Complimenti a camera 9 per questo incontro con il direttore (ti ho apprezzato anche più che al Fisbio Show perché hai gesticolato mooolto meno)
Ho collegato il volto serio di Bertani nelle foto dei suoi ultimi editoriali del Topo (ovviamente per il periodo che stiamo attraversando) con un certo 'dolore' di fondo che traspare anche in questa intervista, dovuto non solo alla impossibilità di muoversi come vorrebbe ma anche alle difficoltà di molti suoi prodotti esclusivamente di fumetteria.
Ma anche in questa veste malinconica, strappata a volte da qualche sorriso o risata tirata, ho apprezzato
i suoi ragionamenti, le sue idee e la sua voglia di dialogare con noi. Davvero una bella persona che spero possa riacquistare il sorriso pieno e la verve che sicuramente lo contraddistinguono (e di conseguenza tutti noi con lui).
Quando Bertani ha detto di aver organizzato incontri fra autori che non si erano mai incontrari prima
(e che però avevano collaborato alle stesse storie fra testi e disegni) mi ha ricordaro Capelli che con Fossati, agli inizi degli anni '80, aveva fatto lo stesso con autori che nell'era Gentilini avevano spesso collaborato solo a distanza. Corsi e ricorsi storici.
Interessante il suo giudizio sulla mancanza di una 'guida' per disegnatori (e forse anche sceneggiatori) rispetto al periodo anni '90 dell'Accademia Disney e di GB Carpi (morto nel '99). Andrea Freccero sembra oggi aver raccolto il testimone del suo illustre Maesto e concittadino.
Il direttore ha più volte insistito sulla necessità (e difficoltà) di scrivere sia per un pubblico adolescente
(con tematiche non stupide ma interessanti, per ragazzini svegli) che per quello più maturo (che è la maggioranza), facendo di 'Topolino' un magazine possibilmente 'per tutti' (o dove tutti - o quasi - possono trovare qualcosa di interessante da leggere).
Mi sono chiesto se non si facesse prima a fare 'due Topolini': uno Junior (che ha avuto poca fortuna, magari rifacendolo in maniera meno infantile) e uno Senior, dove la censura avrebbe molti meno vincoli. Ma credo che la cosa sia impossibile perché 'Topolino' (in quanto storico magazine settimanale) sembra dover essere 'unico' e intoccabile nel suo far incontrare le generazioni e non nel dividerle.
Riguardo la coppia Radice-Turconi, purtroppo non sarà protagonista nei fumetti Disney per un bel pezzo,
da quanto ho capito, essendo entrambi gli autori in altre importanti faccende affaccendati. Mi chiedo se ciò sarebbe stato evitabile se in passato fossero stati più coinvolti in progetti per il Topo o se la loro latitanza sarebbe stata comunque inevitabile, visto il successo in campo internazionale con Viola Giramondo & C.
Nebuloso il Bertani riguardo le censure che dall'America arrivano irregolarmente ai vari editori europei. Sembra che in Egmont siano più morbide che in Panini e ciò dipenderebbe più che altro dai rispettivi 'ambasciatori' (più realisti del re, a volte). Pensiero a cui eravamo giunti anche noi e che il direttore non farebbe che confermare. Censure ancor più elastiche riguardo i cartoni DuckTales di produzione americana.
Secondo me la differenza fra queste diverse situazioni può dipendere anche dai rispettivi pubblici di riferimento (lettori nordici meno bigotti rispetto agli italiani) oltre che dal 'coraggio' e dalla spregiudicatezza dei singoli autori (forse i nostri sono più 'prudenti' rispetto ai colleghi americani e scandinavi).