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Topolino 3264

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di Chen Dai-Lem

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Zio Paperone, Amelia e la coppa del Mondor - Fischio d'inizio
Topolino e l'inafferrabile cimelio del baseball
Paperi a motore - Eventi atmosferici
Paperoga in... Servizio Taxi
Pippo e la compagnia ideale
Reginella e i cristalli di Pacificus

Topolino 3264

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Filo Sganga
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    Re:Topolino 3264
    Risposta #15: Sabato 16 Giu 2018, 12:39:36
    ma secondo me il citare paperino è una trovata per far riaffiorare la memoria in qualche modo, spero non si citi ancora la cavolata dell'amicizia però

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    Giovino
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      Re:Topolino 3264
      Risposta #16: Sabato 16 Giu 2018, 13:17:23
      Un mese, quattro Topolini, con un'altra, l'ennesima, storia a puntate, stavolta a tema Mondiale.
      Anche qui, la storia - la trama - è risaputa, e il "folto cast", come nel cinema, non mi sembra aiutare a colorire o dare carattere o spessore alla vicenda, che rimane sempre la solita avventura a canovaccio risaputo, scontato.
       
      Reginella, non mi ha mai appassionato (e non appassiona granché nessun giovane lettore, che invece dei suoi paperi antropomorfi si ritrova un personaggio non si sa bene perché meritevole di questa centralità). E la storia con lei è, come al solito, noiosa e senza veri scatti e originalità. Temo che la si tiri fuori, Reginella, più per soddisfare le aspettative degli specialisti del fumetto che non per divertire e intrattenere giovani lettori.
      (Inoltre, ai nuovi giovani lettori sono oscuri i motivi dei rapporti tra Paperino e lei ecc. Sempre che ci siano ancora, dei nuovi giovani lettori di Topolino).
       
      Il problema, ancora una volta, è di fondo: da sempre i paperi vivono o avventure di città (scene di vita quotidiana da cui far deflagrare il comico e il surreale della vita di ogni giorno e la strampalata e esilarante follia dell'umanità) o avventure nel mondo, ma è chiaramente la prima linea quella che fa emergere la comicità e il carattere autentico dei personaggi, i quali, è bene ribadirlo, nascono molto più aguzzi e spigolosi - straordinariamente spigolosi - di come invece ultimamente sono rappresentati (tutti buoni, tutti carini, tutti gentili, tutti ugualmente piatti e senza nerbo).
      Ma le storie di vita quotidiana hanno bisogno di sceneggiature forti e di disegni espressivi (alla Gorlero dei Mercoledì di Pippo, per citare un ripescaggio) e mi pare che questi due elementi manchino, da parecchio.
      Inoltre, le storie di vita quotidiana avrebbero bisogno di quel Paperino, quel Gastone, quel Paperone ecc. che furono, al tempo delle origini americane e dei grandi primi italiani (attaccabrighe, furbastro e accidioso il primo, petroso e materialista il secondo, avaro, misterioso e granitico il terzo, per dire), e lo stesso vale per il mondo di Topolinia, e per i comprimari. Ma qui, mi pare, si naviga a vista, preferendo queste storie dove tutti sono buoni, tipizzati, caricaturali nei loro difetti che però mai incidono nelle storie e che sono diventati più epiteti formulari che non ragione di conflitto. Mah..

      Come si può pensare che un bambino compri per due settimane di seguito Topolino con una storia che è insostenibilmente a puntate (se è fortunato e lo compra questa settimana e non la prossima, col rischio di rimanere a metà, pensate che lo comprerà mercoledì prossimo per "sapere come andrà a finire" la storia di Mondor? Suvvia..), una in cui compare un personaggio (Reginella) che forse piace ad alcuni appassionati, ma che non è appassionante (solita avventurella scontata) e per di più è per soli iniziati, e altre storielle che - salvo quella di Pippo, che pure si sgonfia presto - lasciano il tempo che trovano, non si sa.

      A tutto ciò, si aggiunga la folle decisione di togliere il Ciak in ultima pagina per far spazio a queste inutili interviste al ragazzino di turno (i bambini vogliono leggere le storie di Topolino, non vogliono leggere di altri bambini che blaterano su Topolino ma che non sono Topolino) e l'ennesimo, e francamente ormai estenuante, ritorno di una celebrità del momento in copertina, come se la presenza di Bebe Vio garantisse vendite maggiori o, ancor più, come se Topolino dovesse assumersi il compito di sensibilizzare alla disabilità più di quanto già non facciano scuola, istituzioni, politiche e giornali. Un po' va bene, il troppo stroppia, e io dico: fuori le campagne di sensibilizzazione dai giornalini, che devono raccontare storie belle e gustose, da cui poi, come accade con la narrativa, emergono i significati, senza ideologie e missioni civilizzatrici di sorta. I bambini, le cose, le capiscono senza che nessuno le inculchi loro.

      (Tanto per dire: Dumbo è un grande inno alla diversità, ma è anzitutto una straordinaria storia; Shark Tale, al contrario, ha una storia povera costruita intorno al tentativo di far passare il messaggio che "diverso è uguale" e che lo squalo vegetariano - leggasi: omosessuale - ha ogni diritto ad essere, come gli altri squali. Ma i bambini, ripeto, non sono stupidi, e sanno perfettamente riconoscere il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, le storie belle e quelle polverose e ideologiche, gli adulti che raccontano e quelli che invece inoculano).

      Che poi, in realtà, prima ancora di sensibilizzare, il problema è che Topolino è ossessionato dalla rincorsa agli idoli del momento - umani e materiali - con questo profluvio di celebrità e di gadget ipertecnologici, come se, appunto, ancora una volta giova ripeterlo, la letteratura del Primo Novecento avesse trattato solo di radio e telegrafi, altrimenti "non si coglieva lo spirito del tempo e nessuno avrebbe più letto i libri".
      Giovino

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        Re:Topolino 3264
        Risposta #17: Sabato 16 Giu 2018, 14:49:41
        Ci ritroviamo di fronte ad un altro buon numero. Dirò di più: nella totalità delle sue storie ho trovato molto più valido l'albo di questa settimana rispetto a quello dedicato al compleanno di Paperino. Personalmente anche le riempitive, o anche quelle più o meno prevedibili da lettori di lungo corso, son risultate comunque piacevoli.
        Paperoga non è mai stato uno dei personaggi che amo, ma in questo numero nonostante tutto ci sono situazioni ben orchestrate (per arrivare al climax finale) accompagnate da buoni disegni.
        Seppur prevedibile, gustosa anche la breve con il doppio Pippo, che presenta la classica logica-illogica del personaggio, senza farlo sembrare un completo idiota.
        E anche la storia con Pippo e Topolino, seppure anch'essa da me prevedibile negli sviluppi, mi ha allegramente intrattenuto. Dirò di più, il finale è riuscito a darmi qualche brivido di positiva emozione.
        La saga di Enna e Perina è iniziata bene, ma come altri utenti attendo gli sviluppi successivi per poter tirarne le somme. Ciò che posso dire fino ad ora, è che anch'io sono curioso di leggere le puntate successive (e anch'io, riguardo al bambino dell'inizio e della fine, ho gli stessi presentimenti che già hanno avuto alcuni di voi ;) ).
        Per la storia finale con Reginella, presentata tutto sommato in sordina- soprattutto in confronto all'avventura precedente- devo ammettere che anch'io sono rimasto piacevolmente sorpreso da questa inedita commistione tra la regina di Pacificus e Paperone e nipotini. Credo che il miglior complimento che si possa fare a Vito, è che questa storia mi piacerebbe immaginarla subito dopo gli eventi del terribile vampirone.

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          Re:Topolino 3264
          Risposta #18: Sabato 16 Giu 2018, 17:50:29
          Un mese, quattro Topolini, con un'altra, l'ennesima, storia a puntate, stavolta a tema Mondiale.
          Anche qui, la storia - la trama - è risaputa, e il "folto cast", come nel cinema, non mi sembra aiutare a colorire o dare carattere o spessore alla vicenda, che rimane sempre la solita avventura a canovaccio risaputo, scontato.
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          A tutto ciò, si aggiunga la folle decisione di togliere il Ciak in ultima pagina per far spazio a queste inutili interviste al ragazzino di turno (i bambini vogliono leggere le storie di Topolino, non vogliono leggere di altri bambini che blaterano su Topolino ma che non sono Topolino) e l'ennesimo, e francamente ormai estenuante, ritorno di una celebrità del momento in copertina, come se la presenza di Bebe Vio garantisse vendite maggiori o, ancor più, come se Topolino dovesse assumersi il compito di sensibilizzare alla disabilità più di quanto già non facciano scuola, istituzioni, politiche e giornali. Un po' va bene, il troppo stroppia, e io dico: fuori le campagne di sensibilizzazione dai giornalini, che devono raccontare storie belle e gustose, da cui poi, come accade con la narrativa, emergono i significati, senza ideologie e missioni civilizzatrici di sorta. I bambini, le cose, le capiscono senza che nessuno le inculchi loro.

          (Tanto per dire: Dumbo è un grande inno alla diversità, ma è anzitutto una straordinaria storia; Shark Tale, al contrario, ha una storia povera costruita intorno al tentativo di far passare il messaggio che "diverso è uguale" e che lo squalo vegetariano - leggasi: omosessuale - ha ogni diritto ad essere, come gli altri squali. Ma i bambini, ripeto, non sono stupidi, e sanno perfettamente riconoscere il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, le storie belle e quelle polverose e ideologiche, gli adulti che raccontano e quelli che invece inoculano).

          Che poi, in realtà, prima ancora di sensibilizzare, il problema è che Topolino è ossessionato dalla rincorsa agli idoli del momento - umani e materiali - con questo profluvio di celebrità e di gadget ipertecnologici, come se, appunto, ancora una volta giova ripeterlo, la letteratura del Primo Novecento avesse trattato solo di radio e telegrafi, altrimenti "non si coglieva lo spirito del tempo e nessuno avrebbe più letto i libri".

          Premetto che non ho il nuovo Topo sottomano, ma in linea generale devo come al solito concordare col buon Giovino.
          Egli esprime quello che penso meglio di quanto possa fare io con la mia prosa zoppicante, specie le parti evidenziate.

          La penso diversamente solo su un punto: siamo sopravvissuti tutti alle storie a puntate senza che la nostra infanzia ne uscisse rovinata ma anzi molto spesso arricchita.

          Aggiungerei che, come detto in un altro thread, si può "sensibilizzare", "far riflettere" e "educare", qualunque cosa questo significhi, senza scadere nella pedanteria o nell'edutainment da due soldi (dunque più efficacemente).
          Questa è una cosa in cui storicamente Topolino ha saputo eccellere.

          A margine: personalmente mal sopporto il sovradosaggio mediatico della Vio, come non sopportavo quello che ci è stato inflitto nella seconda metà degli anni '2000 con Federica Pellegrini (il che - si badi bene - non vuol dire in alcun modo che abbia qualcosa contro la Vio, ma semmai contro chi scrive, spesso maldestramente, della medesima).
          « Ultima modifica: Sabato 16 Giu 2018, 17:58:04 da prdqp »

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            Re:Topolino 3264
            Risposta #19: Sabato 16 Giu 2018, 19:10:16
            Mahh...!
            Io non sono così certo che i bambini sappiano ben distinguere il bene dal male e , questo soprattutto quando da bambini entrano in quel "meraviglioso" mondo dell'adolescenza se non hanno alle spalle chi gli abbia insegnato bene cosa è male e cosa è bene.
            Penso che qualsiasi testo scritto, sia esso un fumetto o un libro di narrativa debba essere bello e gustoso ma se ad oltre questo riesce ad essere sufficientemente educativo e acculturante, sia di gran lunga meglio.


            Poi che Topolino con le sue storie e i suo redazionali ci riescano sempre  - o spesso -, ognuno può giudicarlo come crede meglio dal suo punto di vista. Ma che questo sia il fine non ho alcun dubbio!
            Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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              Re:Topolino 3264
              Risposta #20: Sabato 16 Giu 2018, 19:38:02
              Numero ancora più soddisfacente del precedente.
              La coppa del Mondor ha un inizio molto intrigante e promette di essere un'ottima saga estiva, con questa inaspettata collaborazione forzata fra Amelia e il suo arcinemico. Apprezzo molto il personaggio della fattucchiera e sono contento di vederla protagonista.
              La storia di Nigro non delude le attese e diverte, e l'insegnamento finale non banale mi ha genuinamente colpito.
              Le brevi hanno tutte il loro perché, ma a spiccare è quella di Edrighi che dopo aver sfornato prove molto convincenti con i paperi dimostra di avere già un ottimo feeling anche con i topolinesi e in particolare Pippo, personaggio non sempre facile da interpretare. Ho la sensazione che con più pagine a disposizione ne sarebbe uscita una storia ancora migliore, ma anche così va molto bene. Teniamolo d'occhio, questo ragazzo.
              Non è più una novità invece l'abilità di Vito Stabile di saper giostrare perfettamente con tutti i personaggi: la sua Reginella convince e le interazioni che ha con Paperone sono davvero deliziose.  E' la dimostrazione che il personaggio della regina aliena può benissimo essere usato al di fuori di quel canovaccio che francamente Cimino non aveva gestito alla grande, rendendo le sue ultime storie con essa piuttosto stucchevoli. Non mi dispiacerebbe un suo incontro anche con Paperina, a questo punto, sebbene capisca che non sarebbe semplicissimo da gestire.
              P.S: in ogni caso, la sensibilizzazione a certi temi è stata già intrapresa dal Topo aani fa con le storie dedicate al telefono azzurro. Non è certo una novità di quest'anno e se a qualcuno dà fastidio è un suo problema.
              « Ultima modifica: Sabato 16 Giu 2018, 19:40:46 da Vincenzo »
              If you can dream it, you can do it.

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                Re:Topolino 3264
                Risposta #21: Sabato 16 Giu 2018, 19:59:58
                Mahh...!
                Io non sono così certo che i bambini sappiano ben distinguere il bene dal male e , questo soprattutto quando da bambini entrano in quel "meraviglioso" mondo dell'adolescenza se non hanno alle spalle chi gli abbia insegnato bene cosa è male e cosa è bene.

                Non credo che Giovino intendesse questo.
                Credo che il senso fosse che i bambini sono bravi quanto chiunque altro a riconoscere il significato morale che è sotteso da qualunque buona opera di narrativa, senza che questa debba ridursi ad essere didascalica.

                Volendo esagerare, sarei pronto a ipotizzare che quasi tutta la grande narrativa posteriore al Rinascimento contenga naturalmente una solida impalcatura morale, da Victor Hugo a Dickens a Tolstoj a Bulgakov, e che pertanto se un romanzo o una storia a fumetti appare come "una storia educativa" anzichè una grande storia è segno di maldestria.

                A proposito di Dickens, non dimentichiamo che Paperone si chiama Scrooge in originale mica per caso!

                Ma che questo sia il fine non ho alcun dubbio!

                E qui sorgono i problemi.
                Non sono convinto che impartire insegnamenti debba essere il fine.

                C'è un importantissimo ed efficacissimo insegnamento sui temi del pregiudizio, dell'onestà, delle differenze culturali, del denaro e dell'amicizia in storie come L'Uomo di Ula Ula, ma non credo sia perchè Scarpa (sì, sempre lui) un giorno s'è seduto al tavolo e s'è detto "facciamo una storia educativa", quanto piuttosto e primariamente "scriviamo una grande avventura".

                Da grande autore quale è stato il Maestro veneziano, è automatico che dentro ci sono finiti anche dei valori importanti.

                Specularmente, dalla notte dei tempi le peggiori tendenze umane sono un grande strumento narrativo nelle mani di un buon autore: uno scatto d'ira di Paperone è quello che ci vuole per fare finire i paperi su un'isola in preda alle fiere.
                L'insegnamento viene gratis.

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                Snitz
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                  Re:Topolino 3264
                  Risposta #22: Sabato 16 Giu 2018, 20:00:14
                  Non mi dispiacerebbe un suo incontro anche con Paperina, a questo punto, sebbene capisca che non sarebbe semplicissimo da gestire.

                  è stato il mio timore/speranza quando QQQ hanno citato la zia! Complicatissimo da gestire senza dubbio ma potenzialmente interessante.
                  Chissà che nel citare Paperina nella storia non ci fosse già una prima idea sull'incontro...

                  *

                  Cornelius
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                    Re:Topolino 3264
                    Risposta #23: Sabato 16 Giu 2018, 20:26:41
                    ZIO PAPERONE, AMELIA E LA COPPA DEL MONDOR
                    La Quack Town di Nonna Papera e di diversi parenti calcisticamente imbranati, la Napoli 'velata' (e magica) di Amelia e dell'arcimago Mondor e una speduta località forse andina con in campo un ragazzino e un vecchio maestro sono i diversi luoghi dai quali Bruno Enna e Alessandro Perina partono per sviluppare la classica storia che ogni quattro anni accompagna, parallelamente su 'Topolino', i Mondiali di calcio. Il buonismo iniziale della solita 'partita del cuore' (dove Paperone è 'costretto' a partecipare... almeno gli autori ci risparmiano un suo coinvolgimento spontaneo e diretto) è affiancato da odi e rivalità stregoneschi: cuore e magia tornano insieme fra le Ande, sebbene in termini ancora molto vaghi... Sarà comunque interessante vedere il prosieguo di tutto ciò la settimana prossima.

                    TOPOLINO E L'INAFFERABILE CIMELIO DEL BASEBALL
                    Sisto Nigro scrive una particolare storia di quotidianità topoliniana da lodare anche per il fatto che parla di un classico sport americano come il baseball. Intorno al quale si sviluppa una intricata faccenda di cimeli, bis-bis pippeschi, mostre d'arte e collezionisti. Gula ok come solitamente accade in storie topesche.

                    Paperi a Motore - Eventi atmosferici
                    Da notare per la presenza di Filo Sganga (in coppia con Paperoga) e i bei disegni di Del Conte, che sembra vivere una nuova positiva stagione: tavole pulite (come suo solito) ma più vivaci e dinamiche. Finale... tirato.
                    Paperoga in... servizio Taxi
                    Autentico re delle brevi centrali, il cugino di Paperino qui convince di più. Molto buone le matite di Davide Baldoni, sia nel tratteggiare i personaggi che gli sfondi, oltre al... taxi giallo.
                    Pippo e la compagnia ideale
                    Una iniziale situazione fra il comico e l'irrazionale è in realtà frutto della diabolica mente di Macchia Nera, non meno 'cattivo' delle volte precedenti anzi, forse ancor di più.

                    REGINELLA E I CRISTALLI DI PACIFICUS
                    La sorpresa c'è anche se la nuova avventura di Reginella non è casuale ma collegata alla contemporanea uscita della sua precedente storia in grande formato Deluxe (la Regina fuori Tempo). L'ottima Daniela Vetro resta fedele al new look regale creato dalla collega Perissinotto. Soggetto da notare per l'assenza di Paperino e la presenza di Paperone, nuovo alleato della sovrana di Pacificus. Tra i due c'è intesa e lo zione la ammira ("Sa gestire al meglio ogni situazione! E' una vera regina!"). Visto mai che nel cuore della sovrana non ci sia una sostituzione di sentimenti verso i paperi terrestri? In questo caso il termine 'amicizia' potrebbe essere tranquillamente accantonato (Paperone non è né sposato né fidanzato) e Brigitta dovrebbe spostare le sue crisi di gelosia da Doretta a Reginella, rivale oltretutto più giovane. Chissà se Vito ha mai pensato a questo romantico sviluppo? Indubbiamente c'è una certa differenza d'età e si rischia una rivalità zio-nipote in un campo mai visto prima; la sovrana rischierebbe a sua volta di diventare una... Brooke disneyana!  :o
                    « Ultima modifica: Sabato 16 Giu 2018, 21:17:53 da Cornelius Coot »

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                      Re:Topolino 3264
                      Risposta #24: Sabato 16 Giu 2018, 21:27:31
                      Visto mai che nel cuore della sovrana non ci sia una sostituzione di sentimenti verso i paperi terrestri? In questo caso il termine 'amicizia' potrebbe essere tranquillamente accantonato (Paperone non è né sposato né fidanzato) e Brigitta dovrebbe spostare le sue crisi di gelosia da Doretta a Reginella, rivale oltretutto più giovane. Chissà se Vito ha mai pensato a questo romantico sviluppo? Indubbiamente c'è una certa differenza d'età e si rischia una rivalità zio-nipote in un campo mai visto prima; la sovrana rischierebbe a sua volta di diventare una... Brooke disneyana!  :o

                      Invidio la tua fantasia.  ;D

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                        Re:Topolino 3264
                        Risposta #25: Sabato 16 Giu 2018, 23:55:59
                        Visto mai che nel cuore della sovrana non ci sia una sostituzione di sentimenti verso i paperi terrestri? In questo caso il termine 'amicizia' potrebbe essere tranquillamente accantonato (Paperone non è né sposato né fidanzato) e Brigitta dovrebbe spostare le sue crisi di gelosia da Doretta a Reginella, rivale oltretutto più giovane. Chissà se Vito ha mai pensato a questo romantico sviluppo? Indubbiamente c'è una certa differenza d'età e si rischia una rivalità zio-nipote in un campo mai visto prima; la sovrana rischierebbe a sua volta di diventare una... Brooke disneyana!  :o

                        Invidio la tua fantasia.  ;D

                        Anch'io.   :D
                        Più che altro ci ho visto l'apprezzamento del cilindrato per una potenziale "quasi" nuora.
                        If you can dream it, you can do it.

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                          Re:Topolino 3264
                          Risposta #26: Domenica 17 Giu 2018, 12:34:12
                          [quote author=prdqp link=topic=14717.msg522487#msg522487 date=1529171998

                          C'è un importantissimo ed efficacissimo insegnamento sui temi del pregiudizio, dell'onestà, delle differenze culturali, del denaro e dell'amicizia in storie come L'Uomo di Ula Ula, ma non credo sia perchè Scarpa (sì, sempre lui) un giorno s'è seduto al tavolo e s'è detto "facciamo una storia educativa", quanto piuttosto e primariamente "scriviamo una grande avventura".



                          Ti rispondo solo su questo particolare perché siamo fuori argomento e dopo veniamo reguarditi. 8)


                          In Scarpa c'è sempre la volontà di dare un messaggio che sia insito al fumetto e, proprio il fatto che non fosse casuale, dimostra che è voluto. E quando una cosa è voluta ha sempre uno scopo dichiaratamente educativo.
                          Scarpa è l'autore italiano che, meglio di ogni altro, ha saputo ben coniugare storie belle e gustose con fini di carattere educativo, sociale politico e umano.
                          Ed è anche per questo che oggi rimane il gigante più grande del fumetto Disney italiano
                          Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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                            Re:Topolino 3264
                            Risposta #27: Domenica 17 Giu 2018, 16:04:42
                            Visto mai che nel cuore della sovrana non ci sia una sostituzione di sentimenti verso i paperi terrestri? In questo caso il termine 'amicizia' potrebbe essere tranquillamente accantonato (Paperone non è né sposato né fidanzato) e Brigitta dovrebbe spostare le sue crisi di gelosia da Doretta a Reginella, rivale oltretutto più giovane. Chissà se Vito ha mai pensato a questo romantico sviluppo? Indubbiamente c'è una certa differenza d'età e si rischia una rivalità zio-nipote in un campo mai visto prima; la sovrana rischierebbe a sua volta di diventare una... Brooke disneyana!  :o
                            [/quote

                            Invidio la tua fantasia.  ;D

                            Ed ecco la nuova serie da 10000 puntate paperfull amato da tutte le lettrici sessantenni
                            Perché Fantomius si è un ladro ma gentiluomo

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                              Re:Topolino 3264
                              Risposta #28: Domenica 17 Giu 2018, 21:02:17
                              Visto mai che nel cuore della sovrana non ci sia una sostituzione di sentimenti verso i paperi terrestri? In questo caso il termine 'amicizia' potrebbe essere tranquillamente accantonato (Paperone non è né sposato né fidanzato) e Brigitta dovrebbe spostare le sue crisi di gelosia da Doretta a Reginella, rivale oltretutto più giovane. Chissà se Vito ha mai pensato a questo romantico sviluppo? Indubbiamente c'è una certa differenza d'età e si rischia una rivalità zio-nipote in un campo mai visto prima; la sovrana rischierebbe a sua volta di diventare una... Brooke disneyana!  :o

                              Invidio la tua fantasia.  ;D

                              L'ho detto e lo ripeto. Pindaro era un tenero e imberbe principiante al suo confronto XD






                              Continuo qui per non fare inutilmente un altro post: Ma Mordor cita Palpatine?
                              « Ultima modifica: Lunedì 18 Giu 2018, 13:11:11 da Juro »

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                                Re:Topolino 3264
                                Risposta #29: Lunedì 18 Giu 2018, 14:35:14
                                Più che altro ci ho visto l'apprezzamento del cilindrato per una potenziale "quasi" nuora.

                                Interessante anche questa ipotesi che mi stimola un altro volo pindarico...  ::)

                                Considerando l'immenso patrimonio che in un 'lontanissimo' futuro Paperone dovrà lasciare a qualcuno, il vedere accanto al nipote più papabile una regina volitiva potrebbe essere positivo non solo a livello finanziario ma anche 'politico'. Soldi e potere farebbero di Paperino e Reginella una coppia fra le più invidiate delle varie galassie. Mentre con Paperina il patrimonio ereditato non avrebbe ulteriori sbocchi e possibilità di investimenti 'galattici'. Il tutto sotto l'attento sguardo di Qui, Quo e Qua, ovviamente (perché di Paperino non c'è da fidarsi e Reginella avrebbe intorno a se una corte dei miracoli ancor più numerosa e 'interessata').
                                « Ultima modifica: Lunedì 18 Giu 2018, 15:27:11 da Cornelius Coot »

                                 

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