Un
Topo tutto bello! Da quanto non accadeva?
Esco complessivamente davvero soddisfatto dalla lettura.
Il giro dei mondi in 80 giorni (siderali) giunge a conclusione. Non tutto mi ha convinto in questa parodia spaziale/
steampunk di
Fausto Vitaliano, in particolare il ruolo di Manetta mi è parso un po' gratuito ai fini della vicenda, troppo da "disturbatore". Inoltre la risoluzione del mistero su Topolino si risolve in modo fin troppo veloce, non risultando tra l'altro abbastanza chiara nei suoi dettagli.
Ma nel complesso l'immaginazione dello sceneggiatore ha portato i personaggi i posti fantastici, che l'arte di
Lorenzo Pastrovicchio ha ben saputo illustrare esaltandosi soprattutto nelle scene con panorami fantascientifici o tecnologici. La comicità di Vitaliano nel condire i vari pianeti con iperboli e assurdità assortite (senza contare una punta di satira sul finale) ha messo poi brio in una vicenda che altrimenti, con la sua struttura "a tappe" avrebbe potuto annoiare, ad un certo punto.
La sorpresa che non ti aspetti è invece
Miss Paperett e la pianificazione improvvisata.
Federico Rossi Edrighi è un autore ormai da anni nel campo dei fumetti, ma per il mondo Disney è ancora alle prime armi. Cionondimeno firma una storia sagace e intelligente, capace di offrire un gran bel Paperone e di costruire una trama all'apparenza leggerotta ma che in realtà riflette con garbo e ironia sulla vita iperattiva del miliardario, dal punto di vista di chi dovrebbe tenergli in ordine l'agenda. La storia diverte con alcune gag simpatiche e presenta questo gradevole sottotesto.
Alessia Martusciello ha fatto di meglio, qui presenta tavole accettabili ma con diverse vignette poco convincenti.
Anche
Matteo Venerus mi stupisce:
Le Giovani Marmotte e il freezer vegetale è una gran bella storia avventurosa con le GM protagoniste, con un ritmo narrativo sostenuto, un inside jokes non invasivo e gradito
(le Lenticchie di Babilonia)
e il messaggio ecologico, doveroso visti i protagonisti, che non viene schiaffato in faccia al lettore ma presentato nella giusta maniera: ben amalgamato nella trama. Unico neo: la telefonatissima svolta "furfantesca" vista, rivista e stravista. Non è un problema da poco nell'economia della storia ed è una faciloneria che dispiace trovare in un contesto così buono, purtroppo. Ma la storia si salva comunque, grazie a una bella idea di fondo, a dei Qui Quo Qua che vengono mossi molto bene e ai disegni plastici di
Lucio Leoni.
Il capitolo di turno della
Storia del Cinema di
Roberto Gagnor non spicca particolarmente, ma le gag con Dinamite Bla sono spesso divertenti e quindi, se presa come divertissement, si costituisce come una lettura gradevole e amena, capace di far sorridere in più punti, anche grazie agli splendidi disegni di una
Giada Perissinotto in crescita costante e in stato di grazia: il suo Paperone, il suo Dinamite ma soprattutto il suo Pico sono veramente belli, e si resterebbe ad ammirarli per ore.
Infine, anche la breve di Paperoga non è la solita banalità preconfezionata ma regala uno svolgimento a sorpresa!
Tra le rubriche, ho trovato molto interessante il servizio sul tipo che sta facendo il giro del mondo a piedi e lo
Sgrunt della settimana, con più "succo" di quello della scorsa e di conseguenza con un contenuto di maggior spessore.