Arrivati al 27° numero, spero che con l'andare del tempo, se questa testata diverrà permanente (come 'Paperino' o 'Paperinik' nelle sue varie forme), si cominceranno a pubblicare storie novecentesche. Questa iniziale preferenza per quelle post 2000 (ragion per cui mi sono fermato al n. 20, visto che dal 2005 in poi ho tutti i numeri del Topo dove sono uscite) penso sia una tattica redazionale per un pubblico non da collezionisti (come era quello della precedente serie di ZP) ma generalista, magari attratto più da storie recenti (per i disegni, i dialoghi...).
Un pubblico non particolarmente adulto (per età media, considerando un passaggio dai padri ai figli) che si è fidelizzato a 'Paperino' (diventandone lo zoccolo duro e permettendogli una longevità che non è da tutti) e che non per questo disdegna il nuovo ZP, proprio perché ne ricalca il sommario. In questo caso il nipote non esclude lo zio: i lettori del primo hanno evidentemente accettato il secondo non per sottrazione ma per addizione. 'Paperino' mantiene più o meno lo stesso zoccolo di lettori che si è allargato a ZP, diventandone a sua volta lo zoccolo iniziale.
Dopo essersi fidelizzato è probabile che a questo pubblico generalista e di età media se non giovane verranno proposte anche storie più vecchie con gli storici autori della Mondadori. Avvicinandosi, ma non troppo, alle ultime proposte del vecchio ZP per collezionisti dove era cominciato un percorso italiano dal dopoguerra fino ai prini Anni '70. Ovviamente improponibili Barks e altri autori americani che da quel passato ZP sono arrivati fino a Uack!-Paperopoli di recente pubblicazione. Proprio per una questione di stili che, se hanno caratterizzato alcune specifiche testate, non possono essere riproposti su altre completamente diverse.
Invece i Maestri Italiani del dopoguerra, vuoi per una comune radice nazionale come per il linguaggio e i disegni, potrebbero andar bene sia su albi per collezionisti che per generalisti. Per cui, dopo essersi affacciati sul vecchio ZP senza poter continuare quel particolare percorso per la chiusura di quella testata, ecco che potrebbero riapparire sul nuovo ZP ma non subito, per non 'spaventare' troppo dei lettori abituati alle storielle leggere di 'Paperino'. Dunque 'avanti tutta' con la produzione del XXI° secolo, sperando che prima o poi questo pubblico generalista sia capace e all'altezza di apprezzare ciò che accadde allo zione e ai suoi nipoti nelle storie italiane del XX° secolo (senza gli interessanti redazionali che caratterizzavano il vecchio ZP, ovviamente: questo è tutto un altro albo.)