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Ha senso perché lo stile da piangina ti è rimasto, e personalmente trovo faccia perdere di potenza ogni tuo pensiero. Ti concentri su un elemento e lo ribadisci in maniera melodrammatica ogni volta che puoi, era così quando c'era stato il periodo dei "crolli di Paperone" dove montavi su una tragedia ogni volta che in mezza vignetta facevo piagnucolare ZP, lo è adesso con la fase infantilizzazione dei personaggi, tirando fuori per la millesima volta la psicologia di Rockerduck.

Non c'è nulla da chiedere scusa, ma capisci che l'effetto è quello che è

Hai ragione, Vito, a questo punto mi vergogno profondamente di aver scritto per il Premio Papersera, forse avrei fatto più bella figura a non mettere su un lavoro ufficiale la mia faccia, e non sono sarcastico.

Ai miei pensieri manca potenza perché si focalizzano principalmente su dei dettagli che mi hanno colpito in positivo o i negativo e ci costruiscono intorno un ragionamento in cui confluiscono da una parte le mie conoscenze, da un'altra le mie prese di posizione, che spesso sono tra loro fortemente contraddittorie - infatti, in una recente discussione ho proprio affermato, quando criticavo il giudizio numerico, che qualcuno ben accorto avrebbe potuto pensare che mi stessi contraddicendo, e mi sono sentito in dovere di puntualizzare nel caso qualcuno lo portasse alla luce. Ma in fondo è meglio così: quello che scrivo non è per malignità, bensì è solo una modalità che dà voce a dei pensieri che altrimenti rimarrebbero inespressi, per questo mi sorprendo che addirittura qualcuno li abbia ritenuti validi: non li penso mai come un flusso di coscienza interrotto perché io stesso non riesco mai a dare una vera e propria organicità a quello che penso, alle volte per scrivere il commento di una storia devono passare ore perché non trovo la forma adatta, insomma è un continuo ripensamento che mi porta magari a ribadire posizioni già note, non solo per quanto detto sopra, ma anche e soprattutto perché non tutti gli utenti hanno una memoria di ferro come la tua né, se sono iscritti da poco, riescono a reperire tutti i commenti di quel determinato utente.
Togliendo il fatto che per me le atmosfere del Topolino sono diventate più infantili, opinione su cui si potrebbe comunque tessere un lungo dialogo, talmente sono tanti i riferimenti di cui si dispone per il confronto, il fatto che richiami più volte Rockerduck non è solo legato a quanto ho detto sopra, bensì si rifà a qualcosa di personale, dal momento che è un personaggio a me particolarmente caro, al punto che la scena del suo crollo interiore me la sono sentita particolarmente vicina: so che è sbagliato immedesimarsi pienamente in un personaggio, ma per me in quel momento è stato così: il fumetto, in quanto arte, ha anche questa potenza espressiva.

In ogni caso, pur sapendo che sarà una presa in giro per me e per chi l'avrà letto, appena troverò un attimo modificherò il mio commento in modo da renderlo più accettabile, e di argomentarlo in modo da risolvere i dubbi di Vincenzo, però forse è davvero una fortuna che non mi si possa prendere sul serio, ti ringrazio per avermi portato alla luce questo fatto: all'inizio mi ha fatto un po' male, soprattutto perché ti sei scomodato per dirmelo nonostante non dessi peso alle mie parole, però, col senno di poi, ha un che di positivo.

Non mi aspettavo tutte questa valutazioni positive per un pessimo numero, soprattutto se paragonato al precedente!

Un piccolo appunto solo per le "tre papere irresistibili": si tratta di storia briosa e ben articolata, solo mi ha suscitato qualche perplessità il veder rappresentata una Nonna Papera permeabile alle tentazioni della gelosia; quest'aspetto mi è sembrato un po' fuori carattere per quella che di solito viene rappresentata come la figura più saggia dell'universo dei paperi.

Concordo solo su nonna Papera, per il resto una storia noiosa che si rifa appena per il colpo di scena!

...

Ammetto che ho letto solo in parte il tuo lungo commento ma sostanzialmente concordo!
Le seguenti botta e risposta mi hanno dato fastidio (di certo non per te), quindi le ho saltata a pie' pari!


Purtroppo leggerò tutti i numeri fino alla fine dell'anno ma già me ne sto pentendo, da non lettore abituale.

Un piacere leggere commenti come quello di andy, ben argomentati e ricchi spunti, al di là che si sia d'accordo o meno.

Numero noiosetto e sottotono
Chi non acquistava topolino da tempo e lo ha fatto in occasione del numero celebrativo,si trova in mano un numero scialbo che potrebbe far abbandonare nuovamente la testata
Meno male che la prossima settimana ci sono i francobolli

Sono contento di leggere che la nuova di PK sia piaciuta. Evidentemente è quindi un mio problema, perché quando la ho terminata ho subito pensato a WoM, tenuto in vita con l'accanimento terapeutico.  :(

Storia che non ha nulla per ora, frittolata.

La storia di Vito è molto divertente, in particolare grazie agli ottimi disegni della Vetro che si trova molto a suo agio con questo tipo di trame.
Droidi sembra avere premesse interessanti, anche se alcuni passaggi non mi sono stati chiarissimi.
Molto valido anche il terzo episodio de Alla ricerca di Topolino, con un Pluto finalmente protagonista. Freccero disegna antagonisti parecchio riusciti.

Tre papere irresistibili: Una bella bacchettata sulle dita a Vito Stabile per aver svilito in questo modo la granitica figura di Nonna Papera che, non solo la vediamo comportarsi come una ragazzina gelosa qualunque ma pure boccalona che casca in una favoletta arcinota ai più. Alla fine il personaggio più credibile è la scorbutica Amelia. Non male i disegni della Vetro anche se dovrebbe enfatizzare meno certe espressioni (di nuovo Nonna Papera infantile). Voto 5.

Alla ricerca di Topolino Ep.3 - Il tesoro nell'albero vecchio: Simpatica storia anche se nulla di eccezionale. Belli i disegni anche se le mani di Topolino sono a mio parere sproporzionate, eccessivamente grosse. Voto 7.

Operazione Deposito: Dejà vu con il solo merito dei disegni del maestro Chierchini. Voto 6.

Zio Paperone e l'affare glaciale: L'idea dei tipici giri viziosi del commercio online non sarebbe neanche stata male ma qui Rockerduck fa proprio la figura del babbeo totale. Voto 6.

Paperoga insegna - Il musicista: Una storia tutto sommato forzata con il solito Paperoga strampalato risollevata un poco dai disegni della Molinari. Voto 6.

Indiana Pipps e le gemme dell'alchimista: Finalmente un Indiana Pipps in piena forma dopo tante scialbe storielline riempitive. Troppo prevedibile il "misterioso" capo del quale si sarebbe potuto tenere in sospeso fino all'ultima vignetta rivelatrice. Voto 6 1/2.

PK - Droidi Ep.1: Bel primo episodio coadiuvato dai disegni di una inquietante metropoli sotto la pioggia di Sciarrone. Per il momento voto sospeso.

Tutto sommato si sarebbe potuto fare di più.

Ciao

GioReb

@Zarathustra: quando scrivo che ho trovato la trama di Tre papere irresistibili ben articolata, mi riferisco al soggetto della storia, che ha il suo perchè, e poi, più in particolare, al modo in cui è stato inserito dall'autore l'intervento di Amelia ed i siparietti con Brigitta. Con il termine briosa mi riferisco all'impronta complessiva della storia, che è di tono leggero e così va accettata, e poi, nel dettaglio, al personaggio di Madeleine ed allo sviluppo centrale della trama, nella parte in cui le tre protagoniste scoprono gli "effetti collaterali" del rinnovato interesse di Paperino, Ciccio e Mindy verso di loro. Riguardo alla caratterizzazione delle tre protagoniste, ti confermo che non mi è piaciuta Nonna Papera: semplicemente non mi sembra quella Nonna Papera che ha sempre rappresentato l'emblema della saggezza e della concretezza. Certamente, ci potrebbe stare che provi gelosia per il nipote che vive con lei praticamente da sempre, ma che si lasci invadere da questi sentimenti, senza razionalizzarli con la sua proverbiale saggia praticità, non mi ha convinto; è più facile pensare che possa lasciarsi andare alla gelosia una Paperetta, che è comunque una ragazzina, o una Paperina, che naturalmente può provare gelosia ed insicurezza verso il fidanzato, ma che Nonna Papera si metta alla loro stessa stregua secondo me non è da lei. Credo che il soggetto della storia avrebbe potuto funzionare ugualmente anche solo con Paperina e Paperetta in preda alla gelosia, e con un intervento di Nonna Papera più "super partes", per così dire.
@hendrik:riguardo a Pk, io sono uno di quelli che ormai dà per scontato che le storie della PKNE su Topolino hanno un altro sapore (purtroppo!) rispetto a quello che abbiamo gustato all'epoca degli spillati. Come ho già scritto sopra, mi pare di capire che si punti adesso solo all'azione ed alla spettacolarità delle tavole. Nei limiti di queste premesse, a me sembra che Droidi, come storia d'azione, prometta bene e che le tavole siano disegnate in modo eccellente.
Riguardo a questa prima puntata, mi è poco chiaro l'inizio: nelle prime tavole Pikappa viene tramortito mentre sta parlando con qualcuno; nel prosieguo dell'episodio scopriamo che in quel momento stava facendo da palo a Tyrrel Duckard, e che è stato colpito da uno dei ricercati: e allora, con chi sta parlando Pikappa nelle prime due tavole, mentre fa la guardia? allo stesso Tyrrel? o si rivolge al ricercato che dopo qualche istante lo colpirà? Qualcuno ha le idee chiare al riguardo?

Mi ha estremamente colpito l'aura crepuscolare intorno al personaggio di Madeleine, la delicatezza e il tatto con cui e' stata trattata quella specifica condizione dolorosa che porta a sprofondare in un ovattato oblio molti anziani, la perdita di memoria e la conseguente perdita di coscienza che isolando in una solitudine solipsistica contrappone a un mondo che continua a girare, a imperversare nella sua volontà di vita. Rari squarci temporanei di lucidità rendono forse ancor piu' pregnante questa muta tragedia.

Mi ha estremamente colpito l'aura crepuscolare intorno al personaggio di Madeleine, la delicatezza e il tatto con cui e' stata trattata quella specifica condizione dolorosa che porta a sprofondare in un ovattato oblio molti anziani, la perdita di memoria e la conseguente perdita di coscienza che isolando in una solitudine solipsistica contrappone a un mondo che continua a girare, a imperversare nella sua volontà di vita. Rari squarci temporanei di lucidità rendono forse ancor piu' pregnante questa muta tragedia.

Concordo in tutto. L'autore è stato molto abile a rappresentare la delicata situazione esistenziale, di cui tu hai parlato nel post qui sopra, in maniera tale da far sorridere e da renderla funzionale ad una trama leggera.

Il primo episodio di Droidi non mi ha convinto: più che una puntata di una nuova storia di PK, mi è sembrata una parodia disneyana di Blade Runner, con la cornice che sembra togliere rilevanza al quadro. Spero che questa mia impressione si attenui nei prossimi episodi.

Io, invece, ho particolarmente gradito il primo episodio di Droidi. L'intento di essere una reinterpretazione di Blade runner è piuttosto chiaro, ma proprio per questo mi ha fatto riassaggiare quel sapore "bladerunneriano" tipico di molte storie di PKNA. In esso ho ritrovato un eco di quel senso di ambiguità che era tipico dei bei vecchi tempi, ed è la prima volta che mi succede con la PKNE. p.s. A proposito: salve a tutti e piacere di conoscervi!

Tre papere irresistibili è una storia piuttosto sottotono che lascia dubitare sugli ormai papabili ruoli dei personaggi femminili sulle pagine del Topolino, una tendenza che mi è parso di scorgere nei numeri più recenti, dalla rivisitazione in chiave Disney di Piccole donne alla storia promotrice delle carte da gioco che ha visto protagonisti Paperino e Paperina.

Infatti, al di là dei problemi che secondo me la sceneggiatura ha per via di alcune scelte narrative, le papere protagoniste della vicenda mi sono parse deboli nei ruoli frizzanti che avrebbero potuto interpretare visto le circostanze, in primo luogo Paperina, giustamente gelosa, però arrendevole, disposta a fidarsi di una sciocca leggenda anziché far ingelosire a sua volta Paperino ricorrendo a Gastone oppure imbastendo una serie di comici litigi col fidanzato - situazioni che tranquillamente accadevano nelle storie di Barks, mi viene in mente ad esempio Paperino e i buoni propositi, dove Paperina perdeva la calma prendendo a borsate il fidanzato dopo avergli fatto notare quanto sia irascibile - in secondo luogo Nonna Papera, il cui atteggiamento contrasta troppo con quell'aura pragmatica che l'ha da sempre contraddistinta, nondimeno la gelosia quasi adolescenziale verso Ciccio: è verissimo, Nonna Papera si è ormai stabilizzata come la figura saggia della famiglia dei paperi, però, senza andare per forza a scomodare certi comportamenti severi e acidi che teneva anni addietro, bisognerebbe tenere presente del suo spirito lavorativo, concreto, nonché del fatto che le uniche "astrazioni" a cui fa affidamento, al di fuori degli affetti familiari, sono soprattutto i ricordi - e questo Vito Stabile lo aveva mostrato assai bene in Zio Paperone e il valzer polivalente - di conseguenza, il farle credere ad una leggenda di punto in bianco per quello che accade non le ha reso giustizia come personaggio.
Poi c'è Paperetta Yé Yé, che ho sempre ritenuto fuori luogo non perché mi stia antipatica, bensì perché la ritenga una figura pienamente storicizzata, ovverosia uno di quei personaggi che nascono in un determinato contesto e che al di fuori di quello perdono parecchio, al punto che potrebbero essere rimpiazzati con qualcuno che risulti più credibile in quei panni; è pur vero, e me ne rendo conto, che all'universo femminile di Paperopoli, tolte Ely Emy ed Evy, manchi effettivamente una figura adolescenziale, tuttavia non credo che Paperetta possa ricoprire quel ruolo, salvo essere reinventata, e a quel punto diventerebbe tutt'altro personaggio. Penso di poter chiarire questo punto con un esempio che spero risulti efficace: durante il periodo della Guerra Fredda la DC Comics creò nel 1965 come avversario di Wonder Woman un grosso uovo coi baffi e con le fattezze cinesi di nome Egg Fu, un personaggio che avrebbe ben poco senso oggi, e infatti è stato rielaborato in tempi più recenti come un esperimento senziente lasciato libero sulla Terra, tuttavia è chiaro che si ottiene in tal caso una figura decisamente diversa per un personaggio dalle caratteristiche ben precise. Allo stesso modo si potrebbe prendere in considerazione KGBeast, altro personaggio creato in quel torbido periodo, che è poi diventato un generico mercenario perché privo di quelle motivazioni che davano senso alle sue azioni - non a caso venne ammazzato in Batman: Face the Face assieme ad altri nemici di serie C quali Magpie e Orca (con il Ventriloquo la faccenda è stata più sottile), e non è raro che venga annoverato tra i più sottovalutati avversari dell'Uomo Pipistrello. Insomma, in soldoni: a me Paperetta Yé Yé oggi non riesce a comunicare niente a parte l'essere lo stereotipo di un'adolescenziale, e per me è un'eredità sin troppo scarna per un personaggio di Scarpa, basti pensare a Brigitta o a Filo Sganga, ma anche Gedeone o Sgrizzo Papero quando sono stati recuperati da Artibani.

Per quanto riguarda la sceneggiatura, invece, da una parte ho avuto l'impressione che lo svolgimento intermedio sia stato ridotto all'osso, un po' come in Topolino e la profezia dei Saurotechi si aveva l'impressione che qualche tavola in più avrebbe giovato, dall'altra ho trovato un colpo di scena veramente forzato: Paperino, infatti, afferma che Paperina non abbia mai staccato la conversazione, tuttavia, nella quinta vignetta di pagina 11 la papera manifesta l'intenzione di chiamarlo, senza che però l'azione avvenga effettivamente; e anche volendo passare sopra questo, è improbabile che Paperino si sia sorbito tutta la spiegazione di Paperetta Yé Yé, la storia della fonte, la telefonata della Nonna e così via per volere a tutti i costi imbastire lo scherzetto; e volendo ulteriormente lasciar perdere quest'altro fatto, è ancora più improbabile che Paperino sia riuscito a contattare proprio l'amica di Paperetta e che questa sia stata al gioco tutta sorridente, e lo stesso si può dire per Ciccio. Per quanto una storia debba in primo luogo intrattenere e dilettare - e questa ne aveva certamente le prerogative - se si avverte un qualcosa che fa storcere il naso, pur volendo evitare di farci caso, si ha sempre l'impressione che qualcosa non funzioni, un po' come quando si contempla un bel disegno e all'improvviso si percepisce una bruttura, nel complesso l'esperienza del bello risulta comunque deformata da un certo elemento.

Concludo, pertanto, mantenendo le ormai assodate perplessità sull'uso recentemente fatto dei personaggi femminili, non sapendo se effettivamente questo si possa imputare ad un'abbassamento dell'approccio a certe tematiche: tuttavia, secondo me, pigiamini party e robe varie non riescono ad esprimere le potenzialità di personaggi che hanno dalla loro parte una storia decennale, nonché delle peculiarità marcate, forti, che non riesco più ad avvertire. Non è il fatto che Nonna Papera non possa avere le sue crisi, è, piuttosto, il modo che si è scelto: è quello il punto. Poi, ogni personaggio è versatile a modo suo, di conseguenza non è detto che il medesimo approccio possa funzionare per tutti quanti, ed è questa la ragione per cui Paperone lo si può vedere bene sia nei panni dello zio bastardo senza alcun riguardo per il nipote, sia in quelli dello zio premuroso che in fondo lo ha a cuore, poi dipende appunto da come lo si mette in scena.

Ecco, questa sì che è una analisi ponderata e sensata, per quanto mi trovi abbastanza in disaccordo col contenuto.
Tutto il contrario di quell'obbrobrio che era prima.

Stavolta Andy ti faccio i complimenti perché non è da tutti ammettere di aver sbagliato i toni e correggere il tiro, sono certo che anche Vito prenda più sul serio un commento simile rispetto al precedente.