Un pochettino deluso dalla storia tripla di Faraci. Poco natalizia e un tantino pretenziosa l'ho trovata. Sceneggiata benissimo, questo si (d'altra parte sotto questo aspetto Faraci è quasi sempre impeccabile), però la trama è piuttosto vuota di contenuti, completamente basata su una trovata metafumettistica che personalmente ho trovato ben poco originale e anche un po' stucchevole. Inoltre devo dire che faccio sempre più fatica a digerire il sarcasmo da sit-com di Faraci. Ancora un piccolo appunto: la cosa che mi è piaciuta di meno è stata la auto-citazione a Novecento; capisco che Faraci sia orgoglioso di quella storia, però penso che citare se stessi sia sempre una scelta di dubbio gusto.
Ehm, io invece ho da ringraziare Marci perché pensavo una parte di ciò che ha scritto, ma mi vergognavo di dirlo.
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Direi che adesso posso scrivere le considerazioni di cui parlavo la settimana scorsa.
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Paperino e l'incombenza natalizia (Faraci/Mazzarello)
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Topolino e lo smisurato mistero di Natale (Faraci/Soldati)
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Topolino, Paperino e la smisurata e misteriosa incombenza di Natale (Faraci/Ziche)
Come accennavo poco fa, prima di leggere il Topolino mi stavo leccando i baffi per la tripla di Faraci, ma dopo la lettura ammetto di essere rimasta un po' delusa. Ho apprezzato l'espediente delle tre microstorie così come ho gradito moltissimo i disegni della triade Mazzarello/Soldati/Ziche, però davvero mi aspettavo di più, sarà che di solito ho molta fiducia in Faraci (e come non averne, direi)... La trovata del meta-fumetto e la citazione a Novecento non mi sono dispiaciute, così come non mi è dispiaciuta la vignetta in cui è Paperino a trovare il colpevole (subito dopo la citazione a Novecento), però davvero, speravo potesse essere il capolavoro del numero e invece, per quanto mi riguarda, così non è stato. A dirla tutta non mi è piaciuta neanche la caratterizzazione estremamente sarcastica di Macchia Nera e Gambadilegno, invece ho trovato particolamente simpatico il Topolino apatico nei confronti dell'ennesimo rapimento da parte dei due.
[Ho riletto quello che ho scritto e mi sembra di aver dato delle motivazioni un po' debolucce sul perché questa storia mi è piaciuta/non piaciuta... In ogni caso, ci tengo ad aggiungere che l'omaggio al fumetto Disney l'ho accolto in modo molto sentito!]
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Paperinik, Paperinika e il fidanzato perfetto (Brizzi/Secchi/Secchi/D'Ippolito)
Sa di già visto, mi ha fatto piacere rivedere Paperinika, ma a parte questo morta lì. Come giustamente ha ricordato Bramo, ricorda "Paperinik e l'Amore nell'Oblio" di qualche mese fa, solo che quella era veramente bella.
L'unica cosa che mi è davvero piaciuta sono i disegni di Francesco D'Ippolito.
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Zio Paperone in: Notte silenziosa (Gagnor/Faccini)
Niente da fare: per me il capolavoro di questo numero è proprio lei! Bella, un po' malinconica, natalizia, con belle citazioni al posto giusto, disegnata in modo semplicemente fantastico. Ho già fatto i complimenti a Roberto per l'ottimo lavoro.
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Brigitta e l'orco della fiaba (Cimino/Gatto)
Un'altra storia "classica" di Cimino che però presenta sempre lo stesso problema: la fine affrettata. Le sue storie partono sempre benissimo con innumerevoli premesse, per poi terminare in modo troppo sbrigativo, lasciando anche un paio di interrogativi.
Sempre apprezzatissimi i disegni di Luciano Gatto.
Piccolo appunto: leggendo l'intervista ad Aldo, Giovanni e Giacomo (trio che mi è sempre stato assai simpatico nonostante abbia visto solo due loro film), stavo quasi per mettermi a piangere quando i bambini hanno dato segno di non conoscere Rezzonico e Rolando.