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Topolino 3295

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di piccolobush

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Zio Paperone e i tempi del Klondike
Superpippo Indiana Pipps e l’alleanza piramidale
Banda Bassotti pasticci assortiti - La rapina
Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto
Pico de Paperis e la contesa del capannone

Topolino 3295

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Gumi
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PolliceSu   (1)
    Topolino 3295
    Giovedì 17 Gen 2019, 10:01:01

    Cover di Giorgio Cavazzano.

    Le Storie


    Zio Paperone e i tempi del Klondike
    Soggetto e sceneggiatura di Pietro B. Zemelo.
    Disegni di Fabio Celoni.

    Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale
    Soggetto, sceneggiatura e disegni di Giuseppe Zironi.

    Banda Bassotti, pasticci assortiti – La rapina
    Soggetto e sceneggiatura di Gabriele Panini.
    Disegni di Danilo Barozzi.

    La storia dell’arte di Topolino – Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto
    Soggetto e sceneggiatura di Roberto Gagnor.
    Disegni di Luca Usai.

    Pico e la contesa del capannone
    Soggetto e sceneggiatura di Roberto Gagnor.
    Disegni di Paolo De Lorenzi.


    NEXT_ Torna Paperinik!
    « Ultima modifica: Giovedì 17 Gen 2019, 10:04:11 da Gumi »

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    Lucandrea
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      Re:Topolino 3295
      Risposta #1: Giovedì 17 Gen 2019, 22:20:16
      Il mio commento:
      Zio Paperone e i tempi del Klondike voto 8,5
      Avventura alla scoperta del Paperone più intimo, personale in un viaggio tra l'onirico e lo storico che accompagna il lettore fino alla fine. Ottima sceneggiatura di Zemelo, eccellente Celoni
      Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale voto 7,5
      Zironi riesce a calibrare bene i due "Pippi" in una storia che vede la buona partecipazione di entrambi, cosa non facile
      Banda Bassotti, pasticci assortiti – La rapina voto 5
      Gag vista e stravista
      La storia dell’arte di Topolino – Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto voto 7,5
      La storia dell'arte manifesta alcuni sintomi di stanchezza anche se Gagnor riesce a dare un buon ritmo alla sceneggiatura. Usai in miglioramento: molto d'effetto le sue foto
      Pico e la contesa del capannone voto 7,5
      Potrebbe sembrare una storia di scarso interesse, ma l'avere inserito Pico in un contesto a lui poco consueto è stato un colpo di maestria. De Lorenzi permane nella sua staticità

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      rambo
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        Re:Topolino 3295
        Risposta #2: Giovedì 17 Gen 2019, 22:25:08
        Ma che bello Zemelo e Celoni con ZIO PAPERONE E I TEMPI DEL KLONDIKE! Come si possa fare un capolavoro di dettagli, inquadrature, espressione dei personaggi e colori in ogni vignetta anche rimanendo “confinati” in una classicissima griglia a sei riquadri.
        Poetica, a metà strada tra IL NATALE SU MONTE ORSO (Zio Paperone rincagnato sulla sua poltrona… e chiaramente l’orso) e il CANTO DI NATALE DI TOPOLINO (con lo sciroppo a far la parte dei fantasmi dei Natali e Charlie quella del contabile Topolino).
        Dimostra al meglio quello che è sempre stato il punto di forza delle storie Disney italiane che sono rimaste nella memoria. Storia e disegni al top, e diversi livelli di lettura che rendono la storia godibile per pubblici anche di età molto diverse.

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        Bramo
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          Re:Topolino 3295
          Risposta #3: Giovedì 17 Gen 2019, 22:37:33
          Oh, ecco un buon Topolino, finalmente!
          Nelle scorse settimane, infatti, i singoli numeri erano sorretti solamente da una storia, che giustificava in qualche modo l’acquisto del relativo albo, e tutto il resto non mi aveva detto praticamente nulla, in una piattezza diffusa e soffusa abbastanza preoccupante.
          Una volta tanto capita però un “Topo” discreto in linea generale, anche per quanto riguarda le rubriche.

          Si parte subito piuttosto bene con Zio Paperone e i tempi del Klondike. Pietro Zemelo non inventa nulla, per l’ossatura della sua storia, e attinge a piene mani da quelle suggestioni relative alla possibilità di cambiare qualcosa del proprio passato e relative conseguenze, con una spruzzata di approfondimento all’animo più “umano” dello Zione. Ma lo fa dannatamente bene. L’ambientazione dello Yukon non è fine a sé stessa per accalappiare i donrosiani incalliti, ma è ben contestualizzata all’interno dell’intreccio, e il Paperone che vi agisce è genuino, ben raccontato e credibile. Buona l’idea del vecchio amico e dello sciroppo d’acero come sorta di magica Madeleine di Proust.
          Ma quello che rende la storia degna d’attenzione sono soprattutto gli splendidi disegni di Fabio Celoni, che mancava da troppo sulle pagine di Topolino: ogni vignetta è finemente cesellata, ricca di dettagli raffigurati con la linea guizzante e carezzevole dell’artista. Paperone è meraviglioso, sia nei panni attuali che in quelli giovanili, e così le curatissime ed eteree atmosfere innevate del Klondike. Una parte importante di questo fascino estetico è data dalla colorazione, supervisionata dallo stesso Celoni, che offre un cromatismo efficace e di grande qualità, accompagnando perfettamente i disegni.
          Tavole che sono una vera opera d’arte.

          Mickey Mouseau e lo scatto di soppiatto è un’altra storia che ho gradito molto. Roberto Gagnor firma un altro tassello del suo lungo progetto della Storia dell’arte di Topolino e lo fa, stavolta, parlando di fotografia e in particolare omaggiando Justin Trudeau. La storia ha un soggetto molto semplice e una conclusione più che lineare, ma lo sceneggiatore la riempie di trovate esilaranti davvero riuscite, di battute simpatiche e di un visibile – ma senza essere pedante – inno al valore e alla poesia di uno scatto fotografico.
          Ho riso genuinamente in più punti, passando minuti piacevoli di lettura: lo sviluppo ha un buon ritmo tra inseguimenti e furti, e questo ovvia a un soggetto molto basico.
          Molto bravo Luca Usai ai disegni: anche se la tecnica ad acquerello per raffigurare le fotografie non ha potuto essere riprodotta – come rivelato dallo stesso disegnatore su Facebook – le vignette con gli scatti in b/n sono comunque suggestive e spiccano rispetto a quelle normali. E anche quelle normali funzionano bene, con lo stile morbido e rotondo tipico di Usai.

          Giuseppe Zironi scrive e disegna invece Superpippo e Indiana Pipps e l’alleanza piramidale: l’insolito team-up poteva dare esiti disastrosi, invece l’autore dimostra – come già in passato – un certo talento nell’usare i personaggi disneyani. I due pippidi collaborano per evitare che un’antica piramide possa emergere dalle sabbie e scatenare gravi pericoli al pianeta. Il “terreno” narrativo su cui ci si muove è quindi prettamente quello di Indiana, cioè archeologico, e in tal senso introdurre il cugino di Pippo solo a storia inoltrata l’ho trovata una finezza apprezzabile, ma l’elemento “fantascientifico” garantisce che anche il supereroe si trovi a suo agio nella storia. I due personaggi si muovono bene insieme, e i disegni sono validi: devo ancora capire quanto mi piaccia il tratto nervoso, sottile e quasi stilizzato che il disegnatore ha adottato da qualche anno, rispetto a quello più morbido di una ventina d’anni fa, ma è sicuramente molto personale (anche se forse ne guadagna solitamente più Topolino, qui assente, che le figure pippesche).
          Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.

          Pico e la contesa del capannone soffre un po’ il fatto di essere nata dall’idea di una classe di ragazzini delle medie: cerca di parlare di un tema giovane, desiderio condivisibile da parte dei piccoli lettori, ma come troppo spesso accade tradurre queste istanze in una storia Disney non è affatto semplice, e soprattutto non si riesce ad andare oltre il semplice e trito sberleffo delle parlate giovanili e, come in questo caso, dei dissing fra rapper di strada. Roberto Gagnor si trova ad operare su temi delicati, e molto radicati nel tessuto urbano attuale, ma trattare argomenti del genere vuol dire parlare di determinate cose che su Topolino non si possono nemmeno sfiorare, e nemmeno nessuno si sognerebbe di chiederlo. Il risultato così è monco, e lo sceneggiatore che nello stesso numero ha offerto una buona storia sulla fotografia qui presenta un collage di giochi di parole e di trovate bislacche al servizio di una trama risibile. Senza infamia e senza lode i disegni di Paolo De Lorenzi, particolarmente spento rispetto ai suoi esordi.

          Sulla breve dei Bassotti nulla da dire. Sarebbe come sparare sulla croce rossa. Nel 2019 abbiamo ancora i ladri che dopo essersi mossi sottoterra riemergono in polizia invece che in banca………………………………….

          Ma non lasciamo che due storielline rovinino l’impressione generale sull’albo, che come visto per il resto offre buon intrattenimento a fumetti. E non solo: risulta molto interessante l’intervista di Francesca Agrati ad Alex Bellini per la sua missione di sensibilizzazione contro l’inquinamento degli oceani per colpa della plastica, così come quella della giovane Toporeporter a Regina Baresi, visto che pur da non amante del calcio mi fa sempre piacere quando si dà spazio alla realtà femminile di questo e altri sport, troppo spesso dimenticata.
          L’articolo sulla corsa all’oro aveva tutti gli elementi per costituire un buon pezzo… peccato che Santo Scarcella lo affronti in modo confusionario, partendo da quella del Klondike per poi fare un excursus anche su quella della California e di altre, mancando così l’obiettivo di approfondire per bene l’argomento. Lo specchietto sull’esperienza di Paperone è anch’esso poco centrato, non tanto perché “mescola le fonti” ma perché parte dall’esperienza fluviale del giovane Scrooge, che poco c’azzecca con la gold rush. Occasione sprecata, quindi, e in fondo sarebbero bastate due pagine in più per rendere il tutto più organico, magari riducendo lo spazio allo strambo e irrinunciabile test…

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          rambo
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            Re:Topolino 3295
            Risposta #4: Giovedì 17 Gen 2019, 23:08:44
            Appena letto anche SUPERPIPPO & INDIANA PIPPS di Zironi. Si vede che 10 anni di film Marvel hanno sedimentato anche nella mente degli autori Disney, e il risultato a mio avviso è bellissimo! Super Pippo ha poteri da vero “Superman”, le pose e i poteri sono da vero super eroe e non più da dinoccolato in tuta di flanella. Gli stilemi del genere ci sono tutti. Il team-Up (l’alleanza, appunto) tra super eroi, la battaglia tra super eroi iniziale prima che i due inizino a collaborare tra loro per sconfiggere Kranz… che è un vero e proprio super cattivo in possesso di un’arma invincibile.
            Mi fa venir voglia di vedere, dopo volumi come DISNEY CLASSIC&REMAKE, anche un DISNEY TEAM-UP. Tra personaggi Disney (es. Paperinik/Fantomius, Zio Paperone/Cuordipietra, le storie corali e quelle con Topi e Paperi assieme…), tra personaggi Disney e personaggi reali (es. Piero angela, Roberto Bolle, Cannavacciuolo…). Verrebbero raccolte di volumi da collezione belle corpose.
            Ma anche una raccolta delle STORIE A BIVI o una serie DISNEY SPORT (es. le storie sul ciclismo le trovo ispirate…). E perché, una ristampa delle strisce di DONALD DUCK DI AL TALIAFERRO in formato IL TASCABILONE? E una CRONOLOGICA DI CARPI sulla falsariga di quelle di Barks e Don Rosa?
            Va beh, basta… sto delirando. E poi di sicuro molte cose sono già state fatte e sono io a non ricordarmene…

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            hendrik
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              Re:Topolino 3295
              Risposta #5: Venerdì 18 Gen 2019, 07:32:29
              Mi fa venir voglia di vedere, dopo volumi come DISNEY CLASSIC&REMAKE, anche un DISNEY TEAM-UP [...] tra personaggi Disney e personaggi reali (es. Piero angela, Roberto Bolle, Cannavacciuolo…). Verrebbero raccolte di volumi da collezione belle corpose.
              Spero sia una battuta. SmGhost
              ... non ferma a Verkuragon!

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              prezio
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                Re:Topolino 3295
                Risposta #6: Venerdì 18 Gen 2019, 13:53:08
                Da diversi numeri le copertine sono belle, pulite (senza strilli) e accattivanti.

                Mai capitato sotto la gestione De Poli, ottimo lavoro finalmente.
                ...poche ragazze da quelle parti...

                www.acroteri.altervista.org - sito amatoriale della mia squadra di calcetto
                www.goblins.net - sito dedicato ai giochi da tavolo

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                  Re:Topolino 3295
                  Risposta #7: Venerdì 18 Gen 2019, 15:59:16

                  Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.


                  Ciao, ti spiego subito, tanto per condividere il senso di alcune scelte che possono sembrare frutto di pigrizia o casualità.
                  Il vecchio Kranz è in effetti trito e ritrito, quindi la decisione di usarlo come nemico in una storia con Indiana e Super Pippo è stata preceduta da lunghe, solitarie meditazioni. Da un lato si rischiava quello che è già accaduto, ovvero che qualcuno se ne lamentasse perché quando c'è Indiana il nemico è sempre lui e non ci sono mai sorprese. Cosa abbastanza vera, ma l'altro rischio assai più grave e potenzialmente dannoso era che l'ingresso e la presentazione di un nuovo cattivo rubassero la scena ai due veri protagonisti e soprattutto al loro scontro/incontro in azione. Quindi scelta tecnica dopo avere deciso quale fosse il vero fulcro della storia, non il cattivo ma i due eroi.
                  Tuttavia anche il primo rischio era da ridurre al minimo o da azzerare (ho fallito) e ho tentato di farlo spostando l'attenzione sul faraone cattivo che fece costruire la piramide, che tecnicamente è il vero cattivo della storia. Infatti, bada bene, quello che si sta realizzando è il SUO progetto, non quello di Kranz.
                  Forse si poteva far resuscitare il faraone e metterlo direttamente a cavallo dello scarabeo gigante, ma non sarebbe stato eccessivo? Secondo me sì.
                  Dunque è vero che abbiamo Kranz con i soliti travestimenti (ora l'imbrogliato è anche Super Pippo), ma il tedesco è solo uno strumento dello sceneggiatore (io) per dare l'avvio al piano dell'antico egiziano. La cosa mi sembra così vera che se ci fai caso nemmeno la sconfitta dello scarabeo è davvero opera dei due eroi, ma di una divinità notturna considerata perduta. Quindi, e chiudo, i veri avversari sono un faraone pazzo che usa la forza del sole per scopi malvagi e un architetto che spera di tenerlo a bada con le energie della notte. Indiana, Super Pippo e Kranz sono tutti pedine postume di un gioco magico/astronomico iniziato 5.000 anni fa. :-)

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                    Re:Topolino 3295
                    Risposta #8: Venerdì 18 Gen 2019, 20:01:45

                    Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.


                    Ciao, ti spiego subito, tanto per condividere il senso di alcune scelte che possono sembrare frutto di pigrizia o casualità.
                    Il vecchio Kranz è in effetti trito e ritrito, quindi la decisione di usarlo come nemico in una storia con Indiana e Super Pippo è stata preceduta da lunghe, solitarie meditazioni. Da un lato si rischiava quello che è già accaduto, ovvero che qualcuno se ne lamentasse perché quando c'è Indiana il nemico è sempre lui e non ci sono mai sorprese. Cosa abbastanza vera, ma l'altro rischio assai più grave e potenzialmente dannoso era che l'ingresso e la presentazione di un nuovo cattivo rubassero la scena ai due veri protagonisti e soprattutto al loro scontro/incontro in azione. Quindi scelta tecnica dopo avere deciso quale fosse il vero fulcro della storia, non il cattivo ma i due eroi.
                    Tuttavia anche il primo rischio era da ridurre al minimo o da azzerare (ho fallito) e ho tentato di farlo spostando l'attenzione sul faraone cattivo che fece costruire la piramide, che tecnicamente è il vero cattivo della storia. Infatti, bada bene, quello che si sta realizzando è il SUO progetto, non quello di Kranz.
                    Forse si poteva far resuscitare il faraone e metterlo direttamente a cavallo dello scarabeo gigante, ma non sarebbe stato eccessivo? Secondo me sì.
                    Dunque è vero che abbiamo Kranz con i soliti travestimenti (ora l'imbrogliato è anche Super Pippo), ma il tedesco è solo uno strumento dello sceneggiatore (io) per dare l'avvio al piano dell'antico egiziano. La cosa mi sembra così vera che se ci fai caso nemmeno la sconfitta dello scarabeo è davvero opera dei due eroi, ma di una divinità notturna considerata perduta. Quindi, e chiudo, i veri avversari sono un faraone pazzo che usa la forza del sole per scopi malvagi e un architetto che spera di tenerlo a bada con le energie della notte. Indiana, Super Pippo e Kranz sono tutti pedine postume di un gioco magico/astronomico iniziato 5.000 anni fa. :-)


                    Secondo me il problema principale, sarebbe proprio rinverdire kranz e dargli un minimo più di sfumature...è uno dei personaggi meno tratteggiati e più approssimativi tra quelli disney....io vedrei qualche storia sua, un pò più intensa, in cui si approfondisce un attimo il personaggio. Che deve essere più viscido, pericoloso e credibile.

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                      Re:Topolino 3295
                      Risposta #9: Venerdì 18 Gen 2019, 20:31:13
                      Sono d'accordo, ma quello è un altro problema.
                      Poi non so se ne varrebbe la pena.

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                        Re:Topolino 3295
                        Risposta #10: Venerdì 18 Gen 2019, 21:54:15

                        Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.


                        Ciao, ti spiego subito, tanto per condividere il senso di alcune scelte che possono sembrare frutto di pigrizia o casualità.
                        Il vecchio Kranz è in effetti trito e ritrito, quindi la decisione di usarlo come nemico in una storia con Indiana e Super Pippo è stata preceduta da lunghe, solitarie meditazioni. Da un lato si rischiava quello che è già accaduto, ovvero che qualcuno se ne lamentasse perché quando c'è Indiana il nemico è sempre lui e non ci sono mai sorprese. Cosa abbastanza vera, ma l'altro rischio assai più grave e potenzialmente dannoso era che l'ingresso e la presentazione di un nuovo cattivo rubassero la scena ai due veri protagonisti e soprattutto al loro scontro/incontro in azione. Quindi scelta tecnica dopo avere deciso quale fosse il vero fulcro della storia, non il cattivo ma i due eroi.
                        Tuttavia anche il primo rischio era da ridurre al minimo o da azzerare (ho fallito) e ho tentato di farlo spostando l'attenzione sul faraone cattivo che fece costruire la piramide, che tecnicamente è il vero cattivo della storia. Infatti, bada bene, quello che si sta realizzando è il SUO progetto, non quello di Kranz.
                        Forse si poteva far resuscitare il faraone e metterlo direttamente a cavallo dello scarabeo gigante, ma non sarebbe stato eccessivo? Secondo me sì.
                        Dunque è vero che abbiamo Kranz con i soliti travestimenti (ora l'imbrogliato è anche Super Pippo), ma il tedesco è solo uno strumento dello sceneggiatore (io) per dare l'avvio al piano dell'antico egiziano. La cosa mi sembra così vera che se ci fai caso nemmeno la sconfitta dello scarabeo è davvero opera dei due eroi, ma di una divinità notturna considerata perduta. Quindi, e chiudo, i veri avversari sono un faraone pazzo che usa la forza del sole per scopi malvagi e un architetto che spera di tenerlo a bada con le energie della notte. Indiana, Super Pippo e Kranz sono tutti pedine postume di un gioco magico/astronomico iniziato 5.000 anni fa. :-)
                        A dire il vero lo scarabeo viene fermato fa una tempesta sabbia caudata da Superpippo non mi pare fossero implicate divinità o strani fenomeni, poi forse mi sbaglio e mi è sfuggito qualcosa

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                          Re:Topolino 3295
                          Risposta #11: Sabato 19 Gen 2019, 00:27:37
                          Un numero che mi ha soddisfatto parecchio, dall'inizio alla fine.
                          Molto bella la storia di Zemelo, che si conferma fra i migliori nell'approfondire psicologicamente i personaggi, in questo caso un ottimo Paperone alle prese con una scoperta del proprio passato. Una vicenda con vaghi echi del Canto di Natale dickensiano e che centra il bersaglio, aiutata certo dai superbi disegni di Celoni che sono sempre una garanzia.
                          Altrettanto riuscito l'incontro dei cugini pippidi in terra d'Egitto firmato da Zironi, i cui sempre suggestivi disegni danno risalto a una trama che mai annoia.
                          Personalmente neanche Kranz mi ha turbato più di tanto, visto che comunque non compariva da un po'.
                          Visto che Giuseppe è così disponibile vorrei chiedergli se ha preso ispirazione dalla realtà per la leggenda del faraone.
                          Gagnor in gran forma in entrambe le sue prove, ricche di gag divertenti e di una bellissima riflessione sul ruolo dell'arte. Fa piacere inoltre la ripresa di Pico che da un bel po' non aveva una storia dedicata.
                          If you can dream it, you can do it.

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                            Re:Topolino 3295
                            Risposta #12: Sabato 19 Gen 2019, 02:13:08
                            Celoni è un fenomeno, un genio, un messia. Il capolavoro grafico che ha creato in questo numero mi ha lasciato senza parole, da mozzare il fiato. Ha trasformato l'ottima sceneggiatura di Zemelo (una delle sue prove migliori, seconda solo a L'Albero di Holly) in una perla inestimabile. Sarebbe un vero piacere vederlo più frequentemente sulle pagine di Topolino e non così di rado come accade. Intanto godiamocelo e applaudiamolo a scena aperta.
                            « Ultima modifica: Sabato 19 Gen 2019, 02:38:53 da Loregbs »
                            "Ma sì Manetta! Arrestami pure! Solo questo ti mancava di combinarmi nella tua carriera!"
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                              Re:Topolino 3295
                              Risposta #13: Sabato 19 Gen 2019, 11:58:11

                              Spiace però che la trama, al di là dello spunto iniziale gradevole, non riesca ad andare oltre al solito, irrinunciabile Kranz con tanto di travestimenti. L’azione presente è buona, il ritmo buono, ma quel villain è ormai così svalutato da non costituire una minaccia credibile, purtroppo, il che disinnesca un po’ il confronto finale.


                              Ciao, ti spiego subito, tanto per condividere il senso di alcune scelte che possono sembrare frutto di pigrizia o casualità.
                              Il vecchio Kranz è in effetti trito e ritrito, quindi la decisione di usarlo come nemico in una storia con Indiana e Super Pippo è stata preceduta da lunghe, solitarie meditazioni. Da un lato si rischiava quello che è già accaduto, ovvero che qualcuno se ne lamentasse perché quando c'è Indiana il nemico è sempre lui e non ci sono mai sorprese. Cosa abbastanza vera, ma l'altro rischio assai più grave e potenzialmente dannoso era che l'ingresso e la presentazione di un nuovo cattivo rubassero la scena ai due veri protagonisti e soprattutto al loro scontro/incontro in azione. Quindi scelta tecnica dopo avere deciso quale fosse il vero fulcro della storia, non il cattivo ma i due eroi.
                              Tuttavia anche il primo rischio era da ridurre al minimo o da azzerare (ho fallito) e ho tentato di farlo spostando l'attenzione sul faraone cattivo che fece costruire la piramide, che tecnicamente è il vero cattivo della storia. Infatti, bada bene, quello che si sta realizzando è il SUO progetto, non quello di Kranz.
                              Forse si poteva far resuscitare il faraone e metterlo direttamente a cavallo dello scarabeo gigante, ma non sarebbe stato eccessivo? Secondo me sì.
                              Dunque è vero che abbiamo Kranz con i soliti travestimenti (ora l'imbrogliato è anche Super Pippo), ma il tedesco è solo uno strumento dello sceneggiatore (io) per dare l'avvio al piano dell'antico egiziano. La cosa mi sembra così vera che se ci fai caso nemmeno la sconfitta dello scarabeo è davvero opera dei due eroi, ma di una divinità notturna considerata perduta. Quindi, e chiudo, i veri avversari sono un faraone pazzo che usa la forza del sole per scopi malvagi e un architetto che spera di tenerlo a bada con le energie della notte. Indiana, Super Pippo e Kranz sono tutti pedine postume di un gioco magico/astronomico iniziato 5.000 anni fa. :-)
                              Grazie per l'interessante dietro le quinte sulla realizzazione della storia, Giuseppe :)

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                                Re:Topolino 3295
                                Risposta #14: Sabato 19 Gen 2019, 13:02:24

                                A dire il vero lo scarabeo viene fermato fa una tempesta sabbia caudata da Superpippo non mi pare fossero implicate divinità o strani fenomeni, poi forse mi sbaglio e mi è sfuggito qualcosa
                                [/quote]

                                Hai ragione!
                                Quella è la soluzione pratica adottata per far agire l'eroe, ma il conflitto "macro" è sempre tra il Faraone Tut Tut e l'Architetto che aveva predisposto l'antidoto Nut alla potenza dello scarabeo Khepri. Super Pippo non fa che applicare la soluzione originaria, non con la statuetta che è rotta e non funziona ma alzando la sabbia e facendo scendere il buio. Questo per chiarire che lo sceneggiatore dovrebbe sempre pensare a cosa muove una storia, alle sue basi, e solo dopo adattare gli avvenimenti per rispettare i ruoli e le esigenze dei personaggi.

                                Rispondendo a un altra domanda: di storico non c'è nulla, se non che i monumenti egizi sono sempre sepolti e che le dività citate sono tutte autentiche.

                                 

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