Se lo scopo di questa testata è bilanciare lo stile noir del cinema anni '50 '60 con l'umorismo disneyano allora il volume corrente riesce benissimo nel suo intento, proponendoci 5 perle cult realizzate da sceneggiatori e autori esemplari.
Già l'inizio è scoppiettante. Le opere d'apertura sono tra le migliori mai realizzate da
Jerry Siegel, poiché esprimono al meglio la sua filosofia osservante un Dippy-Dawg eterno scettico, modello base di genialità fumettistica nonché imperitura fonte di poetica comicità. Con lo statunitense infatti egli non è solamente la "spalla" di Mickey, ma qualcosa in più, un essere decisamente più nobile e poliedrico. Non a caso la seconda storia ci presenta proprio il tema del doppio che, trattato da Gottfredson prima e da Casty poi, non passa mai di moda, continuando anzi a evolversi in step sempre più elaborati.
Poi v'è
Fanton, e in sole undici lettere ho detto tutto. Affiancato da un impareggiabile Scarpa riesce a condurre una trama nient'affatto banale senza rinunciare al nonsense (quello vero!), che è sempre fattore predominante.
Non male neanche
il segreto di Zeta-B, giallo martiniano per eccellenza, e il
caso delle finestre aperte. Malgrado la discreta sceneggiatura di quest'ultima resto sempre dell'idea che
De Vita senior faccia parte di quella schiera di artisti come Perego et simila, grandi maestri nella rappresentazione del reale, ma disegnatori minori per ciò che concerne il mondo Disney.
Considerando che, oltre ai già citati, vi sono le firme di
Gatto, Asteriti e De Vita (figlio) direi che siamo di fronte a un numero così convincente da meritare di essere acquistato e recensito!
Topolino08