Ad una prima occhiata ho faticato non poco a trovare storie che richiamassero il mio voto. Dopo un secondo passaggio, le cose sono andate un po' meglio, tuttavia resta la sensazione di una annata non particolarmente felice per il libretto. Tante storie, ma non tanta qualità: soprattutto nelle brevi dove non sapevo dove sbattere la testa.
Storie con i TopiTutto questo accadde domani, ecco qui la qualità c'è e non ci sono dubbi in proposito. Un sequel anche migliore della prima avventura.
Topolino e le notti blues, bella prova da autore completo di Zironi, con quel giusto senso di mistero che impreziosisce una trama che pare potersi inserire nelle strisce di Gottfredson degli anni d'oro.
Indiana Pipps & Gambadilegno in il tesoro delle due leggende, semi-parodia dei film di Bud&Terence, intelligente nell'utilizzo dei due personaggi e divertente nella resa e nello svolgimento.
Menzione per:
La scatola dei ricordi (che ho escluso perché a questo splendido lancio non ha fatto seguito una serie altrettanto valida).
Storie con i PaperiZio Paperone e le sette sabbie di Cibola, furbo remake di un classicissimo barksiano, e per questo storia assolutamente riuscita.
Bum Bum e il distintivo sospirato, il ritorno dell'irascibile imbianchino ci regala una storia in cui si muove al suo meglio.
Paperino e la banconota da un milione di sterline, un'altra prova da autore completo, una storia media ma bella e coinvolgente.
Menzione per:
Orgoglio e pregiudizio, bellissimo adattamento del romanzo di J. Austen.
Storie breviIstantanee... in vacanza!, Faccini nelle brevi ha sempre qualcosa in più, anche se quest'anno non ha offerto le sue prove migliori.
Indiana Pipps, Orazio e gli introvabili ricambi, non fosse altro che ricordavo come piacevole l'interazione di questi due personaggi.
Zio Paperone e l’affare glaciale, storia di cui ricordo alcune divertenti espressioni dei personaggi e una rapida evoluzione di una simpatica gag.
SceneggiatoriCasty, per quanto mi abbia deluso Topin Mystere, basta la storia celebrativa di Mickey per spendere un voto per lui.
Pietro B. Zemelo, perché riesce a proporre buone storie con continuità con uno stile che consente facilmente di riconoscerlo e di apprezzarlo.
Marco Bosco, per essere riuscito a tirare fuori più storie da un unico spunto evitando di cadere nelle trame più banali.
DisegnatoriMassimo De Vita, un Maestro ancora in grande forma, quest'anno forse più di altri, con la perla di una bellissima copertina che voto più avanti!
Stefano Turconi, meravigliosamente a suo agio con i paperi dell'Inghilterra ottocentesca.
Paolo Mottura, di cui ho lasciato fuori la storia sul ciclismo, assolutamente impreziosita dai suoi disegni.
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