Un Topolino mediocre, nel complesso.
Un appunto, chiaramente personale, sul personaggio di Fantomius: all'inizio lo apprezzavo molto, mi piaceva l'ambientazione retrò, nel disegno e nei colori, ne ho comprato la Definitive, ma nel tempo è diventato anch'egli un personaggio politicamente corretto, barboso nelle sue tirate moralistiche, come tanti cattivi che, per varie ragioni, sono diventati buonisti più che buoni negli ultimi anni.
Tanto per dire: negli ultimi episodi è sempre più evidente questa acredine sociale di Fantomius rivolta alla propria classe, una acredine che è davvero gratuita, immotivata, e politicamente troppo corretta e moralistica.
Il solito cattivo che poi tanto cattivo non è, perché in fondo ruba agli ipocriti, ai "colletti bianchi" che sono quindi, in realtà, meritevoli di questa punizione. Che barba! Che insopportabile moralismo!
(Come se poi l'aristocrazia meritasse sempre queste tinte fosche per diventare ambientazione di crimini e misfatti, cosa tutt'altro che necessaria)
Che barba questo ladro che sproloquia sulle ipocrisie dell'aristocrazia, e che finisce per rubare a fin di bene.
Nell'ambito della strategia, che barba quest'eroe che trova sempre una scappatoia, un Deus ex Machina che lo cava dagli impicci (l'episodio sulla nave da crociera è, secondo me, in tal senso, rivelatorio di una certa macchinosità e stanchezza).
Mi pare che Fantomius stia subendo la stessa involuzione del povero Diabolik, diventato, suo malgrado, ladro a fin di bene (lui addirittura è diventato ambientalista, ecologista e chi più ne ha più ne metta).
Eppure la storia di Fantomius è piena di possibilità inesplorate, narrativamente parlando: l'epoca scelta, tanto per dire, garantirebbe trovate e idee una più bella e avvincente dell'altra. E invece anche questo personaggio si è impantanato, a mio parere, nella palude in cui buona parte delle storie di Topolino, ormai, stanno.
Pazienza.