Dopo i vostri numerosi commenti, trovo anche io il tempo di dire la mia su questo numero soltanto adesso.
Topolino n° 2844.
Ad aprire il numero troviamo
Paperino, Paperone e una questione di piume (
Vitaliano-Mastantuono), di cui si è già discusso a lungo. Eviterei quindi di pronunciarmi sulla questione che ha sollevato il dibattito, che è già stata messa bene in chiaro da altri utenti, dando il mio punto di vista più generale sulla storia. Per come la vedo io, l'intenzione di Fausto, cioè il voler riportare i bassotti a quella malvagità che li aveva a lungo caratterizzati in passato, è ottima e meritevole; imho, in questa storia, i suoi obbiettivi sono stati più che raggiunti. L'unica cosa ora è sperare che questo non sia un caso isolato, e che gli altri autori prendano la palla al balzo. Dopo questa dovuta premessa, passiamo alla trama: la storia regge ottimamente, non c'è che dire, ed si sviluppa piuttosto bene, scorrendo senza intoppi. Davvero buone tanto la prima parte della storia, quanto la seconda; non solo i bassotti, ma anche gli altri personaggi sono ottimamente caratterizzati. Un applauso meritatissimo a Fausto, quindi, che è anche riuscito, in questa storia, non solo a riproporre, finalmente, degli ottimi bassotti, a sviluppare un'ottima vicenda e a proporla con il suo umorismo frizzante che lo caratterizza, ma anche a far comprarire il demenziale Bum Bum e a far rispuntare, per la seconda volta in tre settimane, un Paperone in tenuta da Klondike. Molto brevemente aggiungo anche i complimenti allo stile di Mastantuono, autore a me molto gradito. Ad occupare le pagine successive:
2010 Mondiali al cubo, ep. 5 (
Secchi-De Lorenzi). Storia decisamente bruttina, tra i peggiori episodi di questa breva serie. Non voglio star qui a ripetere cose già dette da altri in altri commenti, ma è la solita trama piuttosto campata per aria che ha caratterizzato anche diversi episodi precedenti; la lettura è lentissima e le pagine sembrano non finire mai. In tutto questo non voglio criticare affatto Secchi, che scrive su commissione e che si vede costretto ad allungare il brodo per rendere la storia lunga sei puntate. I disegni di De Lorenzi di solito non mi piacciono affatto, ma questa prova mi è sembrata davvero buona. La parte migliore della storia, senza dubbio. E' quindi la volta di
PdP Economics - La banca (
Bosco-O. Panaro). A me queste storielle di pochissime pagine di solito non piacciono affatto, ma questa è quantomeno gradevole. Senza pretese, per carità, ma le pagine scivolano via veloci, condite da gag e trovate simpatiche e dai disegni di un ottimo, imho, Panaro. Penultima storia del numero,
Gambadilegno e il furto impossibile (
Di Gregorio-Pastrovicchio). Lo spunto che sfrutta questa storia non è male, anche se non certo originalissimo, e la vicenda fila sempre liscia, senza alcun inceppamento. Tuttavia la storia non convince del tutto e lascia qualche incertezza, soprattutto, imho, a causa del finale un po' tirato via. Per quanto riguarda i disegni, ho trovato Pastrovicchio in buona forma, ottimo nel tratteggio dei personaggi, che diverse volte assumono espressioni piuttosto classiche, ma un po' meno degli esterni, comunque non pessimi. Storia nel complesso promossa. A chiudere il numero è la volta di
Zio Paperone e le tre torri del Gran Tarì (
Cimino-Held). Lo schema della storia sarà anche sempre il solito, quello tipicamente ciminiano della caccia al tesoro, ma per come la vedo io le storie di Cimino, seppur simili hanno sempre qualche ottimo spunto, qualche trovata che le rende uniche. Così è anche per questa che, pur rientrando nei canoni classici, non mi ha affatto annoiato, anzi. L'inizio è ottimo, e Rodolfo si prende tutto il tempo necessario per incastrarci la trama principale, e lo svolgimento pure; la fine è un po' affrettata, ma ci abbiamo fatto l'abitudine, e lo è comunque meno del solito. Davvero simpaticissimi i lacusini, ma non voglio rovinare la sorpresa a nessuno. A me Held piace, come al solito, al contrario dei più. Menzione particolare infine per il
Che aria tira della Ziche e anche per l'
autoconclusiva di Faccini, entrambe due trovate simpatiche e divertenti. Concludendo numero più che buono, imho da avere soprattutto per le storie di apertura e chiusura.
_Gunni Helm