Logo PaperseraPapersera.net

×
Pagina iniziale
Edicola
Showcase
Calendario
Topolino settimanale
Hot topics
Post non letti
Post nuovi dall'ultima visita
Risposte a topic cui hai partecipato

La netta prevalenza della sinistra nell'orientamento politico degli appassionati

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

*

Max
Cugino di Alf
PolliceSu   (2)

  • ****
  • Post: 1340
  • Appassionato Disney
    • Offline
    • Mostra profilo
PolliceSu   (2)
    Salve a tutti. Provo ad iniziare un topic che avevo in mente da tempo, potenzialmente scivoloso ma che potrebbe portare a riflessioni interessanti. Ormai da tempo ho notato, fra i contatti relativi al mondo del fumetto Disney e non solo, che prevale in modo schiacciante l'orientamento politico a sinistra fra gli appassionati e (sembra) anche fra gli autori attuali. Lungi dal giudicare positivamente o negativamente questo particolare che considero significativo, vorrei chiedere quali possono essere secondo voi le cause di questa correlazione, presupposto che normalmente, salvo alcune eccezioni, nelle storie Disney non mi sembra che prevalgano messaggi relativi a questa o a quella parte, così come credo che lo stesso Disney, fin  dall'inizio, abbia voluto evitarli, come pure quelli ad altri ambiti divisivi. Ogni riflessione sull'argomento sarà ben accetta: io personalmente non sono riuscito a trovare una spiegazione precisa.
    « Ultima modifica: Domenica 28 Lug 2019, 19:53:01 da Max »

      in effetti è una cosa che ho notato anch'io e vale anche per gli appassionatati dei fumetti marvel. non so perchè pur essendo io della categoria

      *

      Rockerduck87
      Ombronauta
      PolliceSu   (5)

      • ****
      • Post: 930
      • Just another brick in the wall
        • Offline
        • Mostra profilo
      PolliceSu   (5)
        È l'intellettualismo in generale ad essere tendenzialmente di sinistra. È così la stampa, l'università, il cinema, la letteratura... Devo dire, da conservatore moderato, che nel fumetto Disney non ho mai riscontrato nemmeno io la traduzione del pensiero autorale in quello insito nelle storie. Ne va dato atto.
        Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
        (G. Testori)

          Non saprei dare una risposta al quesito, probabilmente andrò offtopic, tuttavia vorrei focalizzarmi sull'aspetto del linguaggio. Ho notato un progressivo imbarbarimento nella comunicazione politica a livello generale: piuttosto che proporre iniziative e proposte costruttive si tende sempre di più ad attaccare l'avversario, usare un linguaggio aggressivo, fomentare odio e strumentalizzare qualsiasi cosa. Vorrei aggiungere il commento di Gagnor in proposito https://www.ilpost.it/robertogagnor/2019/07/23/una-risposta-ai-tweet-di-salvini/ . Come ho scritto l'altro giorno, il suo post è stato strumentalizzato da entrambe le parti: egli diceva che in Topolino si possono trovare cultura, fantasia, tolleranza, coerenza, apertura verso gli altri. Non sono forse questi valori universali, sia di destra che di sinistra? Il linguaggio che ho trovato su Topolino è sicuramente migliore di quello che trovo nella politica attuale, in tutti gli schieramenti.

            Prima di tutto bisognerebbe definire che cos'è la sinistra e, soprattutto, che cos'è la sinistra oggi, se si identifica con questo o quel partito. Necessariamente l'elettore di potere al popolo avrà un'idea di sinistra completamente diversa rispetto a un democratico. Se con sinistra intendiamo un misto generico di ambientalismo, giustizia sociale, internazionalismo e pari opportunità, allora non sono convinto di questa tua idea, perché lo zoccolo duro degli appassionati nerd è oggi identificabile (almeno in parte) con l'alt right: per andare oltre la semplice percezione personale bisognerebbe ricorrere a qualche statistica mirata, anche se forse in Italia non ne abbiamo ancora a disposizione.

            PS Poiché tutto è politica, in realtà non sono poche le opere Disney schierate politicamente. La Saga è un esempio di opera pensata per i conservatori: la storia di un uomo che col duro lavoro riesce a elevarsi fino a diventare l'uomo più ricco del mondo è una evidente favola produttivista. Il PDP di Rosa è un chiaro esempio di "buon padrone" che dubito possa essere accostato all'ideologia politica di sinistra.
            « Ultima modifica: Lunedì 29 Lug 2019, 09:16:23 da Manuel Crispo »
            “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

              Se vi può interessare io sono iscritto a Fratelli d'Italia ma leggo fumetti Disney da quando avevo 5 anni. Ho notato anche io che la gran parte degli autori è dichiaratamente di sinistra e, sinceramente, la cosa non mi ha mai turbato più di tanto. Quanto agli appassionati, non mi è mai sembrato di notare questa prevalenza, ma devo dire che non sono un grande frequentatore di fiere e saloni e le mie conoscenze non sono così estese, quindi non saprei dire.

                Grazie per gli interventi. Io, perlopiù, ho notato proprio sui social tale prevalenza schiacciante fra autori ed appassionati e, appunto, mi piacerebbe capire se può esserci una spiegazione ben precisa. Qualcuno sostiene che anche nei film disneyani dominino valori di sinistra, ma ho molto dubbi in merito. Per quanto riguarda i fumetti, come accennavo, mi sembra che non vengano veicolati messaggi di parte, tali da rendere i personaggi o lo stesso mondo Disney schierato, salvo alcune eccezioni. Fra i riferimenti che ho trovato, i più eclatanti mi sono sembrati proprio quelli critici verso il comunismo, come in "Ciao Minnotchka!", una delle storie più emblematiche al riguardo e non a caso esclusa dalle ristampe per il grande pubblico, ma anche nelle storie di Barks in cui compare il personaggio brutopiano. Anche Casty, comunque, ha criticato più volte seppur in modo più morbido i regimi similsovietici, come nella Marea dei Secoli, altra storia che molti considerano ormai esclusa da ogni ristampa, ed in cui viene esplicitamente criticato il "mondo come unica nazione".
                « Ultima modifica: Lunedì 29 Lug 2019, 14:08:38 da Max »

                  Ripeto: che cosa sono gli ideali di sinistra? Al giorno d'oggi c'è discreta confusione in merito. Da parte mia posso solo dire che gli esempi che hai citato, di aperta opposizione ai regimi comunisti, fanno il paio con la grande propaganda in senso antifascista e antinazista dei tempi della Seconda Guerra Mondiale: in questo senso Topolino in tutte le sue incarnazioni editoriali ha mantenuto un odio per tutti i regimi totalitari che è una cosa che si potrebbe considerare "di sinistra".
                  “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

                    egli diceva che in Topolino si possono trovare cultura, fantasia, tolleranza, coerenza, apertura verso gli altri. Non sono forse questi valori universali, sia di destra che di sinistra?

                    Guarda Donald112, oggidì c'è molta confusione su molti argomenti di natura politica. Esistono tanti tipi di destra quanti ne esistono di sinistra. Ma difficilmente penso che si possano considerare tolleranza e apertura verso gli altri cose che si sposano bene con le politiche di destra: conservatorismo, nazionalismo e reazionarismo collidono completamente con l'apertura e la tolleranza.
                    “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

                      Topic molto interessante, anche io avevo notato questa prevalenza (in particolare nel gruppo Facebook dei Ventenni) e mi ero chiesto se ci fosse una correlazione. Di fatto neanche a me, come a Max, sembra che nei fumetti vengano veicolati messaggi di parte, se non le critiche verso certi stati totalitari come l'Unione Sovietica della Guerra Fredda (come nelle storie di Barks sopracitate) e la Germania Nazista (per esempio nelle strisce di Topolino nella II Guerra Mondiale) della Seconda Guerra Mondiale (stati che però rappresentano estremismi di entrambe le correnti politiche e che, come ci ha insegnato la storia, sono stati causa di atrocità indicibili).

                      I messaggi veicolati da Topolino, come ad esempio la tolleranza, la libertà individuale, lo sprono alla cultura e al pensiero e la creatività, non appartengono (e non dovrebbero appartenere in modo esclusivo) a un pensiero politico quanto piuttosto a una concezione che dovrebbe essere propria di qualsiasi essere umano dotato di sensibilità morale.

                      Per quanto riguarda l'osservazione che ha fatto Manuel Crispo sulla $aga di Don Rosa, personalmente non ci ho visto nelle intenzioni un messaggio necessariamente conservatore, quanto piuttosto l'intenzione di creare un personaggio che si è ritrovato a doversela cavare da solo e per questo è diventato freddo, cinico e anaffettivo (così da raccontare come Paperone è diventato il personaggio che abbiamo incontrato per la prima volta ne Il Natale su Monte Orso). Tuttavia l'osservazione che fa Manuel è piuttosto sensata (per cui non mi sento affatto di dire che ha torto), per cui sarebbe interessante sentire il punto di vista di Rosa in proposito. Non concordo con l'idea che "tutto è politica", dato che questa dovrebbe riguardare solo l'ordinamento di uno stato e tutt'al più la vita pubblica dei cittadini ma non il resto.

                      Non saprei dare una risposta al quesito, probabilmente andrò offtopic, tuttavia vorrei focalizzarmi sull'aspetto del linguaggio. Ho notato un progressivo imbarbarimento nella comunicazione politica a livello generale: piuttosto che proporre iniziative e proposte costruttive si tende sempre di più ad attaccare l'avversario, usare un linguaggio aggressivo, fomentare odio e strumentalizzare qualsiasi cosa. Vorrei aggiungere il commento di Gagnor in proposito https://www.ilpost.it/robertogagnor/2019/07/23/una-risposta-ai-tweet-di-salvini/ . Come ho scritto l'altro giorno, il suo post è stato strumentalizzato da entrambe le parti: egli diceva che in Topolino si possono trovare cultura, fantasia, tolleranza, coerenza, apertura verso gli altri. Non sono forse questi valori universali, sia di destra che di sinistra? Il linguaggio che ho trovato su Topolino è sicuramente migliore di quello che trovo nella politica attuale, in tutti gli schieramenti.


                      Sfortunatamente questa cosa l'ho notata anche io, purtroppo la politica sembra non essere la volontà di creare uno stato nelle quali le cose funzionino quanto piuttosto una gara a chi è più forte e più bravo. Del resto la maggior parte dei programmi politici di oggi si basa su fallacie logiche come il benaltrismo, argumenta ad hominem, argumenta ab auctoritate e altre strategie retoriche atte a confondere la mente degli elettori (che purtroppo si dimostrano sempre meno dotati di intelletto) e a ottenere i loro voti.

                        Anche Casty, comunque, ha criticato più volte seppur in modo più morbido i regimi similsovietici, come nella Marea dei Secoli, altra storia che molti considerano ormai esclusa da ogni ristampa, ed in cui viene esplicitamente criticato il "mondo come unica nazione".
                        Nella Marea dei secoli io ci vedo più una forte critica a livello generale sui regimi totalitari che possono essere sia di destra sia di sinistra. Peraltro credo che oggigiorno servirebbero più storie di questo tipo, cioè che ci insegnino il valore della democrazia e la necessità di contrastare ogni forma di dittatura.
                        « Ultima modifica: Lunedì 29 Lug 2019, 21:37:16 da Donald112 »

                          Onestamente trovo il separare le idee politiche in destra e sinistra sia un trucco da divide et impera. Ognuno di noi può abbracciare un po' dell'uno e dell'altro. Non è bianco oppure nero. Le idee politiche (e non solo) sono di tanti colori!

                          *

                          Rockerduck87
                          Ombronauta
                          PolliceSu   (1)

                          • ****
                          • Post: 930
                          • Just another brick in the wall
                            • Offline
                            • Mostra profilo
                          PolliceSu   (1)
                            Onestamente trovo il separare le idee politiche in destra e sinistra sia un trucco da divide et impera. Ognuno di noi può abbracciare un po' dell'uno e dell'altro. Non è bianco oppure nero. Le idee politiche (e non solo) sono di tanti colori!

                            Infatti, è riduttivo pensare di classificare le opinioni in due semplici macrocategorie... Una persona si colloca da una o dall'altra parte a seconda dell'intensità di interesse su un determinato argomento, pensare di poter sposare un programma intero è semplicemente decidere di non pensare. Mai capito quelli che votano in un certo modo perché "non posso tradire il partito".
                            Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
                            (G. Testori)

                              egli diceva che in Topolino si possono trovare cultura, fantasia, tolleranza, coerenza, apertura verso gli altri. Non sono forse questi valori universali, sia di destra che di sinistra?

                              Guarda Donald112, oggidì c'è molta confusione su molti argomenti di natura politica. Esistono tanti tipi di destra quanti ne esistono di sinistra. Ma difficilmente penso che si possano considerare tolleranza e apertura verso gli altri cose che si sposano bene con le politiche di destra: conservatorismo, nazionalismo e reazionarismo collidono completamente con l'apertura e la tolleranza.
                              Concordo sul fatto che chi è di destra è un po' più rigido in tali aspetti però i contrari  di tolleranza sono odio e razzismo, elementi che non dovrebbero esistere in partiti democratici. Purtroppo oggi nella popolazione c'è un profondo malcontento che sfocia spesso in rabbia, odio e attacchi sul web, dove tutto viene amplificato. Non credo neanche sia una questione d'ideologia perché, come hanno detto anche altri, ritengo che oggigiorno si voti più per interesse che per una determinata appartenenza ad un credo politico.
                              Vorrei fare un esempio con Topolino. Negli anni passati vi sono state molte campagne contro il razzismo e ricordo anche copertine dedicate (per esempio quella con Paperino Paperotto e un papero nero). Ricordo anche tantissime storie dedicate all'ambiente e contro l'inquinamento (tipo quelle del World Earth Day). Credo proprio che nessuno in questo forum definirebbe queste iniziative di sinistra, così come non l'avrebbe pensato nessuno in passato. Io temo che se oggi venissero proposte nuovamente qualche polemica potrebbe scoppiare (del tipo "Topolino dedica il numero all'ambiente: è diventato il paladino della sinistra come Greta Thunberg"). Probabilmente sarebbero in pochi a pensarlo ma ormai oggigiorno Internet fa da cassa da risonanza e tutto verrebbe amplificato.

                                Premettendo che io ho degli ideali di sinistra, anche io ho notato che gli autori (ma anche attori, scrittori, doppiatori e presentatori) sono per la maggior parte tendenti a sinistra, per gli appassioanti invece è un misto abbastanza equo.
                                Rispettandi gli ideali di tutti, secondo me questa cosa è per il fatto che molti leader, partiti e elettori di destra più volte hanno dichiarato che per loro sono più importanti i fatti e l'impegno fisico (qualità certamente importanti) della documentazione, del linguaggio forbito, della cultura di un certo tipo... (basti vedere il termine 'professorone' , molto utilizzato dagli elettori di alcuni partiti di destra per criticare elettori di sinistra che portano come 'prove' o spiegazioni documenti  o simili, invece che, come dicono loro, fatti).
                                Per essere sceneggiatore, presentatore, scrittore, attore o doppiatore devi avere una formazione più basata sul linguaggio, lo studio e la cultura, quindi a mio parere è per questo

                                *

                                erg
                                Papero del Mistero
                                PolliceSu   (1)

                                • **
                                • Post: 199
                                • Novellino Apprendista Spazzacamino
                                  • Offline
                                  • Mostra profilo
                                PolliceSu   (1)
                                  Premettendo che io ho degli ideali di sinistra, anche io ho notato che gli autori (ma anche attori, scrittori, doppiatori e presentatori) sono per la maggior parte tendenti a sinistra, per gli appassioanti invece è un misto abbastanza equo.
                                  Rispettandi gli ideali di tutti, secondo me questa cosa è per il fatto che molti leader, partiti e elettori di destra più volte hanno dichiarato che per loro sono più importanti i fatti e l'impegno fisico (qualità certamente importanti) della documentazione, del linguaggio forbito, della cultura di un certo tipo... (basti vedere il termine 'professorone' , molto utilizzato dagli elettori di alcuni partiti di destra per criticare elettori di sinistra che portano come 'prove' o spiegazioni documenti  o simili, invece che, come dicono loro, fatti).
                                  Per essere sceneggiatore, presentatore, scrittore, attore o doppiatore devi avere una formazione più basata sul linguaggio, lo studio e la cultura, quindi a mio parere è per questo

                                  Attenti a non identificare lo stato (miserabile) della destra italiana, ancora condizionata dalla lunga esperienza fascista, con la cultura di destra a livello internazionale. Esistono intellettuali conservatori come Roger Scruton che in quanto a raffinatezza ed idealismo hanno ben poco da invidiare ai loro colleghi dell'altro lato.

                                  Per quanto riguarda il posizionamento di Topolino, forse è sbagliato considerarlo di sinistra in senso stretto (per quanto anche la sinistra abbia varie stratificazioni al suo interno, dal marxismo-leninismo al socialismo liberale dei Rosselli), però è indubbio che sia divenuto più di sinistra rispetto ai suoi esordi. Il Mickey di Gottfredson era indubbiamente un patriota americano. Quando scoppia la guerra decide di arruolarsi come volontario perché sente che il suo paese ha bisogno di lui ed è di certo difficile non vedere in storie come "Topolino e la Spia Poeta" e "Topolino e il tesoro di Mook" un sostegno implicito alla chiamata alle armi di determinati politici del periodo sul rischio di un'infiltrazione comunista nel paese.

                                  Immaginatevi se oggi venisse scritta una storia in cui il personaggio viene arruolato nei servizi segreti per trasferirsi in un paese immaginario del Medio-Oriente e sventare un attentato terroristico organizzato da strani individui barbuti. Quante possibilità ci sono che una specifica critica si scateni contro una supposta propaganda guerrafondaia?

                                  Un altro elemento significativo. In "Il Sosia di Re Sorcio " il protagonista si trova a dover gestire un reame in bancarotta a causa delle spese folli del sovrano. Quale soluzione adotta? Esonera il popolo dal pagare le tasse e dimezza il budget del governo. In bignami, questa è esattamente la visione della società che avevano i Padri Fondatori , laddove per i liberal moderni dovrebbe essere invece lo Stato centrale a farsi carico dei bisogni essenziali dei cittadini.

                                  Per questo ed altri dettagli, il Topolino degli anni '30 può essere considerato con pochi dubbi un simbolo dell'"American Way of Life", perché era la società stessa a sentire di vivere in una libera e superiore, senza scadere nel'inclusività razziale. Non a caso molti degli artisti che in quel periodo regalarono speranza alle famiglie rovinate dalla Grande Depressione erano immigrati di prima o seconda generazione. Due nomi su tutti: Frank Capra e Walt Disney.

                                  Oggi quel senso di appartenenza, in America come in Europa, si è abbastanza eroso sotto i colpi del relativismo e lo spostamento a sinistra della classe degli intellettuali-autori può essere considerato causa e sintomo di tale condizione.

                                  Nel caso dei fumetti Disney, il progressivo dislocamento editoriale dagli USA all'Italia, ricca di bigottismo e povera di orgoglio patriottico, ha contribuito ad esacerbare questo mutamento



                                  « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2019, 01:06:25 da erg »

                                  *

                                  Giona
                                  Visir di Papatoa
                                  PolliceSu   (4)

                                  • *****
                                  • Post: 2608
                                  • FORTVNA FAVET FORTIBVS
                                    • Offline
                                    • Mostra profilo
                                  PolliceSu   (4)
                                    Senza entrare nel merito della questione se Topolino sia o sia stato più di "destra" o di "sinistra", ritengo che "la netta prevalenza della sinistra nell'orientamento politico degli appassionati" sia più che altro un fatto di percezione. La mia esperienza mi dice che, in media, chi è di sinistra tende a manifestare di più le proprie opinioni politiche, chi è di destra tende a tenerle per sé.
                                    Questo, probabilmente, è in buona parte dovuto alla storia politica italiana dal Secondo Dopoguerra in poi, con la Democrazia Cristiana che rimase ininterrottamente al governo dal 1945 al 1994, il PCI che, sebbene escluso, aveva ottenuto i consensi di molte personalità della cultura e dello spettacolo (di cui una parte, almeno nei primi tempi, cercavano di far dimenticare i propri trascorsi fascisti), i nostalgici del regime fascista emarginati dalla scena politica, il PSI per lungo tempo appiattito sulle posizioni comuniste e i partiti laici quasi irrilevanti (tranne che per i combattivi radicali). In questo contesto, esprimere critiche ai governanti (cosa che in Italia è quasi uno sport nazionale) prendeva prevalentemente una connotazione "di sinistra". Se uno non aveva motivo per esprimere critiche, ma nemmeno per esprimere un appoggio entusiasta e militante, stava zitto.
                                    Tra l'altro, la maggioranza dell'elettorato di opinioni più conservatrici votava, in funzione anticomunista, per un partito di centro come la DC, che per il suo retaggio antifascista non poteva allearsi con l'MSI ma al contrario è stata spesso alleata col PSI, propugnando iniziative politiche ed economiche di centrosinistra.
                                    La fine della cosiddetta Prima Repubblica ha sì scombinato gli schieramenti politici, ma non mi sembra che ci sia stato uno sconvolgimento antropologico nei cittadini, anche perché il centrodestra non ha saputo proporre una propria politica culturale, rimasta in gran parte appannaggio della sinistra (che si è vista anzi rafforzata da una buona parte del centro d'ispirazione cattolica e laica) ed è stato dominato a lungo dalla figura, quantomeno controversa, di Berlusconi.
                                    Quindi tutto questo, a mio modesto parere, può dare l'impressione che le personalità di sinistra siano in numero maggiore della realtà, perché si fanno sentire di più. 
                                    « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2019, 16:51:06 da Giona »
                                    "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

                                    *

                                    OkQuack
                                    Visir di Papatoa
                                    PolliceSu

                                    • *****
                                    • Post: 2393
                                    • La vera forza è nella tua mente!Cercala.
                                      • Offline
                                      • Mostra profilo
                                    PolliceSu
                                      A mio avviso i dati sulla predomianza a cui si accennava all'inizio sono meramente aleatori.
                                      Parto dall'idea che bisognerebbe capire chi realmente pensa ciò che dice di pensare...

                                      *

                                      doppio segreto
                                      Gran Mogol
                                      PolliceSu   (1)

                                      • ***
                                      • Post: 673
                                      • Topolino primo amore che non si scorda mai
                                        • Offline
                                        • Mostra profilo
                                      PolliceSu   (1)
                                        Penso che il "filo rosso" che unisce, in linea di massima, il fumetto dismeyano, sia la condanna di ogni tipo di, sopraffazione, intolleranza e tirannia.


                                        Per condannare le dittature, le tirannie, non è necessario, essere di Sinistra, di Centro o di Destra: è semplicemente necessario pensare e credere che la cosa più importante da salvaguardare, in ogni tempo ed in ogni luogo, è sempre e comunque: la Democrazia.


                                        Chiunque si riconosca in questo Principio, partendo dalle proprie convinzioni politiche e culturali, si può riconosce in un fumetto come quello di "Topolino".


                                        Ora, svincolerò da alcune affermazioni qui lette che mi troverebbero in netta polemica, per concentrami su questo argomento più strettamente topoliniano:
                                          Per quanto riguarda il posizionamento di Topolino, forse è sbagliato considerarlo di sinistra in senso stretto (per quanto anche la sinistra abbia varie stratificazioni al suo interno, dal marxismo-leninismo al socialismo liberale dei Rosselli), però è indubbio che sia divenuto più di sinistra rispetto ai suoi esordi. Il Mickey di Gottfredson era indubbiamente un patriota americano. Quando scoppia la guerra decide di arruolarsi come volontario perché sente che il suo paese ha bisogno di lui ed è di certo difficile non vedere in storie come "Topolino e la Spia Poeta" e "Topolino e il tesoro di Mook" un sostegno implicito alla chiamata alle armi di determinati politici del periodo sul rischio di un'infiltrazione comunista nel paese. Immaginatevi se oggi venisse scritta una storia in cui il personaggio viene arruolato nei servizi segreti per trasferirsi in un paese immaginario del Medio-Oriente e sventare un attentato terroristico organizzato da strani individui barbuti. Quante possibilità ci sono che una specifica critica si scateni contro una supposta propaganda guerrafondaia? Un altro elemento significativo. In "Il Sosia di Re Sorcio " il protagonista si trova a dover gestire un reame in bancarotta a causa delle spese folli del sovrano. Quale soluzione adotta? Esonera il popolo dal pagare le tasse e dimezza il budget del governo. In bignami, questa è esattamente la visione della società che avevano i Padri Fondatori , laddove per i liberal moderni dovrebbe essere invece lo Stato centrale a farsi carico dei bisogni essenziali dei cittadini. Per questo ed altri dettagli, il Topolino degli anni '30 può essere considerato con pochi dubbi un simbolo dell'"American Way of Life", perché era la società stessa a sentire di vivere in una libera e superiore, senza scadere nel'inclusività razziale. Non a caso molti degli artisti che in quel periodo regalarono speranza alle famiglie rovinate dalla Grande Depressione erano immigrati di prima o seconda generazione. Due nomi su tutti: Frank Capra e Walt Disney. Oggi quel senso di appartenenza, in America come in Europa, si è abbastanza eroso sotto i colpi del relativismo e lo spostamento a sinistra della classe degli intellettuali-autori può essere considerato causa e sintomo di tale condizione. Nel caso dei fumetti Disney, il progressivo dislocamento editoriale dagli USA all'Italia, ricca di bigottismo e povera di orgoglio patriottico, ha contribuito ad esacerbare questo mutamento

                                        Premesso che l'orgoglio patriotico negli Stati Uniti d'America è una costante che travalica le varie epoche e i due schieramenti politici, assolutamente dominanti, è ovvio che un personaggio come Topolino, non poteva, prescindere da questo atteggiamento. Io penso che gli anni 30 - poi 40 e  50 - e la storia Topolino sosia di re Sorcio, in particolare, vadano lette in ben altra maniera: di Sinistra o di Destra, ognuno di voi, lo giudichi da sé.


                                        Il primo Topolino - quello che va fino al 1932 - è un vero e proprio poveraccio. Un proletario nel vero senso della parola che, in piena "grande depressione", lui, sostanzialmente orfano nonostante sia ancora un ragazzo - e prima ancora che qualcuno cominci ad inventarsi, più o meno improbabili zii o zie - è un ribelle, spesso anche irriverente, a tutti gli effetti.
                                        Dopo l'elezione di Franklin Delano Roosevelt, Topolino incarna il New Deal, l'eroe che crede nel "grande sogno americano" di una ripresa economica e morale per far tornare gli Stati Uniti grandi, come non mai.
                                        La minaccia nazista, nel frattempo, si affaccia dall'Europa e, in questo quadro si inseriscono varie storie che dal 1936 al 1943, ad esso si riferiscono: il Topolino che si arruola nella seconda guerra mondiale, rappresenta ancora una volta , lo stereotipo del "bravo cittadino americano", pronto a combattere per la "giusta causa".


                                        In questo ultimo quadro, anti nazista si inserisce anche una storia come Topolino sosia di re Sorcio".


                                        In un piccolo staterello, situabile fra le Alpi e i Balcani - lo si intuisce dalla flessione linguistica che la storia dà ai suoi abitanti -, chiuso al resto del mondo nelle sue frontiere e nella sua cultura medievale, un re tiranno, fregandosene altamente  del benessere dei suoi sudditi, per mantenere un tenore di vita assolutamente, dispendioso e viziato, affama il suo popolo con tasse assolutamente inique.
                                        Il nostro Topolino - assieme a Minnie e Pippo - per merito di un'avventura precedente, hanno ricevuto in premio, un milione di dollari che dividono i tre parti uguali.
                                        Ovviamente non saranno questi i soldi che salveranno il regno di Tartufaia - così viene chiamato perché ricco di tartufi - dalla bancarotta ma, questa piccola disgressione, mi serve per mettere in risalto, cosa Topolino ne fa - oltre a migliorare alcune cose sue personali - di gran parte di quel denaro: lo dona. Lo dona perché lui, di tutto quel ben di Dio, non sa che farsene. Lo dona ai poveri, ai cani per renderli liberi e, grida con gran felicità: "Evviva! voglio che tutti stiano bene come me".


                                        Pensiero di Destra o di Sinistra?


                                        Ma ritorniamo a Tartufaia, dove Topolino viene portato perché è uguale come una goccia d'acqua al re di quello staterello, con la speranza  che, sostituendolo, salvi il paese dalla bancarotta.
                                        Il duca Serpieri - cugino assolutamente farabutto del re e pretendente al trono - cerca di organizzare un colpo di stato e, come spesso accade ai seminatori d'odio, aizza il popolo, con una bufala virale: il re vuole ancora aumentare le tasse.
                                        Il popolo si solleva e va sotto alla finestra di Re Sorcio - ma ora c'è Topolino in quelle stanze - chiedendogli di abdicare a favore del Duca Serpieri che, saprà risolvere tutti i problemi della povera gente.
                                        Gli uomini di governo ordinano di fare fuoco sulla folla per disperderla e Topolino, in un gesto disperato, riesce a fermare questa atrocità, assolutamente tipica di tutte le dittature, quando sono messe con le spalle al muro.


                                        E così si rivolge al "suo" popolo:


                                        "Non serve a nulla star qui fuori a minacciare! State perdendo tempo ... E' meglio che torniate a casa. Ma prima che ve ne andiate, voglio dirvi una cosa: smettete di gridare e ascoltate! Da domani tutte le tasse di ogni tipo ... e nell'intero paese saranno ridotte alla metà.

                                        Topolino, dunque, non elimina le tasse - ogni Stato ha bisogno delle tasse per trasformarle in servizi e bene per tutti - ma le dimezza perché uno Stato che ha tasse esose e che le dilapida in malo modo, crea debito, disperazione e povertà. Il dimezzamento delle tasse ha come fine invece dare respiro al ceti più poveri, creare ricchezza e uguaglianza sociale.


                                        Ma subito dopo, aver annunciato tutto ciò, Topolino si pone immediatamente il problema di come mantenere la promessa e, la soluzione, è un dimezzamento di tutte le spese, a cominciare da quelle dovute a mantenere tutte le cariche politiche e governative per finire alle spese militari con il dimezzamento dell'esercito. I soldati congedati potranno aiutare poi i contadini, diventando a loro volta tali, e raccogliendo i tartufi che sono la vera e unica ricchezza di quello Stato.


                                        Di Destra, di Sinistra, di Centro, tutto questo?


                                        Io, la mia idea ce l'ho, voi giudicate come credete meglio.
                                        « Ultima modifica: Giovedì 1 Ago 2019, 19:21:19 da doppio segreto »
                                        Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                        *

                                        erg
                                        Papero del Mistero
                                        PolliceSu

                                        • **
                                        • Post: 199
                                        • Novellino Apprendista Spazzacamino
                                          • Offline
                                          • Mostra profilo
                                        PolliceSu

                                          Citazione
                                          Premesso che l'orgoglio patriotico negli Stati Uniti d'America è una costante che travalica le varie epoche e i due schieramenti politici, assolutamente dominanti, è ovvio che un personaggio come Topolino, non poteva, prescindere da questo atteggiamento, io penso che gli anni 30 - poi 40 e  50 - e la storia Topolino sosia di re Sorcio, in particolare, vadano lette in ben altra maniera: di Sinistra o di Destra, ognuno voi lo decida lui.

                                          Nì. Nell'epoca contemporanea i Dem americani si sono avvicinati molto più a posizioni internazionaliste. Obama in un suo discorso aveva espressamente delegittimato il concetto di eccezionalismo americano, che era stato per anni un vessillo di entrambi gli schieramenti politici.


                                          Citazione
                                          Il primo Topolino - quello che va fino al 1932 - è un vero e proprio poveraccio, Un proletario nel vero senso della parola che, in piena "grande depressione", lui, sostanzialmente orfano nonostante sia ancora un ragazzo - e prima ancora che qualcuno cominci ad inventarsi, più o meno improbabili zii o zie - è un ribelle, spesso anche irriverente, a tutti gli effetti.

                                          Ricorderò male, ma nelle sue primissime apparizioni Topolino ci viene mostrato vivere in campagna, in un periodo in cui gli USA erano ancora in buona parte un paese rurale. Ma anche ce lo avessero mostrato spaccarsi la schiena in fabbrica 24h, buona parte dei suoi avversari in quel periodo risultano essere criminali di strada o comuni opportunisti (Giuseppe Tubi ha lasciato un segno in molti lettori proprio perché lui non voleva essere un rapinatore, ma le circostanze non gli avevano dato un'alternativa) piuttosto che potenti magnati sfruttatori dei loro dipendenti. Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.

                                          Non trovo il messaggio, ma alcuni mesi fa vennero postate delle vignette che dimostravano come nella traduzione inglese di "Paperino e i gamberi in salmì" fosse stata operata una leggere riscrittura per far apparire Paperone molto più lungimirante rispetto al soggetto di Scarpa.

                                          Per evidenziare come oltre al patriottismo l'americano medio tende(va?) ad avere una visione della società assai meno classista.


                                          Citazione
                                          Ovviamente non saranno questi i soldi che salveranno il regno di Tartufaia - così viene chiamato perché ricco di tartufi - dalla bancarotta ma, questa piccola disgressione, mi serve per mettere in risalto, cosa Topolino ne fa - oltre a migliorare alcune cose sue personali - di gran parte di quel denaro: lo dona. Lo dona perché lui, di tutto quel ben di Dio, non sa che farsene. Lo dona ai poveri, ai cani per renderli liberi e, grida con gran felicità: "Evviva! voglio che tutti stiano bene come me".

                                          Osservazione interessante. Quando fa quel gesto, però, è un comune cittadino e nessuna istituzione libera vorrebbe e dovrebbe impedire ad un individuo di utilizzare i suoi soldi come meglio crede. La beneficienza non è insolita neppure tra i milionari.


                                          Citazione
                                          "Non serve a nulla star qui fuori a minacciare! State perdendo tempo ... E' meglio che torniate a casa. Ma prima che ve ne andiate, voglio dirvi una cosa: smettete di gridare e ascoltate! Da domani tutte le tasse di ogni tipo ... e nell'intero paese saranno ridotte alla metà.

                                          Topolino, dunque, non elimina le tasse - ogni Stato ha bisogno delle tasse per trasformarle in servizi e bene per tutti - ma le dimezza perché uno Stato che ha tasse esose e che le dilapida in malo modo, crea debito, disperazione e povertà. Il dimezzamento delle tasse ha come fine invece dare respiro al ceti più poveri, creare ricchezza e uguaglianza sociale.

                                          La seconda parte è una tua legittima interpretazione, ma rileggendo la storia non mi sembra sia quello che dichiara. Dimezza le tasse, ricordavo male, ma anche così rispecchia l'idea fiscale dei repubblicani. Che sia un'iniziativa che favorisca l'uguaglianza sociale non corrisponde a verità, permettimi. Basterebbe dare un'occhiata ai recenti dibattiti tra i candidati democratici. Quelli che puntano più sul tema della diseguaglianza, sono tra i più convinti sostenitori dell'aumento della tassazione alle classi benestanti. Anche Roosevelt, che era un democratico, agì in questa maniera per risolvere la crisi, finendo per incrementare a dismisura le spese governative, poiché se c'è bisogno di uno Stato centrale per provvedere ai bisogni di un'intera popolazione quello Stato necessita di un personale numeroso per poter essere aggiornato sui loro problemi ed agire di conseguenza.

                                          Quindi, volendo, potremmo dire che Topolino sia stato decisamente tradizionalista anche per i suoi tempi. Se avesse basato le sue mosse sul nuovo corso, avrebbe dovuto abbassare le tasse solo alle classi meno abbienti ed aumentarle all'aristocrazia, provocando così uno smacco ulteriore al Duca.

                                          « Ultima modifica: Venerdì 2 Ago 2019, 14:22:14 da erg »

                                            Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.
                                            La visione marxiana è solo una delle varie opzioni di Sinistra. Come già qualcuno ha qui ricordato, la Sinistra è un variegato mondo che va dalle varie famiglie marxiste ai liberal democratici.
                                            La Sinistra, negli States, è sempre stata rappresentata in netta prevalenza da liberal democratici, pur convivendo all'interno del Partito Democratico anche tendenze di Sinistra più radicale.
                                            Inevitabile dunque che, se si ritiene di ravvedere una qualche forma di visione a Sinistra in Topolino, è all'ambito liberal democratico, alla sua politica, filosofica e culturale che bisogna fare riferimento e non pretendere visioni marxiane.

                                            Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                            *

                                            erg
                                            Papero del Mistero
                                            PolliceSu

                                            • **
                                            • Post: 199
                                            • Novellino Apprendista Spazzacamino
                                              • Offline
                                              • Mostra profilo
                                            PolliceSu
                                              Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.
                                              La visione marxiana è solo una delle varie opzioni di Sinistra. Come già qualcuno ha qui ricordato, la Sinistra è un variegato mondo che va dalle varie famiglie marxiste ai liberal democratici.

                                              Ero io.

                                              Il riferimento a Marx deriva dal tuo utilizzo del termine "proletario" per identificare il Topolino degli Anni Ruggenti, solo perché non proveniente da un ceto abbiente. I liberal-democratici rifuggono solitamente da questa espressione per non essere confusi coi radicali.

                                              Comunque anche nelle teorie di sinistra più moderate difficilmente troverai supporto alla "tassa piatta"...

                                              « Ultima modifica: Venerdì 2 Ago 2019, 14:27:42 da erg »

                                                Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.
                                                [...]
                                                Inevitabile dunque che, se si ritiene di ravvedere una qualche forma di visione a Sinistra in Topolino, è all'ambito liberal democratico, alla sua politica, filosofica e culturale che bisogna fare riferimento e non pretendere visioni marxiane.
                                                Certo, ma questa visione esiste oggettivamente nelle storie oppure è solo un'interpretazione forzata?

                                                *

                                                Maximilian
                                                Dittatore di Saturno
                                                PolliceSu   (1)

                                                • *****
                                                • Post: 3831
                                                • Innamorato di Bill Walsh
                                                  • Offline
                                                  • Mostra profilo
                                                PolliceSu   (1)
                                                  Ragazzi, però dobbiamo chiarire una cosa: stiamo disquisendo sulle idee politiche dei lettore, degli autori o dei personaggi? Si tratta di concetti diversi

                                                  *

                                                  doppio segreto
                                                  Gran Mogol
                                                  PolliceSu   (1)

                                                  • ***
                                                  • Post: 673
                                                  • Topolino primo amore che non si scorda mai
                                                    • Offline
                                                    • Mostra profilo
                                                  PolliceSu   (1)
                                                    Comunque anche nelle teorie di sinistra più moderate difficilmente troverai supporto alla "tassa piatta"...
                                                    Io non penso affatto che Topolino, nel suo intento di salvare il regno di Tartufaia dalla banca rotta - o Gran Tassonia - intenda introdurre la "tassa piatta".
                                                    Il popolo che si ammassa sotto il terrazzo del "potere" è fatto di povera gente, contadini e ... proletari. ;)  E' a quel popolo che Topolino riduce a metà le tasse. Nel Regno di Gran Tassonia non esiste la borghesia, il ceto medio, esistono solo gli ultimi e i primi, gli aristocratici che, a vario titolo, ricoprono ruoli di potere.


                                                    Ed è a questi aristocratici che Topolino dimezza lo stipendio come dimezza le spese militari: non troverai mai un governo di Destra che nel suo programma dimezza le spese militari e, purtroppo, fai fatica a trovarlo anche in un governo di Sinistra.


                                                    Nei giorni successivi Topolino fa visita a cuochi, contadini,e al generale delle forze armate, per spiegare la sua riforma , dimostrando che la sua sensibilità va verso un certo tipo di popolo.
                                                    Osservazione interessante. Quando fa quel gesto, però, è un comune cittadino e nessuna istituzione libera vorrebbe e dovrebbe impedire ad un individuo di utilizzare i suoi soldi come meglio crede. La beneficienza non è insolita neppure tra i milionari.

                                                    Ma Topolino non è un milionario. E' uno che ha, più o meno, i soldi per sbarcare sufficientemente il lunario e che, improvvisamente, per via di una sua precedente avventura si ritrova ricco.
                                                    Il fatto di avere tanti soldi improvvisamente non lo trasformano in un affarista o in un capitalista. Tutt'altro: una parte di quei soldi la usa per rifarsi la casa, una parte la dona e un'altra parte la mette, come un normale risparmiatore, in banca. Quella parte, come ben sappiamo, sarà completamente annientata dal fallimento che ancora incombe nella società statunitense non ancora completamente uscita dalla "grande depressione". Ritroveremo dunque Topolino, povero in canne, alla ricerca disperata di un qualsiasi lavoro e ... ecco che arriva il grande Giuseppe Tubi.
                                                    Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.
                                                    [...] Inevitabile dunque che, se si ritiene di ravvedere una qualche forma di visione a Sinistra in Topolino, è all'ambito liberal democratico, alla sua politica, filosofica e culturale che bisogna fare riferimento e non pretendere visioni marxiane.
                                                    Certo, ma questa visione esiste oggettivamente nelle storie oppure è solo un'interpretazione forzata?

                                                    Io, come del resto persone di gran lunga più autorevoli di me, penso che esista.


                                                    I 25 anni di Gottfredson, si dividono sostanzialmente in tre parti e, queste tre parti, girano attorno alla figura del presidente Franklin Delano Roosevelt e di conseguenza al "New deal", tanto da poter dire con le parole di Antonio Faeti che "il Topolino dei fumetti è un eroe, un testimone, perfino un profeta dell'età rooseveltiana (...)".
                                                    Ne consegue che noi abbiamo un prima, fino al 1932 - la parte rurale dove la protagonista è "la Grande depressione"; un durante, che si suddivide dapprima nell'affermazione del New Deal, poi nella paura di quello che accade in Europa e, infine nel clima della seconda guerra mondiale; un dopo, caratterizzato da un Topolino che si rapporta a Truman, al maccartismo e alla guerra fredda e a Eisenhower, periodo in cui, non casualmente, finiscono le strisce giornaliere continuative a scapito di quelle autoconclusive.


                                                    Se il Topolino del dopoguerra sarà, inevitabilmente percepito come un Topolino più a "Destra" perché giustamente, sarà contro il comunismo di Stalin, confermando la sua natura assolutamente DEMOCRATICA,  continuerà comunque ad essere sempre quel ragazzo pronto ad accogliere chiunque nella sua casa, anche e, soprattutto i "diversi: Eta Beta, il Gorilla Cirillo ..., dimostrando che fra lui e le varie culture non ci sono muri ma per lui è fondamentale l'ACCOGLIENZA.


                                                    Lo stesso spirito che Romano Scarpa saprà ben reinterpretare e procrastinare: penso, su tutte alla storia Topolino e la fiamma eterna di Kalhoa, dove Topolino ha ben poca esitazione ad accogliere in casa due irlandesi - tanta importanza hanno gli irlandesi nelle storie di Topolino  - (O Bully e O Gally) a dir poco stravaganti. Contemporaneamente a ciò, con Scarpa,non viene a meno la costante critica verso il regime Sovietico e, in definitiva, ai regimi dittatoriali e tiranici di qualunque tipo, che negano le fondamentali basi dello Stato di Diritto Democratico.


                                                    Un grande liberal democratico qual è Giulio Giorello, così ha scritto, fra le altre cose, di Topolino: "Il Novecento - secolo dei totalitarismi, ma anche delle più rivoluzionarie scoperte della scienza, dalla relatività di Einstein alla doppia elica del DNA - ha avuto il suo filosofo più provocatorio in un Topo che, per spregiudicatezza nell'attraversare il confine delle discipline e mettere in discussione la costellazione delle certezze stabilite, non ha nulla da invidiare a Russel, Popper o Heidegger.
                                                    Altro che Topolino tutto legge e ordine, aiutante della polizia! E' invece un ribelle capace di battersi contro ogni forma di prevaricazione. anche se l'esito non è sempre la vittoria (...) alla fine di ogni episodio è un Topo sempre più dubbioso sulla natura dell'universo e il complesso mondo di "uomini e topi".
                                                    Ma proprio per questo continua ad affascinare, perché la ricerca, come l'avventura, non ha fine."
                                                    « Ultima modifica: Domenica 4 Ago 2019, 18:45:04 da doppio segreto »
                                                    Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                    *

                                                    doppio segreto
                                                    Gran Mogol
                                                    PolliceSu   (1)

                                                    • ***
                                                    • Post: 673
                                                    • Topolino primo amore che non si scorda mai
                                                      • Offline
                                                      • Mostra profilo
                                                    PolliceSu   (1)
                                                      Ragazzi, però dobbiamo chiarire una cosa: stiamo disquisendo sulle idee politiche dei lettore, degli autori o dei personaggi? Si tratta di concetti diversi


                                                      Caro Maximilian, sulle idee politiche dei lettori, io non so che dire perché ... ognuno ha le sue e se le tiene e, se non le ha, peggio per lui. SmBho2


                                                      Ho invece qualcosa su cui meditare circa i più o meno reconditi significati dell'ARTE. ;)


                                                      Comunque se tu hai qualche idea in merito circa le idee politiche dei lettori  ... è il momento giusto per esprimerti. :)
                                                      « Ultima modifica: Domenica 4 Ago 2019, 18:38:05 da doppio segreto »
                                                      Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                      *

                                                      MatteZena
                                                      Sceriffo di Valmitraglia
                                                      PolliceSu   (1)

                                                      • ***
                                                      • Post: 324
                                                      • Esordiente
                                                        • Offline
                                                        • Mostra profilo
                                                      PolliceSu   (1)
                                                        Ragazzi, però dobbiamo chiarire una cosa: stiamo disquisendo sulle idee politiche dei lettore, degli autori o dei personaggi? Si tratta di concetti diversi
                                                        Autori e lettori, basandoci anche sui principi sociali dei personaggi e delle storie

                                                        *

                                                        erg
                                                        Papero del Mistero
                                                        PolliceSu

                                                        • **
                                                        • Post: 199
                                                        • Novellino Apprendista Spazzacamino
                                                          • Offline
                                                          • Mostra profilo
                                                        PolliceSu
                                                          Io non penso affatto che Topolino, nel suo intento di salvare il regno di Tartufaia dalla banca rotta - o Gran Tassonia - intenda introdurre la "tassa piatta".
                                                          Il popolo che si ammassa sotto il terrazzo del "potere" è fatto di povera gente, contadini e ... proletari. ;)  E' a quel popolo che Topolino riduce a metà le tasse. Nel Regno di Gran Tassonia non esiste la borghesia, il ceto medio, esistono solo gli ultimi e i primi, gli aristocratici che, a vario titolo, ricoprono ruoli di potere. 

                                                          Scusami ancora, ma con questo messaggio stiamo andando direttamente nel campo delle speculazioni. In nessun momento presente o successivo alla scena del balcone, Topolino fa intendere di voler tagliare le tasse solo alla parte povera della popolazione e quando parla di dimezzare le spese del governo i suoi attendenti si congratulano fino a quando non tocca ai loro stipendi. Proseguendo sulla via delle ipotesi, il fatto che forse tutti i principali funzionari siano aristocratici non vuol dire che tutti gli aristocratici ricoprono posizioni di potere. Serpieri, infatti, "sta all'opposizione".

                                                          Aggiungo che l'assenza di una classe media nel regno certificherebbe anche l'assenza del proletariato. Come Marx stesso sosteneva, il secondo era un prodotto della prima che, tra tante colpe, aveva il merito di aver reso obsoleto il sistema latifondista che vedeva l'aristocrazia all'apice della piramide.
                                                           
                                                          Citazione
                                                          Ed è a questi aristocratici che Topolino dimezza lo stipendio come dimezza le spese militari: non troverai mai un governo di Destra che nel suo programma dimezza le spese militari e, purtroppo, fai fatica a trovarlo anche in un governo di Sinistra.

                                                          In realtà la Destra americana classica era molto meno interventista di quella attuale, proprio perché da conservatori guardavano molto alle lezioni dei Padri Fondatori che raccomandavano nei loro scritti privati ed istituzionali di non lasciarsi coinvolgere nei destini di popoli lontani dal loro sia per questioni etiche sia per scongiurare la militarizzazione serrata del governo. Non è un caso se i Presidenti che scelsero di firmare la partecipazione degli USA ai due conflitti mondiali fossero ambedue dei democratici.

                                                          E non sottovalutiamo neanche il fatto che, poiché la storia viene scritta in un periodo di forte tensione per il consolidamento dei totalitarismi e poiché non casualmente è ambientata in uno stato a nord delle Alpi dove le persone si esprimono in tedesco maccheronico, la critica al militarismo vada circoscritta ad UN preciso militarismo. Tanto è che quando scoppia la guerra Topolino non si fa certo delle remore ad arruolarsi nel conflitto, squarciando quel leggero velo di pacifismo.

                                                          Citazione
                                                          Ma Topolino non è un milionario. E' uno che ha, più o meno, i soldi per sbarcare sufficientemente il lunario e che, improvvisamente, per via di una sua precedente avventura si ritrova ricco.
                                                          Il fatto di avere tanti soldi improvvisamente non lo trasformano in un affarista o in un capitalista. Tutt'altro: una parte di quei soldi la usa per rifarsi la casa, una parte la dona e un'altra parte la mette, come un normale risparmiatore, in banca. Quella parte, come ben sappiamo, sarà completamente annientata dal fallimento che ancora incombe nella società statunitense non ancora completamente uscita dalla "grande depressione". Ritroveremo dunque Topolino, povero in canne, alla ricerca disperata di un qualsiasi lavoro e ... ecco che arriva il grande Giuseppe Tubi.

                                                          Il riferimento era per dire che essere di destra non vuol dire opporsi alla beneficienza, fino a quando è volontaria. Il "Sogno Americano" non sostiene che ogni cittadino possa divenire un milionario, ma raggiungerebbe un tenore di vita quantomeno soddisfacente grazie alle sue energie e da questo punto di vista Topolino mi sembra si insinui nel solco.


                                                          Citazione
                                                          Se il Topolino del dopoguerra sarà, inevitabilmente percepito come un Topolino più a "Destra" perché giustamente, sarà contro il comunismo di Stalin, confermando la sua natura assolutamente DEMOCRATICA,  continuerà comunque ad essere sempre quel ragazzo pronto ad accogliere chiunque nella sua casa, anche e, soprattutto i "diversi: Eta Beta, il Gorilla Cirillo ..., dimostrando che fra lui e le varie culture non ci sono muri ma per lui è fondamentale l'ACCOGLIENZA.

                                                          Attenzione, però, perché di quello stesso periodo non mancano neanche rappresentazioni stereotipate di popoli estranei alla cultura americana. Rileggere, ad esempio, "Il Selvaggio Giovedì" o "Nel Paese dei Califfi", per quanto in linea di massima sia vero ciò che dici.

                                                          Ma siamo proprio sicuri che il razzismo sia di Destra e non di Sinistra?

                                                          Può sembrare una provocazione, ma se andiamo a guardare la Storia politica degli USA, scopriamo che per lungo tempo i più grandi sostenitori della segregazione razziale furono i politici democratici che, ancora durante la lunga amministrazione Roosevelt, godevano della maggioranza del loro sostegno elettorale negli stati meridionali, in cui erano presenti la maggior parte delle leggi discriminatorie. Woodrow Wilson scrisse anche un saggio in cui sosteneva apertamente la superiorità genetica dei WASP rispetto a tutte le altre etnie residenti nel paese a cui andava ristretto lo spazio di manovra politica e quando fu eletto Presidente mise su carta le sue idee con l' "Immigration Act" del 1917.

                                                          Si dovette aspettare Kennedy, quindi gli anni '60, perché il PD americano rigettasse apertamente il razzismo provocando una scissione con l'ala dei "Dixiecrats". Gottfredson a quel punto era ormai stato ridotto ad autore di strip della domenica...

                                                          « Ultima modifica: Martedì 6 Ago 2019, 04:04:41 da erg »

                                                            Attenzione, però, perché di quello stesso periodo non mancano neanche rappresentazioni stereotipate di popoli estranei alla cultura americana. Rileggere, ad esempio, "Il Selvaggio Giovedì" o "Nel Paese dei Califfi", per quanto in linea di massima sia vero ciò che dici.
                                                            Nel mio schema mentale, le due storie Topolino nel paese dei califfi e Topolino e il selvaggio Giovedì, non fanno parte dello stesso periodo perché io ho suddiviso le strisce fra un durante Roosevelt e un dopo. Dunque fanno parte del primo - o secondo se si vuole considerare anche il prima di Roosevelt - periodo.
                                                            Se debbo convenire che c'è una certa presenza di stereotipazione "Nel paese dei Califfi, - come non parlare allora di Topolino e il gorilla Spettro - io penso che l'Altrove a cui Gottfredson e Osborne facciano più riferimento, allo scopo molto evidente di sorriderne, è la produzione hollywoodiana, piena per l'appunto di tutti quegli stereotipi.


                                                            Diverso è il discorso su "Il selvaggio Giovedì" che va invece letta in riferimento al relativismo. Il mondo a cui ognuno di noi appartiene è modellato in base alla sua cultura e, questo è quello che De Marris e Gorttfredson ci dicono in questa bellissima e spassosa storia. Tant'è che se alla fine , Topolino sarà ben felice che Giovedì è tornato a casa, altrettanto lo sarà Giovedì che, tramite la lettera di Venerdì così si esprime sul nostro mondo civilizzato: "Il tuo paese non gli piace, dice che non si diverte nessuno e che tutti stanno sempre a litigare mentre Giovedì cerca solo la PACE."
                                                              Ma siamo proprio sicuri che il razzismo sia di Destra e non di Sinistra? Può sembrare una provocazione, ma se andiamo a guardare la Storia politica degli USA, scopriamo che per lungo tempo i più grandi sostenitore della segregazione razziale furono i politici democratici che, ancora durante la lunga amministrazione Roosevelt, godevano della maggioranza del loro sostegno elettorale negli stati meridionali, in cui erano presenti la maggior parte delle leggi discriminatorie. Woodrow Wilson scrisse anche un saggio in cui sosteneva apertamente la superiorità genetica dei WASP rispetto a tutte le altre etnie residenti nel paese a cui andava ristretto lo spazio di manovra politica e quando fu eletto Presidente mise su carta le sue idee con l' "Immigration Act" del 1917. Si dovette aspettare Kennedy, quindi gli anni '60, perché il PD americano rigettasse apertamente il razzismo provocando una scissione con l'ala dei "Dixiecrats". Gottfredson a quel punto era ormai stato ridotto ad autore di strip della domenica...

                                                            Da quando affronto questa discussione mi viene sempre alla mente Giorgio Gaber. ;)


                                                            Il razzismo è trasversale agli schieramenti: di gravissime intolleranze razzistiche si sono macchiati anche i regimi comunisti.


                                                            Detto ciò, per quanto riguarda gli Stati Uniti d'America, quello che tu scrivi è vero ma è pur vero che sarà, come tu hai già scritto, ad essere un presidente Democratico - Kennedy - a rigettare apertamente il razzismo che, il suo successore  Johnson, pur con alcuni tentennamenti, approvò leggi importanti a favore delle masse più povere e della popolazione nera. Che il primo presidente afro-americano è stato un Democratico e, se tutto fosse andato diversamente, anche la prima donna presidente sarebbe stata una Democratica.
                                                            « Ultima modifica: Lunedì 5 Ago 2019, 12:22:57 da doppio segreto »
                                                            Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                              Il razzismo è trasversale agli schieramenti: di gravissime intolleranze razzistiche si sono macchiati anche i regimi comunisti.

                                                              Non capisco che cosa c'entrino i regimi comunisti con la sinistra. Se sono regimi, automaticamente non hanno niente a che fare con la sinistra.
                                                              “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

                                                              *

                                                              doppio segreto
                                                              Gran Mogol
                                                              PolliceSu   (2)

                                                              • ***
                                                              • Post: 673
                                                              • Topolino primo amore che non si scorda mai
                                                                • Offline
                                                                • Mostra profilo
                                                              PolliceSu   (2)
                                                                Esistono tanti tipi di destra quanti ne esistono di sinistra
                                                                Non capisco che cosa c'entrino i regimi comunisti con la sinistra. Se sono regimi, automaticamente non hanno niente a che fare con la sinistra.
                                                                Come tu hai giustamente affermato in precedenza, esistono tanti tipi di Sinistra.
                                                                Il comunismo è un'espressione novecentesca della Sinistra, quella che si richiama al marxismo-leninismo o al maoismo in Cina o ad altre forme in altri paesi.
                                                                Tutti i paesi che sono stati governati da partiti comunisti, sono stati dei regimi molto terribili.
                                                                Il fatto di riconoscersi nella Sinistra non deve impedirci di riconoscere che, anche in seno a questa, sono state fatte delle terribili mostruosità.
                                                                Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                                *

                                                                erg
                                                                Papero del Mistero
                                                                PolliceSu

                                                                • **
                                                                • Post: 199
                                                                • Novellino Apprendista Spazzacamino
                                                                  • Offline
                                                                  • Mostra profilo
                                                                PolliceSu
                                                                  Citazione
                                                                  Diverso è il discorso su "Il selvaggio Giovedì" che va invece letta in riferimento al relativismo. Il mondo a cui ognuno di noi appartiene è modellato in base alla sua cultura e, questo è quello che De Marris e Gorttfredson ci dicono in questa bellissima e spassosa storia. Tant'è che se alla fine , Topolino sarà ben felice che Giovedì è tornato a casa, altrettanto lo sarà Giovedì che, tramite la lettera di Venerdì così si esprime sul nostro mondo civilizzato: "Il tuo paese non gli piace, dice che non si diverte nessuno e che tutti stanno sempre a litigare mentre Giovedì cerca solo la PACE."

                                                                  Il riferimento specifico è al "mito del buon selvaggio", di sui si trova traccia anche nel romanzo di Defoe. Purtroppo, al di là delle nobili intenzioni degli autori, la rappresentazione di Giovedì come un essere primitivo estraneo alle più basilari regole del viver comune non corrisponde alla realtà della maggior parte degli Stati africani già allora pesantemente influenzati dalla colonizzazione europea.
                                                                   

                                                                  Citazione
                                                                  Il razzismo è trasversale agli schieramenti: di gravissime intolleranze razzistiche si sono macchiati anche i regimi comunisti.

                                                                  Si, il razzismo è trasversale e persino endemico in una certa misura, ma proprio per questo avrebbe poco senso cercare di interpretare l'ospitalità di Topolino come un endorsement ad una determinata politica migratoria e, se proprio si volesse provare, bisognerebbe guardare il contesto politico di 80 anni fa, non quello contemporaneo.


                                                                  Citazione
                                                                  Detto ciò, per quanto riguarda gli Stati Uniti d'America, quello che tu scrivi è vero ma è pur vero che sarà, come tu hai già scritto, ad essere un presidente Democratico - Kennedy - a rigettare apertamente il razzismo che, il suo successore. Johnson, pur con alcuni tentennamenti, approvò leggi importanti a favore delle masse più povere e della popolazione nera. Che il primo presidente afro-americano è stato un Democratico e, se tutto fosse andato diversamente, anche la prima donna presidente sarebbe stata una Democratica.

                                                                  Non si può nemmeno dimenticare che per più di un secolo furono i repubblicani i principali oppositori del razzismo negli USA. Il "Grand Old Party" nacque anche con l'obiettivo di "conservare" le tradizioni anti-schiaviste degli stati del nord, a cui i democratici "progressisti" erano avversi. Lincoln, che era un repubblicano, non si fermò all'eventualità di far scoppiare la guerra civile pur di abolire la tratta nel parte meridionale del paese delimitata dalla Linea Mason-Dixon. L'anti-segregazionismo fu un fondamento così radicato nel Partito Repubblicano che quando Johnson propose la sua legge al Congresso per l'abolizione delle ultime norme discriminatorie fu votata più dai repubblicani che dai democratici!

                                                                  « Ultima modifica: Martedì 6 Ago 2019, 09:58:28 da erg »

                                                                  *

                                                                  Giona
                                                                  Visir di Papatoa
                                                                  PolliceSu   (1)

                                                                  • *****
                                                                  • Post: 2608
                                                                  • FORTVNA FAVET FORTIBVS
                                                                    • Offline
                                                                    • Mostra profilo
                                                                  PolliceSu   (1)
                                                                    A proposito dell'abolizionismo della schiavitù negli Stati Uniti, bisogna tener presente che il Partito Repubblicano di Lincoln era contrario in particolare all'introduzione della schiavitù nei Territori dell'Unione (le aree che non avevano ancora sufficiente popolazione per essere ammesse come Stati a pieno titolo con rappresentanza al Congresso, ad esempio il Territorio dell'Oregon e il Territorio dell'Arizona dell'epoca) poiché desideravano che quelle terre, sottratte ai nativi con le buone o con le cattive, fossero a disposizione di coloni (in massima parte "bianchi") che potessero praticarvi l'agricoltura su base famigliare, migliorando in tal modo le proprie modeste condizioni economiche, e che non fossero invece accaparrate da ricchi schiavisti che le avrebbero sfruttate con i loro "negri" accumulando ulteriori ricchezze. I sudisti invece desideravano l'introduzione della schiavitù nei Territori in modo da poter contare nel futuro sui rappresentanti di altri Stati schiavisti che, nel Congresso, si sarebbero opposti ad un'abolizione della schiavitù su base federale (cosa che sarebbe poi diventata possibile se i nuovi Stati fossero stati tutti abolizionisti, come avvenne).
                                                                    L'abolizione della schiavitù proclamata da Lincoln nel 1863, oltre ad essere una mossa per favorire l'arruolamento nelle truppe nordiste di uomini di colore, serviva anche ad evitare che gli schiavisti potessero pretendere la restituzione (sulla base del diritto di proprietà) degli schiavi fuggitivi; non a caso, essa non si applicò fino alla fine del conflitto negli stati schiavisti non secessionisti (Kentucky, Missouri, Maryland, Delaware e West Virginia).
                                                                    Del resto, lo stesso Lincoln aveva scritto nel 1862: «Il mio obiettivo supremo in questa battaglia è di salvare l'Unione, e non se porre fine o salvare la schiavitù. Se potessi salvare l'Unione senza liberare nessuno schiavo, io lo farei; e se potessi salvarla liberando tutti gli schiavi, io lo farei; e se potessi salvarla liberando alcuni e lasciandone altri soli, io lo farei anche in questo caso».

                                                                    Questo non toglie, ovviamente, che tra gli abolizionisti, fossero essi ferventi Repubblicani o meno, ve ne fossero di quelli mossi da grandi ideali umanitari e di giustizia, ma probabilmente non avrebbero avuto successo nella loro opera se non ci fossero state delle istanze economiche e sociali che andavano nella stessa direzione.
                                                                    « Ultima modifica: Martedì 6 Ago 2019, 14:39:53 da Giona »
                                                                    "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

                                                                    *

                                                                    erg
                                                                    Papero del Mistero
                                                                    PolliceSu

                                                                    • **
                                                                    • Post: 199
                                                                    • Novellino Apprendista Spazzacamino
                                                                      • Offline
                                                                      • Mostra profilo
                                                                    PolliceSu
                                                                      Del resto, lo stesso Lincoln aveva scritto nel 1862: «Il mio obiettivo supremo in questa battaglia è di salvare l'Unione, e non se porre fine o salvare la schiavitù. Se potessi salvare l'Unione senza liberare nessuno schiavo, io lo farei; e se potessi salvarla liberando tutti gli schiavi, io lo farei; e se potessi salvarla liberando alcuni e lasciandone altri soli, io lo farei anche in questo caso».

                                                                      La lettera da cui è tratto il passaggio venne scritta ad un importante esponente dei democratici anti-secessionisti, di cui adesso mi sfugge il nome, per rassicurare lui e la sua fazione evitando ulteriori frizioni. In realtà in molti altri scritti privati e pubblici, anche risalenti a quando era solo un comune avvocato, Lincoln insisté molto sulla necessità morale di abolire la schiavismo con un fervore quasi religioso. Non è chiaro cosa da cosa fosse scaturito questo suo desiderio, ma è probabile sia un qualcosa che vada ricercato nella sua educazione primaria, di cui non si conosce molto. La citazione riportata può venire considerata un perfetto esempio di manipolazione politica, piuttosto che tutto il resto.

                                                                      Parlando di uomini mossi dal mero opportunismo, un caso lampante lo si può trovare proprio nella figura di Lyndon Johnson, un razzista conclamato che diede il suo consenso al "Nigger Bill" (termine dispregiativo con cui si soleva riferirsi alla sua legge per i diritti civili) semplicemente perché aveva capito come il suo partito dovesse necessariamente modificare la sua attitudine verso le minoranze per sopravvivere alle successive generazioni.

                                                                      Per chi fosse interessato ad approfondire il tema, qui può leggere su alcuni retroscena perlopiù ignorati da buona parte degli americani.

                                                                      « Ultima modifica: Martedì 6 Ago 2019, 13:29:04 da erg »

                                                                        Citazione
                                                                        Se il Topolino del dopoguerra sarà, inevitabilmente percepito come un Topolino più a "Destra" perché giustamente, sarà contro il comunismo di Stalin, confermando la sua natura assolutamente DEMOCRATICA,  continuerà comunque ad essere sempre quel ragazzo pronto ad accogliere chiunque nella sua casa, anche e, soprattutto i "diversi: Eta Beta, il Gorilla Cirillo ..., dimostrando che fra lui e le varie culture non ci sono muri ma per lui è fondamentale l'ACCOGLIENZA.

                                                                        Attenzione, però, perché di quello stesso periodo non mancano neanche rappresentazioni stereotipate di popoli estranei alla cultura americana. Rileggere, ad esempio, "Il Selvaggio Giovedì" o "Nel Paese dei Califfi", per quanto in linea di massima sia vero ciò che dici.
                                                                        Questa risposta non è coerente con l'intervento precedente. Se è vero che quei personaggi sono rappresentazioni figlie del razzismo*, il razzismo sta negli autori, non certo nei personaggi. Come dicevo nel mio messaggio di alcuni giorni fa, si confondono due argomenti differenti (idee dei personaggi e degli autori).

                                                                        *In realtà, di razzista non c'è nulla in quelle storie (se non nell'occhio di chi le guarda) ma questo è un altra faccenda ancora

                                                                        Citazione
                                                                        Si dovette aspettare Kennedy, quindi gli anni '60, perché il PD americano rigettasse apertamente il razzismo provocando una scissione con l'ala dei "Dixiecrats". Gottfredson a quel punto era ormai stato ridotto ad autore di strip della domenica...
                                                                        Che io sappia le domenicali erano sempre illustrate da Gonzales

                                                                        Per quanto riguarda la parziale smilitarizzazione di Medioka, io la interpreto così: è stata propria la corsa agli armamenti per la conquista del terzo mondo a provocare, per mezzo delle tensioni che in seguito si sono create, lo scoppio della prima guerra mondiale, evento che ha devastato il continente. Consci di ciò sia Topolino sia Gottfredson (per una volta gli ideali di autore e personaggio coincidono) suggeriscono di porre un freno sul fronte militare per evitare l'innescarsi di altri conflitti del genere.

                                                                        Inoltre, volevo porre l'accento su una questione (che magari sanno già tutti, ma pazienza): prestate attenzione a quando si parla di regimi comunisti. Il comunismo è un sistema che non si è mai concretizzato nella storia, con forse alcune eccezioni limitate nel tempo e nello spazio. Nemmeno in Russia. Infatti il comunismo prevede che tutto appartenga a tutti, mentre in URSS, Jugoslavia, eccetera, tutto apparteneva allo stato; il quale a sua volta era guidato da una persona sola o comunque da un gruppo ristretto.

                                                                        L'ultimo intervento di Giona, seppure non attinente al fumetto, è molto interessante. Si vocifera che persino la persecuzione degli ebrei da parte del nazismo abbia avuto più motivazioni economiche di quanto comunemente si crede.

                                                                        *

                                                                        erg
                                                                        Papero del Mistero
                                                                        PolliceSu

                                                                        • **
                                                                        • Post: 199
                                                                        • Novellino Apprendista Spazzacamino
                                                                          • Offline
                                                                          • Mostra profilo
                                                                        PolliceSu
                                                                          Citazione
                                                                          Se il Topolino del dopoguerra sarà, inevitabilmente percepito come un Topolino più a "Destra" perché giustamente, sarà contro il comunismo di Stalin, confermando la sua natura assolutamente DEMOCRATICA,  continuerà comunque ad essere sempre quel ragazzo pronto ad accogliere chiunque nella sua casa, anche e, soprattutto i "diversi: Eta Beta, il Gorilla Cirillo ..., dimostrando che fra lui e le varie culture non ci sono muri ma per lui è fondamentale l'ACCOGLIENZA.

                                                                          Attenzione, però, perché di quello stesso periodo non mancano neanche rappresentazioni stereotipate di popoli estranei alla cultura americana. Rileggere, ad esempio, "Il Selvaggio Giovedì" o "Nel Paese dei Califfi", per quanto in linea di massima sia vero ciò che dici.
                                                                          Questa risposta non è coerente con l'intervento precedente. Se è vero che quei personaggi sono rappresentazioni figlie del razzismo*, il razzismo sta negli autori, non certo nei personaggi. Come dicevo nel mio messaggio di alcuni giorni fa, si confondono due argomenti differenti (idee dei personaggi e degli autori).

                                                                          Non si parla in nessun punto di razzismo, bensì di stereotipi.

                                                                          Trovo comunque forzato pensare come in 80 anni di storie si possa parlare di una psicologia lineare per ogni personaggio. Ci sono sicuramente dei principi caratteriali, che lo stesso Gottfredson ha contribuito a definire, ma fondamentalmente ogni autore passato e presente ha fornito una sua particolare identificazione dei personaggi Disney, alcune più apprezzabili di altre.


                                                                            Trovo comunque forzato pensare come in 80 anni di storie si possa parlare di una psicologia lineare per ogni personaggio. Ci sono sicuramente dei principi caratteriali, che lo stesso Gottfredson ha contribuito a definire, ma fondamentalmente ogni autore passato e presente ha fornito una sua particolare identificazione dei personaggi Disney, alcune più apprezzabili di altre.
                                                                            Mi sfugge cosa c'entri questo discorso con quello di cui si parlava

                                                                              Il riferimento specifico è al "mito del buon selvaggio", di sui si trova traccia anche nel romanzo di Defoe. Purtroppo, al di là delle nobili intenzioni degli autori, la rappresentazione di Giovedì come un essere primitivo estraneo alle più basilari regole del viver comune non corrisponde alla realtà della maggior parte degli Stati africani già allora pesantemente influenzati dalla colonizzazione europea.
                                                                              Scusami se insisto: non lo faccio certamente per imporre un punto di vista - o di interpretazione - o per convincere gli sfortunati lettori ma perché, il punto qui toccato è importantissimo perché è quello su cui si basa tutta la discussione che alcuni hanno sostenuto per appioppare a Topolino il demerito di essere "particolarmente razzista".


                                                                              Dal mio punto di vista, il mito del buon selvaggio non c'entra nulla con Giovedì. Questi è il fratello di Venerdì, un attore africano che aveva recitato assieme a Topolino in un film, in Topolino e Robinson Crusoe - questo sì, romanzo simbolico del mito del buon selvaggio -. Venerdì è rappresentativo di quella parte dell'Africa che è già venuta a contatto con la cultura occidentale a, differenza del fratello, che vivendo in un'isola africana non ha ancora avuto questo "privilegio" e francamente importa poco - o nulla  -come era la situazione politica dell'Africa ai fini di questa storia.
                                                                              De Maris e Gottfredson prendendo spunto dalla storia precedente ed elaborano un canovaccio  che ha fondamentalmente due fini: il primo di mettere in luce il relativismo culturale, da cui tutti dipendiamo e il secondo di satireggiare il contesto sociale americano dove un "selvaggio" come Giovedì, mai e poi mai potrà trovare una qualsiasi possibilità di accettazione.
                                                                              Topolino ce la mette tutta per far comprendere a Giovedì, il significato degli oggetti e soprattutto del cibo - noi siamo quello che mangiamo - nella cultura occidentale ma per Giovedì, gli stessi oggetti, lo stesso cibo sono completamente visti in maniera diversa e dunque in maniera relativa. Qualsiasi cosa che a chiunque di noi, non può che apparire indiscutibile e infraintendibile, Giovedì riesce a ribaltarla completamente, in base ad una sua logica che non fa una piega come la nostra ed in questo riesce a "restare fedele alla sua cultura perché si rivela capace di reagire a qualsiasi tentativo di ridurlo un tipo "normale", cioè un suddito dei nostri valori"(Giorello).
                                                                              Non casualmente, il momento clou e più spassoso di questo viaggio satirico nei confronti della nostra "società perbene" è dato dalla sequenza di strisce che si svolgono nell'albergo di lusso, dove gente appartenente all'alta borghesia, si troverà ad avere a che fare con il nostro "selvaggio".
                                                                              Inoltre, volevo porre l'accento su una questione (che magari sanno già tutti, ma pazienza): prestate attenzione a quando si parla di regimi comunisti. Il comunismo è un sistema che non si è mai concretizzato nella storia, con forse alcune eccezioni limitate nel tempo e nello spazio. Nemmeno in Russia. Infatti il comunismo prevede che tutto appartenga a tutti, mentre in URSS, Jugoslavia, eccetera, tutto apparteneva allo stato; il quale a sua volta era guidato da una persona sola o comunque da un gruppo ristretto. 

                                                                              Mi fa piacere leggere questo pensiero che sostanzialmente condivido.
                                                                              Il discorso ci porterebbe molto lontano e veramente fuori argomento. Ci dovremmo domandare se il Comunismo - quello che non è mai stato realizzato - è solo una bellissima utopia o una grandissima possibilità per il mondo futuro.


                                                                              ... Ma qui veramente mi fermo!
                                                                              Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                                                il punto qui toccato è importantissimo perché è quello su cui si basa tutta la discussione che alcuni hanno sostenuto per appioppare a Topolino il demerito di essere "particolarmente razzista".
                                                                                Questo, per quanto ho potuto constatare, non è stato sostenuto da nessuno

                                                                                  Questo, per quanto ho potuto constatare, non è stato sostenuto da nessuno
                                                                                  Spero di no, anche se a volte ho il timore che possa essere sottinteso.


                                                                                  In realtà, il mio riferimento era in relazione ad un articolo "Topolino il colonialista" di un certo Sansalone del 1985. A questo articolo rispose Carlo Chendi in Strisce d'Africa, smontandolo completamente.

                                                                                  Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                                                  *

                                                                                  erg
                                                                                  Papero del Mistero
                                                                                  PolliceSu

                                                                                  • **
                                                                                  • Post: 199
                                                                                  • Novellino Apprendista Spazzacamino
                                                                                    • Offline
                                                                                    • Mostra profilo
                                                                                  PolliceSu
                                                                                    Il riferimento specifico è al "mito del buon selvaggio", di sui si trova traccia anche nel romanzo di Defoe. Purtroppo, al di là delle nobili intenzioni degli autori, la rappresentazione di Giovedì come un essere primitivo estraneo alle più basilari regole del viver comune non corrisponde alla realtà della maggior parte degli Stati africani già allora pesantemente influenzati dalla colonizzazione europea.
                                                                                    Scusami se insisto: non lo faccio certamente per imporre un punto di vista - o di interpretazione - o per convincere gli sfortunati lettori ma perché, il punto qui toccato è importantissimo perché è quello su cui si basa tutta la discussione che alcuni hanno sostenuto per appioppare a Topolino il demerito di essere "particolarmente razzista".

                                                                                    Non ti stavo contraddicendo. Il "mito del buon selvaggio" è un concetto che può inscriversi benissimo nel pensiero relativista, sintetizzato nella frase di Giorello.


                                                                                    Citazione
                                                                                    Mi sfugge cosa c'entri questo discorso con quello di cui si parlava

                                                                                    Scrivendo "il razzismo sta negli autori e non nei personaggi" è parso, almeno a me, che alludessi alle creature dei fumetti come figure con una psicologia ben definita, ma che gli autori della storia avrebbero "traviato". Accusa abbastanza fuori luogo se applicata proprio ai pionieri del fumetto Disney che hanno gettato le basi della caratterizzazione di Mickey.


                                                                                      Scrivendo "il razzismo sta negli autori e non nei personaggi" è parso, almeno a me, che alludessi alle creature dei fumetti come figure con una psicologia ben definita, ma che gli autori della storia avrebbero "traviato". Accusa abbastanza fuori luogo se applicata proprio ai pionieri del fumetto Disney che hanno gettato le basi della caratterizzazione di Mickey.
                                                                                      Non ci siamo capiti.

                                                                                      Intendevo dire che le idee degli autori non sempre si rispecchiano nei personaggi che muovono. Il fatto che un personaggio di fantasia agisca o pensi in un certo modo non significa che il suo autore giudichi idoneo o corretto tale comportamento od opinione.
                                                                                      Nel caso specifico, se un'opera contiene caratteri stereotipati, è l'autore a rappresentarli così e non dipendono dalla volontà del protagonista.

                                                                                      *

                                                                                      erg
                                                                                      Papero del Mistero
                                                                                      PolliceSu

                                                                                      • **
                                                                                      • Post: 199
                                                                                      • Novellino Apprendista Spazzacamino
                                                                                        • Offline
                                                                                        • Mostra profilo
                                                                                      PolliceSu
                                                                                        Scrivendo "il razzismo sta negli autori e non nei personaggi" è parso, almeno a me, che alludessi alle creature dei fumetti come figure con una psicologia ben definita, ma che gli autori della storia avrebbero "traviato". Accusa abbastanza fuori luogo se applicata proprio ai pionieri del fumetto Disney che hanno gettato le basi della caratterizzazione di Mickey.
                                                                                        Non ci siamo capiti.

                                                                                        Intendevo dire che le idee degli autori non sempre si rispecchiano nei personaggi che muovono. Il fatto che un personaggio di fantasia agisca o pensi in un certo modo non significa che il suo autore giudichi idoneo o corretto tale comportamento od opinione.
                                                                                        Nel caso specifico, se un'opera contiene caratteri stereotipati, è l'autore a rappresentarli così e non dipendono dalla volontà del protagonista.

                                                                                        Infatti non ho mai valuto far intendere che Topolino esprimesse opinioni razziste, sebbene all'inizio definisca Giovedì come un selvaggio. E' un appunto per dimostrare come nemmeno le storie Disney del periodo fossero scevre da determinati pregiudizi, dovuti al fatto che fosse un'epoca assai meno interconnessa di quella attuale.


                                                                                          Non ci siamo capiti.

                                                                                          Intendevo dire che le idee degli autori non sempre si rispecchiano nei personaggi che muovono. Il fatto che un personaggio di fantasia agisca o pensi in un certo modo non significa che il suo autore giudichi idoneo o corretto tale comportamento od opinione.
                                                                                          Esatto, tra l'altro Vladimir Nabokov lo scrisse chiaro e tondo nell'introduzione al suo romanzo Lolita proprio per evitare che qualcuno potesse accusarlo di simpatie pedofile.
                                                                                          "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

                                                                                            Ricordo che una particolare storia breve americana di Zio Paperone (mi sfugge il nome, e me la sono anche semidimenticata, ma in sostanza lui dimostrava il suo genio imprenditoriale da zero puntando su un bene alimentare di largo consumo che per qualche ragione scarseggiava, arrivando a venderlo a peso d'oro, mentre gli altri intorno a lui si mostravano stolidi, spreconi e avventati) veniva spesso utilizzata dai liberali/liberisti, non nel senso di liberals, ovviamente, a fini propagandistici, per dire che il libero mercato è meglio dello Stato, la meritocrazia e l'iniziativa individuale sono belle e cose del genere.

                                                                                            Quindi, sì, diciamo che la politica (in senso lato) è ovunque e ogni autore ci mette un po' della sua visione, pensare che possa essere possibile il contrario lo trovo puerile. Per esempio io non condivido la solita, trita critica al consumismo che si trova un po' ovunque, non solo nei fumetti (consumismo, parola che in realtà non ha gran significato: il capitalismo è il sistema meno peggio che abbiamo trovato, quello sul quale, piaccia o meno, si fonda la realtà attuale, ed esso si basa sui consumi, c'è poco da fare: se la gente smette di consumare, comprando anche cose non proprio strettamente indispensabili, chiudono negozi, fabbriche, ecc. e i lavoratori finiscono a spasso, e purtroppo dare il Reddito di cittadinanza a tutti non sarebbe sostenibile), ma anche le continue prese per i fondelli dell'arte contemporanea di Scarpa (mi pare una roba un po' banale, di uno che non ha approfondito o ragionato a sufficienza sulla cosa: ci sono degli eccessi nell'ambiente, e chiaramente portare un orinatoio in una mostra proclamandolo opera d'arte funziona la prima volta, poi basta, ma ci sono anche molte menti geniali, e poi suvvia, che dovrebbero fare gli artisti di adesso, riproporre angioli e maronne che si vedevano secoli fa? sarebbe una roba grottesca, lontana dalla sensibilità attuale, sarebbero artigiani, non artisti). Però cosa ci vogliamo fare? Scarpa ovviamente resta una leggenda, anche se 'ste cose mi portano al facepalm (ma nel contesto di un fumetto con paperi e topi magari mi strappano talvolta un sorriso, pur trovandole di fondo poco lungimiranti).

                                                                                            Per il resto, sì, la sinistra (anche abbastanza militante) ovunque è un po' una piaga, soprattutto perché la sinistra è vissuta inevitabilmente come una religione, molto spesso, vedi i liberals americani, i social justice warrior e l'odioso politicamente corretto che ovviamente stiamo importando. (Per carità, ci sono eccessi pure nel campo opposto, vedi Trump e in generale quelli che sono ossessionati dalla lotta al politically correct; e tornare alla selvaggia e grezza libertà di linguaggio e di espressione dei tempi d'oro sarebbe comunque impensabile anche senza SJW e affini; il politicamente scorretto, quello "sano" e raffinato, dei Monty Python, non quello strumentale e bifolco alla Trump, dà per scontato il rispetto di certe idee e minoranze, ma molti non afferrano questa cosa... insomma, nella società attuale è oggettivamente una roba molto complicata da fare). Però alla fine, visto che ritengo la politica ineliminabile, meglio questo (in fondo sono fumetti che un po' di "buonismo" ce l'hanno scopito nel DNA) che trovarsi con un Topolino o un Paperino sovranisti :D .
                                                                                            « Ultima modifica: Mercoledì 21 Ago 2019, 10:00:32 da elettroaddomesticato »

                                                                                            *

                                                                                            Maximilian
                                                                                            Dittatore di Saturno
                                                                                            PolliceSu   (1)

                                                                                            • *****
                                                                                            • Post: 3831
                                                                                            • Innamorato di Bill Walsh
                                                                                              • Offline
                                                                                              • Mostra profilo
                                                                                            PolliceSu   (1)
                                                                                              portare un orinatoio in una mostra proclamandolo opera d'arte
                                                                                              Nella realtà hanno fatto di peggio

                                                                                              angioli e maronne
                                                                                              Problemi con la tastiera?

                                                                                              Comunque, non colgo il nesso tra la politica e l'arte moderna

                                                                                                L'accoglienza del "diverso" in casa di Topolino nelle storie di Gottfredson mi sembra un po' poco per poter definire di sinistra il personaggio, e conseguentemente spiegare questa prevalenza ideologica oggettiva così dominante fra gli appassionati. Personalmente continuo a non spiegarmela. Anzi può essere curioso notare che nelle strisce di Donald Duck di Taliaferro, così come nelle storie di Barks, la visione degli autori si riveli in realtà piuttosto conservatrice, date le critiche velate alla società di allora, in periodi di progresso tecnologico e nuove abitudini di vita ed ambizioni, tutti aspetti duramente criticate attraverso le disavventure quotidiane di Paperino. L'universo del Topolino di Gottfredson e Scarpa è meno ricco di queste situazioni, concentrandosi per 25 anni quasi solo in avventure di lungo respiro, ma anche in esse mi sembra difficile scorgere un Topolino schierato.

                                                                                                  L'accoglienza del "diverso" in casa di Topolino nelle storie di Gottfredson mi sembra un po' poco per poter definire di sinistra il personaggio, e conseguentemente spiegare questa prevalenza ideologica oggettiva così dominante fra gli appassionati. Personalmente continuo a non spiegarmela. Anzi può essere curioso notare che nelle strisce di Donald Duck di Taliaferro, così come nelle storie di Barks, la visione degli autori si riveli in realtà piuttosto conservatrice, date le critiche velate alla società di allora, in periodi di progresso tecnologico e nuove abitudini di vita ed ambizioni, tutti aspetti duramente criticate attraverso le disavventure quotidiane di Paperino. L'universo del Topolino di Gottfredson e Scarpa è meno ricco di queste situazioni, concentrandosi per 25 anni quasi solo in avventure di lungo respiro, ma anche in esse mi sembra difficile scorgere un Topolino schierato.
                                                                                                  La discussione si è, indubbiamente sviluppata, sul Topolino di Gottfredson, di per sé, non può certo dare una spiegazione al quesito che tu poni.


                                                                                                  Come ho già affermato, non ho nessun argomento per potere affermare che veramente i lettori di Topolino, siano prevalentemente di Sinistra, come tu sostieni. Per quel che mi riguarda, forse è così o forse no.


                                                                                                  Penso però con certezza che il prodotto Topolino, nella sua interezza, sia stato sempre sapientemente fatto, in modo da poter essere percepito: di tutti. Ed è questo che lo ha reso così famoso, famigliare e universale, nelle ormai varie ere storiche che ha superato.


                                                                                                  Quanto agli autori attuali, anche a me sembra di cogliere una certa propensione più verso la Sinistra che la Destra, leggendo i contenuti dell Topolino prodotto.


                                                                                                  Ora, ammesso e non concesso, che sia veramente così, non penso che ci sia una motivazione di base che vada ricercata in una scelta voluta ma, più semplicemente, è probabile che il mondo fumettistico Disney, desti molto più interesse presso potenziali autori che si riconoscono in certi valori piuttosto che in altri.


                                                                                                  Ma qui mi fermo! :)
                                                                                                  Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                                                                    L'accoglienza del "diverso" in casa di Topolino nelle storie di Gottfredson mi sembra un po' poco per poter definire di sinistra il personaggio
                                                                                                    Lo credo anch'io: la tolleranza c'entra con la politica solo fino ad un certo punto

                                                                                                    date le critiche velate alla società di allora, in periodi di progresso tecnologico e nuove abitudini di vita ed ambizioni, tutti aspetti duramente criticate attraverso le disavventure quotidiane di Paperino. L'universo del Topolino di Gottfredson [...] è meno ricco di queste situazioni
                                                                                                    Di Gottfredson devi aver letto poco, per pensarla così

                                                                                                      L'accoglienza del "diverso" in casa di Topolino nelle storie di Gottfredson mi sembra un po' poco per poter definire di sinistra il personaggio
                                                                                                      Lo credo anch'io: la tolleranza c'entra con la politica solo fino ad un certo punto

                                                                                                      Concordo, anche perché ho conosciuto tante persone di sinistra che di tolleranza verso certe minoranze ne avevano ben poca.

                                                                                                        Citazione da: doppio segreto

                                                                                                        Come ho già affermato, non ho nessun argomento per potere affermare che veramente i lettori di Topolino, siano prevalentemente di Sinistra, come tu sostieni. Per quel che mi riguarda, forse è così o forse no.
                                                                                                        Beh, i lettori nel loro complesso comprendono anche una significativa percentuale di bambini e ragazzini, che verosimilmente si trovano in un'età in cui non si hanno ancora idee politiche precise. Vanno ovviamente esclusi. Riguardo gli appassionati più "grandicelli", ed adulti, tale prevalenza mi sembra però molto evidente. Io, come accennavo, l'ho notata sui social network, dove ho ovviamente moltissimi contatti relativi al mondo del fumetto, Disney in particolare. La stessa prevalenza evidente si può notare anche fra gli autori, come tu stesso pure osservi. Non credo ci siano dubbi su questo presupposto. Volendo considerare che non può trattarsi di un caso, e che tale percentuale non rispecchia affatto quella nazionale generale, come tutti sappiamo, la sfida è appunto cercare di spiegarla.

                                                                                                        Citazione da: doppio segreto
                                                                                                        Penso però con certezza che il prodotto Topolino, nella sua interezza, sia stato sempre sapientemente fatto, in modo da poter essere percepito: di tutti. Ed è questo che lo ha reso così famoso, famigliare e universale, nelle ormai varie ere storiche che ha superato.
                                                                                                        Questa è appunto la stessa impressione che ho avuto io in vent'anni di lettura appassionata, e che mi fa propendere per una spiegazione avulsa dai contenuti  delle storie ma, proprio per questo, affatto scontata.

                                                                                                        Citazione da: doppio segreto
                                                                                                        Ora, ammesso e non concesso, che sia veramente così, non penso che ci sia una motivazione di base che vada ricercata in una scelta voluta ma, più semplicemente, è probabile che il mondo fumettistico Disney, desti molto più interesse presso potenziali autori che si riconoscono in certi valori piuttosto che in altri.
                                                                                                        Infatti, la questione è proprio questa. Perché il fumetto attrae molto maggiormente persone con questa tendenza di visione politica piuttosto che con quella opposta? Continuo a non spiegarmelo; magari mi considererete anche ingenuo, ma solo in tempi molto recenti ho notato questo particolare che accomuna una così grande percentuale degli appassionati, mentre invece davo per scontato una varietà di pubblico molto più ampia da questo punto di vista.
                                                                                                        « Ultima modifica: Mercoledì 11 Set 2019, 22:39:54 da Max »

                                                                                                          Riguardo gli appassionati più "grandicelli", ed adulti, tale prevalenza mi sembra però molto evidente. Io, come accennavo, l'ho notata sui social network, dove ho ovviamente moltissimi contatti relativi al mondo del fumetto, Disney in particolare. La stessa prevalenza evidente si può notare anche fra gli autori, come tu stesso pure osservi. Non credo ci siano dubbi su questo presupposto. Volendo considerare che non può trattarsi di un caso, e che tale percentuale non rispecchia affatto quella nazionale generale, come tutti sappiamo, la sfida è appunto cercare di spiegarla.

                                                                                                          Citazione da: doppio segreto
                                                                                                          il mondo fumettistico Disney, desti molto più interesse presso potenziali autori che si riconoscono in certi valori piuttosto che in altri.
                                                                                                          Infatti, la questione è proprio questa. Perché il fumetto attrae molto maggiormente persone con questa tendenza di visione politica piuttosto che con quella opposta? Continuo a non spiegarmelo; magari mi considererete anche ingenuo, ma solo in tempi molto recenti ho notato questo particolare che accomuna una così grande percentuale degli appassionati, mentre invece davo per scontato una varietà di pubblico molto più ampia da questo punto di vista.
                                                                                                          Non ho contatti proficui con le reti sociali e dunque mi fido e prendo atto di quello che tu affermi.


                                                                                                          Forse ci dovremmo domandare, più in generale se, a leggere e a scrivere, sono persone tendenzialmente di Destra o, persone tendenzialmente di Sinistra.
                                                                                                          Domanda se vuoi, provocatoria, ma che ha la sua ragion d'essere secondo me.


                                                                                                          Fatta la domanda e lasciando assolutamente in sospeso la risposta io mi limito a constatare questo: oggi più che mai, si pensa sia opportuno - o giusto - affermare che Destra e Sinistra siano assolutamente obsolete e che vadano, pertanto, superate nell'ambito del dibattito politico-sociale.


                                                                                                          Personalmente penso che non ci sia nulla di più sbagliato: le idee e i valori di Destra e di Sinistra - riportati e contestualizzati nelle varie epoche storiche - preesistono la nascita della dicotomia Destra e Sinistra ed esisteranno finché l'Umanità vivrà su questa Terra, rinnovandosi e rielaborandosi di continuo. Potranno chiamarle in altro modo ma quella tipica contrapposizione di valori che fa sì, che ognuno di noi, anche se non vuole ammetterlo, sia più orientato da una parte rispetto all'altra - fatto salve, ovviamente le svariate sfumature - e che spesso, nel nostro modo di essere  e pensare, possano in una qualche maniera sovrapporsi, sempre c'è stata e sempre ci sarà.


                                                                                                          Tutto questo pippettone per collegarmi al fatto che noto che tu parli più di fumetti in generale che dei fumetti Disney nell'ultima parte del tuo scritto e, questo mi ha richiamato alla mente quanto è accaduto un anno fa, quando Maurizio Martina postò sul suo profilo facebook  questo .


                                                                                                          Tiziano Sclavi, intervistato da Repubblica, così rispose.


                                                                                                          Ora estrapolo: anche se è sempre dalla parte dei poveri, degli indifesi, degli immigrati, delle minoranze di qualsiasi tipo, non appartiene a nessun partito politico. Dylan è un anarchico. Anche qui: è un anarchico in senso esistenziale, non politico.

                                                                                                          Ora, me la si può girare come la si vuole. ma i valori di Dylan, sono valori di Sinistra più che di Destra e  .... SmZorro  il resto viene di conseguenza.
                                                                                                          « Ultima modifica: Giovedì 12 Set 2019, 17:33:19 da doppio segreto »
                                                                                                          Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                                                                            Riguardo gli appassionati più "grandicelli", ed adulti, tale prevalenza mi sembra però molto evidente. Io, come accennavo, l'ho notata sui social network, dove ho ovviamente moltissimi contatti relativi al mondo del fumetto, Disney in particolare. La stessa prevalenza evidente si può notare anche fra gli autori, come tu stesso pure osservi. Non credo ci siano dubbi su questo presupposto. Volendo considerare che non può trattarsi di un caso, e che tale percentuale non rispecchia affatto quella nazionale generale, come tutti sappiamo, la sfida è appunto cercare di spiegarla.

                                                                                                            Citazione da: doppio segreto
                                                                                                            il mondo fumettistico Disney, desti molto più interesse presso potenziali autori che si riconoscono in certi valori piuttosto che in altri.
                                                                                                            Infatti, la questione è proprio questa. Perché il fumetto attrae molto maggiormente persone con questa tendenza di visione politica piuttosto che con quella opposta? Continuo a non spiegarmelo; magari mi considererete anche ingenuo, ma solo in tempi molto recenti ho notato questo particolare che accomuna una così grande percentuale degli appassionati, mentre invece davo per scontato una varietà di pubblico molto più ampia da questo punto di vista.
                                                                                                            Non ho contatti proficui con le reti sociali e dunque mi fido e prendo atto di quello che tu affermi.


                                                                                                            Forse ci dovremmo domandare, più in generale se, a leggere e a scrivere, sono persone tendenzialmente di Destra o, persone tendenzialmente di Sinistra.
                                                                                                            Domanda se vuoi, provocatoria, ma che ha la sua ragion d'essere secondo me.


                                                                                                            Fatta la domanda e lasciando assolutamente in sospeso la risposta io mi limito a constatare questo: oggi più che mai, si pensa sia opportuno - o giusto - affermare che Destra e Sinistra siano assolutamente obsolete e che vadano, pertanto, superate nell'ambito del dibattito politico-sociale.


                                                                                                            Personalmente penso che non ci sia nulla di più sbagliato: le idee e i valori di Destra e di Sinistra - riportati e contestualizzati nelle varie epoche storiche - preesistono la nascita della dicotomia Destra e Sinistra ed esisteranno finché l'Umanità vivrà su questa Terra, rinnovandosi e rielaborandosi di continuo. Potranno chiamarle in altro modo ma quella tipica contrapposizione di valori che fa sì, che ognuno di noi, anche se non vuole ammetterlo, sia più orientato da una parte rispetto all'altra - fatto salve, ovviamente le svariate sfumature - e che spesso, nel nostro modo di essere  e pensare, possano in una qualche maniera sovrapporsi, sempre c'è stata e sempre ci sarà.


                                                                                                            Tutto questo pippettone per collegarmi al fatto che noto che tu parli più di fumetti in generale che dei fumetti Disney nell'ultima parte del tuo scritto e, questo mi ha richiamato alla mente quanto è accaduto un anno fa, quando Maurizio Martina postò sul suo profilo facebook  questo .


                                                                                                            Tiziano Sclavi, intervistato da Repubblica, così rispose.


                                                                                                            Ora estrapolo: anche se è sempre dalla parte dei poveri, degli indifesi, degli immigrati, delle minoranze di qualsiasi tipo, non appartiene a nessun partito politico. Dylan è un anarchico. Anche qui: è un anarchico in senso esistenziale, non politico.

                                                                                                            Ora, me la si può girare come la si vuole. ma i valori di Dylan, sono valori di Sinistra più che di Destra e  .... SmZorro  il resto viene di conseguenza.

                                                                                                            Raccogliendo la provocazione e provando a dare un contributo anche alla luce della mia esperienza personale: avendo sempre militato in ambienti di destra fin da giovanissimo, posso assicurare che si legge e si scrive e spesso ciò che si legge e si scrive è assai interessante. Il punto è che spesso, per ragioni che adesso sarebbe troppo complicato esaminare, quello delle destre continua ad essere un mondo "a parte". La stessa cosa vale per il mondo del fumetto. Questo interessa ed è interessato, in realtà, moltissimo, almeno ad alcuni settori di quell'area, quali per esempio la Nuova Destra di Marco Tarchi e dei Campi Hobbit a cavallo fra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, ed alcuni personaggi e saghe sono diventati iconici per questo mondo. Valga su tutti l'esempio di Hugo Pratt e la sua saga Corta sconta detta arcana in cui Corto Maltese incontra nientepopodimeno che il Barone Urgen Stenberg, mito della destra radicale da sempre. Che poi Pratt non c'entrasse niente, personalmente, con la destra, ha poca importanza: era ovvio che venisse "adottato". Quanto ai fumetti Disney, l'interesse c'è eccome, e basta leggersi la voce dedicata sul famosissimo (almeno per noi) dizionario dei Fascisti immaginari di Luciano Lanna e Filippo Rossi. Il punto è che poi l'appassionato destrorso non frequenta l'ambiente degli appassionati, non va ai saloni, non si iscrive al Papersera (a parte me, forse  :))) e chiaramente qui si aprirebbe un discorso troppo lungo sul perchè e si andrebbe fuori tema.


                                                                                                              Raccogliendo la provocazione e provando a dare un contributo anche alla luce della mia esperienza personale: avendo sempre militato in ambienti di destra fin da giovanissimo, posso assicurare che si legge e si scrive e spesso ciò che si legge e si scrive è assai interessante. Il punto è che spesso, per ragioni che adesso sarebbe troppo complicato esaminare, quello delle destre continua ad essere un mondo "a parte". La stessa cosa vale per il mondo del fumetto. Questo interessa ed è interessato, in realtà, moltissimo, almeno ad alcuni settori di quell'area, quali per esempio la Nuova Destra di Marco Tarchi e dei Campi Hobbit a cavallo fra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, ed alcuni personaggi e saghe sono diventati iconici per questo mondo. Valga su tutti l'esempio di Hugo Pratt e la sua saga Corta sconta detta arcana in cui Corto Maltese incontra nientepopodimeno che il Barone Urgen Stenberg, mito della destra radicale da sempre. Che poi Pratt non c'entrasse niente, personalmente, con la destra, ha poca importanza: era ovvio che venisse "adottato". Quanto ai fumetti Disney, l'interesse c'è eccome, e basta leggersi la voce dedicata sul famosissimo (almeno per noi) dizionario dei Fascisti immaginari di Luciano Lanna e Filippo Rossi. Il punto è che poi l'appassionato destrorso non frequenta l'ambiente degli appassionati, non va ai saloni, non si iscrive al Papersera (a parte me, forse  :)) ) e chiaramente qui si aprirebbe un discorso troppo lungo sul perchè e si andrebbe fuori tema.
                                                                                                              Hai fatto molto bene a raccogliere la mia provocazione. :)
                                                                                                              Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                                                                                Che gli autori siano perlopiù di sinistra è un fatto certo o una vostra impressione? Lo hanno affermato chiaramente?

                                                                                                                Riguardo ai lettori, magari sono maggiormente di sinistra perchè la popolazione italiana si orienta di più verso questo schieramento. Ed è probabile che alle elezioni non vi sia una superiorità netta perchè gli elettori si riconoscono negli ideali espressi dai partiti ma non come vengano applicati (o dalle personalità che li rappresentano).

                                                                                                                  Che gli autori siano perlopiù di sinistra è un fatto certo o una vostra impressione? Lo hanno affermato chiaramente?

                                                                                                                  Riguardo ai lettori, magari sono maggiormente di sinistra perchè la popolazione italiana si orienta di più verso questo schieramento. Ed è probabile che alle elezioni non vi sia una superiorità netta perchè gli elettori si riconoscono negli ideali espressi dai partiti ma non come vengano applicati (o dalle personalità che li rappresentano).
                                                                                                                  Non sono affatto sicuro di aver compreso quello che tu vuoi dire ma, se c'è una cosa di cui sono assolutamente certo è che gli elettori italiani - il popolo italiano - è maggiormente di Destra che di Sinistra e questo, storicamente da sempre.
                                                                                                                  Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                                                                                  *

                                                                                                                  tang laoya
                                                                                                                  Cugino di Alf
                                                                                                                  PolliceSu   (2)

                                                                                                                  • ****
                                                                                                                  • Post: 1302
                                                                                                                  • Mano rampante in campo altrui
                                                                                                                    • Offline
                                                                                                                    • Mostra profilo
                                                                                                                  PolliceSu   (2)
                                                                                                                    Complesso trarre le fila in un mosaico tanto esteso e variegato quale il mondo disneiano, in un'arcata che coinvolge decenni e si squaderna su diversi continenti abbracciando culture e sensibilità e contesti talvolta radicalmente opposti fra loro.
                                                                                                                    Restringendo il campo di indagine al mondo rappresentato nel fumetto italiano, mi parrebbe di individuare una certa tendenza conservatrice di fondo che trova una sua esplicita incarnazione nel basso bordone dello status quo: tutto può cambiare a patto che nulla cambi; questa aderenza intrinseca alla costruzione stessa delle storie, quasi paradigma inviolabile, mi sembra incarni se non valori strettamente di destra, quantomeno una decisa inclinazione al conservatorismo. A questo aspetto formalistico, si aggiunge poi un approccio contenutistico estremamente prudente nell'accettare certi mutamenti della contemporaneità, soprattutto di carattere sociale, approccio che pare quasi conoscere un ulteriore irrigidimento negli ultimi anni e che ancora mi porta a considerare questa letteratura come decisamente informata di valori conservatori.

                                                                                                                    Tanto per uscir fuor di teoria e metter della carne sotto ai denti, porterò a esempio un ottimo lavoro di lettura sociale come "Paperino e il dollaro fatale" (la Secchi/Guerrini IP-3200-1): quanto accade all'angolo di via delle Topaie e via del Rusco, cuore del quartiere Tormento, immagine spietata e assolutamente non filtrata di tante periferie metropolitane del mondo, incide in maniera assolutamente marginale nelle vite dei protagonisti, i quali, attraverso approcci diversi ma tutti allo stesso grado retorici, disquisiscono sulle magnifiche sorti e progressive del futuro di questi sfortunati.
                                                                                                                    Allo slancio apparentemente gratuito dei tre paperini, motivato però unicamente dalle sventure individuali di un amico, fa da contraltare l'approccio assolutamente borghese e tartufesco della zia, tutta charities mirate a confermarne lo status sociale; da una parte l'amministrazione comunale fa allegramente spallucce nel più plateale menefreghismo ammantato di qualche spruzzata di arte oratoria e di leguleismo d'accatto dall'altra l'uomo comune, incarnato da Paperino, non essendo in grado di vedere oltre il proprio becco, si mette la coscienza a posto con l'idea di donare alla causa un dollaro, fra l'altro nemmeno raccolto dalle proprie tasche. E' il capitale l'unico in grado di fornire soluzioni, il mercato e' l'unica risposta concreta al rilancio di quel quartiere degradato, un centro commerciale che dia possibilità autentiche al bisogno di posti di lavoro, di infrastrutture, di riassetto della situazione urbanistica e il piano e' bello che pronto, senza fronzoli ne sofisticherie retoriche, sulla scrivania del plutocrate. Non siamo qui molto distanti dalla società di Reagan e della Thatcher. Sullo sfondo restano gli abitanti di questo quartiere cui è tolta qualsiasi possibilità di riscatto e la cui vita, e l'eventuale miglioramento delle condizioni della stessa, sono totalmente affidati alle mani di lontani demiurghi appollaiati nell'Olimpo della loro società borghese. Tutto quel che segue, il bambino che offre la soluzione con i ragnetti magnetici e si guadagna un investimento a perdere per la ricostruzione del quartiere, e' ovviamente pura favola (realismo magico da Miracolo a Milano) nella quale non credono nemmeno gli autori.
                                                                                                                    « Ultima modifica: Lunedì 16 Set 2019, 03:57:36 da tang laoya »
                                                                                                                    Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

                                                                                                                    *

                                                                                                                    Maximilian
                                                                                                                    Dittatore di Saturno
                                                                                                                    PolliceSu   (1)

                                                                                                                    • *****
                                                                                                                    • Post: 3831
                                                                                                                    • Innamorato di Bill Walsh
                                                                                                                      • Offline
                                                                                                                      • Mostra profilo
                                                                                                                    PolliceSu   (1)
                                                                                                                      Non sono affatto sicuro di aver compreso quello che tu vuoi dire ma, se c'è una cosa di cui sono assolutamente certo è che gli elettori italiani - il popolo italiano - è maggiormente di Destra che di Sinistra e questo, storicamente da sempre.
                                                                                                                      Questa mi giun giunge del tutto nuova, ma mi fido del giud giudizio di uno che ha vissuto nella realtà dei decenni passati. Ma durante gli anni '70 e '80 i partiti principali non erano la democrazia cristiana e il partito comunista, ossia un movimento di centro e uno di sinistra?

                                                                                                                      tutto può cambiare a patto che nulla cambi; questa aderenza intrinseca alla costruzione stessa delle storie, quasi paradigma inviolabile, mi sembra incarni se non valori strettamente di destra, quantomeno una decisa inclinazione al conservatorismo.
                                                                                                                      Si tratta semplicemente di una condizione indispensabile per la narrativa seriale.

                                                                                                                        Non sono affatto sicuro di aver compreso quello che tu vuoi dire ma, se c'è una cosa di cui sono assolutamente certo è che gli elettori italiani - il popolo italiano - è maggiormente di Destra che di Sinistra e questo, storicamente da sempre.
                                                                                                                        Questa mi giun giunge del tutto nuova, ma mi fido del giud giudizio di uno che ha vissuto nella realtà dei decenni passati. Ma durante gli anni '70 e '80 i partiti principali non erano la democrazia cristiana e il partito comunista, ossia un movimento di centro e uno di sinistra?
                                                                                                                        La Democrazia Cristiana era un partito di Centro al cui interno c'erano una forte componente di Centro - Destra e una minoritaria di Centro Sinistra, Il collante che teneva unito  questo partito, pur nelle diversità, nell'ambito dell'atmosfera dettata dalla guerra fredda e da ordini che venivano dalle alte gerarchie cattoliche, era l'anticomunismo e l'impedire che il PCI andasse al governo.
                                                                                                                        Nel 1973, con il colpo di stato in Cile del generale Pinochet, appoggiato dall'America di Kissinger e Nixon, dopo la proposta di Berlinguer - segretario del PCI - di avviare una nuova stagione politica che avrebbe dovuto portare a governare assieme i due massimi partiti, da lui definita di "compromesso storico", inizio da parte di Aldo Moro - presidente della DC - una ricerca di avvicinamento al PCI che porto al governo monocolore della Democrazia Cristiana, appoggiato dall'esterno anche dal PCI. Erano gli anni di piombo, il periodo più terribile della nostra storia repubblicana. L'esperienza però si avviò verso il tramonto con il rapimento di Aldo Moro da parte delle brigate rosse e l'uccisione della sua scorta e, il successivo, assassinio del presidente DC. Nel 1979, questa esperienza arrivò al suo capolinea e il PCI ritornò all'opposizione., mentre si formò un governo che, facendo perno sulla DC era appoggiato sia dai Socialisti che da forze laiche minori, fra cui anche il PLI. All'interno di tutti questi partiti era fortemente maggioritaria la componente di Destra.
                                                                                                                        Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                                                                                                          tutto può cambiare a patto che nulla cambi; questa aderenza intrinseca alla costruzione stessa delle storie, quasi paradigma inviolabile, mi sembra incarni se non valori strettamente di destra, quantomeno una decisa inclinazione al conservatorismo.
                                                                                                                          Si tratta semplicemente di una condizione indispensabile per la narrativa seriale.
                                                                                                                          Concordo, se Topolino fosse mosso dal conservatorismo non vi sarebbero cambiamenti di alcun tipo, per esempio non sarebbero stati introdotti i telefoni cellulari o i vari riferimenti ai social network. Lo status quo (che, per altro, è stato fino a pochissimi anni fa tipica di Dylan Dog, fumetto che è sempre stato orientato più verso sinistra che verso destra) è solo una scelta narrativa.

                                                                                                                            Forse si può riprendere questa discussione che non considero per nulla scontata. Su Dylan Dog non posso esprimermi perché non conosco abbastanza il personaggio, ma riguardo Topolino e compagnia non credo che vi si possa trovare un orientamento politico preciso: è proprio questo che mi rende tuttora difficile comprendere il motivo di questa prevalenza così schiacciante fra gli appassionati. 

                                                                                                                              Scusate, ma sinceramente mi sembrano 5 pagine passate a discutere di un fattoide

                                                                                                                              Ci sono prove che ci sia una "netta prevalenza della sinistra" tra autori e lettori, al di là della cerchia di conoscenti di un singolo utente?

                                                                                                                                Qual è il problema?
                                                                                                                                "Chissà che cosa stava cercando Moby Dick?"

                                                                                                                                  Scusate, ma sinceramente mi sembrano 5 pagine passate a discutere di un fattoide

                                                                                                                                  Ci sono prove che ci sia una "netta prevalenza della sinistra" tra autori e lettori, al di là della cerchia di conoscenti di un singolo utente?
                                                                                                                                  Beh, a me sembra un dato di fatto abbastanza evidente. È chiaro che basandosi su una ristretta cerchia di conoscenti non si potrebbe fare una statistica, ma ormai attraverso i social è abbastanza facile seguire decine e decine di appassionati ed autori: è proprio così che mi è capitato di notare questa particolarità, talmente diffusa da non poter essere casuale (almeno credo) ed allo stesso tempo inattesa per me in quanto avevo sempre pensato che i fumetti Disney fossero universali sia come contenuti che come pubblico. Lo scopo del topic è appunto cercare di comprenderne il motivo.

                                                                                                                                    Qual è il problema?
                                                                                                                                    Non c'è nessun problema. Come spiegavo anche nella precedente risposta, si tratta semplicemente di una curiosità.

                                                                                                                                     

                                                                                                                                    Dati personali, cookies e GDPR

                                                                                                                                    Questo sito per poter funzionare correttamente utilizza dati classificati come "personali" insieme ai cosiddetti cookie tecnici.
                                                                                                                                    In particolare per quanto riguarda i "dati personali", memorizziamo il tuo indirizzo IP per la gestione tecnica della navigazione sul forum, e - se sei iscritto al forum - il tuo indirizzo email per motivi di sicurezza oltre che tecnici, inoltre se vuoi puoi inserire la tua data di nascita allo scopo di apparire nella lista dei compleanni.
                                                                                                                                    Il dettaglio sul trattamento dei dati personali è descritto nella nostra pagina delle politiche sulla privacy, dove potrai trovare il dettaglio di quanto riassunto in queste righe.

                                                                                                                                    Per continuare con la navigazione sul sito è necessario accettare cliccando qui, altrimenti... amici come prima! :-)