Un numero in cui, forse per la prima volta dopo infinito tempo, prevale il fascino della realtà quotidiana su extraterrestri e viaggi nel tempo:
sia nelle storie papere (tranne quella acquatica nel suo finale, per quanto simbolico) che in quella topesca che parla del passaggio dal cinema muto al sonoro (per quanto passata, comunque una 'realtà'). Dai buzzurri del Cucuzzolo ai 'villains' anti Paperone sceneggiati senza banalità ma con idee e situazioni divertenti, passando per brevi ritorni a scontri tra vicini e a parodie sulle attuali manie tecnologiche, questo albo è meravigliosamente 'realistico'.
DINAMITE BLA IN: DINAMITE BOB A TRE
Si sente e si vede come Vitaliano ami molto questo Cucuzzolo da lui sviluppato e popolato tanto da poterne fare una sitcom quasi autonoma, senza troppi rimandi alle icone paperopolesi, comunque presenti ma solo dalla quattordicesima tavola (il ché è tutto dire): anzi, un papero compare a sorpresa due pagine prima ed è addirittura Sgrizzo! Un cameo fine a se stesso ma interessante perché è un modo simpatico e ironico di riprendere personaggi dimenticati senza per questo doverci imbastire attorno delle storie, quando non si ritiene opportuno. Spero di vedere in futuro altre improvvise apparizioni come questa. Tornando al Misantropo, ma il Sindaco non era Truz?
MICKEY KEATON E IL KOLOSSAL PERICOLOSO
Gagnor rende omaggio a Buster Keaton e a Clara Bow (oltre che a 'Stanlio e Ollio', al regista David Griffith e ai produttori Frank Lloyd e, forse, David O. Selznick) estendendo il 'muto' oltre i ciak, come se le vignette a colori fuori scena facessero comunque parte della pellicola (della vita, magari?). Facendo così, rende sicuramente più improvviso l'arrivo del sonoro (oltre che del colore in pellicola). Valerio Held sembra il disegnatore ideale per questa 'Storia del Cinema di Topolino'.
PAPERINIK E LA FESTA INVENTATA
Articolato intreccio dietro una nuova festa dell'acqua, celebrata ma anche sfruttata, al punto da intervenire nel finale in 'prima persona' per rimettere le cose a posto. Rockerduck nota che i Bassotti sono solo tre, preoccupandosi del quarto assente, quando in realtà sono proprio quattro
(il Nonno e i tre nipoti). Nonostante ciò 176-176 interviene contro Lusky come se non fosse stato colpito precedentemente.
Paperoga e l'affascinante A.D.A.
Graziano Barbaro disegna bene questa breve 'segno dei tempi' dove tutto ciò che accade deve essere ripreso dagli I phones, naturali protesi di tutti (ma proprio tutti) gli esseri umani di questo secolo.
Paperino indagatore da vicinato
A Chierchini questa volta non sovrappongono un secondo titolo al suo originale e la breve fra Paperino e Anacleto è fatta apposta per lui, con tutta la rabbia e la grinta che intercorrono fra le due case, naturalmente 'sgarrupate' e con le staccionate divelte.
ZIO PAPERONE E GLI ANTIFURTI OBSOLESCENTI
D'Antona sa reinterpretare un plot classico facendolo sembrare tutta un'altra storia. Articolata e ingegnosa la trama con una brillante intrusione di Paperoga in battaglie che in genere non lo vedono partecipare. Dopo aver sistemato i Bassotti e Amelia, grazie anche alla tradizionale e rassegnata collaborazione di Battista, lo zione pensa anche a Rockerduck, coinvolto senza volerlo. Mancherebbe solo Cuordipietra per una 'ripassata generale' (viste le passate collaborazioni fra i 'villains') ma questa sarebbe, forse, un'altra storia, un po' più complicata.