GENNAIO 1957 https://coa.inducks.org/issue.php?c=it%2FAT++++1Questo è il primo Almanacco Topolino ufficiale della serie mensile, segnato come
N.1 (a Lire 100) nella targhetta in alto a destra che reca la scritta Albi d'Oro. In copertina troviamo i Tre Caballeros che però non hanno alcuna storia loro collegata all'interno.
L'apertura vede Martina ai testi e la coppia Perego-Rubino ai disegni: "Paperino e la Vita Nuova dell'Anno Nuovo" è un soggetto curioso in quanto mette in risalto una sorta di 'politically correct' da applicare 'solo' nel primo giorno del nuovo anno (tanto per cominciarlo bene) per poi riprendere le consuete 'cattive' abitudini. Dunque Paperino sta per dare una martellata ai nipotini per poi frenarsi e accarezzarli; sta urlandogli qualche impropero per poi zittirsi e riprendere la calma; sta per sculacciarli per poi bloccare la mano giusto in tempo; sta per colpirli con una pentola (che uno di loro gli aveva inavvertitamente rovesciato addosso coprendolo di crema) per poi ripensarci...
In questa strana prima giornata dell'anno anche zio Paperone pare diverso, tutto dedito ai fiori e alle piante e generoso con Donald mentre Gastone, dopo aver avuto un lieve incidente, viene buttato fuori da un ospedale per nababbi (nel cui maestoso ingresso le scritte sono tutte in inglese, immagino per far sembrare la storia importata dagli Usa, come le altre).
Un negozio con scritte in italiano (la Galleria dei Capolavori: grande liquidazione di opere insigni!!! Prezzo unico: Un Dollaro!) vede ironizzare l'autore sul commercio dei quadri, spesso spacciati come di valore quando sono solo croste. Troviamo l'Ultima Cena di Leonardo con dipinto il menu di un ristorante, un autoritratto di Raffaello che vede un signore guidare un'auto, una natura morta del Goya titolata 'la pepita chiomadoro' con una ragazza dai lunghi capelli chiari che balla... quest'ultima acquistata da Paperino che vuole regalarla allo zione per la sua recente generosità. Alla fine Scrooge rompe il quadro sulla testa del nipote ma non perché un falso (non l'ha neanche sballato), bensì per aver dovuto pagare un centesimo al postino per una insufficiente affrancatura. Tutto torna come prima: lo zione costringe Donald a spalare la neve in una sua residenza fuori città e i nipotini salutano lo zietto andandosene con Gastone in Florida, vacanza offerta da quell'ospedale che lo aveva cacciato via dopo che i giornali avevano riportato il fatto facendo cattiva pubblicità all'istituto.
"Paperino e il pacco a sorpresa" è una storia natalizia americana di Tony Strobl con un prologo scritto appositamente da autori italiani per giustificare il fatto che in gennaio le feste sono finite ('Natale è ormai passato ma non è ancor scomparso dalla mente dei nipotini lo spavento provato in quell'occasione. Era la vigilia di Natale, e...'). Non compare Babbo Natale e i regali di QQQ sotto l'albero sono palesemente fatti da Paperino, anche se un clamoroso fraintendimento delude enormemente i tre che pensano che lo zietto si sia limitato a regalargli tre tappi di gazzosa (scoperti tramite un 'apparecchio di radioscopia' di Paperone fatto al misterioso pacco da nipotini troppo curiosi). Anche lo zione resta sconvolto da ciò, tanto da pensare di fargli un regalo 'autentico' piuttosto che i soliti canditi, giusto per rimediare al danno di Paperino. I paperetti si sfogano con i parenti: anche Gastone e Paperina (in questi anni sempre col suo rotolo di pelliccia dove introdurre e scaldare le mani) pensano di rimediare facendo a QQQ dei regali 'veri', piuttosto che la solita zampa di lepre (da parte di Gastone) e i soliti fazzoletti (da parte di Paperina). Quando i parenti vengono a sapere da Paperino che quel pacco con i tappi era solo un diversivo per distoglierli dalla ricerca dei veri pacchi dono, corrono veloci per bloccare la consegna dei loro costosi doni ('il troppo stroppia' dice Paperino; 'giusto' replica Paperone). Alla fine tutto si sistema: i regali troppo cari dei parenti sono riportati indietro mentre i nipotini scoprono i veri regali del loro zietto: una bici, un treno elettrico, una gru.
"Nonna Papera e i Gemelli contro il Capricorno" è una simpatica breve di Jack Bradbury dove Ciccio, regalando ogni giorno una pizza al goloso Signor Purcell, direttore del quotidiano locale e autore personale della rubrica dell'Oroscopo (sua passione), gli fa scrivere che il suo segno, i Gemelli, deve sempre riposare, prendere ogni cosa con calma, per evitare disastri. Elvira, scoprendo ciò, decide di regalare due pizze al direttore facendogli scrivere che i Gemelli devono lavorare sodo ogni giorno mentre il Capricorno (il segno della Nonna) può permettersi qualche giorno di ozio. Ma proprio quando Ciccio (chiamato 'il mio garzone' da Elvira: chissà se è così anche nei testi originali) si rassegna al lavoro, ecco che la rubrica dell'Oroscopo viene sospesa: Purcell (un suino), per aver ultimamente mangiato troppe pizze, è ingrassato a dismisura e i medici gli hanno consigliato di andare a lavorare (gratuitamente) in una fattoria per perdere peso: quale se non quella della Nonna?
"Topolino e la Tartaruga del Mississippi", scritta da Carl Falberg e illustrata da Tony Strobl, è una storia presentata da Paperino, che compare solo nella prima vignetta d'introduzione (un escamotage degli autori che già nei '50 si rendevano conto che i lettori preferivano Donald Duck a Mickey Mouse).
Topolino e Pippo, pescando tranquillamente lungo un fiume, sono trasportati da una gigantesca tartaruga trinciante (con mandibole che spezzano i tronchi e piegano il ferro) su di un battello dove un anziano capitano parla loro di un tesoro di un pirata del fiume del secolo precedente. Un compare di Gambadilegno chiamato Barba sente tutto e avverte il capo della situazione: quando alla fine sembrano avere la meglio, i due gaglioffi non hanno fatto i conti con la tremenda tartaruga che fa cadere Pietro per terra e prova ad azzannare il piede di Barba che fugge via.
_______________________________________________________________________________In seconda di copertina sul lato destro c'è "Un po' d'allegria", rubrica con barzellette scritte senza disegni mentre sul sinistro vediamo il Sommario di storie e rubriche sormontato dai tre nipotini che stanno sciogliendo un enorme fiocco di un probabile pacco dono però non tratteggiato.
L'Isolotto del Tesoro è un gioco fatto per due con mappe da incollare su cartoncini e una trottolina cartacea da comporre che indicherà i successivi sviluppi. Due pagine a colori con un Pippo-pirata che spezza in due la storia del 'Pacco a sorpresa', come un intervallo pubblicitario.
Tra le terza e a quarta storia troviamo una pagina con disegnata una cartella della tombola con 72 numeri che la copre quasi interamente. Con un bottone da lanciare sopra comincia il gioco.
Nelle ultime due pagine troviamo i Giochi del Mese: cruciverba, quadretti con spazi in parte da scurire (per scoprire cosa ha visto Topolino fra gli alberi della foresta di Sherwood), labirinti...
Pubblicità del proiettore CineMax (L. 3800) e di TeleMax (L. 2500) e, in terza di copertina, di fucili, pistole ad aria compressa e carabine (Arizona Kid, Oklahoma, Indios Bill...). In quarta, a colori, la rossa tavoletta di cioccolato al latte Nestlè è collegata ad un concorso a premi 'Quant'è buono!' con prossime estrazioni il 10 gennaio e il 15 maggio.
FEBBRAIO 1957 https://coa.inducks.org/issue.php?c=it%2FAT++++2L'isola di Adamo (che da il titolo alla storia d'apertura scritta da Martina e disegnata in modo naif da Capitanio) è poco più di uno scoglio pietroso nel mare della California del Sud ai confini col Messico: quando gli americani sottrassero lo stato del Pacifico ai messicani, anche l'isolotto divenne yankee e Paperon de' Paperoni lo acquistò. Ragion per cui, alla richiesta di un magnate messicano di ricomprarlo in quanto in passato era appartenuto ad un suo bis-bisnonno, lo zione, che inizialmente lo aveva accolto in pompa magna (Don Rapè de Camposino si era presentato dicendogli di offrirgli del 'danaro' - nei '50 termine più utilizzato di 'denaro'), comincia ad essere sospettoso e lo caccia via in malo modo. Poi scopre che l'isolotto è arido e pietroso e nulla di prezioso può contenere e decide di trasformarlo in un covo segreto dove nascondere il suo patrimonio per meglio difenderlo dai Bassotti. Naturalmente pensa a Paperino come scavatore, promettendogli inizialmente una vacanza di tutto riposo: ma, come sospettavano i nipotini, una volta sbarcati lo zione prende il largo col suo motoscafo lasciando solo attrezzi da lavoro e canne da pesca per il sostentamento. La rabbia di Donald si unisce a quella di Don Rapè che raggiunge l'isolotto dove è convinto si trovi il tesoro del conquistador Cortez (vero motivo della sua volontà di acquisto): Isola Fungo è un nome alternativo del luogo e non è casuale visto che è collegata ai bassifondi marini da una sottile colonna di roccia che il messicano vuole far saltare con la dinamite affinché l'isolotto cominci a vagare verso sud, spinto dalle correnti, per entrare nei confini del Messico. Quando tutto ciò accade, Paperino (che aveva portato la dinamite sott'acqua per poi farla esplodere) decide di vendere la sua parte di terreno a Rapè per 10 miseri dollari: questa notizia unita a quella del ritrovamento del tesoro arrivano a Paperone tramite 'The Gazzett of Paperopolis', quotidiano dell'epoca. La richiesta successiva fatta a Battista di procurargli un motoscafo e un gatto a nove code fa intendere le intenzioni bellicose dello zione verso il nipote per il danno e la beffa subiti: la rincorsa finale questa volta avviene addirittura sott'acqua, fra colorati pesci tropicali.
Nella seconda storia Pluto, rimproverato da Topolino e nipoti per non aspettare che un grande osso bollisca nello stufato, promette di non toccarlo per tutta la cottura. Allontanatisi i topi, arrivano in questa campagna due vagabondi che si portano via lo stufato con tutto l'osso, chiudendo Pluto in un sacco perché voleva difendere il suo cibo. Al ritorno di Mickey, Pluto, ancora semichiuso nel sacco dietro un albero, sente che il suo padrone se la prende con lui per l'accaduto e decide di inseguire i due barboni. Una volta raggiunti riesce a riprendersi l'osso ma questi, per vendicarsi, lo buttano dentro un treno diretto in Alaska. Quando Topolino è chiamato dalle guardie canadesi che hanno ritrovato Pluto, egli pensa che il suo cane abbia inseguito i ladri fin lassù e, al suo ritorno, lo festeggia raccontando a tutti gli amici l'incredibile avventura mentre Pluto se la ride dietro la poltrona.
Interessante la terza storia con Ezechiele e Lupetto, dove il rapporto padre-figlio è più sviluppato del solito: sconvolto dal comportamento del piccolo che ad un libro dove un lupo mangia dodici capretti egli preferisce quello di Cappuccetto Rosso (soprattutto quando il lupo riceve un sacco di legnate), Ezechiele decide di portare il figlio da Madame Carlotta ("la più celebre psicanalista") che con i suoi sortilegi è specializzata nel cambiare il carattere delle persone. Dopo aver bevuto un infuso, Lupetto diventa decisamente un altro: dispettoso, cattivo, maleducato, anche nei confronti del padre che comunque sopporta tutto: schiaffi ricevuti sul muso, sassi lanciati che rompono vetri di finestre della sua casa o che lo colpiscono al naso tiratigli con una fionda, petardi sotto il letto, cena gustosa mangiata tutta da Lupetto che riserva al padre solo ossa da spolpare... Però, quando lo vede tirare un calcio all'amico porcellino Jimmy, è ripagato di tutte le sofferenze (convinto che il passo successivo sarà ben più di un calcio). Le cose peggiorano quando arriva il suo amico Gangano con il figlioletto coetaneo di Lupetto: i due si alleano in uno scontro con gli adulti che li vede vincenti su tutti i fronti, fino a quando Gangano se ne va furioso ("perché te la prendi così" - gli dice Ezechiele - "non eravano d'accordo che Lupetto diventasse un mascalzoncello?"). Quando il padre decide di tornare da Madame Carlotta affinché tutto torni come prima, Lupetto gongola dicendo al padre che quel sortilegio non era servito a nulla: il suo cambiamento era stato tutto un trucco escogitato da Gimmi, per dimostrargli che non gli conveniva farlo diventare cattivo.
Carl Falberg ai testi e Jack Bradbury ai disegni sono autori di una divertente storia sulle velleità giornalistiche di Clarabella (molto prima degli Anni Muggenti... o molto dopo, visto che erano ambientati nei '30). Ella si crede nata per il mestiere e, accompagnata da Minni, cerca di spegnere un incendio con dell'acqua ragia, fa inutili domande ad un povero operaio che stava dipingendo un muro quando la fune dell'impalcatura si è spezzata, lasciandolo a mezz'aria (qual è il suo nome? e il suo indirizzo? di che razza sono gli uccelli che le stanno dando fastidio?): nel frattempo Minni è entrata in un negozio a chiamare i soccorsi. In un furto ad una banca la povera Clara è frastornata da una serie di notizie datele da più persone che si contraddicono l'una con l'altra (erano 4, 3 o 2 uomini con barba o senza barba, fuggiti in un camioncino verdo o in un coupé giallo...). Alla fine decide di fare una 'media' di tutte le news pervenutele e si inventa una storia tutta da appurare che però, alla fine, sarà clamorosamente giusta. Nonostante ciò, la mucca decide di dare le dimissioni dalla '36a Ora' (il giornale il cui direttore era rimasto inizialmente scettico dal suo comportamento) per tornare a dedicarsi alle faccende casalinghe: stirando una tovaglia, dice a Minni che, "in quanto a stoffa e a ferri del mestiere, penso siano questi i più adatti a me".
_______________________________________________________________________________ChiudiLettera
"Molti lettori ci hanno chiesto un chiudilettera con cui dare un tono di personalità alla propria corrispondenza. Come avremmo potuto rifiutar di esaudire questa simpatica richiesta che, oltre a tutto, è una dimostrazione di amicizia?
Abbiamo perciò provveduto a stampare questa PRIMA EMISSIONE 1957 alla quale ne faremo seguire altre con nuove testine, nuove trovate, nuovi colori.
Questi chiudilettera, veri francobolli della Repubblica di Topolinopoli, saranno il segno distintivo dei ragazzi intelligenti!"
Due pagine che spezzano la storia con Ezechiele presentano questi 22 francobolli-chiudilettera da ritagliare e incollare sul retro della busta e presentano le facce di diversi personaggi:
Topolino (3 volte in pose diverse), Paperino (2 volte), Zio Paperone, Penna Bianca, Josè Carioca, Ezechiele, Nonna Papera, Pippo, Lupetto, Paperina, Gambadilegno, Eta Beta, Minni, Pluto, un nipotino QQQ, un porcellino (Tommi?), un nano di Biancaneve, Pinocchio e una coniglietta bionda che non so chi sia.
India
Una pagina con disegni di Paperino a colori e trafiletti che parlano del paese orientale:
"Leggendario paese del continente asiatico, famoso per i suoi pozzi di petrolio. Una particolarità di questa terra misteriosa è costituita dai fakiri, che quelle popolazioni tengono in conto di santi.
Molto popolari anche gli incantatori di serpenti. Che gusto ci sia a incontrar serpenti lo sanno soltanto loro. Quanto a noi, preferiamo allevare canarini.
Ceylon è una regione dell'India ove si produce il tè più famoso del mondo. Ma Ceylon è celebre anche e soprattutto per le sue perle. Secondo una leggenda a Ceylon era posto l'Eden da cui fu scacciato Adamo."
MARZO 1957 https://coa.inducks.org/issue.php?c=it%2FAT++++3Questo periodo è caratterizzato da una storia lunga di apertura italiana (quasi sempre scritta da Martina) e tre/quattro medio brevi americane (con in più, in questo mese, una 'brevissima' di Taliaferro): mentre i loro disegnatori sono normalmente segnalati, più difficile risalire agli autori dei testi che, in questo caso, vede presente il solo nome di Carl Falberg (per la storia di Minni). Ciò è un peccato anche perché, come vedremo e come abbiamo già visto nei numeri precedenti, queste brevi d'oltreoceano sono dei veri e propri gioiellini di ironia, comicità e buon gusto che a volte (dispiace dirlo) manca nei testi martiniani che fino ai primi anni '60 resteranno piuttosto grevi e pesanti, pur nella loro complessiva articolazione, sicuramente ingegnosa e brillante. Il miglior Martina arriverà dalla metà dei '60, quando i suoi testi saranno 'ripuliti' da certi eccessi verbali a favore di una dialettica ancor più ricca, intelligente e variegata.
Se Martina a volte esagera nei testi, Perego sicuramente è migliorato nei disegni, rispetto a tre/quattro anni prima: il suo Paperino in particolare e i paperi in generale hanno delle posture e degli sguardi più dinamici e articolati rispetto a quelli fissi e rigidi dei primi anni '50.
Nel "Sabato magro" Paperino ricorre ad una chiromante per vedere se il suo futuro sarà un po' più roseo del presente (molto nero, in effetti). Egli purtroppo non approfitta di alcune dritte che la donna gli da e si lascia sfuggire un prezioso pacco con all'interno un serpente prezioso in quanto proprietà di un ricco principe indiano che ha promesso un milione di... a chi glielo riconsegnerà. Paperino e Gastone si rubano il pacco vicendevolmente fino a che il primo sembra avere la meglio: consegnato il pacco con serpente al principe, questi obbliga Donald (pena la morte) a ricevere un milione di 'ringraziamenti' e cioè un infinito numero di inchini da parte di cerimonieri che lo lusingano con lunghe frasi di ringraziamento. Quando poi si passa ad un altro milione, di omaggi in questo caso, Paperino, prevedendo un cerimoniale simile, fugge via. Sarà suo cugino Gastone a scoprire in cosa consistevano questi 'omaggi': rubini e pietre preziose. Danni e beffe a non finire per il povero Donald Duck!
Paperino e un nipotino introducono un'avventura con protagoniste Minni e Clarabella: "La Dama misteriosa".
Dopo aver distrutto la macchina di una anziana signora con veletta (per non aver revisionato i freni della loro), le due amiche (in viaggio di vacanza) si offrono di accompagnarla in un luogo di montagna dove stava andando per curarsi una forte laringite. Il viaggio prosegue con altri intoppi: scoprono che la Dama ha con se una pistola (lei si giustifica: "Coi tempi che corrono una vecchia signora deve essere prudente"), poi si buca una gomma e nessuna delle due è in grado di cambiarla. La 'signora', la cui veletta copre le fattezze di un uomo, si offre di fare il lavoro ma Minni e Clara, considerando l'età apparentemente avanzata della 'signora' e il suo malanno, la obbligano a riposarsi vicino ad un albero: penseranno loro a cambiare, in qualche modo, la ruota. Quella di ricambio sfugge dalle mani di Clara e, correndo in discesa, colpisce la 'signora' da dietro facendole battere la testa contro un albero. A quel punto, levandole il cappello e la veletta, le due amiche scoprono la vera identità della Dama. Non bastasse ciò, arrivano i complici del furfante travestito che le obbligano a seguirli in un loro rifugio. Un altro intoppo alla macchina di Minni che precede in uno stretto sentiero quella dei furfanti (radiatore fuso da 'rinfrescare' con nuova acqua presa da un vicino fiume) e l'arrivo della polizia che aveva visto da lontano la colonna di fumo del radiatore obbligano i malfattori a fuggire lasciando sul posto Minni e Clara che, spiegando ogni cosa, favoriscono la cattura dei tipi che avevano deciso di svaligiare una banca locale. Arrivate finalmente a destinazione, Minni si ricorda di non aver prenotato la camera d'albergo: a questo punto decidono di andare dove dovevano inizialamente: alle Hawaii (particolare che si intuisce ma che non viene tradotto nelle pagine iniziali, lasciando i lettori perplessi nel finale di una storia comunque divertente e simpatica).
Paperina introduce una storia con Tip, Tap e Pluto: "Gli Amici degli Animali".
Ben approfondito il rapporto fra i nipotini di Mickey e il loro cane: questi fanno di tutto per viziarlo (ma solo nella "Settimana degli Amici degli Animali: siate gentili!"): cambiano l'acqua alla sua ciotola, puliscono la sua cuccia, vogliono dargli da mangiare delle leccornie e non il solito pasto. Pluto resta perplesso e pensa che, in realtà, memore di vecchi scherzi, i due vogliano coinvolgerlo in chissà quali situazioni e fugge via. La cosa buffa è che, nel suo percorso, Pluto si imbatte nella pubblicità della Settimana degli Animali e, sapendo evidentemente 'leggere', capisce di aver commesso un errore. Ma, quando torna a casa, scopre che i nipotini hanno trovato un altro animale da trattare bene per poi vincere un premio; un gatto! Lo fanno addirittura dormire nella sua cuccia e lui proprio non può sopportarlo andandosene via un'altra volta (con Tip e Tap che pensano di aver effettivamente esagerato). Pluto oltre a saper leggere capisce bene anche il linguaggio degli umani e quando sente che una signora è alla ricerca del suo micio, la costringe a seguirlo fino a casa sua. Qui Pluto finge un amore infinito verso il piccolo felino, facendo intenerire la signora che, contenta di aver ritrovato il suo gattino, invita Pluto a trascorrere del tempo a casa sua, invito che accetta con il rammarico dei nipotini. I quali, il giorno dopo, raggiungono la casa della signora dove Pluto è coccolato e viziato, con una nuova cuccia più grande e spaziosa. Il cane decide di tornare ma Tip e Tap, credendo davvero che fosse diventato amico dei gatti, gli fanno trovare in giardino cinque mici per compagnia (con sommo dispiacere di Pluto, il cui precedente comportamento gli si è ritorto contro).
Ezechiele ha a che fare con una polvere magica data al figlio da Campanellino (alias Trilly): questa fa volare Lupetto e il padre pensa di utilizzarla per volare a sua volta 'come un falco' sopra i porcellini. Travestito da vecchia signora (un classico in questo numero dell'Almanacco), egli scopre il punto dove Lupetto aveva nascosto la polvere ma, dopo vari tentativi, scopre (tardi) che su di lui non vi è alcun effetto, se non quello di farlo precipitare da un picco. Saranno proprio i tre porcellini a salvarlo, riportandolo a casa dove Ezechiele deve ammettere che non riuscirà mai a volare perché "non esiste un mezzo ragionevole per tramutare in onesto proposito il proposito di catturare i tre porcellini! Pfui!"
Nella storia finale QQQ, pensando alla vacanza dello scorso anno fatta con lo zio alla Casa di Riposo "Camomilla" (due settimane di pasti a verdure lesse), sapendo che l'incubo sta per ripetersi anche nell'anno in corso, convincono Paperino a lasciarli a Paperopoli, in casa di Archimede (dopo che lo zio Paperone li ha 'cortesemente' respinti: "Se vi avessi fra i piedi per due settimane, diverrei così nevrastenico che poi dovrei andare io in una casa di salute! Mi spiace!").
La cabitazione con l'inventore non è affatto tranquilla: concorrendo in una gara per il miglior esplosivo, Archi riesce a distruggere il suo laboratorio (con sua somma gioia, visto che l'esplosivo inventato è effettivamente... esploso); in questo soggetto egli ha una casa accanto al laboratorio dove, non pago, continua a studiare miglioramenti per il suo esplosivo. I nipotini, già sconvolti dalla distruzione del laboratorio (loro si sono salvati perché erano in giro), adesso tremano pensando di dormire sopra un altro laboratorio che Archi ha ricavato nella cantina della casa: quando vedono che gli esperimenti continuano ("Non abbiate paura ragazzi! Tutto è sotto controllo" dice tranquillo l'inventore) i tre fanno appena in tempo a scappare in giardino quando una seconda esplosione distrugge la casa. Archimede è scaraventato sopra un albero dove prova l'ultimo esperimento per perfezionare la sua invenzione: introduce delle gocce all'interno di una capsula che poi sbatte per terra, proprio vicino ai paperetti che quasi svengono. Questa volta non c'è stata alcuna esplosione: egli è riuscito a tenere 'sotto controllo' la sua invenzione. Testimoni di ciò proprio i giudici della gara che decretano Archi vincitore: i premi previsti (visti i rischi per una invenzione simile) sono proprio una casa e un laboratorio. A quel punto QQQ non aspettano la nuova dimora: ancora terrorizzati e sconvolti, preferiscono prendere la strada della Casa di Riposo "Camomilla":
il cartello indica la distanza: 19,500 Km.
____________________________________________________________________________Le prime pagine di giochi arrivano all'improvviso, prima dell'ultima pagina della storia di Minnie e Clarabella (quasi a voler lasciare della 'suspence' poco prima della fine): vi sono parole incrociate, diversi rebus e l'Alfabeto di Cip e Ciop che copre una intera pagina con grandi lettere a colori: occorre munirsi di un dado, due pedine (o bottoni o monete), una matita e un foglio di carta bianca. Si gioca in due ma vi risparmio la spiegazione del gioco.
Altri quattro rebus a colori coprono una intera pagina (i primi due li ho azzeccati mentre gli ultimi sono alquanto complicati).
Lussemburgo
Paperino e Paperina, in una bella pagina con illustrazioni a colori, sono 'testimoni' del Lussemburgo:
"Il Granducato del Lussemburgo è una minuscola nazione famosa per la produzione dei suoi accia considerati i migliori del mondo. Una caratteristica inconfondibile del suo paesaggio sono i mulini a vento che fanno del paese un grande produttore di farina. Ma il prodotto principale del Lussemburgo sono i guanti che sono apprezzatri dagli elegantoni del mondo intero."