Che barba, che noia.
Non commento quasi mai in questa sezione semplicemente perché non compro quasi mai Topolino (non più, almeno), salvo in occasioni speciali. Che tipicamente sono rappresentate da una nuova storia di Casty.
Con 3,90 € (purtroppo nella mia edicola niente copie senza "Quackball Cards") avrei potuto acquistarmi un panino alla mortadella e pure una lattina di Coca Cola, al bar all'angolo. La mia linea e la mia salute forse ringraziano, ma non posso fare a meno di rimpiangere il lauto pasto.
La storia di Casty e Bonfatti è quello che è, ovvero un assaggino. Speravo un pochino più corposo, però: se la copia non fosse stata incellophanata probabilmente me ne sarei accorto e lo avrei letto direttamente a scrocco in edicola, tanto è breve (appena 5 tavole). Il fatto che sia nonostante ciò di gran lunga la cosa più memorabile del numero, e che metta addosso una gran curiosità, la dice lunga - sia sulla bravura del nostro, sia sulla piattezza dell'albo. Simpatico il cameo degli autori a pagina 156.
Nutrivo un certo interesse per la storia di apertura (che si becca una bella copertina, bisogna ammettere), visto che non ricordo molte opere sceneggiate dal bravo Paolo Mottura, decisamente più attivo nelle vesti di eccellente disegnatore - una delle migliori matite del settimanale, a mani bassissime. Purtroppo il giudizio non può essere positivo: il fumetto nasce da una passione personale dell'autore, il ciclismo, e muove da una manifestazione "vera" (che non conoscevo), la gara sportiva nota appunto come Eroica. E tuttavia scorre in maniera piatta e senza guizzi: non c'è un intreccio vero e proprio, e la storia è piuttosto una serie di episodietti che capitano a Paperino e compari nel corso della competizione. Sempre bello ribadire l'importanza dell'amicizia e della solidarietà nello sport, ma gli accadimenti sono davvero uno più banale e scontato dell'altro. In tutto questo l'intervista realizzata all'autore e posta dopo il fumetto appare decisamente più interessante, e paradossalmente si rivela più in questo scambio di battute l'amore che Mottura nutre nei confronti del ciclismo, che non nella storia vera e propria.
I disegni comunque sono apprezzabili. Curioso il bizzarro errore a pagina 21, quando Paperino viene inquadrato prima nella sua classica blusa, e nella pagina successiva in tenuta da ciclista. Immagino che le due tavole siano state realizzate in tempi diversi, e che quindi l'autore si sia scordato del particolare.
La storia di Fantomius è sulla linea di quelle che lessi qualche anno fa, quando ancora acquistavo il Topo, ovvero... disarmante. Davvero barbina in particolare la figura che fa Cuordipietra: una didascalia mi informa che Gervasio aveva inserito il personaggio già in un episodio precedente del ciclo, che io non ho letto (e quindi non so come fosse stato utilizzato in quell'occasione), ma qui è ridotto a mera macchietta, "artefice" di un piano che definire insulso è poco.
Non commenterò le altre storie, anche se quella di Bosco quantomeno ci prova un minimo, a intrattenere il lettore.
Penso proprio che la prossima settimana cercherò in un'altra edicola e mi leggerò direttamente in loco il "conto alla rovescia" di Casty: non ho nessuna intenzione di sborsare altri soldi più del dovuto, e acquisterò direttamente il numero che conterrà la storia vera e propria.