ATTENZIONE:SPOILER!
Questa settimana la saga sui milioni di Paperone chiude con il ventesimo milione; trattasi di una bella storia: almeno una chiusura in belleza per una saga divertente ma non eccezionale. Sempre stuzzicanti (almeno per me) gli esercizi di magniloquenza verbale di Vitaliano. Deliziosi i disegni di Mottura. Sull'ultima tavola della storia ci siamo qui prima interrogati un po': forse è Doretta, ma forse no, è Nonna Papera...In effetti la precisazione di Andy98 è logica, per cui dovrebbe essere Nonna Papera. Peccato, mi sarebbe piaciuto se fosse stata Doretta. Vedo un piccolo, indiretto richiamo, infine, alla saga donrosiana quando Paperone sottolinea che Rockerduck deve l'inizio della sua fortuna al padre.
Concordo con Bramo nel dire che il secondo episodio del Giardino Discreto non è del tutto all'altezza del primo, pur trattandosi, nel complesso di una storia gradevole. Mi ha fatto specie che Casey Coot consideri Paperone nemico della famiglia Coot: posso capire che Casey lo percepisca come nemico, in quanto simbolo di un successo che lui non è stato capace di ottenere, ma addirittura nemico dell'intera famiglia Coot mi sembra eccessivo, considerati i rapporti fra Paperone e Nonna Papera, e tenuto conto, alla luce della saga donrosiana, che, in fondo, Paperone è cognato del figlio di Nonna Papera. Il chiarimento fra Casey e la sua amata mi ha ricordato un pò quello fra il protagonista di Nuovo Cinema Paradiso (versione lunga) e il suo vecchio mai dimenticato amore.
Colgo un altro riferimento cinematografico, questa volta a Johnny Stecchino, anche nella semibreve con Pippo per protagonista, storia divertente e senza pretese.
Breve divertente e senza pretese anche quella con Paperoga ed Archimede protagonisti, con un Paperoga perfettamente in carattere, che si comporta esattamente come ci si aspetta da lui.
La straniera finale forse vorrebbe prendere ispirazione ed emulare la scarpiana Zio Paperone e il nipote ideale, ma naturalmente siamo su un altro pianeta. Riesce comunque ad avere una trama più convicente delle straniere pubblicate le scorse settimane. Inizialmente abbiamo un classico Paperino pigro ed irascibile, un po' alla vecchia maniera; azzeccato anche il riferimento al vicino di casa Jones; peccato che, verso la fine, il nostro protagonista diventi un po' troppo pasticcione, troppo alla Paperoga per intenderci. Ad un certo punto, inoltre, la storia contiene dei riferimenti a fatti che si danno per presupposti (danni ad una fabbrica produttrice di margarina), forse in relazione ad una storia precedente che, se esistente, io non conosco. Interessante il comparto grafico che mi sembra si rifaccia all'ultimo Cavazzano.