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Un tormentone che si è diffuso per l'intenet negli ultimi tempi è commentare con "e anche questi votano!" azioni, atteggiamenti o dichiarazioni particolarmente stupidi. Il sottointeso è che ovviamente la categoria bersaglio, molto variabile, dovrebbe vedersi cancellato il diritto di voto in quanto non meritevole. In generale l'elettorato dovrebbe essere composto, secondo questi, da 'menti elette' superiori; insomma una distinzione per tecnica.

Ci vedo due problematiche a questo ragionamento.

- Autorevolezza del potere: in sintesi, perché un escluso dal voto dovrebbe accettare le leggi a lui imposte senza che abbia avuto la possibilità di partecipare alla loro creazione?

- Scelta degli esclusi: questa è ovviamente il problema più importante e alla fine irrisolvibile. Chi escludere e chi includere in un diritto di voto non universale? E' piuttosto facile inventarsi distinzioni che escludano anche larga parte di chi è a favore dell'elettorato selettivo.

Che ne pensate? Siete pro o contro il suffragio universale?

Credo che si potrebbe sintetizzare così: la democrazia non è certamente la migliore forma di governo, ma è la migliore che al momento conosciamo

Questo tormentone mi è sfuggito e comunque quali sarebbero le categorie di persone da escludere: quelli che non hanno la licenza media superiore o inferiore (dunque, gli 'ignoranti')? Che poi, avendo avuto probabilmente esperienze lavorative ancor prima dei più 'dotti', queste persone conoscono meglio di altre i problemi del lavoro nero o del lavoro in generale e, dunque, hanno maggior consapevolezza dell'importanza (almeno teorica) di andare a votare.

In Italia, dove la percentuale di persone che votano è scesa al 60% (percentuale comunque rispettabile se confrontata con quella di democrazie più antiche dove i votanti sono sempre stati poco più del 50%), se cominciamo a non includere in questo diritto-dovere alcune categorie di persone si rischia di scendere ancora di più.

In passato (e forse ancor oggi in alcuni paesi) le categorie escluse sono state quelle delle donne, dei neri (o non bianchi), degli analfabeti, dei non diplomati, di persone appartenenti ad alcune religioni...
Oggi forse si potrebbe ampliare la base elettorale dando il voto ai ragazzi fra i 16 e i 18 anni mentre le persone che, pur vivendo e lavorando in Italia, non hanno ancora la cittadinanza, mi pare possano votare per le elezioni locali (come in questo caso) ma non per quelle nazionali.

Che bell'argomento! [smiley=thumbsup.gif]

Io è da tempo che mi pongo questo problema.

Forse il problema dovrebbe essere posto in termini diversi, cioè non dal punto di vista dell'elettorato attivo, ma da quello dell'elettorato passivo, cioè la possibilità che tutti, superati i 18 anni (le varie amministrazioni) o le particolari età prescritte per camera e senato, mi pare rispettivamente 25 e 40 anni, siano idonei ad assumere responsabilità di governo di qualuque ente dello Stato.

Non saprei trovare sistemi che garantiscano una adeguata selezione, ma ci si dovrebbe studiare, se non vogliamo che chiunque possa andare a sedersi nei posti chiave dove si amministra la vita di tante persone.

Penso al caso più eclatante di Cicciolina candidata da Pannella...lo cito solo perchè è l'esempio più immediato che mi viene in mente, e anche per non portare esempi di schieramenti attuali.

Ma che competenze poteva portare Cicciolina in Parlamento? O pensiamo che basta l'idea di dover sensibilizzare su certi temi che tutto diventa consentito?

Pannella candidò anche Sciascia al parlamento.

Ora spiegatemi se, politicamente, Sciascia potesse essere paragonato a Cicciolina.

Come esseri umani sono uguali, come esseri politici non direi proprio...

E lo capisco che il mio è un discorso profondamente discriminatorio, anticostituzionale, e compagnia discorrendo; ma non è facendo i perbenisti e i giuridicamente corretti che si potrà parlare in questo topic, se no scadiamo nella solita retorica che impedisce di portare il pensiero oltre i soliti schemi del discorso.

Occhio a non confondere Cicciolina e le olgettine di Berlusconi, la prima pur dovendo la sua popolarità alla pornografia fu deputata integerrima e tra le più attive della sua legislatura, partecipando anche a un paio di commissioni

Ovviamente sono pro suffragio universale. Sarebbe demenziale che qualcuno possa non essere ritenuto degno di partecipare alla democrazia, che tale si può definire solo se include tutti.
Poi è ovvio, pure io a volte sento ragionamenti da far accapponare la pelle e penso "Pure questi votano!" ma è meglio che tutti posano farlo piuttosto che solo un'elite scelta per privilegi non guadagnati (sesso, nobiltà...).
Anzi, se c'è qualcuno che non sopporto sono quelli che se ne fregano di votare dicendo che tanto è tutto uguale. A quelli risponderei che se sono insoddisfatti possono manifestarlo magari con le schede in bianco, o scarabocchiarle. Fa più notizia un milione di schede bianche che un milione di astenuti.

Ha diritto a votare ogni maggiorenne che vada a votare, per quanto le scelte possano non essere condivisibili e per quanto il livello di cultura/pensiero possa ritenersi discutibile. Mentre invece ogni maggiorenne che non va a votare, se non fisicamente impossibilitato, dopo la prima 'sgarrata' meriterebbe la distruzione della tessera elettorale con l'insindacabile divieto di riottenerla.
Puoi essere intellettuale, edotto o coscienziosamente ispirato, ma nel momento in cui ti manca almeno un minimo di senso civico, quando cioè decidi di non compiere il tuo dovere e decidi di non usufruire di un tuo diritto, socialmente non dovresti più avere voce in capitolo. Andare a votare non è come decidere se andare a mangiare una pizza fuori o no, in base a come ti gira: si fa e basta.

Che valore ha un voto dato per evitare una multa?

Tra parentesi, siamo ancora il popolo europeo che più va a votare, ben il quarto (secondo se escludiamo Lussemburgo e Malta) come affluenza positiva alle elezioni europee del 2014.

C'è anche da dire che non andare a votare non è sempre mancanza di senso civico. A volte è che non sai proprio chi scegliere. Non dico sia giusto, ma se non ti ispira alcun candidato non è troppo diverso dall'andare comunque e mettere una X su un nome a caso scelto facendo la conta

C'è anche da dire che non andare a votare non è sempre mancanza di senso civico. A volte è che non sai proprio chi scegliere. Non dico sia giusto, ma se non ti ispira alcun candidato non è troppo diverso dall'andare comunque e mettere una X su un nome a caso scelto facendo la conta

La scheda bianca ti permette di scegliere di non scegliere.

Riguardo al fatto di votare solo per evitare sanzioni, nessuno sa cosa succede nella testa degli altri: è una questione di coscienza. La stessa coscienza che ti accompagna dentro la cabina, e la stessa che ti fa scrivere un certo nome, o che ti fa segnare un certo simbolo.

Sul fatto che siamo ancora tra i paesi più presenti alle urne, be', si sta facendo un discorso generale. Ma l'assenteismo è una cosa che proprio non sopporto: lo trovo irrispettoso.
E riguardo ai politici che sfacciatamente dicono alla gente di non andare a votare per proprio tornaconto, be'...