36 ore e una rilassante giornata balneare dopo, mi permetto di lasciare le mie impressioni su questo europeo, per mia voglia di riordinare le idee e per quanti non si troveranno di meglio da leggere...
Parto dall'ultimissimo atto di questa spedizione azzurra in terra gallica, ossia il ritorno dei nostri giocatori sul suolo partrio dove, a quanto mi dicono, hanno ricevuto una calorosa accoglienza da parte di molte persone che han voluto manifestare vicinanza e riconoscenza ad un gruppo ha chiuso la competizione europea a testa alta.
Mi fossi trovato più vicino, probabilmente sarei andato anche io a ringraziarli per le belle emozioni che ci han fatto vivere.
Ma andiamo con ordine.
Questa nazionale, suo malgrado, ha iniziato la competizione portandosi addosso critiche pesanti quali
"una delle peggiori nazionali di sempre",
"squadra operai priva di talenti" e amenità analoghe sputate dalla bocca di quelli bravi, di quelli che di calcio ne capiscono e le cui sentenze inappellabili sono poi state "cassate" non dalla Corte relativa ma da un giudice di grado ancora superiore... il campo!
Già dalla partita d'esordio, infatti, i nostri rappresentanti hanno dimostrato come l'organizzazione, il lavoro e la determinazione possono avere la meglio sulla classe ed il talento: il Belgio esordiva con i favori dei pronostici, gruppo certamente ricco di talenti ma molto poco "squadra" nel senso calcistico del termine; ed ecco che gli altisonanti cognomi riportati sulle maglie rosso-nero-gialle dei belgi vengono sconfitti dagli "operai" italioti, con una prestazione davvero meritoria di applausi. La determinazione che batte una classe poco incline alla coralità, bei momenti!
Passata la sbornia, era subito tempo di confrontorsi con
Ibracadabra e compagni, e qui le cose cambiarono un po per una certa stanchezza negli azzurri, un po per la diversità della Svezia rispetto al Belgio, meno classe e più fisicità; solo verso la fine dell'incontro una magia del tanto criricato Eder fece pendere la bilancia in nostro favore, regalandoci al contempo una prematura qualificazione alla fase successiva. Tanta roba per una nazionale che tradizionalmente se la gioca sempre all'ultimo minuto dell'ultima partita, tra biscotti nordeuropei ed astrusi calcoli probabilistici sui risultati degli avversari. Che bello poter, una volta tanto, aggregarsi al gruppo dei "forti" e vivere con tranquillità l'ultimo incontro della fase a gironi. Tutto rose e fiori? Suvvia, siamo italiani, no? Ed ecco che, seppur in ritardo, piovvero critiche sul povero Eder, colpevole di aver - udite udite - fatto ciò che principalmente è demandato ad un attaccante, ossia (in termini terra terra) "buttarla dentro"! Se solo il nostro oriundo avesse potuto immaginare che molti "esperti" di calcio - in buona parte coincidenti con quelli che davano per spacciata la nostra squadra ancora prima di mettere piede in campo - lo avrebbero considerato personalmente responsabile dell'arduo cammino che nella fase ad eliminazione aspettava gli azzurri... ma si sà, col senno di poi siamo tutti dei geni, no?
Si arriva cosi all'ultima partita, poco più di una allenamento defatigante per chi ha la certezza della qualificazione come prima del girone. Di conseguenza, con buona pace di qualche turco che farebbe bene a tornare al suo kebab, ritengo che Conte abbia fatto benissimo a mandare in campo una squadra rimaneggiata, per preservare i titolari dal rischio di ammonizioni ed infortuni. Oltretutto era un'ottima occasione per chi sapeva di non avere il posto fisso. Tuttavia, se metti da un lato una squadra rimaneggiatissima con gente che non ha mai giocato assieme gare ufficiali e pure con la "pancia piena" della certa qualificazione, e dall'altro una che si gioca col coltello fra i denti le ultime chance residue... come potrà mai finire? Non metto assolutamente in discussione l'impegno di chi è sceso in campo, ma sarebbe servito ben altro per battere gli irlandesi.
Conclusa la fase a gironi, ecco formarsi un tabellone alquanto inusuale, con le migliori formazioni europee da un lato, ed una sorta di "resto del mondo" dall'altro: non saprei dire se ciò è stato dovuto solo ad alcune cosiddette "big" che non si sono qualificate prime come ci si sarebbe atteso, o per una scarsa attenzione agli accoppiamenti dei gironi, fatto sta che tabelloni più squilibrati di questo in competizioni ufficiali non ne ricordo, e la nostra nazionale si trova a dover affrontare la subito i detentori del titolo e, verosimilmente, i campioni del mondo in carica. Che culo, eh?
Con gli iberici eravamo, come al solito, i non favoriti, anche perchè da molti anni non li battevamo in competizioni ufficiali, e senza contare recenti dolorose esperienze proprio con gli spagnoli agli europei. Tuttavia sin dall'inizio è subito chiaro che non saremmo stati ancora noi a sacrificarci nuovamente sull'altare del calcio iberico, e che i nostri avversari avrebbero dovuto sudarselo il passaggio del turno; una partita equilibrata, con determinazione e cuore da un lato, e la solita organizzazione di gioco dall'altro. Organizzazione, è vero, ma anche incapacità di modificare il proprio gioco in funzione dell'avversario, ed è cosi che i
"campeones de todos" non riescono a far prevalere il loro palleggio, finendo perfino per subire le incursioni azzurre e perdere meritatamente la partita.
Ma il coefficiente di difficoltà era destinato ad aumentare, perchè ora ci sarebbero toccati i
panzer teteschi, campioni del mondo ed anche un po di presunzione nei nostri riguardi, anche se in buona parte dovuta ad un certo timore mal celato: se era vero che in amichevole ci avevano "asfaltato", era altrettanto vero che sapevano bene che questa sarebbe stata tutt'altra partita. E cosi è stato. Una gara molto equilibrata, fatta di momenti di prevalenza dell'una o dell'altra squadra, forse con un pizzico a favore dei nostri avversari, fino al momento del loro gol... a quel punto l'Italia ha certamente accusato il colpo, ma la bravura del nostro estremo difensori ci ha tenuto in partita ed una ingenuità di un loro difensore ci ha permesso di pareggiare i conti con un Bonucci freddo nel prendersi una enorme responsabilità dal dischetto del rigore. Dopo il pareggio la partita prosegue senza una vera dominatrice in campo, complice anche la stanchezza dei calciatori, si arriva ai supplementari ed infine ai rigori.
Eh già, i rigori...
Berlino 2006 è lontana nel tempo, ed il presente dimostra che la nostra nazionale continua ad essere alquanto allergica ai tiri dal dischetto, come da ampia e documentata tradizione calcistica che tutti conosciamo.
Immagino l'esultanza di alcuni nel sapere che il povero Eder non avrebbe partecipato...
Conte sceglie un rigorista un attimo prima della fine del secondo tempo supplementare, senza poter immaginare che "tiro" (è proprio il caso di dirlo") il giocatore prescelto aveva in serbo.
Non sto a rammentare ciò che è ancora negli occhi di tutti, per cui mi limito a dire che gli errori si pagano, ed a quei livelli sbagliarne 4 su 9 è imperdonabile. Certo, si devono fare i conti anche con un portiere avversario che non sta certo li solo per raccogliere la palla in fondo alla rete, ma c'è modo e modo di tirare un rigore, e gli errori, anzi gli
orrori cui abbiamo assistito fanno ancora male...
Al netto della scelta di Zaza quale rigorista, credo che Conte non abbia colpa specifiche, essendo riuscito a portare ad un passo dalle semifinali un gruppo di giocatori che non partiva certo con i favori dei pronostici, e di questo credo che tutta l'Italia debba essergliene grata. Purtroppo è stato tradito all'ultima curva, ma ciò non toglie il grandissimo lavoro fatto.
Ovviamente uscire ai rigori non è mai indolore - a maggior ragione tenuto conto di come alcuni sono stati tirati - ma restano i dati oggettivi di una squadra che si è qualificata come prima del girone già alla seconda partita, che ha eliminato i campioni in carica e costretto i campioni del mondo a tirare rigori ad oltranza, niente male per dei ragazzi che hanno dovuto sopportare critiche e giudizi ingenerosi prima dell'inizio della competizione.
Per questo chiudo come ho iniziato il post, ricordando il giusto e caloroso bentornato che è stato riservato agli azzurri, siamo tutti grati per le belle emozioni che ci hanno regalato e magari d'ora in poi qualche seduta d'allenamento in più sui rigori magari le faranno, ma il futuro cambia volto e staremo a vedere come il commessario tecnico subentrante raccoglierà l'eredità del lavoro di Conte.
Ooh, alla buon'ora!
Finalmente potro' vedere se ci sono nuove barzellette dell'Avvocato senza questo topic importuno che monopolizza l'"entrata" della sezione nella pagina principale. A casa, a casa!
Ops...