L'autore vuole chiaramente comunicarci come certi ideali apparentemente giusti nascondano in realtà insidie pericolose,
Questo mi sembra certo.
e di come vengano usati come pretesto e scusa dalla classe dominante per togliere potere a quella debole.
Una classe dominante costituita da un unico individuo? Francamente, un commento del genere semmai mi persuade di come questa lettura della
Marea dei secoli sia un tentativo di imporre al testo qualcosa che li' non c'e' (ammesso che io abbia un ricordo corretto di quella storia).
Se rammento bene: l'ideale apparentemente giusto e' il motivo che spinge Rebelliot ad alterare il corso degli eventi storici. Il risultato e' un mondo che nasconde profonde ingiustizie, ma anche (e soprattutto, mi sembra) un mondo dove l'autodeterminazione ed il pensiero critico sono di fatto banditi. Ma - per esempio - non ci viene affatto detto che le ingiustizie siano intenzionali: il fatto (innegabile) che Rebelliot sia tirannico e insofferente delle critiche non significa che abbia progettato un mondo programmato per l'ingiustizia, semmai lo rende cieco ai difetti di quanto ha costruito (e quindi promotore involontario di queste ingiustizie). Da quanto ricordo, nel mondo di Rebelliot c'e' chi sta meglio e chi sta (molto) peggio, ma questo non e' frutto di un'ideologia propagata dalla classe dominante. Anzi - sempre in base a quanto ricordo - quelli che stanno bene non godono di questi agi in base all'essere in una situazione di potere (ergo, non vedo come definirli classe dominante): il potere e' tutto concentrato nelle mani della Fenice, vale a dire di Rebelliot. [Grazie all'impero, la plebe romana vive nell'ozio di "panem et circenses"; ergo, e' soddisfatta ed accetta e sostiene l'ideologia imperiale. D'accordo, ma questo non ne fa la classe dominante, anche se c'e' chi sta peggio. Chi se la passa bene nel mondo di Rebelliot mi sembra formi una plebe simile. Si puo' dire che Rebelliot usi i suoi begli ideali per togliere potere (anche) a questa plebe; ma parlare di "classe dominante" in questa situazione mi pare parecchio fuorviante.]
Quanto al governo mondiale: vi sembra che il messaggio di Casty sia che l'ingiusto mondo di Rebelliot sia una necessaria conseguenza di avere un unico governo su tutto il mondo? Oppure (e c'e' una grossa differenza) dell'avere un unico individuo a governare per tutti?
Come gia' detto, potrei ricredermi significativamente rileggendo con attenzione la
Marea dei secoli. Ma nel ricordo che me n'e' rimasto, mi sembra sia soprattutto una parabola intorno all'idea "Tutte le volte che gli uomini hanno cercato di costruire il paradiso, hanno prodotto l'inferno" (per citare - malamente -
Hoelderlin).
Infine: per il discorso sul "mondialismo": grazie a tutti per le ulteriori "spiegazioni", ma la prima cosa che mi sembra di vederci e' una significativa confusione concettuale. (Per esempio, un'asserzione come
In sostanza il termine mondialismo è un equivalente di "neoliberismo" o "mercatismo" mi lascia perplesso e dubbioso, soprattutto se posta - se capisco le intenzioni di paolo87 - a rafforzare
sono gli ideali della sinistra liberista ed europeista, cui si contrappongono quelli della destra sovranista. Non sono affatto sicuro dell'equivalenza tra queste varie posizioni politiche e sono sufficientemente sicuro che ci sia un'ampia varieta' all'interno di ognuna di loro. La prima cosa che mi interessa e' pensare chiaramente: in un campo come la politica, postulare l'equivalenza di questo e quello di solito non aiuta a raggiungere l'obiettivo della chiarezza.)