Papersera.net

Storia a me molto cara al punto che l'espressione "ho il morbo frigoriferus" è entrata da molti anni nel nostro lessico famigliare quando rientriamo a casa intirizziti in una bella giornata d'inverno.


Forse la storia per intero non regge il confronto con le sue stesse indimenticabili prime tavole, ma è comunque assai godibile.
https://inducks.org/story.php?c=I+TL++690-A

Certamente le prime tavole sono favolose : la vignetta iniziale con la figura del medico, quel che sta facendo ! , e tutte le attrezzature, e' esilarante e fantasmagorica. Rimanda a tanta produzione indimenticabile di Bottaro vista sul Corriere dei Piccoli.
Zio Paperone nel titolo e' in un blocco di ghiaccio, e pur all' interno di questo porta colate di gelo agli angoli dell' abito :-D Le stesse tavole sono accompagnate da battute simpaticissime (scambiato per eschimese, la malattia del pollame tra i particolari che ogni tanto riportano alla '' realta''' effettiva di un papero, il morbus frigoriferus ...).
Ecco quindi la soluzione, che rimanda alla ''finzione'' papera piu' amata della caccia al tesoro, e invito a leggere il dialogo favoloso tra Paperone e il medico in cui emerge.
Simile ad altri, eppure diverso sempre nuovo e divertentissimo, calato alla perfezione nella situazione.
Il morbus frigoriferus intanto attanaglia Paperone tanto che rimaniamo in mirabile bilico tra comicita' e dramma. Urge l' aiuto dei nipoti, e a inizio 1969 ecco gia' consolidata la perplessita' di Paperino perche' gia' spesso il vecchio zio ha simulato malattie per farlo lavorare 'sara' BENE per lui che stia MALE davvero altrimenti...' ed eccolo dotarsi di un bastone :-D

Non anticipo lo svolgimento successivo che e' tutto da godere e scoprire, tra comicita' e le leggi reali del commercio che i ...Paperoni conoscono bene, la fusione e' assoluta e perfetta.

Come la copertina di questo topo che tu ami molto Mario, la storia dunque rappresenta alla grande quegli anni magici che conosciamo bene, ed in particolare il fatto che gia' ad inizio 1969 certe dinamiche amatissime tra i paperi appaiano gia' consolidate, eppure ancora da sfruttare ancora con gli esiti piu' felici.

E complimentissimi x aver fatto entrare nel tuo lessico familiare questo morbus...horribilis

Certamente le prime tavole sono favolose : la vignetta iniziale con la figura del medico, quel che sta facendo ! , e tutte le attrezzature, e' esilarante e fantasmagorica. Rimanda a tanta produzione indimenticabile di Bottaro vista sul Corriere dei Piccoli.
Zio Paperone nel titolo e' in un blocco di ghiaccio, e pur all' interno di questo porta colate di gelo agli angoli dell' abito :-D Le stesse tavole sono accompagnate da battute simpaticissime (scambiato per eschimese, la malattia del pollame tra i particolari che ogni tanto riportano alla '' realta''' effettiva di un papero, il morbus frigoriferus ...).
Ecco quindi la soluzione, che rimanda alla ''finzione'' papera piu' amata della caccia al tesoro, e invito a leggere il dialogo favoloso tra Paperone e il medico in cui emerge.
Simile ad altri, eppure diverso sempre nuovo e divertentissimo, calato alla perfezione nella situazione.
Il morbus frigoriferus intanto attanaglia Paperone tanto che rimaniamo in mirabile bilico tra comicita' e dramma. Urge l' aiuto dei nipoti, e a inizio 1969 ecco gia' consolidata la perplessita' di Paperino perche' gia' spesso il vecchio zio ha simulato malattie per farlo lavorare 'sara' BENE per lui che stia MALE davvero altrimenti...' ed eccolo dotarsi di un bastone :-D

Impossibile sottrarsi al piacere di commentare anche pur solo brevemente una storia che ha sì tanto colpito l'immaginazione fanciullesca di un acuto lettore come il nostro buon Mario. Paperotto ha reso omaggio con un commento dei suoi, puntuale e dettagliato senza voler svelare in questo caso la storia nel suo totale per chi ne volesse rintracciare gli albi in cui poterla leggere (davvero poche uscite, solo 4 per l'esattezza, con un'assenza già lunghetta di ben 10 anni).
Concordo sull'inizio folgorante della storia, le prime 10 pagine filano come un TGV francese, con Paperone  a dir poco esilarante in preda al morbus frigoriferus .
Aah quanto amiamo questi morbi e malattie improvvise del nostro caro Zione spesso in lotta con questi imprevisti malanni che perlopiù lo tengono lontano dall'oro verso il quale diventa a volte inopinatamente refrattario forse per troppo...amore!
Stavolta è in preda a un morbo che lo mantiene talmente freddo al punto da farne congelare persino la voce al telefono . Irresistibile il confronto col luminare che ne diagnostica il morbo impallinandogli una parcella di ben 10 dollari che ne peggiora pure lo stato! . La storia ha poi una bella evoluzione per concludersi con un finale, ecco forse quello si, un po troppo intricato ma insomma qui è come spaccare un capello in 4 considerando che comunque la logica finale della storia resta salva e ...ben salda. Da segnalare per gli amanti dell'estemporaneità (o anche occasionalità che dir si voglia), e so che a Paperotto quanto me e Mario questa caratteristica piace, il fatto che il protagonista da cui prende spunto lo sviluppo della storia, Don Pepe Pampero Pamperon, è citato nientepopodimeno che da Paperone stesso come suo nonno! Un nonno improvvisato alla bisogna (credo? non dovrebbe rientrare in nessuna mappa dinastica postuma almeno credo, altrimenti gli esperti sapranno ben collocarlo) come piace a noi che vogliamo sognare liberi di saltabeccare da un simpaticissimo improvvisato parente all'altro.

Da segnalare per gli amanti dell'estemporaneità (o anche occasionalità che dir si voglia), e so che a Paperotto quanto me e Mario questa caratteristica piace, il fatto che il protagonista da cui prende spunto lo sviluppo della storia, Don Pepe Pampero Pamperon, è citato nientepopodimeno che da Paperone stesso come suo nonno! Un nonno improvvisato alla bisogna (credo? non dovrebbe rientrare in nessuna mappa dinastica postuma almeno credo, altrimenti gli esperti sapranno ben collocarlo) come piace a noi che vogliamo sognare liberi di saltabeccare da un simpaticissimo improvvisato parente all'altro.

Assolutamente d'accordo!
Non amo alberi genealogici lapidari e strettissime continuity, sono cose un po' da nerd che passano i loro sabato pomeriggio nelle fumetterie anche in estate.
E poi ingessano le potenzialità narrative in confini angusti e castranti.
Ci pensate? Se certe menate fossero state messe in essere già negli anni '60 non avremmo avuto non solo Don Pepe, ma neppure Gedeone De' Paperoni, fratello dello Zione ohibò!