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Le imperdibili (osservazione generale)

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MarioCX
Diabolico Vendicatore
PolliceSu

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PolliceSu
    Le imperdibili (osservazione generale)
    Giovedì 19 Gen 2006, 11:02:27
    Ho comprato oggi "Le imperdibili" numero 23.
    Come sapete sicuramente sono ristampe di storie tratte da "Almanacco di Topolino".
    Non ho mai letto L'almanacco.
    Ho avuto l'impressione che sull'Almanacco finissero le storie "di scarto".
    Quelle non degne di essere pubblicate sul Topo.

    C'è Carpi, c'è Martina, c'è Scarpa, c'è Bordini...ma le storie mi sembrano decisamente "pasticciate"...incoerenti nello sviluppo narrativo, le trame molto semplificate.

    Si salva "Zio Paperone e la leggenda di Mida" di Martina-Bordini...sebbene tratti una tematica già affrontata (e molto meglio) sul Topo più o meno nello stesso periodo.

    Il "sottotitolo" della testata ("le più belle storie di una volta") mi pare quindi piuttosto inadeguato in quanto "le più belle storie di una volta" erano sul Topo e non sull'Almanacco...
    ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

      Re: Le imperdibili (osservazione generale)
      Risposta #1: Giovedì 19 Gen 2006, 11:46:05
      Ho comprato oggi "Le imperdibili" numero 23.
      Come sapete sicuramente sono ristampe di storie tratte da "Almanacco di Topolino".
      Non ho mai letto L'almanacco.
      Ho avuto l'impressione che sull'Almanacco finissero le storie "di scarto".
      Quelle non degne di essere pubblicate sul Topo.

      C'è Carpi, c'è Martina, c'è Scarpa, c'è Bordini...ma le storie mi sembrano decisamente "pasticciate"...incoerenti nello sviluppo narrativo, le trame molto semplificate.

      Si salva "Zio Paperone e la leggenda di Mida" di Martina-Bordini...sebbene tratti una tematica già affrontata (e molto meglio) sul Topo più o meno nello stesso periodo.

      Il "sottotitolo" della testata ("le più belle storie di una volta") mi pare quindi piuttosto inadeguato in quanto "le più belle storie di una volta" erano sul Topo e non sull'Almanacco...


      A me l'Almanacco piaceva un sacco, anche se aveva pagine in bianco e nero in un periodo quando il Topolino era gia' diventato tutto a colori.  C'erano storie dei migliori (molte storie di Romano Scarpa ecc.), belle rubriche (le province italiane credo), grandi dimensioni.  Tant'e' vero che a un certo punto hanno fatto un periodico interamente dedicato all'Almanacco.

        Re: Le imperdibili (osservazione generale)
        Risposta #2: Giovedì 19 Gen 2006, 12:53:47

        C'erano storie dei migliori (molte storie di Romano Scarpa ecc.)


        Dei migliori, ma non le migliori.

        ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

          Re: Le imperdibili (osservazione generale)
          Risposta #3: Giovedì 19 Gen 2006, 13:10:36
          Non so, dipende. Sull'Almanacco Topolino e su Paperino Mese ecc. c'erano storie che mi piacevano un sacco come storie balorde... secondo me la particolarità di quelle storie era di essere un po' fuori dai soliti canoni di Topolino... non so come spiegarlo perché non sono un fumettista, ma mi pare di ricordare storie un po' "strane" e meno tradizionali, che difficilmente avrebbero trovato poso su Topolino, credo. E per questo alle volte erano storie molto belle, altre volte delle cavolate.

            Re: Le imperdibili (osservazione generale)
            Risposta #4: Giovedì 19 Gen 2006, 16:11:45
            A suffragio di quanto dice Sgrunt, a me vengon in mente "Il segreto di Archimede" e "Qui, quo, qua e il meeting dei miti", che un po' "balorde" lo sono, ma in senso buono però.
            E non dimenticherei che l'Almanacco ci ha dato anche l'Antidollarossera e la Fondazione De Paperoni, quindi almeno almeno due numeri li salvo.
            Anch'io ho sempre sentito questa collana come una presenza un po' estranea, ma non necessariamente sgradevole. Però mi immagino una persona che avesse letto tutta e solo la serie dell'Almanacco, a confronto con un analogo lettore di tutto e solo "Topolino". Chi dei due si gioverebbe di più con la scoperta del filone parallelo ?
            Alb

              Re: Le imperdibili (osservazione generale)
              Risposta #5: Giovedì 19 Gen 2006, 18:04:46
              Ho comprato oggi "Le imperdibili" numero 23.
              Come sapete sicuramente sono ristampe di storie tratte da "Almanacco di Topolino".
              Non ho mai letto L'almanacco.
              Ho avuto l'impressione che sull'Almanacco finissero le storie "di scarto".
              Quelle non degne di essere pubblicate sul Topo.
              C'è Carpi, c'è Martina, c'è Scarpa, c'è Bordini...ma le storie mi sembrano decisamente "pasticciate"...incoerenti nello sviluppo narrativo, le trame molto semplificate.
              [...] Il "sottotitolo" della testata ("le più belle storie di una volta") mi pare quindi piuttosto inadeguato in quanto "le più belle storie di una volta" erano sul Topo e non sull'Almanacco...


              Occhio a non generalizzare, pero': quelle che hai letto sono le storie che il buon Stefano Ambrosio ha selezionato per le Imperdibili 23, e quindi dipendono da:

              - quanto era gia' stato ristampato nei precedenti 22 numeri, nonche' nei 13 "Almanacco Topolino Nuova Serie";

              - quanto e' reperibile negli archivi Disney nei limiti di tempo e budget della testata (che io ignoro, ma sicuramente Ambrosio deve avere ben presenti);

              - i gusti personali di Ambrosio, ed eventuali restrizioni imposte a livello di politica editoriale della Disney (censure, storie ritenute troppo "arcaiche"...)

              L'Almanacco era nato come prosecuzione degli Albi d'Oro, e nei primi anni ne aveva mantenuto l'impostazione: una storia lunga, di solito di produzione italiana, e materiale americano per completare la foliazione. Il livello delle storie non era affatto basso, e tale resto' per tutti gli anni Sessanta, nel corso dei quali venne spesso aggiunta una seconda storia italiana in chiusura di numero: oltre alle storie di Scarpa gia' citate nel thread, ne apparvero altre assai belle, scritte e disegnate dagli stessi sceneggiatori ed artisti che lavoravano su Topolino.

              In questo periodo "aureo", mancava in effetti qualcosa rispetto alla testata settimanale: le storie lunghe in piu' puntate, che sono poi quelle che hanno creato il mito dei Disney Italiani. Ma questo era dovuto a problemi puramente logistici: al giorno d'oggi si ritiene che i lettori non abbiano la pazienza di aspettare una settimana per vedere come va a finire una storia, allora si aveva un po' di pazienza in piu', ma non troppa  ;)

              All'inizio degli anni Settanta il livello inizio' a calare, soprattutto a causa dei troppi soggetti del Disney Studio (quelli si', troppo spesso pasticciati ed incoerenti), per poi crollare definitivamente nella seconda meta' del decennio (ma non e' che sul settimanale le cose andassero meglio...)
              Sugli anni Ottanta non mi pronuncio, conoscendo assai poco quei numeri.

              Insomma, prova a recuperare l'Almanacco dell'ottobre 1968, uno dei giornalini-mito della mia infanzia: in apertura, "Paperino missione Zantaf", di Chendi/Bottaro; in chiusura, "Topolino e la Porta del Sole", Barosso/M. De Vita; in mezzo, "Zio Paperone e il Ranch dello Scrocco" e "I Tre Nipotini e la "Fondazione Addio"", due soggetti comunque decenti del Disney Studio, sceneggiati da Dalmasso e disegnati da Scarpa e Carpi... poi ne riparliamo  ;)
              « Ultima modifica: Giovedì 19 Gen 2006, 18:05:34 da bottagna »

                Re: Le imperdibili (osservazione generale)
                Risposta #6: Giovedì 19 Gen 2006, 18:22:44


                L'Almanacco era nato come prosecuzione degli Albi d'Oro, e nei primi anni ne aveva mantenuto l'impostazione: una storia lunga, di solito di produzione italiana, e materiale americano per completare la foliazione. Il livello delle storie non era affatto basso, e tale resto' per tutti gli anni Sessanta, nel corso dei quali venne spesso aggiunta una seconda storia italiana in chiusura di numero: oltre alle storie di Scarpa gia' citate nel thread, ne apparvero altre assai belle, scritte e disegnate dagli stessi sceneggiatori ed artisti che lavoravano su Topolino.


                All'inizio degli anni Settanta il livello inizio' a calare, soprattutto a causa dei troppi soggetti del Disney Studio (quelli si', troppo spesso pasticciati ed incoerenti), per poi crollare definitivamente nella seconda meta' del decennio (ma non e' che sul settimanale le cose andassero meglio...)
                Sugli anni Ottanta non mi pronuncio, conoscendo assai poco quei numeri.

                Insomma, prova a recuperare l'Almanacco dell'ottobre 1968, uno dei giornalini-mito della mia infanzia: in apertura, "Paperino missione Zantaf", di Chendi/Bottaro; in chiusura, "Topolino e la Porta del Sole", Barosso/M. De Vita; in mezzo, "Zio Paperone e il Ranch dello Scrocco" e "I Tre Nipotini e la "Fondazione Addio"", due soggetti comunque decenti del Disney Studio, sceneggiati da Dalmasso e disegnati da Scarpa e Carpi... poi ne riparliamo  ;)


                Esattamente il tipo di Almanacco che avevo in mente

                  Re: Le imperdibili (osservazione generale)
                  Risposta #7: Giovedì 19 Gen 2006, 19:51:11
                  Citazione
                  , prova a recuperare l'Almanacco dell'ottobre 1968, uno dei giornalini-mito della mia infanzia


                  E' questa la parola chiave: la mia infanzia. Io sono cresciuto con i Topolino degli anni 70 e li trovo migliori di quelli anni 60 (sia come storie che come disegni), quindi, come dici tu, non generalizziamo.  ;D ;)

                  Comunque ecco l'elenco delle imperdibili:
                  ZP e la miniera esaurita Michele (Gazzarri-G.B. Carpi)
                  ZP e il falso autentico (WDP-L. Gatto)
                  ZP e il fantasma del deserto (Guido Scala)
                  Amelia e Paperone e lo specchio da un bilone (WDP-T. Strobl)
                  ZP e la sfera dei miracoli (G.Martina-P.De Vita)
                  ZP e la leggenda di Mida (G.Martina-G.Bordini)
                  ZP e la gara per l'eredità (Giancarlo Gatti)
                  ZP e le allegre altezze (WDP-J. Bradbury)
                  ZP e l'esenzione di Venceslao (M.Marconi-M.De Vita)
                  ZP e il ladroraduno (G.Pezzin-L. Gatto)
                  PdP e le macchine antiche (Carl Barks)
                  ZP e la ramazza magica (A.Barosso-L.Capitanio)
                  ZP e la somiglianza incredibile (B.Concina-F.Bargadà)
                  ZP e le suole da scasso (C:Fallberg-R.Scarpa)

                  Quack!

                    Re: Le imperdibili (osservazione generale)
                    Risposta #8: Giovedì 19 Gen 2006, 23:31:23
                    Un momento, stiamo dicendo comunque un po' la stessa cosa.
                    Non ho detto che nel periodo "aureo" (IMHO  1965-1973) L'Almanacco facesse piangere.
                    Ho detto, come confermate, che il Topo era comunque "altra cosa".

                    Altre storie mitiche dell' Almanacco?
                    Ad esempio tutte quelle del volume per gli abbonati del 1973 "I Clamorosi Colpi della Banda Bassotti".
                    Tutte belle e tutte tratte dagli Almanacchi....
                    Date un po' un'occhiata:

                    https://www.papersera.net/search/searchissueIT.php?p_entrycode=ABB1973

                    Ciao
                    ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

                      Re: Le imperdibili (osservazione generale)
                      Risposta #9: Venerdì 20 Gen 2006, 11:17:21
                      Un momento, stiamo dicendo comunque un po' la stessa cosa.
                      Non ho detto che nel periodo "aureo" (IMHO  1965-1973) L'Almanacco facesse piangere.
                      Ho detto, come confermate, che il Topo era comunque "altra cosa".


                      OK, su questo siamo d'accordo!

                      Ammetterai pero' che espressioni come <<storie "di scarto", decisamente "pasticciate", incoerenti nello sviluppo narrativo>>, se generalizzate all'intera testata, non sono cosi' distanti dal concetto "l'Almanacco faceva piangere"...  ;)
                      « Ultima modifica: Venerdì 20 Gen 2006, 11:24:51 da bottagna »

                        Re: Le imperdibili (osservazione generale)
                        Risposta #10: Venerdì 20 Gen 2006, 11:36:11

                        OK, su questo siamo d'accordo!

                        Ammetterai pero' che espressioni come <<storie "di scarto", decisamente "pasticciate", incoerenti nello sviluppo narrativo>>, se generalizzate all'intera testata, non sono cosi' distanti dal concetto "l'Almanacco faceva piangere"...  ;)


                        E' il problema di tutti i Forum telematici.
                        Fossimo stati a chiacchierare con le gambe sotto al tavolo davanti a un piatto di spaghi non mi avresti frainteso.

                        Fermo restando che il Topo resta il Topo.

                        E la Topa anche.  ;D

                        Scusate non ce l'ho fatta a tenermi!
                        ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

                          Re: Le imperdibili (osservazione generale)
                          Risposta #11: Venerdì 20 Gen 2006, 11:39:33
                          E' questa la parola chiave: la mia infanzia. Io sono cresciuto con i Topolino degli anni 70 e li trovo migliori di quelli anni 60 (sia come storie che come disegni), quindi, come dici tu, non generalizziamo.  ;D ;)


                          Touche'  ;)

                          Capisco che il mio esempio sia risultato fuorviante, pero' mi dichiaro innocente: io sono del 1964, ho letto con regolarita' Topolino, Almanacco e Classici tra il 1969 ed il 1975, ma non ritengo affatto che il periodo aureo dei fumetti Disney in Italia sia quello che va dal 1965 (considerando le ristampe sui Classici) al 1975!

                          Le storie pre-1965 e quelle post-1975 le ho lette da adulto, ed il mio giudizio di merito (favorevolissimo sulle prime e assai scettico, in media, sulle seconde) dipendera' sicuramente dal gusto estetico personale (da non generalizzare  ;) ), ma certo non dalla nostalgia della mia fanciullezza...
                          « Ultima modifica: Venerdì 20 Gen 2006, 11:39:50 da bottagna »

                            Re: Le imperdibili (osservazione generale)
                            Risposta #12: Domenica 22 Gen 2006, 20:48:08
                            Non è infatti una questione di nostalgia. Si da il caso che la giovinezza è il periodo in cui si cresce e si acquisisce un gusto personale. Quindi il mio discorso tendeva a dire che l'influenza che si è avuta nel periodo di crescita è fondamentale per la formazione del gusto. Poi con il tempo lo si completa. Ma si comincia da li. ;)

                            Ciao.
                            Quack!

                              Re: Le imperdibili (osservazione generale)
                              Risposta #13: Domenica 22 Gen 2006, 23:21:57
                              Allora....l'ho letto tutto...o quasi, vedrete perchè.

                              ZP e la miniera esaurita Michele (Gazzarri-G.B. Carpi)
                              Ecco una storia "pasticciata"...spiace per i bei disegni di Carpi, ma queste armature invulnerabili che si squagliano con l'acqua hanno un diffetto grave agli occhi degli appassionati di fumetti non-realisti:
                              sono inverosimili.

                              ZP e il falso autentico (WDP-L. Gatto)
                              Carina....una commedia degli equivoci che si lascia leggere.

                              ZP e il fantasma del deserto (Guido Scala)
                              Mi spiace, non sono un fan di Scala.
                              L'ho saltata.

                              Amelia e Paperone e lo specchio da un bilone (WDP-T. Strobl)
                              Trascurabile ma non sgradevole.

                              ZP e la sfera dei miracoli (G.Martina-P.De Vita)
                              Non malaccio...sicuramente un Martina "minore"...difficili da digerire (al mio palato) i disegni di DeVita padre...uno dei pochi casi in cui il "figlio d'arte" ha messo in ombra il padre.  

                              ZP e la leggenda di Mida (G.Martina-G.Bordini)
                              Adoro Bordini, le sue storie sul Topo a cavallo tra anni sessanta e settanta sono  tra le mie preferite, ma qui la trama intessuta da Martina è proprio scarsa....

                              ZP e la gara per l'eredità (Giancarlo Gatti)
                              Tra le poche cose che non riesco a fare ci sono il mangiare cozze e leggere storie disegnate da Gatti.
                              Per le cozze accetto l'osservazione "mai dire mai", per Gatti no.
                              I disegni di Gatti mi provocano vertigine.
                              E nausea.
                              Desolè.

                              ZP e le allegre altezze (WDP-J. Bradbury)
                              Gradevole e divertente: Bradbury insieme a Strobl e Murry è il mio "non italiano" preferito.

                              ZP e l'esenzione di Venceslao (M.Marconi-M.De Vita)
                              La migliore del lotto.
                              DeVita jr. in gran forma, ottimo e divertente lo sviluppo della storia.
                              Disturba forse un po' il fatto che il vecchio cilindro perda un anno sotto le armi.
                              Non si butta così un anno a quell'età!

                              ZP e il ladroraduno (G.Pezzin-L. Gatto)
                              Pezzin evidentemente non ha ancora raggiunto le vette degli anni '70.
                              Qui fa un po' di casino.
                              Possibile che i paperopolesi accettino tutto quello che capita loro senza battere ciglio?
                              E i miliardi di PdP rientrano tutti così facilmente senza che nessuno  dei beneficiari abbia nulla da obbiettare?
                              E i ladri sono tutti così stupidi?


                              PdP e le macchine antiche (Carl Barks)
                              Questa l'avevo già nel n 13 di Zio Paperone.
                              Carina, ma nelle storie brevi preferisco Bradbury oppure Strobl a Barks.
                              Non lapidatemi.

                              ZP e la ramazza magica (A.Barosso-L.Capitanio)
                              Abbastanza "piatta"...il povero Capitanio dimostrerà di sapere fare di meglio in seguito.
                              Fino a raggiungere un quasi-capolavoro con la rivolta delle macchine sul Topo nel 69.

                              ZP e la somiglianza incredibile (B.Concina-F.Bargadà)
                              Stesso discorso fatto per Scala.

                              ZP e le suole da scasso (C:Fallberg-R.Scarpa)
                              Mah...
                              Anche i disegni di Scarpa mi sembrano meno precisi ed espressivi del solito...forse la storia non piaceva neppure a lui.
                              « Ultima modifica: Domenica 22 Gen 2006, 23:25:02 da MarioCX »
                              ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

                                Re: Le imperdibili (osservazione generale)
                                Risposta #14: Lunedì 23 Gen 2006, 11:50:40
                                ZP e la gara per l'eredità (Giancarlo Gatti)
                                Tra le poche cose che non riesco a fare ci sono il mangiare cozze e leggere storie disegnate da Gatti.
                                Per le cozze accetto l'osservazione "mai dire mai", per Gatti no.
                                I disegni di Gatti mi provocano vertigine.
                                E nausea.
                                Desolè.


                                Non sono affatto d'accordo sulle cozze, ma ho la tua stessa reazione ai disegni di Gatti  ;)

                                ZP e il ladroraduno (G.Pezzin-L. Gatto)
                                Pezzin evidentemente non ha ancora raggiunto le vette degli anni '70.
                                Qui fa un po' di casino.


                                Nel team dell'Inducks abbiamo qualche dubbio sull'attribuzione di questa storia, che e' stata pubblicata nel 1970, ben quattro anni prima dell'inizio della collaborazione continuativa di Pezzin con la Mondadori. Potrebbe trattarsi di un'imprecisione nell'indice di Franco Fossati, che e' servito come base per le cronologie successive.

                                Lo stesso discorso vale per "Paperino e le distruzioni a catena" (Topolino 736), anch'essa attribuita a Pezzin.

                                 

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