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Topolino 3283

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di piccolobush

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Bum Bum e il distintivo sospirato
Paperinik e l'ultima pizza
Gambò, Jeanne-Trude e i moli galleggianti
Paperina e l'astuzia da club
Zio Paperone e il processo di Halloween
Meno uno! - Il milionesimo cliente

Topolino 3283

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Gumi
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PolliceSu   (1)
    Topolino 3283
    Martedì 23 Ott 2018, 15:18:16

    cover di Corrado Mastantuono.

    Le storie

    Bum Bum e il distintivo sospirato
    Soggetto, sceneggiatura e disegni di Corrado Mastantuono.

    Paperinik e l’ultima pizza
    Soggetto e sceneggiatura di Marco Bosco.
    Disegni di Ettore Gula.

    La storia dell’arte di Topolino – Gambò, Jeanne Trude e i moli galleggianti
    Soggetto e sceneggiatura di Roberto Gagnor.
    Disegni di Giada Perissinotto.

    Paperina e l’astuzia da club
    Soggetto e sceneggiatura di Alessandro Sisti.
    Disegni di Donald Soffritti.

    Zio Paperone e il processo di Halloween
    Soggetto e sceneggiatura di Pat e Carol McGreal.
    Disegni di Massimo Fecchi.

    Conto alla rovescia per: Tutto questo accadde domani - Meno uno! Il milionesimo cliente
    Soggetto e sceneggiatura di Casty.
    Disegni di Casty e Massimo Bonfatti.

    NEXT>>>> Arriva LUCCA e con essa scocca finalmente l'ora di Tutto Questo Accadde Domani!

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      Re:Topolino 3283
      Risposta #1: Giovedì 25 Ott 2018, 11:45:14
      L'Hommage á Teomonde Scrophale vale da solo la lettura di questo numero...      :D  :D

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      Lucandrea
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        Re:Topolino 3283
        Risposta #2: Giovedì 25 Ott 2018, 23:16:25
        Il mio commento:
        Bum Bum e il distintivo sospirato voto 8
        Mastantuono ritorna con il "suo" Bum Bum e ci offre una storia molto piacevole che ci presenta il protagonista non solo come papero pasticcione ma anche un papero dal grande coraggio e disinvoltura
        Paperinik e l’ultima pizza voto 7,5
        Da una semplice e innocua azione Bosco crea una storia dal buon ritmo e simpatica. Non è il Paperinik vendicatore ma viene bene gestito all'interno della trama
        La storia dell’arte di Topolino – Gambò, Jeanne Trude e i moli galleggianti voto 6
        Una storia bloccata da tanti giochi di parole e ironia tipiche di Gagnor; purtroppo la trama non riesce a rendere tutto quello che aveva
        Paperina e l’astuzia da club voto 6,5
        Nulla di nuovo ma è sempre piacevole vedere Battista caratterizzato e valorizzato in modo funzionale e attivo
        Zio Paperone e il processo di Halloween voto 4
        Non mi ha detto niente e poi la morale finale è davvero inconsistente. Salvo solo i disegni di Fecchi
        Conto alla rovescia per: Tutto questo accadde domani - Meno uno! Il milionesimo cliente senza voto
        In queste settimane di prequel vari, Casty e Bonfatti ci hanno dato tanti succulenti indizi sulla storia dell'anno

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        Vito65
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          Re:Topolino 3283
          Risposta #3: Venerdì 26 Ott 2018, 00:01:40
          Bum Bum e il distintivo sospirato è un'ottima storia comica.
          Altrettanto dicasi per Paperinik e l'ultima pizza: solitamente preferisco il Paperinik vendicatore e giustiziere, ma il riuscito registro comico di questa storia mi ha piacevolmente sorpreso.
          Con la nuova storia del ciclo sull'arte trova conferma il "momento d'oro" della coppia Gambadilegno/Trudy, sempre più presente sul libretto: la chiave umoristica della storia, esaltata dai disegni della Perissinotto, veicola con leggerezza le interessanti informazioni sulla Land Art.
          Paperina e l'astuzia da club, che nonostante il titolo vede protagonista Battista, vero "astro nascente" dell'universo paperopolese, è una riuscita e simpatica semibreve di Sisti: la stoffa dello sceneggiatore è evidente, non c'è discussione.
          La danese ha una trama stravagante, come tante altre di questa provenienza in verità, ma nel complesso è leggibile.
          Pieni voti, come sempre, per l'ultimo prequel di Tutto questo accadde domani: offre seri spunti di riflessione socio/politica (intesa in senso lato), fa intravedere il cattivo della storia, di cui sembra anche suggerire l'identità, e mi sembra che si ricolleghi, con quel suo rappresentare un Topolino sensibile ai richiami della moda del momento, al Topolino un po' superficiale e leggero delle prima tavole del primo prequel: sarà così? Ormai, comunque, l'attesa volge al termine...

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          Dr. Talos
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            Re:Topolino 3283
            Risposta #4: Venerdì 26 Ott 2018, 10:20:33
            Bum Bum e il distintivo sospirato: Benissimo la parte comica iniziale, meno il finale col Bum Bum eroico. Opinione e gusto miei personali che lo vedono meglio come spalla o coprotagonista che come protagonista a tutto tondo, come fosse Paperino o al limite Paperoga, ragion per cui è sempre stato un personaggio che ho apprezzato, ma eccetto qualche storia, con moderazione. Testi e disegni di Mastantuono però sempre così ricchi che anche in questo caso non posso votare meno di 7

            Paperinik e l'ultima pizza: Mah, non mi ha proprio divertito, una trama così l'avrei trovata forse più azzeccata per una storia breve. Voto 5

            La storia dell'arte di Topolino - Gambò, Jeanne-Trude e i moli galleggianti: Buona. Alla lunga la gag di Gamba & Trudy presi per artisti sarebbe diventata monotona, ma l'utilizzo di Manetta ha portato vivacità. Voto 7

            Paperina e l'astuzia da club: Una di quelle trame già lette e rilette, ma con un certo garbo. Voto 6

            Zio Paperone e il processo di Halloween: Le storie almeno sufficienti di Carol & Pat McGreal che ho letto si conteranno sulle dita di una mano e avanzerebbe qualche dito  ;D Questa decisamente non vi rientra. Voto 4,5

            Meno uno! Il milionesimo cliente: Essendo l'ultimo prequel è quello più direttamente introduttivo alla storia lunga, quello a lei più collegato e forse il meno fruibile singolarmente, ma resta un buonissimo aperitivo.

            *

            Vincenzo
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              Re:Topolino 3283
              Risposta #5: Venerdì 26 Ott 2018, 18:01:06
              Bum Bum mancava da molto dalle pagine del settimanale e direi che il suo esordio è all'altezza delle aspettative: il distintivo sospirato è un'ottima storia dotata di una trama convincente e momenti divertenti, nello spirito del personaggio, che dimostra sempre di avere grandi potenzialità. Il reparto grafico è una gioia per gli occhi.
              Carina l'ultima pizza, sebbene non rientri nelle migliori prove di Bosco di quest'anno. Forse un po' telefonato il finale.
              Degno di menzione l'ultimo episodio del nuovo ciclo della Storia dell'arte, con Gagnor che come al solito non le manda a dire nei riguardi dell'arte moderna.
              La storia danese nel contesto di Halloween ci può stare, sebbene con le solite leggerezze di fondo.

              E adesso spazio a Tutto questo accadde domani! Si prospetta una grande avventura, dominata da un grandissimo Gambadilegno.
              If you can dream it, you can do it.

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              Andy98
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                Re:Topolino 3283
                Risposta #6: Sabato 27 Ott 2018, 20:19:07
                Graditissimo il ritorno di Mastantuono sulle pagine del Topolino: la sua matita espressiva è caratterizzata da una pulizia delle vignette assai encomiabile, una vera e propria gioia visiva. Allo stesso modo, sono contento di ritrovare Bum Bum Ghigno, un valido personaggio che beneficia di queste sue saltuarie apparizioni, pur riconoscendogli una certa versatilità che in genere non si applica ai vari comprimari quali Pico De Paperis o Filo Sganga.
                A proposito di Bum Bum e il distintivo sospirato, invece, si nota un positivo distacco da quelle derive infantili che hanno pervaso i recenti numeri di Topolino, con lo sceneggiatore che ripropone la propria creatura in tutta la sua essenza, evitando che i personaggi e le situazioni si pieghino a favore di un certo buonismo fin troppo imperante, anzi, la comicità dei dialoghi è brillante, soprattutto se rapportata a quella piuttosto spicciola di Gagnor che gioca troppo sugli stessi luoghi comuni o sulle medesime contrapposizioni. In particolare, ho osservato con somma gioia che i testi di Mastantuono, rispetto a quelli di altri sceneggiatori, sono più incisivi e ben si amalgamano con le scenette che vogliono rappresentare, regalando un bell'effetto umoristico che da troppo tempo mancava sulle pagine del Topolino, laddove si puntava piuttosto a far ridere a parole o con storpiature.
                Insomma, una storia che può piacere anche ad un pubblico più grandicello perché nella sua leggerezza non si trascina in cadute di stile ma racconta a tutti gli effetti qualcosa, e lo fa soprattutto con tanta verve e umorismo, elementi che nell'universo Disney non devono mai mancare. Sicuramente si avverte un cambio di qualità quando sia ai testi sia ai disegni c'è dietro la medesima persona, tuttavia questo mette in luce quella "dialettica" tra sceneggiatura e disegni che andavo esponendo in un mio precedente commento: entrambi concorrono alla forza della rappresentazione, però l'una non può fare il lavoro dell'altra, e per questo si devono relazionare, non a caso, quando accade che una delle due parti non è all'altezza, si ha sempre l'impressione che manchi qualcosa o, in alternativa, che si poteva fare di più.

                Paperinik e l'ultima pizza di Bosco/Gula è una storia che mi ha lasciato piuttosto perplesso, soprattutto dal punto di vista comico, come se mancasse un elemento di incisività che la caratterizzasse appieno. Credibili le caratterizzazioni di Paperone e Rockerduck, con quest'ultimo che non si adagia sugli allori e pensa di controbattere ai tentativi del primo di sorpassarlo, mentre Paperinik mi è apparso alquanto impotente davanti alle circostanze, anche un po' macchietta a tratti. Insomma, è un po' una commistione di elementi buoni e altri un po' traballanti in un contesto di critica abbastanza riuscito sul concetto di immagini, perciò, pur scorrendo, restituisce un'impressione di potenziale sprecato. Gula è valido ma i suoi personaggi hanno una varietà assai povera di espressioni, gira e rigira sono sempre le stesse.

                Gambò, Jeanne-Trude e i moli galleggianti è il nuovo episodio dedicato all'arte sulle pagine del Topolino, stavolta ambientato nella Topolinia contemporanea. Per quanto Gambadilegno e Trudy siano ben scritti e frizzanti nei propri ruoli, Gagnor quando si tratta del contemporaneo esagera troppo a livello umoristico, e quel poco che riesce a veicolare a livello contenutistico è sin troppo povero, per non dire acritico e disinformato, poiché soffocato da continui acronimi, storpiature e distorsioni di carattere artistico - i soliti commenti banali senza un minimo sforzo di pensiero come mi capita spesso di sentire in giro, insomma: non che abbia simpatia per tutta l'arte contemporanea (ad esempio solo con la riflessione di Merleau-Ponty sono riuscito a trovare un modo per capire Matisse, che non ha mai riscosso un mio apprezzamento), però ritengo che abbia stufato questo continuo fare ironia sul tutto che diventa arte senza che ci sia dietro una tecnica o un "prodotto geniale", nonché il prendere di mira le avanguardie, le tendenze informali e l'arte contemporanea come se fossero qualcosa di infondato ed inconcludente, come se dietro non ci fosse alcun processo teorico: è già tanto che non abbia letto il classico "avrei potuto farlo anche io". E quando si tratta di parlare di arte, ahimé, non si riesce a farlo se non in termini didascalici, come se si dovesse sospendere la narrazione per trattare di questioni che, per come vengono presentate, potrebbero essere demandate agli striminziti editoriali, che a loro volta non si sforzano più di tanto di approfondire le tematiche, limitandosi a dire quelle due cose in croce che bene o male tutti potrebbero sapere sull'argomento: si è sprecata, insomma, l'occasione per stimolare la curiosità dei lettori dandogli dei piccoli spunti da poter approfondire autonomamente. E su questo punto insisto particolarmente perché queste si sono rivelate più che altro storie in costume dove di arte si parla in pillole poco sostanziose, addirittura velenose quando si tratta dell'arte del Novecento: a questo punto avrei preferito un lavoro a più mani dove dietro vi fosse un esperto del settore, in modo da proporre dei riferimenti un minimo più raffinati ed interessanti.
                La Perissinotto fa un ottimo lavoro, ma non basta a risollevare le sorti di questa storia: se fosse questa la conclusione del ciclo, sarebbe piuttosto deludente, tuttavia, volendo considerare di quanti argomenti ancora si potrebbero affrontare, e tenuto comunque conto di come se ne è parlato, forse sarebbe proprio il caso di fermarsi qui, prima che nei prossimi episodi la comicità spicciola soffochi tutto l'impianto della serie.

                Nulla di particolare la breve di Sisti, invece, con un Soffritti meno ispirato rispetto a quello della Topodissea, mentre la straniera Zio Paperone e il processo di Halloween è davvero inconcludente nelle sue trenta tavole, di cui si apprezzano solo i disegni di Fecchi. Attesa, invece, per la storia di Casty sul prossimo numero, speriamo che porti una bella ventata che spazzi via il costante buonismo dei numeri precedenti, che per fortuna qui non ho ritrovato più di tanto.
                « Ultima modifica: Lunedì 29 Ott 2018, 22:13:36 da Andy98 »

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                  Re:Topolino 3283
                  Risposta #7: Sabato 27 Ott 2018, 21:02:41
                  Volevo spendere due parole sull'ultimo prologo castyano. Casty è l'unico autore, che io conosca almeno, che, nello spazio di appena cinque pagine, riesce a parlare con disinvoltura e senza esplicitarlo dell'altra faccia del progresso, quella disumanizzante, del conformismo, in un certo senso del consumismo, del processo, a cui stiamo tristemente assistendo, della fine della privacy, e delle tecniche di controllo e manipolazione delle masse. Questa, il parlare di temi non banali, e il più delle volte implicitamente, è una caratteristica tipicamente castyana. Nutro una stima infinita verso di lui, l'avrete capito, ed è anche per queste cose che, col tempo, è diventato decisamente il mio autore Disney preferito (a parere di chi scrive La Marea dei Secoli dovrebbe essere lettura consigliata nelle scuole, per esempio)mi piace ogni sua storia, anche quelle più ordinarie,e le rileggo spesso. In un certo qual senso mi sento affine a lui...
                  Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

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                    Re:Topolino 3283
                    Risposta #8: Domenica 28 Ott 2018, 00:01:15
                    Ma l'intervista a Massimo De vita com'è? purtroppo il topo deve ancora arrivarmi...



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                      Re:Topolino 3283
                      Risposta #9: Domenica 28 Ott 2018, 02:15:15
                      Volevo spendere due parole sull'ultimo prologo castyano. Casty è l'unico autore, che io conosca almeno, che, nello spazio di appena cinque pagine, riesce a parlare con disinvoltura e senza esplicitarlo dell'altra faccia del progresso, quella disumanizzante, del conformismo, in un certo senso del consumismo, del processo, a cui stiamo tristemente assistendo, della fine della privacy, e delle tecniche di controllo e manipolazione delle masse. Questa, il parlare di temi non banali, e il più delle volte implicitamente, è una caratteristica tipicamente castyana. Nutro una stima infinita verso di lui, l'avrete capito, ed è anche per queste cose che, col tempo, è diventato decisamente il mio autore Disney preferito (a parere di chi scrive La Marea dei Secoli dovrebbe essere lettura consigliata nelle scuole, per esempio)mi piace ogni sua storia, anche quelle più ordinarie,e le rileggo spesso. In un certo qual senso mi sento affine a lui...
                      vado un po' ot, ma con cognizione di causa. Mi infastidisce molto sentire parlare di progresso unito sempre e solo a termini negativi. La disumanizzazione dell'essere umano è una costante della nostra storia (schiavitù, massacri di massa, sfruttamento minorile, per citarne alcuni), solo recentemente (fine della WWII) si è posto un limite a tutto ciò facendo valere diritti sociali e civili (costituzionalizzandoli), quindi è proprio grazie al progresso (non il contrario) che si è umanizzato l'uomo.
                      Conformismo? Grande problema ma che concerne maggiormente l'ignoranza delle persone (altra costante della nostra storia). E' proprio grazie al progresso che a bassissimo costo si può avere un'istruzione di base, se non superiore, rompendo le catene del convenzionalismo acritico.
                      Consumismo? Ma per fortuna che esiste, proprio grazie al consumismo oggi si possono creare posti di lavoro e quindi condizioni di vita migliori che ieri era impensabile anche solo pensare. Facciamo a capirci, viviamo in un sistema capitalista misto (lo Stato è parte dell'economia) in cui se si vuole aumentare il benessere diffuso si devono produrre beni e servizi che devono essere venduti, ergo servono consumatori di massa. Poi ce la possiamo menare quanto vuoi sul materialismo generalizzato, ma non lo imputerei tout court al progresso, quanto ad una scelta (anche una non-scelta (conformismo) è una scelta) del soggetto.
                      Controllo e manipolazione delle masse? Gli antichi greci studiavano una certa disciplina chiamata retorica che serviva appunto a questo. Certo oggi lo si può fare su scala maggiore, ma non è certo nato con il progresso.
                      In sostanza non diamo sempre colpa al progresso per ciò che probabilmente fa parte della nostra natura umana.

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                        Re:Topolino 3283
                        Risposta #10: Domenica 28 Ott 2018, 21:18:33
                        A proposito di Bum Bum e il distintivo sospirato, invece, si nota un positivo distacco da quelle derive infantili che hanno pervaso i recenti numeri di Topolino, con lo sceneggiatore che ripropone la propria creatura in tutta la sua essenza, evitando che i personaggi e le situazioni si pieghino a favore di un certo buonismo fin troppo imperante, anzi, la comicità dei dialoghi è brillante, soprattutto se rapportata a quella piuttosto spicciola di Gagnor che gioca troppo sugli stessi luoghi comuni o sulle medesime contrapposizioni. In particolare, ho osservato con somma gioia che i testi di Mastantuono, rispetto a quelli di altri sceneggiatori, sono più incisivi e ben si amalgamano con le scenette che vogliono rappresentare, regalando un bell'effetto umoristico che da troppo tempo mancava sulle pagine del Topolino, laddove si puntava piuttosto a far ridere a parole o con storpiature.
                        Insomma, una storia che può piacere anche ad un pubblico più grandicello perché nella sua leggerezza non si trascina in cadute di stile ma racconta a tutti gli effetti qualcosa, e lo fa soprattutto con tanta verve e umorismo, elementi che nell'universo Disney non devono mai mancare. Sicuramente si avverte un cambio di qualità quando sia ai testi sia ai disegni c'è dietro la medesima persona, tuttavia questo mette in luce quella "dialettica" tra sceneggiatura e disegni che andavo esponendo in un mio precedente commento: entrambi concorrono alla forza della rappresentazione, però l'una non può fare il lavoro dell'altra, e per questo si devono relazionare, non a caso, quando accade che una delle due parti non è all'altezza, si ha sempre l'impressione che manchi qualcosa o, in alternativa, che si poteva fare di più.

                        Non posso che concordare, questa storia finalmente dopo tanti numeri "infantilizzati" escludendo una piccola rappresentanza di storie, è davvero una boccata di aria fresca...notevole che con un personaggio come bum bum ci siano tutte queste sfumature, ma credo che mastantuono abbia davver creato un bel personaggio complesso dal punto di vista psicologico e mai banale, tridimensionale, psicologicamente interessante, e sembra sfugga alle infantilizzazioni e censure di questi ultimi tempi.

                        Questa storia ha il respiro delle belle storie anni 90...e ci vuole tanto per fare più storie complesse così?
                        Spero che ci leggano vari autori in questo momento, e soprattutto che legga il grandissimo Mastantuono.

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                        PolliceSu
                          Re:Topolino 3283
                          Risposta #11: Lunedì 29 Ott 2018, 19:02:44
                          Ma l'intervista a Massimo De vita com'è? purtroppo il topo deve ancora arrivarmi...
                          Niente di che, due domande in vista della storia che uscirà nel numero sucessivo  :P
                          « Ultima modifica: Lunedì 29 Ott 2018, 19:05:11 da Sir Top de Tops »



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                          Cornelius
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                            Re:Topolino 3283
                            Risposta #12: Giovedì 1 Nov 2018, 19:42:09
                            BUM BUM E IL DISTINTIVO SOSPIRATO
                            In questo ritorno del Ghigno ho notato la presenza di due personaggi spesso evocati ma mai veramente presenti (lo zio poliziotto e il sosia furfante, tra profili in ombra, ologrammi e ricordi), una rappresentazione infantile del protagonista troppo simile a quella adulta (almeno i dentoni potevano diventare dentini) e una sceneggiatura interessante che però parte da una perfetta somiglianza fisica che, considerando il particolarissimo aspetto di Bum Bum, mi ha lasciato perplesso (Jack Glicerina non può che essere il suo gemello separato alla nascita).

                            PAPERINIK E L'ULTIMA PIZZA
                            Diventato ormai un vaso di coccio tra due vasi di ferro (PK e Fantomius), il Paperinik 'tradizionale' ha avuto da Marco Bosco un soggetto niente male per 'rinverdire' qualitativamente la sua figura comunque demenziale. L'intreccio fra rivalità 'pizzaiole' e selfie con Vip è divertente e tiene alto l'interesse fino alla fine. Gula sempre troppo squadrato ma gli riconosco il merito di aver incastonato alla perfezione la finestra a ventaglio dell'ufficio di Paperone all'interno della $ sulla facciata del Deposito. Peccato che l'ufficio e la scrivania siano immersi nel denaro ma non si può avere tutto dalla vita!

                            GAMBO', JEANNE-TRUDE E I MOLI GALLEGGIANTI
                            Altra storia artistica di Gagnor che non delude pur essendo 'vincolata' ad un preciso tema. Anzi, l'arte e gli artisti danno la possibilità ai due felini protagonisti di vivere in maniera del tutto alternativa la loro abituale esistenza di furti e ladrocini, riuscendo a svicolare dove altre volte sono stati stoppati. Il ladrocinio 'artistico' paga, ma fino a un certo punto. Perissinotto troppo ampollosa e, come solito, con titolo d'apertura confusionario e pesante.

                            PAPERINA E L'ASTUZIA DA CLUB
                            Simpatico soggetto 'diariesco' dove Battista viene (a volte) disegnato troppo basso da un Soffritti dalla mano meno pesante del solito. Poteva essere un'occasione per riprendere Chiquita o Genialina, ma Sisti ha preferito circondare Paperina di amiche generiche. Non potevano mancare le nobildonne la cui notevole presenza in Calisota andrebbe, come già scritto, studiata più a fondo: non è che alla fine saranno tutte finte marchesi?
                            GF Vip docet!

                            ZIO PAPERONE E IL PROCESSO DI HALLOWEEN
                            Ci voleva una storia scandinava per ricordarci di questa festa, ormai popolarissima anche da noi, ma non al punto da coinvolgere autori italiani, se non il bravissimo Massimo Fecchi, però 'solo' disegnatore (il migliore di questo numero, a parte Casty con il suo prequel). Carol e Pat McGreal scrivono un fantasy godibile, anche perché inserito in un plot realistico e quotidiano dove la taccagneria di Paperone è giudicata e condannata come non mai da un tribunale sicuramente 'diabolico'.

                            Tutto questo accadde domani - Meno Uno! - Il milionesimo cliente
                            Ultimo prequel di Casty e Bonfatti alla loro storia che vedremo come condenserà tutti gli 'imput' ricevuti nell'ultimo mese: questo in particolare lo noto quotidianamente nella realtà che ci circonda quando vedo tutti (ma proprio tutti) camminare, mangiare, sedere alle fermate d'autobus... con la testa inclinata sui loro smartphone-Iphone-cellulari-tablet-telefonini. Mi sembra di vivere perennemente in una storia di Casty!

                            « Ultima modifica: Giovedì 15 Nov 2018, 11:51:12 da Cornelius Coot »

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                              Re:Topolino 3283
                              Risposta #13: Lunedì 5 Nov 2018, 14:03:28
                              BUM BUM E IL DISTINTIVO SOSPIRATO
                              In questo ritorno del Ghigno ho notato la presenza di due personaggi spesso evocati ma mai veramente presenti (lo zio poliziotto e il sosia furfante, tra profili in ombra, ologrammi e ricordi)
                              Il modo in cui è stato "evocato" lo zio Temistocle mi ha lasciato veramente perplesso, a partire dalla sua apparizione a pag. 21 in cui Bum Bum Ghigno lo chiama "immagine olografica". Ciò mi fa sospettare che si tratti di una censura volta a rimuovere l'idea della MORTE.
                              Spoiler: mostra
                              A pag. 34 Archimede dice "Abituato ai pasticci di Bum Bum, lo zio Temistocle non crederà alla notizia!", facendo supporre che sia ancora vivo, cosa che parrebbe confermata dalla battuta di Bum Bum nell'ultima tavola: "E sentitevi libero di raccontare del distintivo allo zio!" Tuttavia, Temistocle non compare alla cerimonia di premiazione, come ci si poteva aspettare. D'altronde, se fosse stato ancora vivo probabilmente avrebbe avuto ancora con sé l'armadietto coi suoi cimeli di poliziotto, e anche nel caso in cui l'avesse regalato al nipote, questi non avrebbe avuto ragioni per dire "Non ho mai saputo che cosa contiene!" (pag. 8 ) perché, anche se avesse smarrito la chiave, gli sarebbe bastato chiederlo allo zio.
                              « Ultima modifica: Lunedì 5 Nov 2018, 15:57:02 da Giona »
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                                Re:Topolino 3283
                                Risposta #14: Lunedì 5 Nov 2018, 15:41:17
                                BUM BUM E IL DISTINTIVO SOSPIRATO
                                In questo ritorno del Ghigno ho notato la presenza di due personaggi spesso evocati ma mai veramente presenti (lo zio poliziotto e il sosia furfante, tra profili in ombra, ologrammi e ricordi)
                                Il modo in cui è stato "evocato" lo zio Temistocle mi ha lasciato veramente perplesso, a partire dalla sua apparizione a pag. 21 in cui Bum Bum Ghigno lo chiama "immagine olografica". Ciò mi fa sospettare che si tratti di una censura volta a rimuovere l'idea della MORTE.
                                A pag. 34
                                Spoiler: mostra
                                Archimede dice "Abituato ai pasticci di Bum Bum, lo zio Temistocle non crederà alla notizia!", facendo supporre che sia ancora vivo, cosa che parrebbe confermata dalla battuta di Bum Bum nell'ultima tavola: "E sentitevi libero di raccontare del distintivo allo zio!" Tuttavia, Temistocle non compare alla cerimonia di premiazione, come ci si poteva aspettare. D'altronde, se fosse stato ancora vivo probabilmente avrebbe avuto ancora con sé l'armadietto coi suoi cimeli di poliziotto, e anche nel caso in cui l'avesse regalato al nipote, questi non avrebbe avuto ragioni per dire "Non ho mai saputo che cosa contiene!" (pag. 8) perché, anche se avesse smarrito la chiave, gli sarebbe bastato chiederlo allo zio.

                                Anche io sono convinto ci sia stata una opera di riscrittura per trasformare in vivo ciò che era trapassato e infatti lo scrivo nella recensione. L'ologramma poi è una cosa talmente  gratuita e farlocca che nessuno avrebbe potuto nè scriverla (e parliamo di mastantuono, mica di un novellino) nè farla passare in fase di editing (a meno che...). Pazienza, tocca abituarsi a questo stato di cose

                                 

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