Analisi filosofico-politiche e psicologico-sociale hanno nuociuto ad artisti (e uomini) di ogni genere. Se proprio volete leggere il libro è mio spassionato e disinteressato consiglio di considerare la parte aneddotica, che credo racconti FATTI. Con le elucubrazioni socio-politiche si può affermare tutto ed il contrario di tutto (un po'come si fa a Montecitorio!)
In realtà anche i FATTI possono essere selezionati, coloriti, omessi in parte, raccontati in modo mirato ad inculcare questa o quella tesi... inoltre i FATTI sono necessariamente solo una piccola parte della vita dell'autore, quella filtrata da sue dichiarazione, da suoi conoscenti (per forza di parte)... e quello che ne esce è per forza un affresco parziale, che inoltre può riflettere le inclinazioni di chi lo compila, la predisposizione culturale del suo autore...
Come a dire che uno può raccontare la vita di Clint Eastwood, soffermandosi sulla sua attività di sindaco repubblicano della città di Camel, in Texas, in modo da alludere a suoi atteggiamenti reazionari e conservatori, e chi ha visto certe sue opere violente anni '70 o '80 può essere indotto a pensare che le cose stiano proprio così!
Peccato che negli ultimi dieci anni ha poi fatto film come "I ponti di Madison County", "Mystic river", ma soprattutto "Million dollar baby", "The Changling" e "Gran Torino", in cui si dimostra molto progressista e liberista (in termini etici), rivelando una sensibilità estrema nel raccontare situazioni molto delicate.
Ma un analisi critica dei suoi Callaghan---per fare un esempio di film che potrebbero essere eletti a prototipo del suo machismo reazionario e fascistoide---erano già stati analizzati come film molto più progressisti di quanto non si pensasse.
E' per questo che dico che secondo me un'opera critica (a prescindere da questo libro) può essere preferibile a una biografia, in quanto non si insinua in maniera subdola, e non lascia spazio ad estrapolazioni rozze od affrettate, ma espone quelle che sono le sue tesi, ipotesi e passaggi logici che usa per arrivarci, lasciando a noi di valutare se reputarle attendibili o no. Se fatte in questo modo, con rigore e scientificità, non sono dietrologie, sono l'esatto opposto.
Infine, ma non ultimo, un autore, secondo me, non va analizzato in cosa era nella sua vita privata, ma sono le sue opere che devono essere analizzate! Su questo secondo me non dovrebbe piovere, altrimenti si torna a fare processi per stabilire a che partito fosse iscritto Gianni Rodari, a prescindere dal fatto che mi sento di poter affermare che nelle sue opere non c'era nulla colorato politicamente!