Un girone infernale che fa riemergere tutti i preconcetti e i vizi di trent'anni di storia Pixar e del suo rapporto con il pubblico e con la stampa.
E non ho ancora visto gli altri gironi!
Se proprio devo trovare una pregiudiziale per l'accesso alle fasi finali bisogna scendere nel dettaglio dei singoli film e procedere non per esclusione dei preferiti ma per intolleranza al minimo vizio. Fra questi cinque i film viziati, cioè con qualche difetto intollerabile, sono solo due: Coco e WALL-E.
Il difetto di Coco, secondo me, è comune a quello di tutta la produzione Pixar degli anni '10: è feel-good, ovvero poco coraggioso nella psicologia dei personaggi, la cui unica ansia è costituita dal cattivo venuto a disturbare la quiete. Il marchio di fabbrica Pixar in precedenza era invece un disturbo cronico interno ai protagonisti (o, ai bei tempi, al cast corale) che lo distingueva da tutta la produzione animata per famiglie, ragione per cui la Pixar si è imposta come leader mentre tutti cercavano di imitarla. Oggi il coraggio è altrove, invece, è la Pixar ha tirato i remi in barca. Ha ancora idee sorprendenti, e sviluppi "variant" interessanti a tratti, ma le castra per rincorrere un pubblico meno esigente.
WALL-E soffre di questo difetto ma in una maniera talmente deliberata e provocatoria che il mio grido a khaaaaaaaaaan ancora riecheggia fra le mura del mio cinema. Prima e seconda parte di WALL-E sono due film diversi. Il primo è un mediometraggio incompiuto pietra miliare della storia del cinema che trascende anche i soliti meriti della Pixar e brilla di luce propria; il secondo è un episodio qualunque di un cartone di Disney Channel di fantascienza di quart'ordine.
Il mio voto, a questo punto, dovrebbe intuirsi. Se non vi riuscisse, vi basti sapere che chi ha votato Cars deve considerarsi un mio mortale nemico.