Vorrei spendere qualche parola su questo numero dei Grandi Classici: è davvero magnifico, anche di più del numero scorso.
Una vera rivelazione per me è stata "Le avventure di Paperin Temucin", una storia che calza a pennello con i disegni di quel periodo di Chierchini. Si respira l'atmosfera delle grandi storie di un tempo, un atmosfera da Grande Parodia, azzarderei, dove succedono mille e più peripezie ai protagonisti.
Un'altra grande bella storia è "Topolino e la città subacquea", e la strettamente collegata "Topolino e la mosca Zeta Zeta", che, manco a dirlo, sono di Gottfredson. Amo queste storie dove, con un semplice pretesto, Topolino affronta popoli strambi, situazioni pericolossime e alla fine si salva per il rotto della cuffia cadendo in una situazione peggiore da quella a cui era scappato.
Altra storia bella è "Paperino e la pomata del pirata", con un Perego davvero ispirato. Il direttore dell'albergo ricorda molto il colonnello Bassett della Casa dei fantasmi. Nell'articolo di Boschi, comunque, c'è un errore, la storia è stata ristampata anche sul Super Almanacco Paperino 50.
Due parole sono poi da spendere su "Zio Paperone e il ricatto metereologico", con un Pezzin sempre eccellente, e sulla storia di apertura, di Andrea Fanton, meno sconclusionata del solito.
Pure le storie "riempitive" svolgono il loro dovere in modo perfetto, riproponendoci delle storie di Bella Quack mai ristampate e una simpatica storia di Ser Lock.