A proposito di "Topolino e le notti blues".
Giuseppe Zironi è un ottimo autore che, soprattutto in tempi di carestia creativa come questi, la gestione De Poli dovrebbe tenersi ben stretto.
Già apprezzato in avventure come "Topolino e il Natale lontano da casa", di cui è autore completo, o in "Topolino e gli amichevoli bisonti", la cui zampata personale si trasferisce dai disegni suoi alla sceneggiatura altrui.
Le atmosfere da America nostalgica, con praterie sconfinate e abitudini di vita old style, gli sono congeniali.
In questo emblematico episodio, avventura on the road, folk americano, gangster story, e molto altro si fondono mirabilmente, in un' alchimia dai coefficienti stechiometrici perfetti.
Il soggetto è ben robusto e lascia margini a personaggi solidi e strutturati. La lezione di Frank Capra, già elaborata tra gli altri da Casty, trova qui un' ulteriore applicazione: sono le belle storie a creare dei bei personaggi, e non viceversa.
La sceneggiatura è molto serrata, ricca di dettagli che Zironi avrebbe potuto tagliare e che non sono funzionali allo sviluppo dell' intreccio. Però sono così dannatamente gustosi! La chitarra persa e ritrovata, le leggende folkloristiche, gli stessi protagonisti a bordo di un treno merci nonostante in possesso di denaro in abbondanza per un biglietto...
Il gusto nell' imbattersi in questi dettagli agevola la lettura, incuriosisce, diverte, educa...
Che dire dei disegni? La poesia delle praterie sconfinate, gli scorci bucolici notturni, i dettagli dei primissimi piani a nascondere l' azione sullo sfondo... Tutto è maledettamente cinematografico! Quel genere di cinema americano dagli anni '40 in poi che ben conosciamo e che abbiamo assimilato. Ecco perché la lettura di questa avventura a fumetti scorre via così bene...
Da un punto di vista di politica editoriale, Zironi avrebbe a mio avviso meritato almeno uno strillo in copertina.
Comunque, anche relegata nelle pagine interne, una godibile storia di 36 tavole è tutto grasso che cola!...
Si tratta, e non mi stanco di ripeterlo, di una signora avventura con protagonisti forti.
Protagonisti che suggellano il loro rapporto di amicizia.
"My best friend is the one who brings out the best in me", diceva Henry Ford.
Come non trovarne un' esemplare rappresentazione nella storia di Zironi?
Piccola nota a margine su pag. 95:
Solo a chi ha un' etica ottocentesca questa pagina informativa appare come una colossale marchetta? Del piccolo drone si descrive l' impiego con toni entusiastici, si chiarisce quanto sia connettibile, si puntualizza che è da assemblare, si aggiunge un bel "like" nel caso la Redazione fosse stata troppo neutra, e si garantiscono maggiori info al sito dedicato.
Poche settimane fa su questo forum una vicenda di "puzzette" scatenò uno psicodramma.
Questa pagina pubblicitaria spacciata per un servizio di informazione mi sembra debba ingenerare ben più indignazione!