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Topolino 3295

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di piccolobush

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Zio Paperone e i tempi del Klondike
Superpippo Indiana Pipps e l’alleanza piramidale
Banda Bassotti pasticci assortiti - La rapina
Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto
Pico de Paperis e la contesa del capannone

Topolino 3295

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Gumi
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PolliceSu   (1)
    Topolino 3295
    Giovedì 17 Gen 2019, 10:01:01

    Cover di Giorgio Cavazzano.

    Le Storie


    Zio Paperone e i tempi del Klondike
    Soggetto e sceneggiatura di Pietro B. Zemelo.
    Disegni di Fabio Celoni.

    Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale
    Soggetto, sceneggiatura e disegni di Giuseppe Zironi.

    Banda Bassotti, pasticci assortiti – La rapina
    Soggetto e sceneggiatura di Gabriele Panini.
    Disegni di Danilo Barozzi.

    La storia dell’arte di Topolino – Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto
    Soggetto e sceneggiatura di Roberto Gagnor.
    Disegni di Luca Usai.

    Pico e la contesa del capannone
    Soggetto e sceneggiatura di Roberto Gagnor.
    Disegni di Paolo De Lorenzi.


    NEXT_ Torna Paperinik!
    « Ultima modifica: Giovedì 17 Gen 2019, 10:04:11 da Gumi »

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    Lucandrea
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      Re:Topolino 3295
      Risposta #1: Giovedì 17 Gen 2019, 22:20:16
      Il mio commento:
      Zio Paperone e i tempi del Klondike voto 8,5
      Avventura alla scoperta del Paperone più intimo, personale in un viaggio tra l'onirico e lo storico che accompagna il lettore fino alla fine. Ottima sceneggiatura di Zemelo, eccellente Celoni
      Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale voto 7,5
      Zironi riesce a calibrare bene i due "Pippi" in una storia che vede la buona partecipazione di entrambi, cosa non facile
      Banda Bassotti, pasticci assortiti – La rapina voto 5
      Gag vista e stravista
      La storia dell’arte di Topolino – Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto voto 7,5
      La storia dell'arte manifesta alcuni sintomi di stanchezza anche se Gagnor riesce a dare un buon ritmo alla sceneggiatura. Usai in miglioramento: molto d'effetto le sue foto
      Pico e la contesa del capannone voto 7,5
      Potrebbe sembrare una storia di scarso interesse, ma l'avere inserito Pico in un contesto a lui poco consueto è stato un colpo di maestria. De Lorenzi permane nella sua staticità

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      rambo
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        Re:Topolino 3295
        Risposta #2: Giovedì 17 Gen 2019, 22:25:08
        Ma che bello Zemelo e Celoni con ZIO PAPERONE E I TEMPI DEL KLONDIKE! Come si possa fare un capolavoro di dettagli, inquadrature, espressione dei personaggi e colori in ogni vignetta anche rimanendo “confinati” in una classicissima griglia a sei riquadri.
        Poetica, a metà strada tra IL NATALE SU MONTE ORSO (Zio Paperone rincagnato sulla sua poltrona… e chiaramente l’orso) e il CANTO DI NATALE DI TOPOLINO (con lo sciroppo a far la parte dei fantasmi dei Natali e Charlie quella del contabile Topolino).
        Dimostra al meglio quello che è sempre stato il punto di forza delle storie Disney italiane che sono rimaste nella memoria. Storia e disegni al top, e diversi livelli di lettura che rendono la storia godibile per pubblici anche di età molto diverse.

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        Bramo
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          Re:Topolino 3295
          Risposta #3: Giovedì 17 Gen 2019, 22:37:33
          Oh, ecco un buon Topolino, finalmente!
          Nelle scorse settimane, infatti, i singoli numeri erano sorretti solamente da una storia, che giustificava in qualche modo l’acquisto del relativo albo, e tutto il resto non mi aveva detto praticamente nulla, in una piattezza diffusa e soffusa abbastanza preoccupante.
          Una volta tanto capita però un “Topo” discreto in linea generale, anche per quanto riguarda le rubriche.

          Si parte subito piuttosto bene con Zio Paperone e i tempi del Klondike. Pietro Zemelo non inventa nulla, per l’ossatura della sua storia, e attinge a piene mani da quelle suggestioni relative alla possibilità di cambiare qualcosa del proprio passato e relative conseguenze, con una spruzzata di approfondimento all’animo più “umano” dello Zione. Ma lo fa dannatamente bene. L’ambientazione dello Yukon non è fine a sé stessa per accalappiare i donrosiani incalliti, ma è ben contestualizzata all’interno dell’intreccio, e il Paperone che vi agisce è genuino, ben raccontato e credibile. Buona l’idea del vecchio amico e dello sciroppo d’acero come sorta di magica Madeleine di Proust.
          Ma quello che rende la storia degna d’attenzione sono soprattutto gli splendidi disegni di Fabio Celoni, che mancava da troppo sulle pagine di Topolino: ogni vignetta è finemente cesellata, ricca di dettagli raffigurati con la linea guizzante e carezzevole dell’artista. Paperone è meraviglioso, sia nei panni attuali che in quelli giovanili, e così le curatissime ed eteree atmosfere innevate del Klondike. Una parte importante di questo fascino estetico è data dalla colorazione, supervisionata dallo stesso Celoni, che offre un cromatismo efficace e di grande qualità, accompagnando perfettamente i disegni.
          Tavole che sono una vera opera d’arte.

          Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto è un’altra storia che ho gradito molto. Roberto Gagnor firma un altro tassello del suo lungo progetto della Storia dell’arte di Topolino e lo fa, stavolta, parlando di fotografia e in particolare omaggiando Justin Trudeau. La storia ha un soggetto molto semplice e una conclusione più che lineare, ma lo sceneggiatore la riempie di trovate esilaranti davvero riuscite, di battute simpatiche e di un visibile – ma senza essere pedante – inno al valore e alla poesia di uno scatto fotografico.
          Ho riso genuinamente in più punti, passando minuti piacevoli di lettura: lo sviluppo ha un buon ritmo tra inseguimenti e furti, e questo ovvia a un soggetto molto basico.
          Molto bravo Luca Usai ai disegni: anche se la tecnica ad acquerello per raffigurare le fotografie non ha potuto essere riprodotta – come rivelato dallo stesso disegnatore su Facebook – le vignette con gli scatti in b/n sono comunque suggestive e spiccano rispetto a quelle normali. E anche quelle normali funzionano bene, con lo stile morbido e rotondo tipico di Usai.

          Giuseppe Zironi scrive e disegna invece Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale: l’insolito team-up poteva dare esiti disastrosi, invece l’autore dimostra – come già in passato – un certo talento nell’usare i personaggi disneyani. I due pippidi collaborano per evitare che un’antica piramide possa emergere dalle sabbie e scatenare gravi pericoli al pianeta. Il “terreno” narrativo su cui ci si muove è quindi prettamente quello di Indiana, cioè archeologico, e in tal senso introdurre il cugino di Pippo solo a storia inoltrata l’ho trovata una finezza apprezzabile, ma l’elemento “fantascientifico” garantisce che anche il supereroe si trovi a suo agio nella storia. I due personaggi si muovono bene insieme, e i disegni sono validi: devo ancora capire quanto mi piaccia il tratto nervoso, sottile e quasi stilizzato che il disegnatore ha adottato da qualche anno, rispetto a quello più morbido di una ventina d’anni fa, ma è sicuramente molto personale (anche se forse ne guadagna solitamente più Topolino, qui assente, che le figure pippesche).
          Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.

          Pico e la contesa del capannone soffre un po’ il fatto di essere nata dall’idea di una classe di ragazzini delle medie: cerca di parlare di un tema giovane, desiderio condivisibile da parte dei piccoli lettori, ma come troppo spesso accade tradurre queste istanze in una storia Disney non è affatto semplice, e soprattutto non si riesce ad andare oltre il semplice e trito sberleffo delle parlate giovanili e, come in questo caso, dei dissing fra rapper di strada. Roberto Gagnor si trova ad operare su temi delicati, e molto radicati nel tessuto urbano attuale, ma trattare argomenti del genere vuol dire parlare di determinate cose che su Topolino non si possono nemmeno sfiorare, e nemmeno nessuno si sognerebbe di chiederlo. Il risultato così è monco, e lo sceneggiatore che nello stesso numero ha offerto una buona storia sulla fotografia qui presenta un collage di giochi di parole e di trovate bislacche al servizio di una trama risibile. Senza infamia e senza lode i disegni di Paolo De Lorenzi, particolarmente spento rispetto ai suoi esordi.

          Sulla breve dei Bassotti nulla da dire. Sarebbe come sparare sulla croce rossa. Nel 2019 abbiamo ancora i ladri che dopo essersi mossi sottoterra riemergono in polizia invece che in banca………………………………….

          Ma non lasciamo che due storielline rovinino l’impressione generale sull’albo, che come visto per il resto offre buon intrattenimento a fumetti. E non solo: risulta molto interessante l’intervista di Francesca Agrati ad Alex Bellini per la sua missione di sensibilizzazione contro l’inquinamento degli oceani per colpa della plastica, così come quella della giovane Toporeporter a Regina Baresi, visto che pur da non amante del calcio mi fa sempre piacere quando si dà spazio alla realtà femminile di questo e altri sport, troppo spesso dimenticata.
          L’articolo sulla corsa all’oro aveva tutti gli elementi per costituire un buon pezzo… peccato che Santo Scarcella lo affronti in modo confusionario, partendo da quella del Klondike per poi fare un excursus anche su quella della California e di altre, mancando così l’obiettivo di approfondire per bene l’argomento. Lo specchietto sull’esperienza di Paperone è anch’esso poco centrato, non tanto perché “mescola le fonti” ma perché parte dall’esperienza fluviale del giovane Scrooge, che poco c’azzecca con la gold rush. Occasione sprecata, quindi, e in fondo sarebbero bastate due pagine in più per rendere il tutto più organico, magari riducendo lo spazio allo strambo e irrinunciabile test…

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          rambo
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            Re:Topolino 3295
            Risposta #4: Giovedì 17 Gen 2019, 23:08:44
            Appena letto anche SUPERPIPPO & INDIANA PIPPS di Zironi. Si vede che 10 anni di film Marvel hanno sedimentato anche nella mente degli autori Disney, e il risultato a mio avviso è bellissimo! Super Pippo ha poteri da vero “Superman”, le pose e i poteri sono da vero super eroe e non più da dinoccolato in tuta di flanella. Gli stilemi del genere ci sono tutti. Il team-Up (l’alleanza, appunto) tra super eroi, la battaglia tra super eroi iniziale prima che i due inizino a collaborare tra loro per sconfiggere Kranz… che è un vero e proprio super cattivo in possesso di un’arma invincibile.
            Mi fa venir voglia di vedere, dopo volumi come DISNEY CLASSIC&REMAKE, anche un DISNEY TEAM-UP. Tra personaggi Disney (es. Paperinik/Fantomius, Zio Paperone/Cuordipietra, le storie corali e quelle con Topi e Paperi assieme…), tra personaggi Disney e personaggi reali (es. Piero angela, Roberto Bolle, Cannavacciuolo…). Verrebbero raccolte di volumi da collezione belle corpose.
            Ma anche una raccolta delle STORIE A BIVI o una serie DISNEY SPORT (es. le storie sul ciclismo le trovo ispirate…). E perché, una ristampa delle strisce di DONALD DUCK DI AL TALIAFERRO in formato IL TASCABILONE? E una CRONOLOGICA DI CARPI sulla falsariga di quelle di Barks e Don Rosa?
            Va beh, basta… sto delirando. E poi di sicuro molte cose sono già state fatte e sono io a non ricordarmene…

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            hendrik
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              Re:Topolino 3295
              Risposta #5: Venerdì 18 Gen 2019, 07:32:29
              Mi fa venir voglia di vedere, dopo volumi come DISNEY CLASSIC&REMAKE, anche un DISNEY TEAM-UP [...] tra personaggi Disney e personaggi reali (es. Piero angela, Roberto Bolle, Cannavacciuolo…). Verrebbero raccolte di volumi da collezione belle corpose.
              Spero sia una battuta. SmGhost
              ... non ferma a Verkuragon!

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              prezio
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                Re:Topolino 3295
                Risposta #6: Venerdì 18 Gen 2019, 13:53:08
                Da diversi numeri le copertine sono belle, pulite (senza strilli) e accattivanti.

                Mai capitato sotto la gestione De Poli, ottimo lavoro finalmente.
                ...poche ragazze da quelle parti...

                www.acroteri.altervista.org - sito amatoriale della mia squadra di calcetto
                www.goblins.net - sito dedicato ai giochi da tavolo

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                  Re:Topolino 3295
                  Risposta #7: Venerdì 18 Gen 2019, 15:59:16

                  Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.


                  Ciao, ti spiego subito, tanto per condividere il senso di alcune scelte che possono sembrare frutto di pigrizia o casualità.
                  Il vecchio Kranz è in effetti trito e ritrito, quindi la decisione di usarlo come nemico in una storia con Indiana e Super Pippo è stata preceduta da lunghe, solitarie meditazioni. Da un lato si rischiava quello che è già accaduto, ovvero che qualcuno se ne lamentasse perché quando c'è Indiana il nemico è sempre lui e non ci sono mai sorprese. Cosa abbastanza vera, ma l'altro rischio assai più grave e potenzialmente dannoso era che l'ingresso e la presentazione di un nuovo cattivo rubassero la scena ai due veri protagonisti e soprattutto al loro scontro/incontro in azione. Quindi scelta tecnica dopo avere deciso quale fosse il vero fulcro della storia, non il cattivo ma i due eroi.
                  Tuttavia anche il primo rischio era da ridurre al minimo o da azzerare (ho fallito) e ho tentato di farlo spostando l'attenzione sul faraone cattivo che fece costruire la piramide, che tecnicamente è il vero cattivo della storia. Infatti, bada bene, quello che si sta realizzando è il SUO progetto, non quello di Kranz.
                  Forse si poteva far resuscitare il faraone e metterlo direttamente a cavallo dello scarabeo gigante, ma non sarebbe stato eccessivo? Secondo me sì.
                  Dunque è vero che abbiamo Kranz con i soliti travestimenti (ora l'imbrogliato è anche Super Pippo), ma il tedesco è solo uno strumento dello sceneggiatore (io) per dare l'avvio al piano dell'antico egiziano. La cosa mi sembra così vera che se ci fai caso nemmeno la sconfitta dello scarabeo è davvero opera dei due eroi, ma di una divinità notturna considerata perduta. Quindi, e chiudo, i veri avversari sono un faraone pazzo che usa la forza del sole per scopi malvagi e un architetto che spera di tenerlo a bada con le energie della notte. Indiana, Super Pippo e Kranz sono tutti pedine postume di un gioco magico/astronomico iniziato 5.000 anni fa. :-)

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                    Re:Topolino 3295
                    Risposta #8: Venerdì 18 Gen 2019, 20:01:45

                    Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.


                    Ciao, ti spiego subito, tanto per condividere il senso di alcune scelte che possono sembrare frutto di pigrizia o casualità.
                    Il vecchio Kranz è in effetti trito e ritrito, quindi la decisione di usarlo come nemico in una storia con Indiana e Super Pippo è stata preceduta da lunghe, solitarie meditazioni. Da un lato si rischiava quello che è già accaduto, ovvero che qualcuno se ne lamentasse perché quando c'è Indiana il nemico è sempre lui e non ci sono mai sorprese. Cosa abbastanza vera, ma l'altro rischio assai più grave e potenzialmente dannoso era che l'ingresso e la presentazione di un nuovo cattivo rubassero la scena ai due veri protagonisti e soprattutto al loro scontro/incontro in azione. Quindi scelta tecnica dopo avere deciso quale fosse il vero fulcro della storia, non il cattivo ma i due eroi.
                    Tuttavia anche il primo rischio era da ridurre al minimo o da azzerare (ho fallito) e ho tentato di farlo spostando l'attenzione sul faraone cattivo che fece costruire la piramide, che tecnicamente è il vero cattivo della storia. Infatti, bada bene, quello che si sta realizzando è il SUO progetto, non quello di Kranz.
                    Forse si poteva far resuscitare il faraone e metterlo direttamente a cavallo dello scarabeo gigante, ma non sarebbe stato eccessivo? Secondo me sì.
                    Dunque è vero che abbiamo Kranz con i soliti travestimenti (ora l'imbrogliato è anche Super Pippo), ma il tedesco è solo uno strumento dello sceneggiatore (io) per dare l'avvio al piano dell'antico egiziano. La cosa mi sembra così vera che se ci fai caso nemmeno la sconfitta dello scarabeo è davvero opera dei due eroi, ma di una divinità notturna considerata perduta. Quindi, e chiudo, i veri avversari sono un faraone pazzo che usa la forza del sole per scopi malvagi e un architetto che spera di tenerlo a bada con le energie della notte. Indiana, Super Pippo e Kranz sono tutti pedine postume di un gioco magico/astronomico iniziato 5.000 anni fa. :-)


                    Secondo me il problema principale, sarebbe proprio rinverdire kranz e dargli un minimo più di sfumature...è uno dei personaggi meno tratteggiati e più approssimativi tra quelli disney....io vedrei qualche storia sua, un pò più intensa, in cui si approfondisce un attimo il personaggio. Che deve essere più viscido, pericoloso e credibile.

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                      Re:Topolino 3295
                      Risposta #9: Venerdì 18 Gen 2019, 20:31:13
                      Sono d'accordo, ma quello è un altro problema.
                      Poi non so se ne varrebbe la pena.

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                        Re:Topolino 3295
                        Risposta #10: Venerdì 18 Gen 2019, 21:54:15

                        Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.


                        Ciao, ti spiego subito, tanto per condividere il senso di alcune scelte che possono sembrare frutto di pigrizia o casualità.
                        Il vecchio Kranz è in effetti trito e ritrito, quindi la decisione di usarlo come nemico in una storia con Indiana e Super Pippo è stata preceduta da lunghe, solitarie meditazioni. Da un lato si rischiava quello che è già accaduto, ovvero che qualcuno se ne lamentasse perché quando c'è Indiana il nemico è sempre lui e non ci sono mai sorprese. Cosa abbastanza vera, ma l'altro rischio assai più grave e potenzialmente dannoso era che l'ingresso e la presentazione di un nuovo cattivo rubassero la scena ai due veri protagonisti e soprattutto al loro scontro/incontro in azione. Quindi scelta tecnica dopo avere deciso quale fosse il vero fulcro della storia, non il cattivo ma i due eroi.
                        Tuttavia anche il primo rischio era da ridurre al minimo o da azzerare (ho fallito) e ho tentato di farlo spostando l'attenzione sul faraone cattivo che fece costruire la piramide, che tecnicamente è il vero cattivo della storia. Infatti, bada bene, quello che si sta realizzando è il SUO progetto, non quello di Kranz.
                        Forse si poteva far resuscitare il faraone e metterlo direttamente a cavallo dello scarabeo gigante, ma non sarebbe stato eccessivo? Secondo me sì.
                        Dunque è vero che abbiamo Kranz con i soliti travestimenti (ora l'imbrogliato è anche Super Pippo), ma il tedesco è solo uno strumento dello sceneggiatore (io) per dare l'avvio al piano dell'antico egiziano. La cosa mi sembra così vera che se ci fai caso nemmeno la sconfitta dello scarabeo è davvero opera dei due eroi, ma di una divinità notturna considerata perduta. Quindi, e chiudo, i veri avversari sono un faraone pazzo che usa la forza del sole per scopi malvagi e un architetto che spera di tenerlo a bada con le energie della notte. Indiana, Super Pippo e Kranz sono tutti pedine postume di un gioco magico/astronomico iniziato 5.000 anni fa. :-)
                        A dire il vero lo scarabeo viene fermato fa una tempesta sabbia caudata da Superpippo non mi pare fossero implicate divinità o strani fenomeni, poi forse mi sbaglio e mi è sfuggito qualcosa

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                          Re:Topolino 3295
                          Risposta #11: Sabato 19 Gen 2019, 00:27:37
                          Un numero che mi ha soddisfatto parecchio, dall'inizio alla fine.
                          Molto bella la storia di Zemelo, che si conferma fra i migliori nell'approfondire psicologicamente i personaggi, in questo caso un ottimo Paperone alle prese con una scoperta del proprio passato. Una vicenda con vaghi echi del Canto di Natale dickensiano e che centra il bersaglio, aiutata certo dai superbi disegni di Celoni che sono sempre una garanzia.
                          Altrettanto riuscito l'incontro dei cugini pippidi in terra d'Egitto firmato da Zironi, i cui sempre suggestivi disegni danno risalto a una trama che mai annoia.
                          Personalmente neanche Kranz mi ha turbato più di tanto, visto che comunque non compariva da un po'.
                          Visto che Giuseppe è così disponibile vorrei chiedergli se ha preso ispirazione dalla realtà per la leggenda del faraone.
                          Gagnor in gran forma in entrambe le sue prove, ricche di gag divertenti e di una bellissima riflessione sul ruolo dell'arte. Fa piacere inoltre la ripresa di Pico che da un bel po' non aveva una storia dedicata.
                          If you can dream it, you can do it.

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                            Re:Topolino 3295
                            Risposta #12: Sabato 19 Gen 2019, 02:13:08
                            Celoni è un fenomeno, un genio, un messia. Il capolavoro grafico che ha creato in questo numero mi ha lasciato senza parole, da mozzare il fiato. Ha trasformato l'ottima sceneggiatura di Zemelo (una delle sue prove migliori, seconda solo a L'Albero di Holly) in una perla inestimabile. Sarebbe un vero piacere vederlo più frequentemente sulle pagine di Topolino e non così di rado come accade. Intanto godiamocelo e applaudiamolo a scena aperta.
                            « Ultima modifica: Sabato 19 Gen 2019, 02:38:53 da Loregbs »
                            "Ma sì Manetta! Arrestami pure! Solo questo ti mancava di combinarmi nella tua carriera!"
                            (da "Topolino e la Dimensione Delta")

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                              Re:Topolino 3295
                              Risposta #13: Sabato 19 Gen 2019, 11:58:11

                              Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.


                              Ciao, ti spiego subito, tanto per condividere il senso di alcune scelte che possono sembrare frutto di pigrizia o casualità.
                              Il vecchio Kranz è in effetti trito e ritrito, quindi la decisione di usarlo come nemico in una storia con Indiana e Super Pippo è stata preceduta da lunghe, solitarie meditazioni. Da un lato si rischiava quello che è già accaduto, ovvero che qualcuno se ne lamentasse perché quando c'è Indiana il nemico è sempre lui e non ci sono mai sorprese. Cosa abbastanza vera, ma l'altro rischio assai più grave e potenzialmente dannoso era che l'ingresso e la presentazione di un nuovo cattivo rubassero la scena ai due veri protagonisti e soprattutto al loro scontro/incontro in azione. Quindi scelta tecnica dopo avere deciso quale fosse il vero fulcro della storia, non il cattivo ma i due eroi.
                              Tuttavia anche il primo rischio era da ridurre al minimo o da azzerare (ho fallito) e ho tentato di farlo spostando l'attenzione sul faraone cattivo che fece costruire la piramide, che tecnicamente è il vero cattivo della storia. Infatti, bada bene, quello che si sta realizzando è il SUO progetto, non quello di Kranz.
                              Forse si poteva far resuscitare il faraone e metterlo direttamente a cavallo dello scarabeo gigante, ma non sarebbe stato eccessivo? Secondo me sì.
                              Dunque è vero che abbiamo Kranz con i soliti travestimenti (ora l'imbrogliato è anche Super Pippo), ma il tedesco è solo uno strumento dello sceneggiatore (io) per dare l'avvio al piano dell'antico egiziano. La cosa mi sembra così vera che se ci fai caso nemmeno la sconfitta dello scarabeo è davvero opera dei due eroi, ma di una divinità notturna considerata perduta. Quindi, e chiudo, i veri avversari sono un faraone pazzo che usa la forza del sole per scopi malvagi e un architetto che spera di tenerlo a bada con le energie della notte. Indiana, Super Pippo e Kranz sono tutti pedine postume di un gioco magico/astronomico iniziato 5.000 anni fa. :-)
                              Grazie per l'interessante dietro le quinte sulla realizzazione della storia, Giuseppe :)

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                                Re:Topolino 3295
                                Risposta #14: Sabato 19 Gen 2019, 13:02:24

                                A dire il vero lo scarabeo viene fermato fa una tempesta sabbia caudata da Superpippo non mi pare fossero implicate divinità o strani fenomeni, poi forse mi sbaglio e mi è sfuggito qualcosa
                                [/quote]

                                Hai ragione!
                                Quella è la soluzione pratica adottata per far agire l'eroe, ma il conflitto "macro" è sempre tra il Faraone Tut Tut e l'Architetto che aveva predisposto l'antidoto Nut alla potenza dello scarabeo Khepri. Super Pippo non fa che applicare la soluzione originaria, non con la statuetta che è rotta e non funziona ma alzando la sabbia e facendo scendere il buio. Questo per chiarire che lo sceneggiatore dovrebbe sempre pensare a cosa muove una storia, alle sue basi, e solo dopo adattare gli avvenimenti per rispettare i ruoli e le esigenze dei personaggi.

                                Rispondendo a un altra domanda: di storico non c'è nulla, se non che i monumenti egizi sono sempre sepolti e che le dività citate sono tutte autentiche.

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                                  Risposta #15: Sabato 19 Gen 2019, 14:04:41
                                  Dopo diverse storie anonime in questo periodo, non ho potuto fare a meno di apprezzare la storia di Zemelo e Celoni, che secondo me dovrebbe essere più presente. Zemelo si conferma molto abile a toccare certe corde del cuore. Per me un piccolo capolavoro.
                                  Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

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                                    Risposta #16: Sabato 19 Gen 2019, 17:16:28
                                    Dopo diversi numeri sottotono e poco ispirati - spiacente, ma Orgoglio e Pregiudizio, romanzo o trasposizione che sia, non incontra proprio il mio gusto - finalmente eccone uno in grado di trasmettere quella pluralità di stili con cui Topolino può arrivare davvero a tutti quanti, facendoli sorridere, intrattenere, e riflettere. Penso, in particolar modo, a Zio Paperone e i tempi del Klondike, una collaborazione tanto sentita quanto splendida tra Zemelo e Celoni, con un Paperone magistrale e lontano da quei forzati nonché patetici sentimentalismi su cui si è insistito di recente. La dinamica curva di Celoni dialoga in maniera naturale con l'essenziale ma profonda parola di Zemelo, sicché certe parlano da sole senza bisogno di aggiungere quell'eccesso di spiegazioni che ne rovina la potenza espressiva: la tavola di pagina 19 è un esempio lampante, vuoi per i dialoghi concisi, vuoi per le inquadrature evocative, lascia trapelare una maturità che il Topolino sembrava essersi lasciata dietro, sacrificando la rappresentazione del mezzo, che di per sé è una compenetrazione tra sceneggiatura e disegni, per far parlare più del dovuto i personaggi, senza concedere al lettore il beneficio di penetrare dentro la storia per comprenderne i silenzi celati tra una vignetta e l'altra e farsi un'idea propria - il che è un processo immediato che costruiamo quando ci approcciamo ad una storia, non a caso renderne l'idea a parole è complicato. La storia, inoltre, si presta a parecchi piani di lettura, a partire dal bellissimo richiamo alla madeleine di Proust, spaziando poi per il Paperone che strizza l'occhio a Barks e Don Rosa: insomma, la forza del racconto è tale da renderla davvero alla portata di tutti. Avremmo davvero bisogno di più storie di questa risma sulle pagine del Topolino.

                                    Segue, poi, un'ottima storia di Zironi che strizza l'occhio ai più classici fumetti della DC e della Marvel - di cui sono un grande appassionato - sia nello stile narrativo, sia nella disposizione delle vignette, con i personaggi che escono dai contorni e le onomatopee che emergono con prepotenza. Indiana Pipps e Pippo contribuiscono entrambi allo sviluppo della storia, con il primo più nelle retrovie del secondo per costruire un minimo di suspense, però era palese che Kranz sarebbe comparso, e questa è l'unica nota "dolente" del racconto: comprendo le motivazioni di Zironi, introdurre un nemico apposito avrebbe comportato un aumento del numero di tavole, e quindi un dannoso rallentamento dei tempi narrativi, che di per sé sono fluidi e ben congeniali, tuttavia - e nel dire questo non penso solo a lui - Kranz è un contraltare troppo piatto di Indiana, è un nemico senza carisma - grave mancanza per un antagonista che si rispetti - che è comodo da tirar fuori per avere una forma di opposizione al protagonista, però, visto proprio il tono supereroistico di fondo, sarebbe stato opportuno un avversario più incisivo del solito tizio che mira ad arricchirsi. Però, come detto sopra, capisco le difficoltà dell'autore a mantenere un ritmo di per sé uniforme, quindi più che un difetto vero e proprio è solo una constatazione sul fatto che diventi naturale per ogni autore che debba trattare con Indiana Pipps pensare a Kranz come antagonista di turno senza preoccuparsi di dargli una caratterizzazione un minimo interessante.

                                    Volendo passar sopra alla storia della Banda Bassotti, che per ovvie ragioni non svolge alcun compito al di fuori di compromettere la già risibile dignità dei personaggi in questione, segue Gagnor con ben due suoi lavori, l'uno relativo al ciclo della storia dell'arte, l'altro frutto di una collaborazione con una classe scolastica.

                                    Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto ha i soliti problemi delle ultime storie del ciclo: trama semplicistica - il ladro che di prima mattina era ancora nei paraggi della casa di Topolino? - e didascalica laddove vuole parlare di arte. Evito di farla lunga perché ho sempre pensato che fosse un'iniziativa piena di potenziale ma sprecata nella sua realizzazione: forse Gagnor a questo giro insiste meno del solito sulle battute, però nel momento in cui dissemina in alcune vignette l'idea della fotografia come forma d'arte - un tema ancora oggi in discussione, nonché di non poco conto - lo fa con quell'approssimazione tale da renderla secondaria. Eppure dovrebbe essere un omaggio al fotografo Doisneau e alla sua opera, e allora perché non si riesce a raggiungere quella profondità narrativa che è riuscita, invece, a Zemelo e Celoni? Perché si deve parlare di arte in termini così banali? Una delle occasione più sprecate assieme alla storia di Hokusai per aprire gli orizzonti dei lettori a concetti meno scontati del solito voler catturare la bellezza e la semplicità delle cose circostanti, che è un argomento che ormai ha fatto il suo tempo e ha ben poco da dire, purtroppo, nella nostra società.

                                    Conclude Pico de Paperis e la contesa del capannone, storia che ho apprezzato solo per le presenze di Pico De Paperis e di Rockerduck, per il resto Gagnor mette alla berlina tutto quanto col suo tipico accumulo di comicità verbale, e il risultato è davvero altalenante: per quanto Pico sia centrato e ben inserito in quell'insolita realtà, l'autore lo fa parlare quasi sempre col cliché delle lauree improbabili, e allo stesso modo fa esprimere le due fazioni di "giovani artisti". Insomma, è vero che parlare di determinate tematiche sul Topolino è davvero complicato, però affrontarle facendo ironia sui soliti luoghi comuni non le rende giustizia, e non è detto che possa piacere a tutti. Evitabile, in conclusione, se non per i bei disegni di De Lorenzi.

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                                      Re:Topolino 3295
                                      Risposta #17: Sabato 19 Gen 2019, 23:31:19
                                      Mi associo agli elogi alla storia di Zemelo/Celoni, che ci ha restituito un Paperone più genuino che mai: tutte le caratteristiche e le sfaccettature proprie della personalità di Paperone sono state ben riprese nella sceneggiatura di questa storia ed esaltate e valorizzate dal comparto grafico della stessa. Anch'io, come già fatto notare da altri utenti, ho apprezzato e gustato gli echi dickensiani della vicenda.
                                      Interessante anche la storia di Zironi, in cui ho gradito molto, per quel che mi riguarda, il ritorno di Super Pippo come protagonista di una storia lunga. Io non ho risentito della presenza scontata di Kranz, dato che...non lo conoscevo! Non essendo un fan di Indiana Pipps, leggo le storie con questo personaggio distrattamente, o non le leggo affatto: ragion per cui non ho risentito delle perplessità di molti di voi sull'uso di questo villain. A quanto pare, la mia ignoranza mi ha pernesso di gustare meglio la storia.
                                      Circa Lo scatto di soppiatto, ho sentito la mancanza dell'articolo di corredo che, stranamente, è stato omesso.
                                      La storia finale, ad una prima lettura, non mi aveva convinto. Poi (dopo la lettura della storia!) ne ho letto l'introduzione e l'ho un po' rivalutata. A mio parere, il suo punto di forza sta nella scelta di Pico come protagonista. Povero Pico! Mi è tanto dispiaciuto scoprire, leggendo il 14° albo della DRL, che alla Egmont non era gradito, e che Don Rosa lo ha potuto disegnare solo di soppiatto...ma che aveva fatto di male???
                                      Un cenno, infine, ai redazionali di questo numero, che hanno toccato, tutti, argomenti interessanti ed utili a stimolare la curiosità del lettore: dagli accenni storici sui cercatori d'oro "alla Zio Paperone", all'articolo sulla sfida alla plastica, a quello sul calcio femminile.
                                      « Ultima modifica: Sabato 19 Gen 2019, 23:36:33 da Vito65 »

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                                        Re:Topolino 3295
                                        Risposta #18: Martedì 22 Gen 2019, 00:04:09
                                        Ammetto che questo numero l'ho acquistato dopo aver letto le vostre recensioni e in effetti è un albo che vale la pena acquistare, fossero sempre così!  :)

                                        Zio Paperone e i tempi del Klondike: Ottima la trama che finalmente rispetta i personaggi per quello che sono, risparmiandoci fastidiose carattrizzazioni atipiche che vorrebbero essere originali e/o moderne e invece son solo deprimenti (vedi Nonna Papera che si mette a fare la ragazzina di qualche numero fa). Ottimi pure i disegni. A voler fare il pelonelluovista forse ci sarebbero volute quel paio di vignette in più tra la scena dell'inseguimento dell'orso e il ritrovamento del bosco delle betulle d'oro (Charlie si tuffa nelle gelide acque dello Yukon, è in palese difficoltà e subito dopo lo troviamo asciutto e pimpante tra gli alberi!). Una vignetta anche per le scene oniriche perché così sembra che lo sciroppo sia una macchina del tempo naturale anzichè le riflessioni nostalgiche del nostro Paperone.
                                        Quindi mi vedo costretto a ridurre il voto a 9+ .  ;)

                                        Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale: Alleanza insolita tra due protagonisti in ottima forma, peccato la trama con qualche buco narrativo (per esempio non spiega dove e come salta fuori questo scarabeo robotico frutto di una tecnologia così avanzata!) e con un antagonista ormai fin troppo prevedibile (a questo punto sarebbe stato meglio prendere in prestito l'organizzazione ombra di Casty). Disegno dinamico ma richiederebbe maggior cura nei dettagli. Doveroso appunto: va bene che nei fumetti tutto è lecito, ma le leggi della fisica e della meccanica si potrebbe salutarle la mattina quando le si incontra? Vediamo un Super Pippo che ti solleva un'intera piamide senza che questa collassi per sollecitazioni anomale! Voto 7.

                                        Banda Bassotti, pasticci assortiti – La rapina: Evitabilissima, prevedibilissima e strarivista storia riempitiva della quale si è già capito fin dall'inizio come sarebbe andata a finire. Voto 3.

                                        La storia dell’arte di Topolino – Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto: Storia tutto sommato divertente ma che si sarebbe potuta elaborare meglio (scoprono un furto la mattina con il ladro ancora a poca distanza e quest'ultimo che gira in maschera in pieno mercato!?!??????? Suvvia...). Tali madornali ingenuità fanno abbassare il voto a 6 1/2.  :(

                                        Pico e la contesa del capannone: Storia interessante che vede il nostro Pico nell'insolito ruolo di mediatore senza per qusto tradire il personaggio. A parte i continui anglicismi che comunque hanno un loro perché, finalmente una riscoperta da parte dei giovani nei confronti della cultura - quella autentica - e non il soliti deprimenti "matusa" che fanno i ragazzini per apparire più moderni. Direi che ci sta un bel 8 + .

                                        Insomma, finalmente un albo che lascia pienamente soddisfatti e spero che sia l'inizio di un nuovo fiorente periodo come nei bei tempi andati.  :) :) :) :) :) :)
                                        « Ultima modifica: Martedì 22 Gen 2019, 00:07:53 da GioReb »

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                                          Re:Topolino 3295
                                          Risposta #19: Martedì 22 Gen 2019, 02:15:42
                                          ZIO PAPERONE E I TEMPI DEL KLONDIKE
                                          Dopo averlo vissuto nel suo momento topico ed esserci tornato più volte in tarda età, il Klondike non può che essere sognato da Paperone. Non che sia la prima volta (probabilmente ogni notte Scrooge torna in quei luoghi) ma questa volta lo fa 'pubblicamente'.
                                          E questa mitica terra (resa tale anche grazie a Barks e allo zione) continua a dare lezioni di vita, attraverso il tempo e la mente. Zemelo trova una chiave alternativa decisamente convincente ed emozionante nell'illustrare lo stretto rapporto fra il ricco magnate e quella regione, con le sue montagne e i suoi fiumi ma anche con la sua gente, che poi, in massima parte, lo è stata per un periodo breve: dopodiché, come dice lo 'ziastro', "E' tempo di cambiamenti e di lasciarsi alle spalle il passato!" Ottima le scelte di far disegnare questa storia a Fabio Celoni (le cui matite sembrano fatte apposta per illustrarla) e di darle la copertina di Giorgio Cavazzano.

                                          SUPER PIPPO, INDIANA PIPPS E LA DISTANZA PIRAMIDALE
                                          Grazie alle noccioline (ne doveva avere parecchie dietro in questa storia) Pippo riesce ad essere 'all'altezza' (se non più) dell'atletico e affascinante cugino. Se allo stato 'normale' le differenze caratteriali e fisiche tra i due pippidi sono evidenti (nei limiti di una somiglianza fisica 'notevole'), con le noccioline abbiamo due eroi che fanno un ottimo gioco di squadra: il povero Kranz (sono d'accordo che se deve essere riproposto lo si deve fare dandogli più 'spessore') che già soccombeva contro il solo Pipps, adesso contro due 'super pippidi' nulla può. Come la storia di apertura, anche questa non sarebbe la stessa se ad illustrarla non fosse stato Giuseppe Zironi, davvero un mago della dinoccolata fisicità pippide!

                                          Banda Bassotti, pasticci assortiti - La rapina
                                          Interessanti matite di Danilo Barozzi in una breve che lascia il tempo che trova (una 'paninata', come si suol dire, visto l'autore)
                                          Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto
                                          In questo caso abbiamo una breve artistica ben fatta (come ci ha abituati Gagnor) illustrata pesantemente da Luca Usai.

                                          PICO DE PAPERIS E LA CONTESA DEL CAPANNONE
                                          Il soggetto è decisamente insolito: si esplora una Paperopoli 'rap' attraverso personaggi che riprendono nei nomi cantanti come Tupac Shakur, Notorious Big, Puff Daddy. E sappiamo che le 'scaramucce' descritte da Gagnor (che passa dalla fotografia alla musica) non sono esattamente quelle che hanno tragicamente coinvolto i primi due rapper. In ogni caso, per quanto 'annacquata', la realtà rap paperopolese di un quartiere chiamato 'Concordia' (nomi idilliaci che di solito si danno per coprire realtà completamente diverse) può essere vista come un proseguimento di un discorso cominciato (e poi bruscamente interrotto) da Barks tanti anni fa con il quartiere 'Agonia' (alias Shacktown). Forse se il Maestro dell'Oregon avesse parlato della 'gioventù bruciata' degli anni '50 il filo sarebbe stato più diretto (a Shacktown c'era solo povera gente derelitta e rassegnata), però sempre con 'realtà difficili' si ha a che fare, da Barks più realisticamente descritte, sicuramente. In queste situazioni metropolitane più nere che bianche, qualche papero 'colorato' sarebbe stato più idoneo (visto che in altre circostanze paperi black sono stati utilizzati). Gagnor rinnova anche la tradizione degli scontri spesso indiretti fra Pico e Rockerduck (in passato varie volte il professore, coinvolto da Paperone, ha avuto diatribe con il 'pivello' miliardario) mentre De Lorenzi illustra tutto ciò con un tratto 'classicamente' freddo e quasi meccanico che però, strano a dirsi, non mi dispiace. 
                                          « Ultima modifica: Martedì 22 Gen 2019, 12:07:01 da Cornelius Coot »

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                                            Re:Topolino 3295
                                            Risposta #20: Martedì 22 Gen 2019, 12:00:50

                                            segnalo che, nelle pagine di approfondimento sulla corsa all' oro nel Klondike, sono presenti 2 vignette tratte da Zio Paperone e la lunga corsa per Skagway di Macchetto/Vian; per chi volesse recuperarla, la storia è stata ristampata (per puro caso o con un guizzo di consapevolezza editoriale) su Zio Paperone 7 attualmente in edicola.

                                             ;)

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                                              Re:Topolino 3295
                                              Risposta #21: Martedì 22 Gen 2019, 12:54:29
                                              Grazie alle noccioline (ne doveva avere parecchie dietro in questa storia)

                                              Ecco, mi ero dimenticato di una cosa: ma quanto durano ultimamente queste supernoccioline!?   :o

                                              Ricordo le vecchie storie in cui Pippo era sempre in imbarazzo per la breve durata dei suoi poteri. Che abbiano brevettato anche qui le spagnolette al litio, decisamente più durevoli?  :D :D :D :D

                                              Felice giornata a tutti

                                              GioReb

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                                                Re:Topolino 3295
                                                Risposta #22: Martedì 22 Gen 2019, 14:38:54
                                                Dopo la storia di Panaro di qualche settimana fa, questo numero ci regala un' altra ottima storia ambientata in parte nel Klondike: la trama, simile al canto di Natale, è molto interessante ma il vero punto di forza sono i disegni magnifici di Celoni, perfetto nel rappresentare i paesaggi, i volti ed emozioni dei personaggi e anche i dettagli (come i mucchi di monete del deposito).

                                                MI è piaciuta anche la storia di Zironi, con un inedito duo Indiana-Superpippo che non stona affatto. Comunque è curioso come negli ultimi mesi la classica coppia Indiana Pipps-Topolino sia praticamente scomparsa dalle pagine del topo: infatti Indiana è apparso recentemente da solo o insieme a molti personaggi diversi, tra cui Gambadilegno (2 volte), Orazio, Zapotec, Pippo e Superpippo questa settimana. Probabilmente ciò è un tentativo degli autori (a mio parere riuscito) di rivitalizzare il personaggio e dare maggiore originalità alle trame.

                                                Invece ho trovato l'episodio della storia dell'arte più debole rispetto alle ultime prove con una trama un po' banale: inoltre è un gran peccato che non sia stato inserito l'articolo descrittivo a termine della storia (li ho trovati sempre molto interessanti e utili per capire meglio la storia e le varie citazioni artistiche presenti). Spero che ciò non accada nei prossimi episodi previsti.

                                                Infine l'ultima storia non mi è dispiaciuta, nonostante parli di un argomento che è completamente lontano dai miei gusti: in particolare mi è piaciuto il modo in cui è stato usato Rockerduck. In ogni caso si tratta di una storia nata su spunto di una classe studentesca quindi queste iniziative sono sempre lodevoli e si spera possano attrarre qualche lettore in più.

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                                                  Re:Topolino 3295
                                                  Risposta #23: Mercoledì 23 Gen 2019, 17:10:00
                                                  Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale:  va bene che nei fumetti tutto è lecito,

                                                  La storia dell’arte di Topolino – Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto: Storia tutto sommato divertente ma che si sarebbe potuta elaborare meglio (scoprono un furto la mattina con il ladro ancora a poca distanza e quest'ultimo che gira in maschera in pieno mercato!?!? ??? ??? Suvvia...). Tali madornali ingenuità fanno abbassare il voto a 6 1/2.  :(
                                                  Prendo ad esempio questo tuo intervento ma, in realtà, la domanda è rivolta, a cominciare dal recensore settimanale piccolobush, a chiunque ha messo in rilevo l'ingenuità o l'assurdità del particolare di Sgrinfia che gira in maschera per Parigi in pieno mercato.
                                                  Premetto che posso essere d'accordo sul fatto, però mi viene da chiedervi: visto questa - ripeto, sostanzialmente giusta - vostra accentuata criticità verso queste assurdità, come fate poi a conciliare e a farvi piacere storie dove appare un Super Pippo che chiunque riconoscerebbe al primo sguardo e storie con un Paperinik che, seppur leggermente più mascherato, assomiglia senza alcun dubbio a Paperino, se non altro  -e c'è ben altro -per il cappello che porta e il fatto che fa volare una macchina targata 313? Forse anche nei fumetti ci dovrebbe essere un limite al lecito, l'importante però è decidere bene qual è e che sia uguale per tutti! SmBho
                                                  « Ultima modifica: Mercoledì 23 Gen 2019, 18:22:09 da doppio segreto »
                                                  Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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                                                    Re:Topolino 3295
                                                    Risposta #24: Mercoledì 23 Gen 2019, 17:49:37
                                                    Pero' in tal caso bisognerebbe andare alla fonte: quando clark kent diventa superman non si mette nessuna maschera, si toglie solo gli occhiali...e nessuno lo riconosce. Superpippo e' "figlio" di superman e quindi e' normale che la "regola" valga anche per lui, e il fatto che sia assurda non va imputato agli autori di superpippo, ma a quelli di superman.

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                                                      Re:Topolino 3295
                                                      Risposta #25: Mercoledì 23 Gen 2019, 18:29:19
                                                      Pero' in tal caso bisognerebbe andare alla fonte: quando clark kent diventa superman non si mette nessuna maschera, si toglie solo gli occhiali...e nessuno lo riconosce. Superpippo e' "figlio" di superman e quindi e' normale che la "regola" valga anche per lui, e il fatto che sia assurda non va imputato agli autori di superpippo, ma a quelli di superman.
                                                      D'accordo, sostanzialmente con me in questo sfondi portoni aperti. :)


                                                      Detto questo però il punto rimane lo stesso:  i casi sono due, o accettiamo più o meno tutte le assurdità dicendo che in fondo è "solo" un fumetto o decidiamo di comune accordo quali sono i limiti che non si devono superare.


                                                      Dirò di più: criticare così aspramente il fatto che Sgrinfia giri mascherato in mezzo alla gente, dopo che da ormai 55 anni, nelle storie extra italiane, Macchia Nera gira per il mondo sempre e dovunque con la tunica nera in ogni ora del giorno senza che nessuno abbia qualcosa da ridire, mi sembra, onestamente, paradossale ... per non dire altro.

                                                      Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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                                                        Re:Topolino 3295
                                                        Risposta #26: Mercoledì 23 Gen 2019, 18:56:48
                                                        Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale:  va bene che nei fumetti tutto è lecito,

                                                        La storia dell’arte di Topolino – Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto: Storia tutto sommato divertente ma che si sarebbe potuta elaborare meglio (scoprono un furto la mattina con il ladro ancora a poca distanza e quest'ultimo che gira in maschera in pieno mercato!?!? ??? ??? Suvvia...). Tali madornali ingenuità fanno abbassare il voto a 6 1/2.  :(
                                                        Prendo ad esempio questo tuo intervento ma, in realtà, la domanda è rivolta, a cominciare dal recensore settimanale piccolobush, a chiunque ha messo in rilevo l'ingenuità o l'assurdità del particolare di Sgrinfia che gira in maschera per Parigi in pieno mercato.
                                                        Premetto che posso essere d'accordo sul fatto, però mi viene da chiedervi: visto questa - ripeto, sostanzialmente giusta - vostra accentuata criticità verso queste assurdità, come fate poi a conciliare e a farvi piacere storie dove appare un Super Pippo che chiunque riconoscerebbe al primo sguardo e storie con un Paperinik che, seppur leggermente più mascherato, assomiglia senza alcun dubbio a Paperino, se non altro  -e c'è ben altro -per il cappello che porta e il fatto che fa volare una macchina targata 313? Forse anche nei fumetti ci dovrebbe essere un limite al lecito, l'importante però è decidere bene qual è e che sia uguale per tutti! SmBho
                                                        Per quel che mi riguarda è una questione di presupposti: mi spiego che nessuno riconosca Superpippo e Paperinik è ovviamente assurdo (anche se c'è da dire che nel caso di Superpippo potrebbe essere solo un pippide somigliante, anche Indiana Pipps somiglia molto a Pippo per dirne una, però c'è il cappello che lo tradisce quindi nulla) il punto è che è una cosa che ti viene chiesta di accettare appena inizi a leggere una storia con loro e quindi tu la accetti per forza,basta che non si esageri, tipo nella recente serie animata Miracoulus che mi è capitato di vedere ogni tanto ho notato che ci pongono veramente troppo l'attenzione su sta cosa al punto che non risulta più credibile, ma ne i fumetti non mi semvra che esagerino im modo cosí plateale se non per cini comici, e proprioil fatto che spesso ci scherzino su (basti vedere gli Ultraheroes con la busta della di Super pippo o la storia Paperinik) quindi non mi da fastidio perché 1 l'ho accettato e 2 gli autori stessi lo sanno e ci scherzano su, se non si dovrebbero criticare anche gli Incredibili che hanno mascherine solo di poco più spesse di quella di Paperinik. Invece la cosa di Sgrinfia è semplicemente un buco di trama, un assurdità fuori contesto che non fa parte dei presupposti di base della storia e che quindi stona (anche se ammetto che io non l'avevo manco notato, ma questo è un altro discorso spesso non presto molta attenzione quando leggo i fumetti tranne in storie che mi colpiscono per questo non faccio quasi mai "recensioni")

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                                                          Re:Topolino 3295
                                                          Risposta #27: Mercoledì 23 Gen 2019, 20:06:23
                                                          Nelle storia antecedenti a Crisi sulle terre infinite e in particolare ne Il più grande ipnotizzatore del mondo la difesa della identità segreta di Superman era stata spiegata appunto con il potere del superipnotismo sui suoi interlocutori. In quelle successive con la convinzione soprattutto di Luthor che era il più interessato a scoprirla che con quei poteri non avrebbe accettato una vita tutto sommato anonima.
                                                          Del resto circola un meme sulla somiglianza tra Draghi e Battisti ma nessuno ha mai sospettato che questi si nascondesse sotto le mentite spoglie di quello.
                                                          « Ultima modifica: Mercoledì 23 Gen 2019, 20:08:19 da Valerio »

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                                                            Re:Topolino 3295
                                                            Risposta #28: Mercoledì 23 Gen 2019, 23:39:39
                                                            Detto questo però il punto rimane lo stesso:  i casi sono due, o accettiamo più o meno tutte le assurdità dicendo che in fondo è "solo" un fumetto o decidiamo di comune accordo quali sono i limiti che non si devono superare.

                                                            Dirò di più: criticare così aspramente il fatto che Sgrinfia giri mascherato in mezzo alla gente, dopo che da ormai 55 anni, nelle storie extra italiane, Macchia Nera gira per il mondo sempre e dovunque con la tunica nera in ogni ora del giorno senza che nessuno abbia qualcosa da ridire, mi sembra, onestamente, paradossale ... per non dire altro.

                                                            La sospensione dell'incredulità in un fumetto non deve essere utilizzata per giustificare passaggi sbrigativi e terribilmente semplicistici.
                                                            Nel genere supereroistico vi è tutta una coerenza interna stabilita in partenza tra autori e lettori di modo da poter raccontare una storia che in primo luogo diletti, altrimenti a priori sarebbe impossibile accettare l'immensa quantità di pseudoscienza adottata nei fumetti - tralasciando cose di dubbio gusto come Ten-Eyed Man, Inversion o Codpiece, non si potrebbero giustificare la drammatica vicenda di Mr. Freeze, oppure la nascita dei Fantastici Quattro, e così via - o che ad esempio cattivoni dalla discutibile sensibilità estetica passino inosservati salvo quando decidono di esporsi. Sono tutte questioni su cui il lettore in partenza, nella maggior parte dei casi, si può permettere di trascurare a favore di una narrazione che gli regalerà sicuramente delle emozioni.
                                                            In questo caso, tuttavia, come giustamente ha sottolineato Paperino23, il lettore mica può sospendere in partenza l'incredulità su certe cose per una storia che vorrebbe parlare della fotografia come forma d'arte: intorno al tema lo sceneggiatore ha voluto sviluppare una trama che ne facesse da collante e ha scelto di risolverla in maniera sbrigativa e direi anche poco elegante. Come giustificare, altrimenti, il fatto che Sgrinfia di prima mattina sia ancora nei paraggi della casa di Topolino? Bisognerebbe passarci sopra perché la storia voleva omaggiare la fotografia? Ma come si poteva sapere in partenza che si sarebbe optato per questo?
                                                            Per dire, prendendo in mano gli X-Men o Spider-Man so in partenza di poter sospendere l'incredulità su determinate situazioni - che poi certe questioni siano belle o brutte, riuscite o meno, è un altro discorso - ma prendendo in mano una storia di Topolino, a meno che non ci siano dietro Paperinik o Superpippo, o ancora criminali del calibro di Macchia Nera - che almeno fuori dall'Italia può permettersi ancora il lusso di girare con la sua tunica iconica - certe situazioni strane non me le potrei aspettare a priori, e infatti non è un caso che la scelta narrativa sia stata percepita come di pessimo gusto non solo da me, bensì da diversi utenti.
                                                            E comunque, che ci sia o non ci sia quel buco, si è capito - e volendo mi si potrebbe obbiettare dicendomi che potremmo già postularlo, noi lettori che ne abbiamo fatto esperienza - che ormai le trame del ciclo sono solo dei contorni sviluppati grossolanamente come pretesto di parlare d'arte, ma al di là della loro qualità narrativa, permane comunque una modalità d'approccio alle tematiche che è troppo superficiale: una cosa è far conoscere tramite piccoli aneddoti, un'altra è stimolare la curiosità, mettere il lettore davanti ad un modo alternativo di pensare a determinati concetti. E per me questo ciclo, nonostante un inizio discreto, ha fallito sia nella prima sia nella seconda. Che Sgrinfia vada in giro mascherato o meno in pieno giorno come se niente fosse, al di là di una maggiore o minore coerenza nel racconto, in tale contesto cambia poco: il problema è proprio alla radice, in questo caso.
                                                            « Ultima modifica: Giovedì 24 Gen 2019, 00:05:48 da Andy98 »

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                                                              Re:Topolino 3295
                                                              Risposta #29: Giovedì 24 Gen 2019, 00:18:20
                                                              Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale:  va bene che nei fumetti tutto è lecito,

                                                              La storia dell’arte di Topolino – Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto: Storia tutto sommato divertente ma che si sarebbe potuta elaborare meglio (scoprono un furto la mattina con il ladro ancora a poca distanza e quest'ultimo che gira in maschera in pieno mercato!?!? ??? ??? Suvvia...). Tali madornali ingenuità fanno abbassare il voto a 6 1/2.  :(
                                                              Prendo ad esempio questo tuo intervento ma, in realtà, la domanda è rivolta, a cominciare dal recensore settimanale piccolobush, a chiunque ha messo in rilevo l'ingenuità o l'assurdità del particolare di Sgrinfia che gira in maschera per Parigi in pieno mercato.
                                                              Premetto che posso essere d'accordo sul fatto, però mi viene da chiedervi: visto questa - ripeto, sostanzialmente giusta - vostra accentuata criticità verso queste assurdità, come fate poi a conciliare e a farvi piacere storie dove appare un Super Pippo che chiunque riconoscerebbe al primo sguardo e storie con un Paperinik che, seppur leggermente più mascherato, assomiglia senza alcun dubbio a Paperino, se non altro  -e c'è ben altro -per il cappello che porta e il fatto che fa volare una macchina targata 313? Forse anche nei fumetti ci dovrebbe essere un limite al lecito, l'importante però è decidere bene qual è e che sia uguale per tutti! SmBho

                                                              Una cosa è utilizzare personaggi già esistenti ed accettarli così come sono, anche Wonder Woman è facilmente sgamabile e persino Batman viene smascherato molto facilmente da Ra's al Ghul nella sua storia d'esordio, un'altra è inserirli in un contesto logico e senza buchi di trama.

                                                              La storia è bella, ma il fatto di trovare Sgrinfia in strada ore dopo il furto e che si aggiri in pieno giorno con una calzamaglia nera senza essere notato è una grave pecca, così come, a parer mio, il fatto che confessi in quattro e quattr'otto senza colpo ferire, rendendo così davvero troppo facile, e illogica, la risoluzione del caso.
                                                              The Rabbit Hunter! (Copyright by Gancio 08.II.16)


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                                                                Re:Topolino 3295
                                                                Risposta #30: Giovedì 24 Gen 2019, 10:37:01
                                                                Prendo ad esempio questo tuo intervento ma, in realtà, la domanda è rivolta, a cominciare dal recensore settimanale piccolobush, a chiunque ha messo in rilevo l'ingenuità o l'assurdità del particolare di Sgrinfia che gira in maschera per Parigi in pieno mercato.
                                                                Premetto che posso essere d'accordo sul fatto, però mi viene da chiedervi: visto questa - ripeto, sostanzialmente giusta - vostra accentuata criticità verso queste assurdità, come fate poi a conciliare e a farvi piacere storie dove appare un Super Pippo che chiunque riconoscerebbe al primo sguardo e storie con un Paperinik che, seppur leggermente più mascherato, assomiglia senza alcun dubbio a Paperino, se non altro  -e c'è ben altro -per il cappello che porta e il fatto che fa volare una macchina targata 313? Forse anche nei fumetti ci dovrebbe essere un limite al lecito, l'importante però è decidere bene qual è e che sia uguale per tutti! SmBho
                                                                Semplicemente la sospensione dell'incredulità ha un limite che qui viene abbondantemente superato.
                                                                P.S.: forse ti è sfuggito, ma quando paperino diventa paperinik, cambia la targa della macchina in "X". Questo tanto per ribadire il concetto appena espresso: va bene la sospensione dell'incredulità, ma pretendere che i lettori siano scemi no :D

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                                                                  Risposta #31: Giovedì 24 Gen 2019, 10:47:46
                                                                  Dirò di più: criticare così aspramente il fatto che Sgrinfia giri mascherato in mezzo alla gente, dopo che da ormai 55 anni, nelle storie extra italiane, Macchia Nera gira per il mondo sempre e dovunque con la tunica nera in ogni ora del giorno senza che nessuno abbia qualcosa da ridire, mi sembra, onestamente, paradossale ... per non dire altro.
                                                                  Qua tralasci una cosa fondamentale: macchia nera è conosciuto. Il suo mantello non ha (più) il compito di celarne l'identità, è solo un modo per mimetizzarsi nella notte oltre che un elemento identificativo. Non può quindi pensare di fuggire a topolino o alla polizia semplicemente togliendoselo. Nella storia in questione, l'identità del ladro invece non è nota. Se si fosse tolto la calzamaglia sarebbe stato indistinguibile tra la folla. Quindi è, nella migliore delle ipotesi, una svista madornale che insieme alle altre (vogliamo parlare di come viene catturato o di come confessa tutto, ma tutto tutto, perchè ovviamente chi commissiona un furto mette al corrente l'esecutore di ogni sua idea che gli passa per la testa, di cosa ha intenzione di fare con l'oggetto rubato, etc...) azzoppa completamente la trama. Poi, che l'autore non avesse alcun interesse a imbastire una storia credibile ma solo di parlare di fotografia ok, però resta una storia scritta male
                                                                  « Ultima modifica: Giovedì 24 Gen 2019, 10:50:46 da piccolobush »

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                                                                    Risposta #32: Giovedì 24 Gen 2019, 16:13:26
                                                                    Fermo restando le mie grosse riserve verso i supereroi disneyani, dove mi piacerebbe un tono molto più critico, direi che siete stati molto convincenti sulla storia in questione. :)
                                                                    Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                                    *

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                                                                    Cugino di Alf
                                                                    PolliceSu

                                                                    • ****
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                                                                      Risposta #33: Giovedì 24 Gen 2019, 16:33:20
                                                                      Ma che semplicemente non abbia avuto il tempo per togliersi la calzamaglia non è plausibile, eh?
                                                                      If you can dream it, you can do it.

                                                                      *

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                                                                        Risposta #34: Giovedì 24 Gen 2019, 17:18:13
                                                                        Ma che semplicemente non abbia avuto il tempo per togliersi la calzamaglia non è plausibile, eh?
                                                                        Non ha avuto il tempo? Commette il furto in piena notte eppure all'alba è ancora lì. Altro che togliersi la calzamaglia, avrebbe avuto il tempo anche di espatriare :P
                                                                        Il fatto è che la sequenza è semplicemente scritta male

                                                                        *

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                                                                          Risposta #35: Giovedì 24 Gen 2019, 17:29:38
                                                                          Dirò di più: criticare così aspramente il fatto che Sgrinfia giri mascherato in mezzo alla gente, dopo che da ormai 55 anni, nelle storie extra italiane, Macchia Nera gira per il mondo sempre e dovunque con la tunica nera in ogni ora del giorno senza che nessuno abbia qualcosa da ridire, mi sembra, onestamente, paradossale ... per non dire altro.
                                                                          Qua tralasci una cosa fondamentale: macchia nera è conosciuto. Il suo mantello non ha (più) il compito di celarne l'identità, è solo un modo per mimetizzarsi nella notte oltre che un elemento identificativo. Non può quindi pensare di fuggire a topolino o alla polizia semplicemente togliendoselo. Nella storia in questione, l'identità del ladro invece non è nota. Se si fosse tolto la calzamaglia sarebbe stato indistinguibile tra la folla. Quindi è, nella migliore delle ipotesi, una svista madornale che insieme alle altre (vogliamo parlare di come viene catturato o di come confessa tutto, ma tutto tutto, perchè ovviamente chi commissiona un furto mette al corrente l'esecutore di ogni sua idea che gli passa per la testa, di cosa ha intenzione di fare con l'oggetto rubato, etc...) azzoppa completamente la trama. Poi, che l'autore non avesse alcun interesse a imbastire una storia credibile ma solo di parlare di fotografia ok, però resta una storia scritta male
                                                                          Personalmente una piccola svista come questa non penso sia un elemento in grado di rovinare una storia comunque carina e godibile. Inoltre, poi non lo so eh, penso che la svista della calzamaglia non sia da attribuire allo sceneggiatore, ma quanto al disegnatore, che ha fatto un ottimo lavoro per questa storia, ma penso che la svista sia stata sua.
                                                                          E comunque penso che il modo in cui hai attaccato lo sceneggiatore sia proprio inadatto e poco gentile nei suoi confronti, che ha comunque realizzato una storia interessante e, come sempre, si vede che ha messo impegno nello scriverla, poiché si è sempre dimostrato un ottimo sceneggiatore. Poi il fatto che la storia non sia ai livelli magari dei precedenti capitoli della serie non è comunque un motivo per "distruggerla" così

                                                                          *

                                                                          piccolobush
                                                                          Flagello dei mari
                                                                          Moderatore
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                                                                            Risposta #36: Venerdì 25 Gen 2019, 11:32:16
                                                                            Personalmente una piccola svista come questa non penso sia un elemento in grado di rovinare una storia
                                                                            Chiamala piccola. Non è neanche una. Poi nessuno mette in dubbio l'impegno degli autori. Così come è ovvio che il prodotto finale che vediamo in edicola passa attraverso varie mani dopo che lo sceneggiatore ha consegnato il suo lavoro e quindi è impossibile sapere se ci siano state azioni tali da cambiare quella che doveva essere la versione originale. Purtroppo noi possiamo commentare solo ciò che ci fanno leggere (e che è firmato dagli autori e solo da loro) e quello che ho letto è una storia con tante pecche.
                                                                            Io credo che l'affetto e il rispetto che nutriamo per gli autori non debbano farci passar sopra a cose del genere. E' un servizio che facciamo anche a loro

                                                                            Citazione
                                                                            Poi il fatto che la storia non sia ai livelli magari dei precedenti capitoli della serie non è comunque un motivo per "distruggerla" così
                                                                            Guarda, potrei dire che il problema invece è che è proprio al livello di quasi tutte le precedenti

                                                                             

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