Certo, perchè una storia come questa depotenzia il personaggio...
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2865-1&search=Gastone%20il%20papero%20pi%C3%B9%20fortunato%20del%20mondo
Mi ritrovo in ciò che dice Cornelius, Gastone è un personaggio che ben si presta a questa duplicità, che non lo appiattisce bensì lo rende meno bidimensionale.
Che dire allora del Gambadilegno di Faraci e di quello di Casty?
Avrei voluto già rispondere stamani a Cornelius tirando proprio in causa quella storia, tuttavia i vari impegni universitari mi consentono solo ora di potervi dire qualcosa di più preciso sulla questione.
Non mi oppongo a questa versione di Gastone, pur apprezzandone di gran lunga quella barksiana, tuttavia mi schiero contro una continua proposizione di siffatta figura, perché di contraccolpo ne sminuisce il potenziale e lo appiattisce: in ogni storia in cui Gastone appare, di recente, viene sempre alla luce il tema della fortuna che non dà affetti, del modello da cui prendere le distanze e così via, tuttavia ritengo che la storia che tu citi abbia già asservito allo scopo in questione. Tra l'altro, ci riusciva ancora meglio Barks mettendolo contro Paperino nelle più disparate occasioni, e con effetti anche comici per le reazioni del personaggio, che nonostante tutte le sue forze, è solo all'apparenza sconfitto: infatti, Gastone nonostante la sua fortuna sfacciata, in molte occasioni rimane sempre sconfitto o deriso dal lettore e da Paperino per l'ironia contro cui si è scontrata la sua figura.
Potrei fare altre osservazioni a riguardo, però alla lunga finirei per stancare, tuttavia vorrei indurre questa riflessione: guardate al modo in cui Barks ci fa prendere le distanze da Gastone senza mai trattarlo come un generico rivale di Paperino, e guardate il modo in cui oggi si cerca di comunicare il medesimo "insegnamento", e ci accorgerete che Barks ci riesce con una forza maggiore. Anche la storia celebrativa del personaggio ci riesce, però deve essere qualcosa di saltuario, altrimenti ritorniamo al problema recente che si vuole rendere tutti più carini e smielati i personaggi senza offrire delle sfumature o degli spunti di lettura ulteriori (con Barks verrebbe evidente ma porterebbe via troppo tempo, soprattutto in relazione alla lezione che ha trasmesso agli autori italiani): se notate , di recente c'è un Paperino che ogni due per tre si preoccupa dei suoi nipotini (meglio di quando ci litigava, senza necessariamente rincorrerli col battipanni?) o un Paperone che deve estrinsecare il suo lato sentimentalistico (sicuramente meglio di lasciare intendere siffatto lato?), e questo, purtroppo, è anche dettato da un'esigenza di target.
Ci tengo, però, a ribadire che Barks ci riusciva molto meglio ad indurre il suo lettore a prendere le distanze da Gastone: un personaggio ben scritto, infatti, senza scadere nel troppo sdoganato sentimentalismo, deve creare anche un rapporto di simpatia o di antipatia con chi lo assimila, quando questi è neutrale qualcosa non funziona. E il Gastone di Barks non rimaneva proprio neutrale, quello di oggi è semplicemente confuso o patetico, privo di qualsivoglia forma di carisma.
Piccola postilla: non è sbagliato smussare qualche tratto di un personaggio, tuttavia bisogna esserne anche rispettosi del ruolo, e Gastone oggi non è più un rivale di Paperino con questa caratterizzazione, e di conseguenza a quest'ultimo manca una figura che lo arricchisca e lo porti a simpatizzare con in lettore.
Non è questo, invece, il caso di Rockerduck, ad esempio: ci sono stati, infatti, episodi che hanno voluto scavare nel suo carattere, tuttavia Rockerduck rimaneva comunque nel suo ruolo, ovvero l'acerrimo rivale di Paperone in campo affaristico, e questa caratterizzazione risultava dunque credibile.
Ci sono anche casi in cui è stato storpiato il ruolo pur rimanendo conformi al carattere del personaggio: Archimede incarna alla perfezione questa situazione, gli autori che si ostinano a fargli concepire invenzioni che sono più magia che scienza ne hanno frainteso il ruolo e lo hanno elevato a deus ex machina di molte storie.