avendo forse poca dimestichezza con l'italiano, o almeno poca capacità di comprensione del discorso scritto, a quanto pare, costui usa non so quante parole per ripetere due-concetti-due oltretuto falsi, con un tono e diverse espressioni al limite della querela.

                      Non voglio scendere al suo livello, però devo chiarire qualcosa. anche per rispetto del forum che non merita di dedicare pagine su pagine a tali falsità

                      1) GLI ESPERTI

                      Non ho fatto classifiche, ho detto che Boschi e Becattini sono i massimi esperti Disney. Non è così? Gori e Sani sono alla loro altezza, certo, e probabilmente ce ne saranno altri dieci nel mondo, ma non c'era nessun intento se non qualificare la preparazione altissima dei due studiosi che collaborano alla collana. punto. Si possono valutare con equilibrio giudizi del genere, invece di andare all'assalto con malcelata intenzione di far risaltare tutta la propria competenza? si può accettare una frase così senza scatenare una guerra santa?

                      2)  IL MOVIMENTO

                      Qua mi sembra di essere su scherzi a parte. Se parlo di movimento intendo la scuola italiana disney. Non è un movimento culturale? non ho mica detto che scarpa ha fatto da maestro, ho solo detto che esiste un movimento italiano di cui lui è considerato il numero uno (esagero? sbaglio?). C'è un autore diverso al quale avremmo dovuto dedicare la prima collana italiana? Il tono arrogantello  "dicci licari..." nasconde solo un'assoluta assenza di argomentazioni.

                      Se poi parlo di celoni, casty etc parlo di maestri moderni, di grandi nomi del presente: cosa significa dire "allucinogeno minestrone"? Non sono grandi nomi di oggi? oppure devo fare in 3mila battute un'analisi critica da saggio enciclopedico? mah... da non crederci...

                      3) IL RESTO

                      è così anche tutto il resto, stesso tono alterato e offensivo, stessa malizia, tra "prosa immaginifica e storpiante" (dove, scusa?), "uso libertino della congiunzione" (per l'unione di due nomi?), "sproloquio"...

                      tutto preso dalla foga di dimostrare una cultura disney ampia - e chi gliela nega? -, l'anonimo arriva anche a scrivere cav... sulla punteggiatura. "Il punto dopo le virgolette" di un discorso diretto è esattamente quello che viene usato da tutti i quotidiani indistintamente ogni giorno... perfettamente in regola...

                      come scrive anche l'hoepli: "Norma abituale è mettere il punto finale fuori dalle virgolette. Ma se il discorso riportato termina con un punto esclamativo (vedi) o un punto interrogativo (vedi), essi vanno posti dentro le virgolette finali. Dopo di che, c’è chi mette ancora un punto conclusivo e chi non lo ritiene necessario. Per intenderci:
                      Il terribile guerriero disse: “Domani combatterò”.
                      Il terribile guerriero disse: “Vi sterminerò!”
                      Nel secondo esempio c’è chi aggiunge un punto finale: “Vi sterminerò!”.

                      non basterebbe forse un po' di umiltà prima di tranciare giudizi così grossolani?
                      Non c'è limite all'arroganza di questo anonimo signore che distribuisce giudizi al vento?

                      chiariamo. lungi da me pensare di essere immune da errori o altro, ci mancherebbe. le critiche aiutano e sono ben accette. ma leggere tante falsità, tanti stravolgimenti strumentali delle parole usate, con tanto livore ingiustificato, anche nei confronti di luca boschi in seguito, con tante parole inutili per due-concetti-due, sembra proprio un esercizio sterile di arroganza

                      spero che i lettori si godano i volumi, li critichino quando è giusto, li apprezzino, ma valutino con giusta misura interventi del genere

                      scusate ancora l'intrusione, ma tanto dovevo

                      ho l'abitudine di firmare i miei articoli e di assumermi le responsabilità. gradirei equilibrio, se non trasparenza

                      buon forum a tutti
                      f




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                        Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
                        Risposta #190: Lunedì 3 Feb 2014, 09:06:11
                        sono rimasto sbigottito, al punto da registrarmi per (almeno) rispondere a tante falsità anonime che denotano soltanto frustrazione e rabbia dentro per ragioni che con la collana evidentemente non hanno niente a che fare
                        Benvenuto!! :)
                        Riguardo al contenuto del tuo post, come alcune discussioni su questo forum dimostrano proprio in questi giorni, sfondi una porta aperta per la stragrande maggioranza di noi... e hai tutta la mia solidarietà.

                        Spero che, nonostante tutto, tu possa/voglia rimanere tra le pagine di questo forum! :)
                        --- Andrea

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                          Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
                          Risposta #191: Lunedì 3 Feb 2014, 15:48:37

                          (...)
                          spero che i lettori si godano i volumi, li critichino quando è giusto, li apprezzino, ma valutino con giusta misura interventi del genere

                          scusate ancora l'intrusione, ma tanto dovevo

                          ho l'abitudine di firmare i miei articoli e di assumermi le responsabilità. gradirei equilibrio, se non trasparenza

                          buon forum a tutti
                          f

                           :)
                          Grazie del feedback, Fabio.

                          Senza voler aprire flame inutili....approfitto solo per chiarire che ANCHE in questo forum (come in altri) ci sono sensibilità, gusti, e vis polemica diversi.

                          Da parte mia, ti ringrazio per aver contribuito a portare sul mercato, a disposizione di moltissimi, delle storie così significative e importanti. Grazie davvero!

                          *

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                            Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
                            Risposta #192: Lunedì 3 Feb 2014, 18:09:46

                            salve
                            Sono "un tizio di nome Fabio Licari". Sono giornalista alla gazzetta dello sport, inviato, scrivo di calcio: però la passione per i fumetti mi ha portato a dirigere fumo di china tanti anni fa (collaboro ancora) e a curare le collane a fumetti allegate alla Rcs. Di solito, sulle collane disney scrivo un pezzo sul primo numero.

                            Non partecipo mai ai forum, sono molto interessanti ma non mi sembra giusto intervenire, visto che lavoro su queste collane. mentre i forum servono ai lettori per commentare, analizzare etc.

                            Però... sono stato avvisato dell'esistenza di un post di un tale mr.bunz pieno di livore e falsità inaudite nei miei confronti. Ho visto e... sono rimasto sbigottito, al punto da registrarmi per (almeno) rispondere a tante falsità anonime che denotano soltanto frustrazione e rabbia dentro per ragioni che con la collana evidentemente non hanno niente a che fare

                            francamente non capisco il motivo. Avendo forse poca dimestichezza con l'italiano, o almeno poca capacità di comprensione del discorso scritto, a quanto pare, costui usa non so quante parole per ripetere due-concetti-due oltretuto falsi, con un tono e diverse espressioni al limite della querela.

                            Non voglio scendere al suo livello, però devo chiarire qualcosa. anche per rispetto del forum che non merita di dedicare pagine su pagine a tali falsità

                            1) GLI ESPERTI

                            Non ho fatto classifiche, ho detto che Boschi e Becattini sono i massimi esperti Disney. Non è così? Gori e Sani sono alla loro altezza, certo, e probabilmente ce ne saranno altri dieci nel mondo, ma non c'era nessun intento se non qualificare la preparazione altissima dei due studiosi che collaborano alla collana. punto. Si possono valutare con equilibrio giudizi del genere, invece di andare all'assalto con malcelata intenzione di far risaltare tutta la propria competenza? si può accettare una frase così senza scatenare una guerra santa?

                            2)  IL MOVIMENTO

                            Qua mi sembra di essere su scherzi a parte. Se parlo di movimento intendo la scuola italiana disney. Non è un movimento culturale? non ho mica detto che scarpa ha fatto da maestro, ho solo detto che esiste un movimento italiano di cui lui è considerato il numero uno (esagero? sbaglio?). C'è un autore diverso al quale avremmo dovuto dedicare la prima collana italiana? Il tono arrogantello  "dicci licari..." nasconde solo un'assoluta assenza di argomentazioni.

                            Se poi parlo di celoni, casty etc parlo di maestri moderni, di grandi nomi del presente: cosa significa dire "allucinogeno minestrone"? Non sono grandi nomi di oggi? oppure devo fare in 3mila battute un'analisi critica da saggio enciclopedico? mah... da non crederci...

                            3) IL RESTO

                            è così anche tutto il resto, stesso tono alterato e offensivo, stessa malizia, tra "prosa immaginifica e storpiante" (dove, scusa?), "uso libertino della congiunzione" (per l'unione di due nomi?), "sproloquio"...

                            tutto preso dalla foga di dimostrare una cultura disney ampia - e chi gliela nega? -, l'anonimo arriva anche a scrivere cav... sulla punteggiatura. "Il punto dopo le virgolette" di un discorso diretto è esattamente quello che viene usato da tutti i quotidiani indistintamente ogni giorno... perfettamente in regola...

                            come scrive anche l'hoepli: "Norma abituale è mettere il punto finale fuori dalle virgolette. Ma se il discorso riportato termina con un punto esclamativo (vedi) o un punto interrogativo (vedi), essi vanno posti dentro le virgolette finali. Dopo di che, c’è chi mette ancora un punto conclusivo e chi non lo ritiene necessario. Per intenderci:
                            Il terribile guerriero disse: “Domani combatterò”.
                            Il terribile guerriero disse: “Vi sterminerò!”
                            Nel secondo esempio c’è chi aggiunge un punto finale: “Vi sterminerò!”.

                            non basterebbe forse un po' di umiltà prima di tranciare giudizi così grossolani?
                            Non c'è limite all'arroganza di questo anonimo signore che distribuisce giudizi al vento?

                            chiariamo. lungi da me pensare di essere immune da errori o altro, ci mancherebbe. le critiche aiutano e sono ben accette. ma leggere tante falsità, tanti stravolgimenti strumentali delle parole usate, con tanto livore ingiustificato, anche nei confronti di luca boschi in seguito, con tante parole inutili per due-concetti-due, sembra proprio un esercizio sterile di arroganza

                            spero che i lettori si godano i volumi, li critichino quando è giusto, li apprezzino, ma valutino con giusta misura interventi del genere

                            scusate ancora l'intrusione, ma tanto dovevo

                            ho l'abitudine di firmare i miei articoli e di assumermi le responsabilità. gradirei equilibrio, se non trasparenza
                            buon forum a tutti
                            f


                            Punto per punto ribatto alle ulteriori, immaginifiche esternazioni del nuovo utente Fabio Licari, anche se dovrò ripetermi perché il nuovo utente Fabio Licari ha l’arroganza del lettore disattento e con poca autocritica.


                            1) Scrivendo “sono i massimi esperti  Disney” hai usato un superlativo, decretando che Boschi e Becattini sono i più bravi di tutti (per dirla in termini elementari). E questa è una tua opinione che non trova fondamenti nel mondo fumettistico, hai conosciuto tutti gli esperti di fumetto Disney? Ti sei fatto trascinare, da giornalista sportivo quale sei, dal modo che avete di descrivere i vari Maradona e Pelè come “i più forti giocatori del mondo” etc.
                            La frase non può essere accettata perché non stai scrivendo di Disney sulla Gazzetta dello Sport ma su una pubblicazione che si prefigge anche di istruire quei lettori che si avvicinano al mondo Disney-scarpiano per la prima volta e che non sono tenuti a pensare che Boschi e Becattini sono “i massimi esperti Disney”.


                            2) Tu Fabio Licari scrivi: Scarpa è la figura di riferimento di un movimento al quale appartengono sceneggiatori e disegnatori: i contemporanei Guido Martina e Giovan Battista Carpi, Carlo Chendi e Luciano Bottaro, quindi Giorgio Pezzin e Bruno Concina, Sergio Asteriti e Pier Lorenzo e Massimo De Vita (notare l’uso “libertino” della congiunzione e) poi Giorgio Cavazzano con la sua rivoluzione moderna, e i più giovani Francesco Artibani, Silvia Ziche, Corrado Mastantuono, Fabio Celoni, Casty”.
                            Il movimento Disney non esiste nella sua generalità, esistono delle correnti specifiche, e se esistesse il movimento scarpiano di certo non gli appartengono gli autori che hai citato, tranne Casty.
                            Hai espressamente dichiarato che Scarpa è “la figura di riferimento“ di questo millantanto movimento. Ripeto che grandi maestri come Carpi , i De Vita e Bottaro non hanno mai avuto come punto di riferimento Scarpa. Bottaro ha sempre seguito una propria concezione dei personaggi Disney assolutamente non assimilabile a Scarpa, così come Carpi (del quale la Ziche mi sembra sia stata allieva, altro che adepta del “movimento scarpiano”), figurarsi se i due hanno mai avuto necessita di confronti artistici con Scarpa.
                            Mi imbarazza quasi dover scrivere che Pier Lorenzo De Vita con Scarpa non ha mai avuto nulla a che vedere (chiunque conosca il mondo Disney può confermarlo): Pier Lorenzo, (nato nel 1909, vent’anni prima di Scarpa!) veniva, tra i tanti lavori, da Pecos Bill e sviluppò un tratto persino opposto, per certi versi, a quello scarpiano. Suo figlio Massimo come riferimento stilistico, agli inizi, ha sempre avuto il padre, Barks per i paperi e Murry e Gottfredson per i topi, per poi evolversi in un disegno che a quello del maestro veneziano non si è mai avvicinato.
                            Fosse anche la scuola italiana Disney (a proposito, Disney con la maiuscola, magari…) di cui tu parli di certo Scarpa non ne è il punto di riferimento, quand’anche ne fosse il più dotato.
                            Permangono dunque i canoni del “minestrone allucinogeno“ e quello senza argomentazioni rimani tu.
                            L’uso della congiunzione “e“ è scorretto perché come l’hai adoperata tu la tal congiunzione può essere attribuita sia ad Asteriti che a Massimo, quindi crea confusione.
                            (Tranquillo, anch’io ho pensato che stessi scrivendo su “Scherzi a Parte“, che tra l’altro si scrive con la maiuscola e tra virgolette, dato che siamo in tema di italiano corretto).

                            3) L’uso della punteggiatura dopo le virgolette sui quotidiani come lo descrivi tu è errato. Inoltre, da che mondo e mondo, non sono di certo i giornali dove si scrive l’italiano corretto in tutte le sue forme, l’esempio che porti è del tutto irrilevante, ogni quotidiano, ma anche all’interno dello stesso i giornalisti scrivono secondo regole diverse, rispetta parametri propri.
                            L’Hoepli parla di “norma abituale” non di italiano corretto, vai a dare un’occhiata ai libri che vengono stampati, trovane uno che nei discorsi diretti ha il punto fuori dalle virgolette (te lo dico da traduttore, sottotitolatore, revisore di testi e bozze).
                            È come dire che in Italia è “norma abituale parcheggiare in seconda fila” o che “i motorini circolano sulla linea di mezzeria”, ma nonostante l’abitudine rimangono comunque delle infrazioni al codice della strada.
                            (Potevi essere pure meno pudico e scrivere “cavolate” per intero senza abbreviarlo con “cav”, non è una parolaccia, stai tranquillo )


                            -La tua è stata una “prosa storpiante” perché hai effettivamente storpiato concetti e storia del mondo disneyano.

                            -Quello scritto su Luca Boschi e Becattini resta vero, non c’è una bugia nelle mie frasi o una affermazione che non possa essere comprovata. Ho apprezzato il loro lavoro per anni su Zio Paperone, I Maestri Disney, Gli Anni d’Oro di Topolino etc., ma qui si denota un livello più basso della qualità (e gli strafalcioni in termini di “censura-non censura” lo dimostrano). Vatti a leggere lo scontento degli utenti per i dialoghi nuovamente alterati o lasciati censurati.

                            In sostanza io ho sostenuto le mie tesi sulla base del prodotto che mi sono trovato tra le mani, tu sostieni le tue tentando di riabilitarti e cambiando le parole, ma il primo numero resta così come male è stato fatto.
                            Scrivi di calcio, bè forse lì fai più bella figura, qua il tuo pseudo sfogo denota la tua di frustrazione, perché io ho pagato il volume e lo critico quanto voglio.
                            Tu scrivi per Rcs e non dovresti sentire il bisogno di intervenire in un forum dove, al topic, avranno partecipato forse 50 persone, mi sembra molto molto inutile venire a giustificare il tuo lavoro qui, questo denota “rabbia interiore per ragioni che con la collana non hanno niente a che fare”.
                            Io sono utente iscritto da anni, tu ti sei registrato apposta per controbattere (in modo fallimentare e approssimativo, ma vabbè…), chi ha “poche ragazze dalla sue parti” (vediamo se indovini al citazione disneyana) sei tu.
                            Profonda compassione anche per colui che ti ha avvertito, come se il mio post fosse di chissà quale diffusione mediatica e dovesse essere assolutamente rettificato da parte tua.
                            Continua sicuro per la tua strada professionale, che tanto chi ti paga lo stipendio non è il Papersera ma il tuo editore e a lui devi rendere conto.
                            Concludo dicendoti che diversi lettori hanno condiviso le mie osservazioni e se proprio ti eccita l’idea della querela  di gruppo (ma dove pensi di vivere, in Ucraina, Russia, Turchia?), ti do volentieri i miei dati così ci facciamo 2 risate in tribunale. Querelare perché qualcuno ha corretto le tue castronerie, ma va a farti una passeggiata … (e di solito la parola querela viene usata proprio da chi non ha materia concreta e argomentata di difesa, l’arrogante sei tu).
                            Fatti risentire quando avrai tra le dita delle contro-tesi un po’ più solide.


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                            FL0YD
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                              Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
                              Risposta #193: Lunedì 3 Feb 2014, 18:24:28
                              Sarò io però... mi sembra che si stia un pochino trascendendo.
                              Secondo me, e siamo in due, al di là del fatto che possa avere ragione o meno mrBunz, io alla terza/quarta frecciata e uscita sarcastica ho provato una strana sensazione di vergogna e ho smesso di leggere: cose così ce le si dovrebbe scrivere in privato

                              Ma sulla netiquette nel forum son stati giorni un po' duri, ho l'idee confuse e, sinceramente, un po' di disgusto... da domani me ne sto un po' alla larga da certe parti!
                              --- Andrea

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                                Re: Le grandi storie Disney - Romano Scarpa Vol.1
                                Risposta #194: Lunedì 3 Feb 2014, 18:25:07
                                [size=14]...[/size]

                                Per attacchi personali e gratuiti come questo, se proprio necessario, esistono i MP... ma chi è Licari da parlarci così, tuo cugino?

                                Mi sa che Paolo dovrà caricare a sale la spingarda...
                                « Ultima modifica: Lunedì 3 Feb 2014, 18:29:15 da pacuvio »

                                 

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