Ho fatto bene ad aspettare un po' nel approfondire l'argomento: nutrivo già forti dubbi circa l'interesse.
A differenza dell'amico Cornelius, io penso che lo scritto di Max, invece, qualche pieghetta la faccia, naturalmente dal mio punto di vista e di gusto.
Sgombriamo innanzi tutto il campo dalle cose in cui sono sostanzialmente d'accordo con Max: Gottfredson e tutto il suo entourage e Barks. Di quest'ultimo è bene precisare però che se, indubbiamente negli anni 50 diede il suo prodotto migliore e i suoi capolavori, le storie degli anni 60 sono mediamente belle.
C'è poi per me una questione che è di fondamentale importanza su cui confrontarsi: l'importanza dell'autore rispetto al disegnatore, ai fini di un corretto giudizio su una storia.
Ovvio che, un gran bel soggetto accompagnato da dei gran bei disegni, creano il capolavoro per antonomasia ma, a me appare altrettanto ovvio che, a fronte di un soggetto di alto livello con disegni non eccelsi e un soggetto di scarso spessore con disegni eccelsi, sia da preferire il primo.
Mentre per disegnare è necessaria una predisposizione, non altrettanto è richiesta la medesima cosa per chi scrive, ne consegue che, abbiamo avuto dei disegnatori che ad un certo punto della loro carriera si sono cimentati anche con il soggetto e non viceversa, con risultati a volte notevoli e a volte piuttosto deludenti.
Carpi, Cavazzano e Massimo De Vita, hanno affrontato fra gli anni 70 e 80, saltuariamente anche il ruolo di soggettista. Sui loro risultati ognuno di noi, in base ai suoi gusti, può esprimere il giudizio che crede meglio ma, anche se questo fosse di alto grado, non sarebbe sufficiente, nel poter giudicare quei decenni in una maniera compita.
Veniamo dunque a parlare di Scarpa. Max, afferma che fu fra il 1955 e il 1961 che, il Maestro veneziano partorì le sue storie più "
riuscite e memorabili". Su questo come dargli torto: è sostanzialmente così. Però non è vero che dopo si sia dedicato così prevalentemente solo al disegno per altri soggettisti: dal 1962 al 1970, ben 34 storie portano la sua firma e, se è pur vero che non si tratta di capolavori - ma alcune per me lo sono -, è altrettanto vero che si può dire che si tratta, in linea di massima, di storie mediamente buone/ottime.
Bottaro. Indiscutibilmente anche per lui, gli anni che vanno fino al 1961 sono d'oro ma,i suoi soggetti, seppur più rarefatti, sono di gran lunga mediamente buoni anche per il resto degli anni 60.
Martina. L'ultima sua storia, prima dell'interruzione, appare nel
n. 295 del 23 luglio 1961, Dopo di che c'è un buco che, secondo l'iducks, suffragato da fonti Disney, termina l'
1 marzo 1964. Se così fu, vuol dire che la sua assenza in quel decennio fu di 3 anni molto scarsi.
Quello che però è sicuramente certo è che Martina fu di nuovo abile e arruolato fin dalla
fine del 1966 e che, negli anni che vanno al 1970, sfornò storie mediamente molto belle e, a mio avviso, anche dei capolavori.
Cosa fa sì dunque che un periodo - nel nostro caso parliamo di decenni - sia migliore rispetto ad altri?
Avete davvero ragione.
Il Dominatore delle Nuvole diceva nel topic dei GC numero 9:
la storia media degli anni Sessanta mi diverte di più della storia media degli anni Novanta.
.
Condivido la constatazione di Cornelius sui personaggi secondari.
-ilFu
Prima Il Dominatore e poi Il Fu, hanno già sostanzialmente risposto: è sopratutto la quantità e validità di tantissime storie medie che fanno sì che gli anni 60 - dove però è giusto comprendere il magnifico 61 - siano il decennio più bello e intenso della storia di Topolino.
In realtà, questa lunga parentesi felice, iniziò già nel 1955 e, come già scritto, fra quell'anno e il 1961, toccò il suo apogeo ma,sarebbe ingiusto all'ennesima potenza, non giudicare anche gli anni seguenti un miracolo creativo.
E questo miracolo creativo si deve certamente alla presenza di alcuni grandissimi Maestri Disney ma, il tutto non sarebbe potuto accadere se, accanto a questi, non ci fossero stati tanti altri soggettisti che, seppur, dal mio punto di vista, non considerati ingiustamente Maestri Disney, hanno avuto uno spessore di altissimo profilo: i Barrosso, Catalano, Chendi, Cimino, Dalmasso, Missaglia, Osvaldo Pavese, Pier Carpi ...
Ma non solo, anche se so che, su questo, molti storceranno il naso.
Importante fu anche l'apporto che dagli Stati Uniti venne che, oltre a rifornire le storie disegnate da Paul Murry e, mi riferisco in particolar modo a quelle con soggetto di Carl Falberg, riempi il settimanale di storie brevi, perlopiù dello Disney Studio, che possiamo, fatta la dovuta tara, tranquillamente rimpiangere se le compariamo a molte storie italiane e non, brevi che poi le hanno sostituite a partire dalla fine degli anni 80.
Un ultimo tassello da aggiungere anche perché, non vorrei apparire come uno che vuole bistrattare i disegnatori. Oltre Scarpa, Carpi, negli anni 60 ci furono dei disegnatori tutti di altissimo livello e spessore - anche questi ingiustamente un po' bistrattati nei Maestri Disney - che contribuirono a far sì che, quei soggetti mediamente alti, fossero correlati da immagini che sono rimaste leggendarie.