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Topolino 3278

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di Chen Dai-Lem

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Topolinia 20802 - Maratona con contratto
Paperino e la fortunissima calamitosa
Zio Paperone racconta... il valore di un cent
I Bassotti e l’epopea campagnola
WhizzKids - Blu

Topolino 3278

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SalvoPikappa
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PolliceSu   (1)
    Topolino 3278
    Martedì 18 Set 2018, 20:47:29
    Indice



    Topolinia 20802 - Maratona con contratto (Primo e Secondo Tempo) - Fausto Vitaliano/Carlo Limido
    Paperino e la fortunissima calamitosa - Carlo Panaro/Maurizio Amendola
    Zio Paperone racconta... Il valore di un cent - Vito Stabile/Davide Baldoni
    I Bassotti e l'epopea campagnola - Massimiliano Valentini/Ottavio Panaro
    Whizzkids - Blu (Ep.3) - Vito Stabile/Emilio Urbano

    Guida di Topolinia #6

    Next Topo3279 - Non perdete le prime 3 Quackball Cards esclusive da collezionare in edicola con Topolino a soli 3,90€ - Serie Quackball Card a fumetti: "Paperino, Paperina e il mega torneo" - In più tutte le novità sulla nuova collezione di Trading Cards Panini Adrenalyn 2018/19!

    Nessuno è povero, quando può fare ciò che gli piace quando gli piace!... A me piace tuffarmi nel denaro, come un pesce baleno, e scavarci gallerie, come una talpa, e gettarlo in aria e farmelo ricadere sulla testa!

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    Paolodan3
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      Re:Topolino 3278
      Risposta #1: Mercoledì 19 Set 2018, 17:17:13
      Ciao a tutti,
      scusate solita domandina a titolo informativo.
      In edicola ho trovato solo le copie con allegato Topolino Junior, che ho preso perché curioso di vedere la nuova pubblicazione.
      Voi avete trovato anche il Topolino singolo, e in caso affermativo c'era qualcosa in allegato? Nella copia con Topolino Junior ho trovato una bustina di un gadget Panini che non so bene nemmeno che cosa sia.

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      SalvoPikappa
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        Re:Topolino 3278
        Risposta #2: Mercoledì 19 Set 2018, 17:19:55
        Ciao a tutti,
        scusate solita domandina a titolo informativo.
        In edicola ho trovato solo le copie con allegato Topolino Junior, che ho preso perché curioso di vedere la nuova pubblicazione.
        Voi avete trovato anche il Topolino singolo, e in caso affermativo c'era qualcosa in allegato? Nella copia con Topolino Junior ho trovato una bustina di un gadget Panini che non so bene nemmeno che cosa sia.
        Nell'edicola della stazione nella mia città c'era solo con Topolino Junior, e il gadget Panini, ma credo esista pure la versione senza allegato, o almeno, sul sito Panini la da disponibile quindi credo si possa trovare anche in edicola

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          Re:Topolino 3278
          Risposta #3: Mercoledì 19 Set 2018, 17:35:33
          Idem,ho trovato solo topolino con abbinato topolino junior

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          rikki-tikki-tavi
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            Re:Topolino 3278
            Risposta #4: Mercoledì 19 Set 2018, 18:27:46
            Nella mia edicola è arrivato in tutt'e due le versioni ed ho preso quello con Topolino junior, al riguardo del quale , lasciatemelo dire dire, non ho molto apprezzato la frase "il primo Topolino di ogni bambino", che è stampata sul retro del cartoncino che conteneva le due riviste, ma semplicemente perché mi ricordo dei "miei primi" Topolini che erano copie del solo ed unico magico Topo. Inoltre mi sembra che così si possa perdere una fascia di potenziali lettori i cui genitori magari ora prenderanno questa testata perché più semplice, giocosa ed immediata invece  del Topolino normale. La vedo dura che vengano comperati tutti e due. Non so, ma in un momento di vendite non particolarmente rilevanti mi sembra un po' un autogol. Che ne pensate?

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            brigo
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              Re:Topolino 3278
              Risposta #5: Mercoledì 19 Set 2018, 18:40:19
              Che ne pensate?

              Che se non salirà anche il livello di maturità delle storie del Topo normale, sarà un suicidio garantito (per entrambe le testate).

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              Lucandrea
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                Re:Topolino 3278
                Risposta #6: Mercoledì 19 Set 2018, 23:09:50
                Il mio commento:
                Topolinia 20802 - Maratona con contratto voto 8
                Buona avventura del Topolino giornalista, anche se si perde un pò quell'atmosfera particolare tipica di Topolinia 20802. Bene Limido
                Paperino e la fortunissima calamitosa voto 8
                Meglio essere fortunati oppure amati? Questa domanda pone Panaro in questa storia e la risposta la vivrà sulla sua pelle Paperino. Amendola un pò impreciso in alcuni dettagli
                Zio Paperone racconta... Il valore di un cent voto 6
                Breve riempitiva nello stile di questa serie
                I Bassotti e l'epopea campagnola voto 6
                Poteva dire di più, invece dopo un paio di tavole la storia si allunga in alcuni clichè già visti e in gags ripetitive
                Whizzkids - Blu (Ep.3) senza voto
                Attesa per il finale

                *

                OkQuack
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                  Re:Topolino 3278
                  Risposta #7: Giovedì 20 Set 2018, 09:42:19
                  Ho seguito in maniera marginale la questione del "Topolino Junior" ma mi pare di aver capito che sia una copia riservata ad un pubblico nettamente più piccolo di età.
                  Dopo tante pressioni da parte dei lettori che prediligono un registro leggermente più alto,non potrebbe essere una mossa redazionale atta a scindere la testata e dedicarla così a target differenti?

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                  Ser Soldano
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                    Re:Topolino 3278
                    Risposta #8: Giovedì 20 Set 2018, 12:02:49
                    Se Topolino torna a storie dal contenuto non dico più adulto, ma perlomeno più maturo, a me va benissimo.
                    Tanto non comprerò mai il Topo Junior.

                    *

                    Solomon Cranach
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                      Re:Topolino 3278
                      Risposta #9: Giovedì 20 Set 2018, 12:17:12
                      Me lo sono perso: il "Junior" ha la stessa periodicità del... "Senior", oppure è una pubblicazione mensile?
                      « L'UNICA DIFFERENZA FRA LA FOTOCAMERA E NOI
                      È CHE LA FOTOCAMERA, QUESTA STUPIDA, NON SBAGLIA MAI,
                      MENTRE NOI SBAGLIAMO IN CONTINUAZIONE, IN OGNI DISEGNO.
                      ED È QUESTO CHE CREA LA MAGIA!
                      »

                      J. Giraud

                      *

                      Topo_Nuovo
                      --
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                        Re:Topolino 3278
                        Risposta #10: Giovedì 20 Set 2018, 12:42:07
                        Me lo sono perso: il "Junior" ha la stessa periodicità del... "Senior", oppure è una pubblicazione mensile?

                        Dovrebbe essere mensile

                        *

                        camminatadisney
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                          Re:Topolino 3278
                          Risposta #11: Giovedì 20 Set 2018, 15:20:48
                          Ho seguito in maniera marginale la questione del "Topolino Junior" ma mi pare di aver capito che sia una copia riservata ad un pubblico nettamente più piccolo di età.
                          Dopo tante pressioni da parte dei lettori che prediligono un registro leggermente più alto,non potrebbe essere una mossa redazionale atta a scindere la testata e dedicarla così a target differenti?

                          La mia tutta personale percezione è che il cliente-bersaglio di 'Topolino Junior' sia quello "degli anni più teneri" (sic!) che fu di 'Bambi' o 'Cip & Ciop'. Con l' indiscusso appeal del nome del Topo nella testata.
                          Operazione di maquillage, come lo fu ad esempio il cambio del nome di Eurodisney in Disneyland Paris.
                          Il Topolino come lo conosciamo sarà abbandonato a un cupio dissolvi...
                          Spero di essere smentito e rimanere così piacevolmente sorpreso.



                          Muori, malnato! Muori! Muori!

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                            Re:Topolino 3278
                            Risposta #12: Giovedì 20 Set 2018, 16:03:16
                            Non ne sapevo niente del Topolino Junior fino a ieri, e ora che mi sono informato sono ancora più scettico su quello che sarà il futuro della testata: lo spin-off in questione è un allegato mensile e nulla di più, ne uscirà uno su una media di quattro/cinque numeri di Topolino al mese, quindi è impensabile che innalzeranno improvvisamente il livello di maturità delle storie, visto e tenuto conto che quella di Panaro presente nel numero in questione è stata scritta nel gennaio 2017 e pubblicata solo ora; inoltre, posto che la testata in allegato non sia stata un'uscita dell'ultimo secondo, non mi spiego come mai i WhizzKids non siano stati relegati proprio lì: va bene che una sola puntata copre più dei due terzi dello spazio consentito (poco più di una trentina di pagine), però quello sarebbe stato il suo luogo ideale, non dicono nulla nemmeno ad un ragazzino delle medie, tra poco, magari ai bambini dai quattro ai sei anni sarebbe piaciuta di più.
                            Insomma, non dico di scorgervi una contraddizione, però se alla fine su entrambe le testate sussistono storie indirizzate unicamente ad un pubblico di infanti, allora vuol dire che quello è l'unico e solo target di riferimento che si vuole catturare, il che sarebbe piuttosto triste se si volgesse un attimo lo sguardo indietro e si guardasse a quella che è stata la storia di questa testata, gli autori che vi hanno contribuito e, soprattutto, le storie che ci hanno regalato: non è solo una questione di storie per tutti né di individuare molteplici livelli di lettura, quanto di dilettare tutti. Onestamente, a me della morale trita e ritrita, dell'insegnamento a tutti i costi presente non me ne faccio niente, e non dovrebbe essere quello lo scopo principale, bensì si dovrebbe puntare a far divertire, e dal comico poi indurre delle riflessioni, se proprio si vuole.
                            Servirebbe un cambiamento radicale, sia nell'atteggiamento con cui si scrive sia nelle soluzioni narrative che si propongo, ma finché lo scopo è arrivare soprattutto ai bambini (e il recente restyling della testata lo prova senza bisogno di ulteriori dimostrazioni), sarà quasi impossibile sperare di trovare veramente un'innalzamento di contenuti a favore di un pubblico più ampio ed eterogeneo.

                            Chiuso questo discorso, prima di lasciare il mio commento sulle storie del numero in questione, vorrei sottolineare il seguente fatto: è una scorrettezza grave scrivere in copertina "6 storie a fumetti inedite" quando una di queste è in realtà divisa in due tempi. Un conto è quando la storia si spezza in più episodi racchiusi in più numeri, un conto è quando nello stesso numero viene smembrata la medesima. Non è la prima volta che capita, però bisognerebbe stare attenti perché suona da presa in giro per chi il fumetto lo compra.

                            Direi di partire dal fondo, con il terzo episodio di WhizzKids, ben più problematico del precedente per via di alcune discutibili scelte narrative.
                            In primo luogo, si decide di affrontare la tematica del sentirsi incompresi, che ci azzecca ben poco con Quo, il quale, piuttosto, viene denigrato per la sua presunta saccenza e bollato come un "noioso saputello", mentre Chu Peng coltiva una passione non corrisposta dalla società in cui si ritrova a vivere, e prima ancora non approvata dalla sua famiglia, quindi con un minimo di attenzione ci si accorge subito che sono due situazioni completamente distinte e sconnesse tra loro, e perciò si vorrebbe costituire una forzata empatia col nipotino in questione. A peggiorare le cose, compare un abusato quanto efficace insegnamento - inseguire i propri sogni rimanendo sempre se stessi - banalizzato, tuttavia, da una pessima scelta narrativa, che consiste nel dare al ragazzino la "giusta occasione" per ribaltare la sua situazione, facendo cambiare a tutti tempestivamente idea sul suo conto: insomma, come in ogni storia destinata ad un pubblico di bambini, tutto si deve sempre concludere a tarallucci e vino, quando in questo caso si sarebbe anche potuto, che ne so, abbozzare l'inizio di un percorso da intraprendere con un po' di sforzi e, soprattutto, tempo? Stabile non è proprio il tipo da sacrificare le infinite sfumature di grigio per proporre una visione delle cose giocata sull'opposizione di bianco e di nero, si nota proprio un abbassamento nel livello dei contenuti che mi porta proprio a domandare come mai questa storia non sia stata relegata al Topolino Junior, perché quello è il posto che meglio le compete.
                            In secondo luogo, la gestione narrativa dell'episodio svela le fragili fondamenta su cui poggia la saga in questione, nonché, nuovamente, su quale sia il già noto target di riferimento: l'antagonista di turno è l'essenza di tutto questo, dovrebbe essere un maestro della chimica e della genetica, e invece tutto quello che fa è tirare due cazzotti in croce, con Quo, che tra i tre ha i poteri più patetici, che ci combatte si e no per QUATTRO vignette, dopodiché, giusto per rasentare il ridicolo ed innalzare il livello d'infantilità del tutto, compare a caso un gigantesco dragone volante, Quo per sbaglio si lascia scappare lo zaffiro, se ne accorge ma sembra far finta di nulla, e dopo qualche pagina improvvisamente se ne ricorda, proprio quando ormai è troppo tardi e il tizio, che è comparso più o meno in quattro pagine, ha vinto senza aver combinato niente di niente. E mentre tutto questo accade, guarda caso i robot nipoti di Archimede hanno lo scopo di ribaltare le difficoltà dei nipotini, senza che questi al momento abbiano fatto qualcosa: certo, mancano ancora due puntate, che guarda caso verranno pubblicate entrambe nel numero successivo, però ormai si è capito che il sentimentalismo e lo psicologismo presenti nella storia non competono proprio a Vito, il quale ha palesemente dovuto abbassare la qualità dei dialoghi e delle situazioni per renderle "appetibili" (?) ad un pubblico più giovanile. Eppure non si capisce cosa voglia davvero essere questa saga: vuole parlare di Qui Quo e Qua improbabili supereroi? Eppure hanno poteri ridicoli, antagonisti senza forma né carisma, e i loro scontri non si possono neanche definire tali, talmente sono brevi ed irrilevanti a confronto della lunghezza complessiva di ciascun episodio. Vuole parlare di alcuni disagi giovanili su cui ci sono passati tutti? E allora perché imbastire la vicenda supereroistica e relegare questo a dei robot controllati da Archimede? Ci credo che poi le cose finiranno bene, Qui tornerà e Clarissa gli dirà di aver scoperto un interesse nei suoi riguardi, Quo verrà rivalutato dai suoi compagni senza aver fatto qualcosa...
                            Voglio sperare vivamente in Qua, che non sembra avere particolari problemi rispetto agli altri due, e nell'ultimo dei tre maramaldi, o quantomeno in un ribaltamento dei giochi, anche se, ripeto, troppe cose mi lasciano fin troppo dubbioso, nonché contrariato.

                            Un'altra storia di cui vorrei parlare, invece, è Paperino e la fortunissima calamitosa di Carlo Panaro, il quale ha voluto condividere con noi il processo creativo che l'ha portato ad elaborarne la sceneggiatura, ricordandoci, giustamente, che i personaggi Disney sono anche delle maschere che mettono in scena un vero e proprio teatro, in cui più che recitare vivono al nostro stesso modo, magari marcando con tanta ironia certi vizi e certe virtù.
                            Poste le ottime premesse, la storia ha un grosso problema, ovvero viene raccontata nel medesimo modo di tutte le altre: il punto di partenza molto classico, lo svolgimento ripetitivo, il "colpo di scena" infarcito di spiegazioni. Se si vuole fare una storia introspettiva, a mio modo di vedere, lo schema dovrebbe essere un minimo stravolto per far spazio a delle vignette che parlino senza bisogno di spiegazioni ulteriori, o quantomeno ridurre i dialoghi a testi più incisivi, più taglienti. A titolo d'esempio, prendiamo proprio la parte conclusiva: Paperone deve rendere conto al lettore di quello che è accaduto, e cosa fa? Si mette a parlare con Battista in maniera innaturale dicendogli quello che noi avremmo dovuto sapere. Perché, ad esempio, non condensare questo spiegone con una vignetta in cui da lontano Paperone, rivolto di profilo, osserva soddisfatto la scena pensando "Finalmente hai capito quale sia la tua vera fortuna!" o varianti? In quel momento il lettore avrebbe subito capito che c'era lo zampino di Paperone, e invece si va troppo per le lunghe e in modo troppo forzato, come se Battista non ne sapesse niente, e invece lui lo sa ma non è necessario dirlo, così come non sarebbe necessario che Paperone renda ulteriormente artefatta la storia con delle spiegazioni che potrebbero essere benissimo riassunte nel giro di una, massimo due vignette. Perché, infatti, l'altro grande problema è proprio quello di aver inscenato per giorni un'intera serie di improbabili colpi di fortuna per Paperino, e di aver protratto per trenta tavole una vicenda per cui ne sarebbero bastate giusto venti: capisco che possa sembrare bello mostrare che in fondo Paperone nutre un sincero affetto nei riguardi del nipote, però a quel punto si sarebbe dovuto tagliare un po' sui vari colpi di fortuna e puntare di più sull'introspezione di Paperino, che non è neanche troppo marcata, complici anche i disegni di Amendola che non si prestano proprio: un Pastrovicchio o un Mottura sarebbero stati perfetti, avrebbero proposto dei tagli d'impatto, Amendola è troppo classicheggiante e soprattutto statico nelle inquadrature.
                            In ogni caso, apprezzo davvero la genesi della storia, però l'introspezione va affrontata in altro modo, non basta costruire improvvisamente una nuova vita per Paperino ricca di sostanze ma svuotata di affetti, se poi si tratta di seguire un canovaccio fin troppo abusato: è lo stile che non si presta al risultato che si vuole conseguire, così come per fare una storia comica come voleva essere Paperino e l'occupazione blasonata si doveva adottare un altro modo di procedere, invece di ricorrere nuovamente a quello esposto.
                            Non basta parlare di sentimenti per poter fare una storia profonda e bella: contano, soprattutto, il modo e il come vengono trattati, altrimenti chiunque ne potrebbe parlare, anche dicendo le stesse cose che altri presentano in modo più incisivo o raffinato: nel fumetto fanno la differenza l'espressività sia stilistica sia artistica, ovverosia la modalità di espressione (nel linguaggio) e di rappresentazione (nel visivo).

                            Poiché non ho ancora letto Topolinia 28802, voglio spendere giusto due parole sulle due rimanenti storie: Zio Paperone racconta... è piuttosto traballante se si opera un confronto tra i vari episodi, però inscena bene la teatralità e la persuasività narrativa del personaggio in questione, quindi è quel tipo di breve che non mi dispiace, che non fa ridere ma intrattiene quei due minuti che servono per leggerla, dopodiché si passa oltre perché ha esaurito il suo scopo. I Bassotti e l'epopea campagnola, invece, è la tipica storia che vorrebbe far ridere andando a riutilizzare più volte le varianti della stessa situazione: alla terza il lettore si stufa perché manca del tutto la comicità fisica. Può far ridere una volta il Bassotto che si spaventa per un tranquillissimo Fiuto Joe, alla seconda e poi alla terza, se non c'è uno straccio di vignetta in cui sbatte contro un muro, inciampa o viene salato sul portacoda, non si ride proprio più. E anche qui, non capisco proprio perché nemmeno i Bassotti possano avere questo privilegio, visto che sono dei furfanti incalliti: finché le gag fisiche saranno del tutto assenti, o addirittura coperte da gigantesche onomatopee, far ridere sarà sempre più difficile, soprattutto in storie di questo genere. Ottavio Panaro fa però un ottimo lavoro, almeno in questo la storia si salva.
                            « Ultima modifica: Giovedì 20 Set 2018, 23:29:11 da Andy98 »

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                              Re:Topolino 3278
                              Risposta #13: Giovedì 20 Set 2018, 17:29:44
                              Topo insapore.
                              Non è tutto da buttare, ci sono sprazzi di cose buone, ma senza picchi o elementi di particolare rilievo. Ne è conseguita una lettura piuttosto piatta, che è scivolata via in modo fin troppo ameno.
                              Perché se la storia di Valentini con i Bassotti vs. Dinamite Bla è semplicemente dimenticabile, noiosa e ripetitiva, quella di Panaro riesce a lasciare qualcosa nonostante possieda un impianto uguale a quello di centinaia di altri racconti dell’autore: al netto dello svolgimento prevedibile, infatti, il “cuore” della narrazione, il suo nocciolo di partecipazione emotiva e solidale verso Paperino arriva al lettore (o perlomeno a me) con un’onestà e una delicatezza davvero riusciti. Non è la prima avventura che si concentra su questo aspetto, ma il trasporto che ho avvertito non mi ha lasciato indifferente. Peccato per qualche ingenuità e per i disegni di un Amendola evidentemente ben poco ispirato, che realizza vignette difficili da accettare o digerire, specie nell’aspetto assunto dai vari Paperi in scena.
                              (ho letto solo dopo aver scritto questo commento la genesi del soggetto raccontata dall'autore... ma vedo comunque che quel modo sentito di raccontare aveva un fondamento, in fin dei conti...)

                              La breve di Vito Stabile (terza del ciclo Zio Paperone racconta…) è una 4-pages deliziosa, perfettamente inquadrata nei toni della miniserie. Dopo un secondo episodio che non avevo apprezzato granché si ritorna al tenore della prima storiella, forse riuscendo addirittura meglio, anche per i bei disegni plastici di Baldoni.
                              Sempre a proposito di Vito, proseguono i suoi Whizzkids, che tanto continuano a lasciarmi perplesso: dopo una seconda parte che migliorava i temibili presupposti dell’apertura, il terzo capitolo non bissa la brillantezza del precedente, dove lodavo soprattutto l’equilibrio tra l’azione supereroica (poco centrata con Qui, Quo, Qua per quanto mi riguarda) e elementi narrativi pregevoli, nel continuo rimando alle problematiche quotidiane dei tre paperotti. Stavolta questo equilibrio risulta meno perfetto, lasciando alla parentesi scolastica meno attenzione – nonostante vi avvenga una sequenza di vignette davvero spassose – e anche la sottotrama con il popolo di turno viene liquidata in quattro e quattr’otto, risultando inutile ai fini della trama e inserita solo per la volontà di affrontare la tematica dell’importanza di inseguire i propri sogni nonostante tutto. Belle però le scene con il drago, che offrono quel sense of wonder infantile in cui è da ricercare il nocciolo del progetto. Insomma, come disse Marty McFly: “ai vostri figli piacerà” :P

                              L’apertura del numero è lasciata al ritorno di Topolinia 20802. Al di là del fatto che continui a sembrare forzata la convivenza "saltuaria" di questo quartiere con il resto della città, specie da quando la serie ha smesso di avere un appuntamento costante sulle pagine del settimanale che potesse in qualche modo giustificare la presenza di Topolino lì, la sceneggiatura imbastita da Fausto Vitaliano non è male. O meglio, le atmosfere non sono male: il fascino di Mickey reporter d’assalto permane e lo sceneggiatore lo sa trasmettere bene, peccato che sia al servizio di una trama lasciata un po’ a se stessa, che mi è sembrato esagerato spalmare su due tempi e che nella sua parte “investigativa” venga sviluppata in modo troppo veloce. L’idea dalla maratona come espediente per rendere arduo percorrere le strade è interessante, ma anche in questo caso viene risolta fin troppo facilmente, peraltro inserendo al suo interno una gag sul “tour dei cantieri” dei pensionati che è davvero troppo allungata.
                              Bene invece la caratterizzazione del protagonista, il suo senso di comunione e amicizia con i vari comprimari che vengono in suo soccorso, le ultime tre tavole e i disegni di Carlo Limido, che mi sembrano segnare un leggero cambiamento nel segno che devo ancora inquadrare ma che per ora risulta un approccio piacevole e dinamico.

                              Ho apprezzato molto, infine, la rubrica sulla lettura per i ragazzi, e in particolare il ricordo di Miriam Dubini, tragicamente scomparsa lo scorso mese per un incidente d'auto a un'età così giovane che continua a lasciarmi davvero triste e con l'amaro in bocca :'(

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                                Re:Topolino 3278
                                Risposta #14: Giovedì 20 Set 2018, 20:50:52
                                Al di la di tutte le problematiche di Wizzkids ho una perplessità: che collegamento ci sarebbe fra i poteri del Dottor Bruto e la chimica? L'univa cosa che mi viene in mente è che abbia fatto degli esperimenti di genetica su se stesso, ma mi sarei aspettato qualcosa di diverso, tipo la capacità di lanciare sostanze che provocano varie reazioni chimiche (un po' alla Honey Lemon di BH6 per intendersi)

                                 

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