Avevo sui relativi Topolino la prima e l'ultima storia, mentre mi mancavano le brevi autoconclusive.
In ogni caso Le cronache del Regno dei Due Laghi mi era piaciuta così tanto che ho comprato volentieri il volume Panini che ristampa tutto insieme.
È stata l'occasione per rileggersi la prima avventura, spassosa e geniale nel presupposto di base. Tito Faraci ha dimostrato con questa storia di avere ancora la capacità di mettere in campo quell'umorismo vagamente demenziale e sottile che me lo faceva adorare e riconoscere al primo colpo durante la ma infanzia, a fine anni Novanta. I disegni di Silvia Ziche sono stati il corollario ideale a questa stramba trama fantasy, con un regno dalla cartina semplicissima e un re che non vuole essere re.
Le storie brevi vanno dal buono (Pesca grossa, La voce del popolo) al molto buono (Visite dal selvaggio Ovest, Sperduti!), anche se non raggiungono le vette della storia d'esordio, cosa che invece riesce a fare la recente Un sortilegio in sorte, uscita la scorsa estate e perfetta nel rilanciare la serie con un crossover con la dimensione solita di Topolinia. Oltre allo sdoppiamento di Topolini in scena, spicca un Pippo veramente meraviglioso, scritto benissimo da Faraci e raffigurato nel suo miglior candore dalla Ziche.
È vero, il volume manca delle one-pages che omaggiavano Lucca Comics. Sarebbe stato sicuramente apprezzabile metterle, ma vista la loto ininfluenza sulle trame e il loro essere dei fuori-serie (perfino l'Inducks non le comprende sotto il cappello della saga) devo dire che l'assenza non mi ha disturbato troppo.
Carine le tre paginette finali con i pensieri dei due autori sui protagonisti della serie, anche se aggiungono e approfondiscono molto poco, in realtà.