Insieme a Uack! Tesori resta la testata più curata fra quelle brossurate, visto che le Definitive e le Legendary sono ormai un semplice susseguirsi cronologico di storie senza alcun commento al riguardo e stesso discorso può esser fatto per le Special Edition che solo inizialmente hanno coinvolto gli autori a cui erano dedicate. Anche i Migliori Anni sono sempre più 'risicati' mentre l'Economia di ZP (imparagonabile a quella 'seria' uscita nei '90) si trasformerà semplicemente in 'Zio Paperone', che forse sarà altrettanto 'imparagonabile' ai suoi 'antenati' delle serie colorate e bianche degli anni '90/2000 (sicuramente più simile a 'Paperino' che a Uack!, ma staremo a vedere).
Un bel volume su Romano Scarpa (primo di due) non si può non acquistare, nonostante si possano già avere la sua Omnia o libri a lui dedicati.
Boschi e Beccatini ci informano su questioni già note arricchendole di notizie che personalmente non conoscevo: ad esempio che in una delle prime storie realizzate per lo Studio Program Scarpa sostituì Rockerduck (inizialmente presente nel soggetto di Dick Kinney) con il 'suo' Filo Sganga, regalandogli, a quattro anni di distanza dalla sua comparsa, un respiro internazionale (Jubal Cock il suo nome angloamericano). RK dovette aspettare solo un mese in più per il suo ritorno dopo l'esordio barksiano di tre anni prima perché nel settembre 1964 uscì 'Il Giro del Mondo in 80 stati d'animo', sempre di Dick Kinney e sempre nell'Almanacco Topolino, sede 'naturale' di queste storie americane per i mercati esteri.
Da notare che l'eclettico Kinney proprio in quegli anni, oltre a riprendere personaggi di altri autori (come Rockerduck), creò con il disegnatore Al Hubbard una serie di characters che 'modernizzarono' la società paperopolese del tempo: Paperoga, Dinamite Bla, Malachia, Bella Quack, O1 Paperbond, Prospero Chiacchiera... Considerando la medesima 'ecletticità' di un Maestro come Romano Scarpa che, nello stesso periodo, introduceva (solo a Paperopoli) Brigitta, Filo Sganga, Gedeone, Paperetta, Sgrizzo... possiamo dire che i due autori rivoluzionarono parallelamente la città dei paperi creata vent'anni prima da Barks. Una 'sincronia mentale' piuttosto clamorosa, considerando che il Paperoga di Kinney arrivo nelle pagine di Topolino e dell'Almanacco insieme allo Sgrizzo di Scarpa: nell'inevitabile duello fra due 'strambi' fu l'americano a vincere, anche se in seguito differenze basiche fra i due personaggi furono trovate, sebbene all'epoca Scarpa decise di 'ritirare' il suo papero fuori di testa riproponendolo molti anni dopo e solo occasionalmente.
Altra considerazione da fare è che queste storie 'almanaccose' sono spesso a 'scrittura mista', nel senso che i soggetti originali americani dell'Overseas Studio Program (fatti apposta per i mercati esteri, da Kinney e da altri autori), quando non erano completamente realizzati in America, nei testi come nei disegni, venivano poi sceneggiati da autori italiani (oltre a Scarpa in questo volume troviamo Dalmasso e lo stesso direttore Gentilini) o erano gli stessi testi dei soggetti ad essere concepiti 'collegialmente' fra le due sponde dell'oceano, se non del tutto dallo stesso Scarpa che sviluppava completamente una semplice idea di base proveniente dallo Studio Program.
Anche nelle storie successive realizzate per la Egmont, la scrittura è spesso mista e vede coinvolto uno dei due curatori di questo 'Tesori', Luca Boschi. Soprattutto quando dovrà scrivere completamente i testi di diverse tavole trovate dopo la morte di Scarpa, tavole che fortunatamente erano del tutto finite tranne che per la prima pagina de 'Gli uccelli dorati': in questo caso fu lo stesso Boschi a disegnare le quattro vignette iniziali e, per quanto abbia cercato di farle nel migliore dei modi, non capisco perché non abbia coinvolto in questa delicata operazione disegnatori dallo stile simile a quello di Scarpa, come Luciano Gatto, Valerio Held o Alessandro Del Conte.
In questo Tesori vediamo che l'attività internazionale di Romano Scarpa si divide in tre parti: le prime due riguardano lo Studio Program con il quale l'autore collaborò in due fasi distinte: la prima fra il '63 e il '72 tramite la Mondadori; la seconda fra il '77 e il '90 (quando lo Studio chiuse le sue attività) in una collaborazione diretta nata dal viaggio che il Maestro fece in California nel 1975, conoscendo diversi responsabili dell'azienda. La terza fase è quella con la Egmont e durò dal '99 fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2005.
Nel Portfolio finale ci sono, fra varie tavole originali in bianco e nero, due strisce realizzate dall'autore veneziano nel 1967 per un progetto americano mai realizzato: produrre strip stories per i quotidiani degli Stati Uniti (altra notizia di cui non ero a conoscenza). Considerando che il King Future Syndicate non realizzava più strisce continuative dal 1955 ma solo autoconclusive, per Scarpa le difficoltà di cambiare dall'Europa le 'regole del gioco' delle strip americane erano chiaramente oggettive. Come ricordato nell'articolo, questo suo sogno si realizzerà vent'anni dopo nelle pagine del nuovo Topolino targato Disney Italia, a cavallo fra anni '80 e '90, con quattro famose e lunghe Strip Stories.