Papersera.net

Citazione da: Paperotto il mozzo - Mercoledì 30 Mag 2018, 21:22:40

La storia è quindi questa ?
https://inducks.org/story.php?c=I+TL++795-AP

Esatto. Non ricordo se è mai stato aperto un topic a tal proposito ma penso di si. Il tutto sta a ritrovarlo! 

Si Cornelius da qualche parte il topic esiste, ricordo che lo commentai e rilevai una piccola forzatura (a mio parere) di questa pur stupenda storia letta da piccolo sullo stratosferico CWD I serie Paperino racconta. Bravissimo Cornelius a ricordare questa storia e il rilievo in esso avuto dalla tuba, che in quella circostanza invece contiene un giornale che Paperone userà sia per mimetizzarsi sia per andare alla ricerca di tracce di antichi antefatti (mi pare forse questa la stranezza che notai...dovrei rileggerla). Ottimo modo questo, di far interagire storie cogliendo particolari strutturali al giusto paragone col topic in corso arricchendolo senza sfociare nell'off topic.
Detto questo resta anche a me un pur vago ricordo di una tuba rimbalzante vista da qualche parte mentre al contrario non ricordo altri riferimenti in altre storie (esclusa una con Topolino) ai diversi (seppur azzardati) colori delle banconote.

Mi riallaccio a quanto detto nel commento a Zio Paperone e la festa favolosa
https://www.papersera.net/forum/index.php?topic=14683.0
a proposito dell'ampia gamma cromatica dell' espressivita' papera.
Qui siamo sette anni prima, ed i numerosi riferimenti ai diversi colori li collego anche alle particolarita' della storia, come Paperone che va dal nipote per ascoltare le sue richieste, la mancanza dei nipotini e l insolita armonia zio-nipote. Ecco un altra prova del fatto che gia' nel 1968, all' inizio degli anni paperi d'oro, i loro caratteri erano gia' definitivi ed in grado di esprimersi a 360 gradi, illustrati da una grafica essa pure gia' perfetta : infatti, sebbene  il tratto o la coloritura potranno subire alcune varianti, le dimensioni delle varie parti del corpo, i movimenti di questo e la mimica facciale per i vari moti dell' animo, sostanziamente diventano quelli giusti, 'quelli veri' come resteranno poi nella loro bellezza.

Anche riguardo alla tuba, eccola gia' uno dei must del ricco zio e capace di assumere personalita' a se (il cappello pensatore docet )
In Zio Paperone e il cinquantennio della tuba
https://inducks.org/s.php?c=I%20TL%201156-A
, all' inizio del 1978, se ne parla diffusamente e la tuba diventa persino protagonista con uno dei suoi piu' famosi segreti, che ne dici Cornelius, la cronologia li riportata gia' concorda con quella donrosiana o no ?

un altra prova del fatto che gia' nel 1968, all' inizio degli anni paperi d'oro, i loro caratteri erano gia' definitivi ed in grado di esprimersi a 360 gradi, illustrati da una grafica essa pure gia' perfetta : infatti, sebbene  il tratto o la coloritura potranno subire alcune varianti, le dimensioni delle varie parti del corpo, i movimenti di questo e la mimica facciale per i vari moti dell' animo, sostanziamente diventano quelli giusti, 'quelli veri' come resteranno poi nella loro bellezza.

Impressionante precisione la tua nel descrivere le minime ma allo stesso tempo fondamentali variazioni di quegli anni. Proprio nella coloritura avviene quella forse ultima mutazione che dici e la storia in questione è una validissima testimonianza di questo momento finale di trapasso.

Mariuxx rileggila ! La prima vignetta è tutta un programma : nella casa di Paperino piena di ragnatele e pile di piatti sporchi, data l' assenza dei nipotini, il nostro eroe è sconsolato e annoiato perché dopotutto rimpiange le avventure in cui lo trascinavano.

Vero come a volte la sua ricerca di pace, finalmente raggiunta coi nipotini al campeggio, diventi in seguito pesante noia. In questo caso assieme alle ragnatele abbandonate a casa, assenti i piccoli si tessera' un' originale e interessante intimità avventurosa con Zio Paperone.
Nel pieno spirito di quegli anni irripetibili caro Mariuxx.
Scusa se oggi ho il vezzo di chiamarti così, sai queste storie mi ispirano e mi impazzano all' inverosimile (sic)

Chiamami pure come ti pare! Su altri forum mi chiamano Mariuz!
Diciamo che le storie italiane del periodo sono tutte piuttosto belle, difficile trovare una ciofeca.

Anche questa che ho riletto da poco sul Topo originale è degna di stare fra le classiche di fine anni sessanta.

Chiamami pure come ti pare! Su altri forum mi chiamano Mariuz!
Diciamo che le storie italiane del periodo sono tutte piuttosto belle, difficile trovare una ciofeca.

Anche questa che ho riletto da poco sul Topo originale è degna di stare fra le classiche di fine anni sessanta.

Come sempre d'accordo. Sottolineo ancora l'insieme delle circostanze, particolare eppure fluente ed omogeneo con tutto quel fiume meraviglioso della produzione del periodo.