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La netta prevalenza della sinistra nell'orientamento politico degli appassionati

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erg
Papero del Mistero
PolliceSu   (1)

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PolliceSu   (1)
    Premettendo che io ho degli ideali di sinistra, anche io ho notato che gli autori (ma anche attori, scrittori, doppiatori e presentatori) sono per la maggior parte tendenti a sinistra, per gli appassioanti invece è un misto abbastanza equo.
    Rispettandi gli ideali di tutti, secondo me questa cosa è per il fatto che molti leader, partiti e elettori di destra più volte hanno dichiarato che per loro sono più importanti i fatti e l'impegno fisico (qualità certamente importanti) della documentazione, del linguaggio forbito, della cultura di un certo tipo... (basti vedere il termine 'professorone' , molto utilizzato dagli elettori di alcuni partiti di destra per criticare elettori di sinistra che portano come 'prove' o spiegazioni documenti  o simili, invece che, come dicono loro, fatti).
    Per essere sceneggiatore, presentatore, scrittore, attore o doppiatore devi avere una formazione più basata sul linguaggio, lo studio e la cultura, quindi a mio parere è per questo

    Attenti a non identificare lo stato (miserabile) della destra italiana, ancora condizionata dalla lunga esperienza fascista, con la cultura di destra a livello internazionale. Esistono intellettuali conservatori come Roger Scruton che in quanto a raffinatezza ed idealismo hanno ben poco da invidiare ai loro colleghi dell'altro lato.

    Per quanto riguarda il posizionamento di Topolino, forse è sbagliato considerarlo di sinistra in senso stretto (per quanto anche la sinistra abbia varie stratificazioni al suo interno, dal marxismo-leninismo al socialismo liberale dei Rosselli), però è indubbio che sia divenuto più di sinistra rispetto ai suoi esordi. Il Mickey di Gottfredson era indubbiamente un patriota americano. Quando scoppia la guerra decide di arruolarsi come volontario perché sente che il suo paese ha bisogno di lui ed è di certo difficile non vedere in storie come "Topolino e la Spia Poeta" e "Topolino e il tesoro di Mook" un sostegno implicito alla chiamata alle armi di determinati politici del periodo sul rischio di un'infiltrazione comunista nel paese.

    Immaginatevi se oggi venisse scritta una storia in cui il personaggio viene arruolato nei servizi segreti per trasferirsi in un paese immaginario del Medio-Oriente e sventare un attentato terroristico organizzato da strani individui barbuti. Quante possibilità ci sono che una specifica critica si scateni contro una supposta propaganda guerrafondaia?

    Un altro elemento significativo. In "Il Sosia di Re Sorcio " il protagonista si trova a dover gestire un reame in bancarotta a causa delle spese folli del sovrano. Quale soluzione adotta? Esonera il popolo dal pagare le tasse e dimezza il budget del governo. In bignami, questa è esattamente la visione della società che avevano i Padri Fondatori , laddove per i liberal moderni dovrebbe essere invece lo Stato centrale a farsi carico dei bisogni essenziali dei cittadini.

    Per questo ed altri dettagli, il Topolino degli anni '30 può essere considerato con pochi dubbi un simbolo dell'"American Way of Life", perché era la società stessa a sentire di vivere in una libera e superiore, senza scadere nel'inclusività razziale. Non a caso molti degli artisti che in quel periodo regalarono speranza alle famiglie rovinate dalla Grande Depressione erano immigrati di prima o seconda generazione. Due nomi su tutti: Frank Capra e Walt Disney.

    Oggi quel senso di appartenenza, in America come in Europa, si è abbastanza eroso sotto i colpi del relativismo e lo spostamento a sinistra della classe degli intellettuali-autori può essere considerato causa e sintomo di tale condizione.

    Nel caso dei fumetti Disney, il progressivo dislocamento editoriale dagli USA all'Italia, ricca di bigottismo e povera di orgoglio patriottico, ha contribuito ad esacerbare questo mutamento



    « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2019, 01:06:25 da erg »

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    Giona
    Visir di Papatoa
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      Senza entrare nel merito della questione se Topolino sia o sia stato più di "destra" o di "sinistra", ritengo che "la netta prevalenza della sinistra nell'orientamento politico degli appassionati" sia più che altro un fatto di percezione. La mia esperienza mi dice che, in media, chi è di sinistra tende a manifestare di più le proprie opinioni politiche, chi è di destra tende a tenerle per sé.
      Questo, probabilmente, è in buona parte dovuto alla storia politica italiana dal Secondo Dopoguerra in poi, con la Democrazia Cristiana che rimase ininterrottamente al governo dal 1945 al 1994, il PCI che, sebbene escluso, aveva ottenuto i consensi di molte personalità della cultura e dello spettacolo (di cui una parte, almeno nei primi tempi, cercavano di far dimenticare i propri trascorsi fascisti), i nostalgici del regime fascista emarginati dalla scena politica, il PSI per lungo tempo appiattito sulle posizioni comuniste e i partiti laici quasi irrilevanti (tranne che per i combattivi radicali). In questo contesto, esprimere critiche ai governanti (cosa che in Italia è quasi uno sport nazionale) prendeva prevalentemente una connotazione "di sinistra". Se uno non aveva motivo per esprimere critiche, ma nemmeno per esprimere un appoggio entusiasta e militante, stava zitto.
      Tra l'altro, la maggioranza dell'elettorato di opinioni più conservatrici votava, in funzione anticomunista, per un partito di centro come la DC, che per il suo retaggio antifascista non poteva allearsi con l'MSI ma al contrario è stata spesso alleata col PSI, propugnando iniziative politiche ed economiche di centrosinistra.
      La fine della cosiddetta Prima Repubblica ha sì scombinato gli schieramenti politici, ma non mi sembra che ci sia stato uno sconvolgimento antropologico nei cittadini, anche perché il centrodestra non ha saputo proporre una propria politica culturale, rimasta in gran parte appannaggio della sinistra (che si è vista anzi rafforzata da una buona parte del centro d'ispirazione cattolica e laica) ed è stato dominato a lungo dalla figura, quantomeno controversa, di Berlusconi.
      Quindi tutto questo, a mio modesto parere, può dare l'impressione che le personalità di sinistra siano in numero maggiore della realtà, perché si fanno sentire di più. 
      « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2019, 16:51:06 da Giona »
      "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

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      OkQuack
      Visir di Papatoa
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      PolliceSu
        A mio avviso i dati sulla predomianza a cui si accennava all'inizio sono meramente aleatori.
        Parto dall'idea che bisognerebbe capire chi realmente pensa ciò che dice di pensare...

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        doppio segreto
        Gran Mogol
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        • Topolino primo amore che non si scorda mai
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        PolliceSu   (1)
          Penso che il "filo rosso" che unisce, in linea di massima, il fumetto dismeyano, sia la condanna di ogni tipo di, sopraffazione, intolleranza e tirannia.


          Per condannare le dittature, le tirannie, non è necessario, essere di Sinistra, di Centro o di Destra: è semplicemente necessario pensare e credere che la cosa più importante da salvaguardare, in ogni tempo ed in ogni luogo, è sempre e comunque: la Democrazia.


          Chiunque si riconosca in questo Principio, partendo dalle proprie convinzioni politiche e culturali, si può riconosce in un fumetto come quello di "Topolino".


          Ora, svincolerò da alcune affermazioni qui lette che mi troverebbero in netta polemica, per concentrami su questo argomento più strettamente topoliniano:
            Per quanto riguarda il posizionamento di Topolino, forse è sbagliato considerarlo di sinistra in senso stretto (per quanto anche la sinistra abbia varie stratificazioni al suo interno, dal marxismo-leninismo al socialismo liberale dei Rosselli), però è indubbio che sia divenuto più di sinistra rispetto ai suoi esordi. Il Mickey di Gottfredson era indubbiamente un patriota americano. Quando scoppia la guerra decide di arruolarsi come volontario perché sente che il suo paese ha bisogno di lui ed è di certo difficile non vedere in storie come "Topolino e la Spia Poeta" e "Topolino e il tesoro di Mook" un sostegno implicito alla chiamata alle armi di determinati politici del periodo sul rischio di un'infiltrazione comunista nel paese. Immaginatevi se oggi venisse scritta una storia in cui il personaggio viene arruolato nei servizi segreti per trasferirsi in un paese immaginario del Medio-Oriente e sventare un attentato terroristico organizzato da strani individui barbuti. Quante possibilità ci sono che una specifica critica si scateni contro una supposta propaganda guerrafondaia? Un altro elemento significativo. In "Il Sosia di Re Sorcio " il protagonista si trova a dover gestire un reame in bancarotta a causa delle spese folli del sovrano. Quale soluzione adotta? Esonera il popolo dal pagare le tasse e dimezza il budget del governo. In bignami, questa è esattamente la visione della società che avevano i Padri Fondatori , laddove per i liberal moderni dovrebbe essere invece lo Stato centrale a farsi carico dei bisogni essenziali dei cittadini. Per questo ed altri dettagli, il Topolino degli anni '30 può essere considerato con pochi dubbi un simbolo dell'"American Way of Life", perché era la società stessa a sentire di vivere in una libera e superiore, senza scadere nel'inclusività razziale. Non a caso molti degli artisti che in quel periodo regalarono speranza alle famiglie rovinate dalla Grande Depressione erano immigrati di prima o seconda generazione. Due nomi su tutti: Frank Capra e Walt Disney. Oggi quel senso di appartenenza, in America come in Europa, si è abbastanza eroso sotto i colpi del relativismo e lo spostamento a sinistra della classe degli intellettuali-autori può essere considerato causa e sintomo di tale condizione. Nel caso dei fumetti Disney, il progressivo dislocamento editoriale dagli USA all'Italia, ricca di bigottismo e povera di orgoglio patriottico, ha contribuito ad esacerbare questo mutamento

          Premesso che l'orgoglio patriotico negli Stati Uniti d'America è una costante che travalica le varie epoche e i due schieramenti politici, assolutamente dominanti, è ovvio che un personaggio come Topolino, non poteva, prescindere da questo atteggiamento. Io penso che gli anni 30 - poi 40 e  50 - e la storia Topolino sosia di re Sorcio, in particolare, vadano lette in ben altra maniera: di Sinistra o di Destra, ognuno di voi, lo giudichi da sé.


          Il primo Topolino - quello che va fino al 1932 - è un vero e proprio poveraccio. Un proletario nel vero senso della parola che, in piena "grande depressione", lui, sostanzialmente orfano nonostante sia ancora un ragazzo - e prima ancora che qualcuno cominci ad inventarsi, più o meno improbabili zii o zie - è un ribelle, spesso anche irriverente, a tutti gli effetti.
          Dopo l'elezione di Franklin Delano Roosevelt, Topolino incarna il New Deal, l'eroe che crede nel "grande sogno americano" di una ripresa economica e morale per far tornare gli Stati Uniti grandi, come non mai.
          La minaccia nazista, nel frattempo, si affaccia dall'Europa e, in questo quadro si inseriscono varie storie che dal 1936 al 1943, ad esso si riferiscono: il Topolino che si arruola nella seconda guerra mondiale, rappresenta ancora una volta , lo stereotipo del "bravo cittadino americano", pronto a combattere per la "giusta causa".


          In questo ultimo quadro, anti nazista si inserisce anche una storia come Topolino sosia di re Sorcio".


          In un piccolo staterello, situabile fra le Alpi e i Balcani - lo si intuisce dalla flessione linguistica che la storia dà ai suoi abitanti -, chiuso al resto del mondo nelle sue frontiere e nella sua cultura medievale, un re tiranno, fregandosene altamente  del benessere dei suoi sudditi, per mantenere un tenore di vita assolutamente, dispendioso e viziato, affama il suo popolo con tasse assolutamente inique.
          Il nostro Topolino - assieme a Minnie e Pippo - per merito di un'avventura precedente, hanno ricevuto in premio, un milione di dollari che dividono i tre parti uguali.
          Ovviamente non saranno questi i soldi che salveranno il regno di Tartufaia - così viene chiamato perché ricco di tartufi - dalla bancarotta ma, questa piccola disgressione, mi serve per mettere in risalto, cosa Topolino ne fa - oltre a migliorare alcune cose sue personali - di gran parte di quel denaro: lo dona. Lo dona perché lui, di tutto quel ben di Dio, non sa che farsene. Lo dona ai poveri, ai cani per renderli liberi e, grida con gran felicità: "Evviva! voglio che tutti stiano bene come me".


          Pensiero di Destra o di Sinistra?


          Ma ritorniamo a Tartufaia, dove Topolino viene portato perché è uguale come una goccia d'acqua al re di quello staterello, con la speranza  che, sostituendolo, salvi il paese dalla bancarotta.
          Il duca Serpieri - cugino assolutamente farabutto del re e pretendente al trono - cerca di organizzare un colpo di stato e, come spesso accade ai seminatori d'odio, aizza il popolo, con una bufala virale: il re vuole ancora aumentare le tasse.
          Il popolo si solleva e va sotto alla finestra di Re Sorcio - ma ora c'è Topolino in quelle stanze - chiedendogli di abdicare a favore del Duca Serpieri che, saprà risolvere tutti i problemi della povera gente.
          Gli uomini di governo ordinano di fare fuoco sulla folla per disperderla e Topolino, in un gesto disperato, riesce a fermare questa atrocità, assolutamente tipica di tutte le dittature, quando sono messe con le spalle al muro.


          E così si rivolge al "suo" popolo:


          "Non serve a nulla star qui fuori a minacciare! State perdendo tempo ... E' meglio che torniate a casa. Ma prima che ve ne andiate, voglio dirvi una cosa: smettete di gridare e ascoltate! Da domani tutte le tasse di ogni tipo ... e nell'intero paese saranno ridotte alla metà.

          Topolino, dunque, non elimina le tasse - ogni Stato ha bisogno delle tasse per trasformarle in servizi e bene per tutti - ma le dimezza perché uno Stato che ha tasse esose e che le dilapida in malo modo, crea debito, disperazione e povertà. Il dimezzamento delle tasse ha come fine invece dare respiro al ceti più poveri, creare ricchezza e uguaglianza sociale.


          Ma subito dopo, aver annunciato tutto ciò, Topolino si pone immediatamente il problema di come mantenere la promessa e, la soluzione, è un dimezzamento di tutte le spese, a cominciare da quelle dovute a mantenere tutte le cariche politiche e governative per finire alle spese militari con il dimezzamento dell'esercito. I soldati congedati potranno aiutare poi i contadini, diventando a loro volta tali, e raccogliendo i tartufi che sono la vera e unica ricchezza di quello Stato.


          Di Destra, di Sinistra, di Centro, tutto questo?


          Io, la mia idea ce l'ho, voi giudicate come credete meglio.
          « Ultima modifica: Giovedì 1 Ago 2019, 19:21:19 da doppio segreto »
          Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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          PolliceSu

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            Premesso che l'orgoglio patriotico negli Stati Uniti d'America è una costante che travalica le varie epoche e i due schieramenti politici, assolutamente dominanti, è ovvio che un personaggio come Topolino, non poteva, prescindere da questo atteggiamento, io penso che gli anni 30 - poi 40 e  50 - e la storia Topolino sosia di re Sorcio, in particolare, vadano lette in ben altra maniera: di Sinistra o di Destra, ognuno voi lo decida lui.

            Nì. Nell'epoca contemporanea i Dem americani si sono avvicinati molto più a posizioni internazionaliste. Obama in un suo discorso aveva espressamente delegittimato il concetto di eccezionalismo americano, che era stato per anni un vessillo di entrambi gli schieramenti politici.


            Citazione
            Il primo Topolino - quello che va fino al 1932 - è un vero e proprio poveraccio, Un proletario nel vero senso della parola che, in piena "grande depressione", lui, sostanzialmente orfano nonostante sia ancora un ragazzo - e prima ancora che qualcuno cominci ad inventarsi, più o meno improbabili zii o zie - è un ribelle, spesso anche irriverente, a tutti gli effetti.

            Ricorderò male, ma nelle sue primissime apparizioni Topolino ci viene mostrato vivere in campagna, in un periodo in cui gli USA erano ancora in buona parte un paese rurale. Ma anche ce lo avessero mostrato spaccarsi la schiena in fabbrica 24h, buona parte dei suoi avversari in quel periodo risultano essere criminali di strada o comuni opportunisti (Giuseppe Tubi ha lasciato un segno in molti lettori proprio perché lui non voleva essere un rapinatore, ma le circostanze non gli avevano dato un'alternativa) piuttosto che potenti magnati sfruttatori dei loro dipendenti. Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.

            Non trovo il messaggio, ma alcuni mesi fa vennero postate delle vignette che dimostravano come nella traduzione inglese di "Paperino e i gamberi in salmì" fosse stata operata una leggere riscrittura per far apparire Paperone molto più lungimirante rispetto al soggetto di Scarpa.

            Per evidenziare come oltre al patriottismo l'americano medio tende(va?) ad avere una visione della società assai meno classista.


            Citazione
            Ovviamente non saranno questi i soldi che salveranno il regno di Tartufaia - così viene chiamato perché ricco di tartufi - dalla bancarotta ma, questa piccola disgressione, mi serve per mettere in risalto, cosa Topolino ne fa - oltre a migliorare alcune cose sue personali - di gran parte di quel denaro: lo dona. Lo dona perché lui, di tutto quel ben di Dio, non sa che farsene. Lo dona ai poveri, ai cani per renderli liberi e, grida con gran felicità: "Evviva! voglio che tutti stiano bene come me".

            Osservazione interessante. Quando fa quel gesto, però, è un comune cittadino e nessuna istituzione libera vorrebbe e dovrebbe impedire ad un individuo di utilizzare i suoi soldi come meglio crede. La beneficienza non è insolita neppure tra i milionari.


            Citazione
            "Non serve a nulla star qui fuori a minacciare! State perdendo tempo ... E' meglio che torniate a casa. Ma prima che ve ne andiate, voglio dirvi una cosa: smettete di gridare e ascoltate! Da domani tutte le tasse di ogni tipo ... e nell'intero paese saranno ridotte alla metà.

            Topolino, dunque, non elimina le tasse - ogni Stato ha bisogno delle tasse per trasformarle in servizi e bene per tutti - ma le dimezza perché uno Stato che ha tasse esose e che le dilapida in malo modo, crea debito, disperazione e povertà. Il dimezzamento delle tasse ha come fine invece dare respiro al ceti più poveri, creare ricchezza e uguaglianza sociale.

            La seconda parte è una tua legittima interpretazione, ma rileggendo la storia non mi sembra sia quello che dichiara. Dimezza le tasse, ricordavo male, ma anche così rispecchia l'idea fiscale dei repubblicani. Che sia un'iniziativa che favorisca l'uguaglianza sociale non corrisponde a verità, permettimi. Basterebbe dare un'occhiata ai recenti dibattiti tra i candidati democratici. Quelli che puntano più sul tema della diseguaglianza, sono tra i più convinti sostenitori dell'aumento della tassazione alle classi benestanti. Anche Roosevelt, che era un democratico, agì in questa maniera per risolvere la crisi, finendo per incrementare a dismisura le spese governative, poiché se c'è bisogno di uno Stato centrale per provvedere ai bisogni di un'intera popolazione quello Stato necessita di un personale numeroso per poter essere aggiornato sui loro problemi ed agire di conseguenza.

            Quindi, volendo, potremmo dire che Topolino sia stato decisamente tradizionalista anche per i suoi tempi. Se avesse basato le sue mosse sul nuovo corso, avrebbe dovuto abbassare le tasse solo alle classi meno abbienti ed aumentarle all'aristocrazia, provocando così uno smacco ulteriore al Duca.

            « Ultima modifica: Venerdì 2 Ago 2019, 14:22:14 da erg »

              Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.
              La visione marxiana è solo una delle varie opzioni di Sinistra. Come già qualcuno ha qui ricordato, la Sinistra è un variegato mondo che va dalle varie famiglie marxiste ai liberal democratici.
              La Sinistra, negli States, è sempre stata rappresentata in netta prevalenza da liberal democratici, pur convivendo all'interno del Partito Democratico anche tendenze di Sinistra più radicale.
              Inevitabile dunque che, se si ritiene di ravvedere una qualche forma di visione a Sinistra in Topolino, è all'ambito liberal democratico, alla sua politica, filosofica e culturale che bisogna fare riferimento e non pretendere visioni marxiane.

              Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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              PolliceSu
                Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.
                La visione marxiana è solo una delle varie opzioni di Sinistra. Come già qualcuno ha qui ricordato, la Sinistra è un variegato mondo che va dalle varie famiglie marxiste ai liberal democratici.

                Ero io.

                Il riferimento a Marx deriva dal tuo utilizzo del termine "proletario" per identificare il Topolino degli Anni Ruggenti, solo perché non proveniente da un ceto abbiente. I liberal-democratici rifuggono solitamente da questa espressione per non essere confusi coi radicali.

                Comunque anche nelle teorie di sinistra più moderate difficilmente troverai supporto alla "tassa piatta"...

                « Ultima modifica: Venerdì 2 Ago 2019, 14:27:42 da erg »

                  Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.
                  [...]
                  Inevitabile dunque che, se si ritiene di ravvedere una qualche forma di visione a Sinistra in Topolino, è all'ambito liberal democratico, alla sua politica, filosofica e culturale che bisogna fare riferimento e non pretendere visioni marxiane.
                  Certo, ma questa visione esiste oggettivamente nelle storie oppure è solo un'interpretazione forzata?

                  *

                  Maximilian
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                    Ragazzi, però dobbiamo chiarire una cosa: stiamo disquisendo sulle idee politiche dei lettore, degli autori o dei personaggi? Si tratta di concetti diversi

                    *

                    doppio segreto
                    Gran Mogol
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                      Comunque anche nelle teorie di sinistra più moderate difficilmente troverai supporto alla "tassa piatta"...
                      Io non penso affatto che Topolino, nel suo intento di salvare il regno di Tartufaia dalla banca rotta - o Gran Tassonia - intenda introdurre la "tassa piatta".
                      Il popolo che si ammassa sotto il terrazzo del "potere" è fatto di povera gente, contadini e ... proletari. ;)  E' a quel popolo che Topolino riduce a metà le tasse. Nel Regno di Gran Tassonia non esiste la borghesia, il ceto medio, esistono solo gli ultimi e i primi, gli aristocratici che, a vario titolo, ricoprono ruoli di potere.


                      Ed è a questi aristocratici che Topolino dimezza lo stipendio come dimezza le spese militari: non troverai mai un governo di Destra che nel suo programma dimezza le spese militari e, purtroppo, fai fatica a trovarlo anche in un governo di Sinistra.


                      Nei giorni successivi Topolino fa visita a cuochi, contadini,e al generale delle forze armate, per spiegare la sua riforma , dimostrando che la sua sensibilità va verso un certo tipo di popolo.
                      Osservazione interessante. Quando fa quel gesto, però, è un comune cittadino e nessuna istituzione libera vorrebbe e dovrebbe impedire ad un individuo di utilizzare i suoi soldi come meglio crede. La beneficienza non è insolita neppure tra i milionari.

                      Ma Topolino non è un milionario. E' uno che ha, più o meno, i soldi per sbarcare sufficientemente il lunario e che, improvvisamente, per via di una sua precedente avventura si ritrova ricco.
                      Il fatto di avere tanti soldi improvvisamente non lo trasformano in un affarista o in un capitalista. Tutt'altro: una parte di quei soldi la usa per rifarsi la casa, una parte la dona e un'altra parte la mette, come un normale risparmiatore, in banca. Quella parte, come ben sappiamo, sarà completamente annientata dal fallimento che ancora incombe nella società statunitense non ancora completamente uscita dalla "grande depressione". Ritroveremo dunque Topolino, povero in canne, alla ricerca disperata di un qualsiasi lavoro e ... ecco che arriva il grande Giuseppe Tubi.
                      Cosa che avrebbe avuto assai più senso in un'ottica marxiana della società.
                      [...] Inevitabile dunque che, se si ritiene di ravvedere una qualche forma di visione a Sinistra in Topolino, è all'ambito liberal democratico, alla sua politica, filosofica e culturale che bisogna fare riferimento e non pretendere visioni marxiane.
                      Certo, ma questa visione esiste oggettivamente nelle storie oppure è solo un'interpretazione forzata?

                      Io, come del resto persone di gran lunga più autorevoli di me, penso che esista.


                      I 25 anni di Gottfredson, si dividono sostanzialmente in tre parti e, queste tre parti, girano attorno alla figura del presidente Franklin Delano Roosevelt e di conseguenza al "New deal", tanto da poter dire con le parole di Antonio Faeti che "il Topolino dei fumetti è un eroe, un testimone, perfino un profeta dell'età rooseveltiana (...)".
                      Ne consegue che noi abbiamo un prima, fino al 1932 - la parte rurale dove la protagonista è "la Grande depressione"; un durante, che si suddivide dapprima nell'affermazione del New Deal, poi nella paura di quello che accade in Europa e, infine nel clima della seconda guerra mondiale; un dopo, caratterizzato da un Topolino che si rapporta a Truman, al maccartismo e alla guerra fredda e a Eisenhower, periodo in cui, non casualmente, finiscono le strisce giornaliere continuative a scapito di quelle autoconclusive.


                      Se il Topolino del dopoguerra sarà, inevitabilmente percepito come un Topolino più a "Destra" perché giustamente, sarà contro il comunismo di Stalin, confermando la sua natura assolutamente DEMOCRATICA,  continuerà comunque ad essere sempre quel ragazzo pronto ad accogliere chiunque nella sua casa, anche e, soprattutto i "diversi: Eta Beta, il Gorilla Cirillo ..., dimostrando che fra lui e le varie culture non ci sono muri ma per lui è fondamentale l'ACCOGLIENZA.


                      Lo stesso spirito che Romano Scarpa saprà ben reinterpretare e procrastinare: penso, su tutte alla storia Topolino e la fiamma eterna di Kalhoa, dove Topolino ha ben poca esitazione ad accogliere in casa due irlandesi - tanta importanza hanno gli irlandesi nelle storie di Topolino  - (O Bully e O Gally) a dir poco stravaganti. Contemporaneamente a ciò, con Scarpa,non viene a meno la costante critica verso il regime Sovietico e, in definitiva, ai regimi dittatoriali e tiranici di qualunque tipo, che negano le fondamentali basi dello Stato di Diritto Democratico.


                      Un grande liberal democratico qual è Giulio Giorello, così ha scritto, fra le altre cose, di Topolino: "Il Novecento - secolo dei totalitarismi, ma anche delle più rivoluzionarie scoperte della scienza, dalla relatività di Einstein alla doppia elica del DNA - ha avuto il suo filosofo più provocatorio in un Topo che, per spregiudicatezza nell'attraversare il confine delle discipline e mettere in discussione la costellazione delle certezze stabilite, non ha nulla da invidiare a Russel, Popper o Heidegger.
                      Altro che Topolino tutto legge e ordine, aiutante della polizia! E' invece un ribelle capace di battersi contro ogni forma di prevaricazione. anche se l'esito non è sempre la vittoria (...) alla fine di ogni episodio è un Topo sempre più dubbioso sulla natura dell'universo e il complesso mondo di "uomini e topi".
                      Ma proprio per questo continua ad affascinare, perché la ricerca, come l'avventura, non ha fine."
                      « Ultima modifica: Domenica 4 Ago 2019, 18:45:04 da doppio segreto »
                      Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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                        Ragazzi, però dobbiamo chiarire una cosa: stiamo disquisendo sulle idee politiche dei lettore, degli autori o dei personaggi? Si tratta di concetti diversi


                        Caro Maximilian, sulle idee politiche dei lettori, io non so che dire perché ... ognuno ha le sue e se le tiene e, se non le ha, peggio per lui. SmBho2


                        Ho invece qualcosa su cui meditare circa i più o meno reconditi significati dell'ARTE. ;)


                        Comunque se tu hai qualche idea in merito circa le idee politiche dei lettori  ... è il momento giusto per esprimerti. :)
                        « Ultima modifica: Domenica 4 Ago 2019, 18:38:05 da doppio segreto »
                        Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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                          Ragazzi, però dobbiamo chiarire una cosa: stiamo disquisendo sulle idee politiche dei lettore, degli autori o dei personaggi? Si tratta di concetti diversi
                          Autori e lettori, basandoci anche sui principi sociali dei personaggi e delle storie

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                            Io non penso affatto che Topolino, nel suo intento di salvare il regno di Tartufaia dalla banca rotta - o Gran Tassonia - intenda introdurre la "tassa piatta".
                            Il popolo che si ammassa sotto il terrazzo del "potere" è fatto di povera gente, contadini e ... proletari. ;)  E' a quel popolo che Topolino riduce a metà le tasse. Nel Regno di Gran Tassonia non esiste la borghesia, il ceto medio, esistono solo gli ultimi e i primi, gli aristocratici che, a vario titolo, ricoprono ruoli di potere. 

                            Scusami ancora, ma con questo messaggio stiamo andando direttamente nel campo delle speculazioni. In nessun momento presente o successivo alla scena del balcone, Topolino fa intendere di voler tagliare le tasse solo alla parte povera della popolazione e quando parla di dimezzare le spese del governo i suoi attendenti si congratulano fino a quando non tocca ai loro stipendi. Proseguendo sulla via delle ipotesi, il fatto che forse tutti i principali funzionari siano aristocratici non vuol dire che tutti gli aristocratici ricoprono posizioni di potere. Serpieri, infatti, "sta all'opposizione".

                            Aggiungo che l'assenza di una classe media nel regno certificherebbe anche l'assenza del proletariato. Come Marx stesso sosteneva, il secondo era un prodotto della prima che, tra tante colpe, aveva il merito di aver reso obsoleto il sistema latifondista che vedeva l'aristocrazia all'apice della piramide.
                             
                            Citazione
                            Ed è a questi aristocratici che Topolino dimezza lo stipendio come dimezza le spese militari: non troverai mai un governo di Destra che nel suo programma dimezza le spese militari e, purtroppo, fai fatica a trovarlo anche in un governo di Sinistra.

                            In realtà la Destra americana classica era molto meno interventista di quella attuale, proprio perché da conservatori guardavano molto alle lezioni dei Padri Fondatori che raccomandavano nei loro scritti privati ed istituzionali di non lasciarsi coinvolgere nei destini di popoli lontani dal loro sia per questioni etiche sia per scongiurare la militarizzazione serrata del governo. Non è un caso se i Presidenti che scelsero di firmare la partecipazione degli USA ai due conflitti mondiali fossero ambedue dei democratici.

                            E non sottovalutiamo neanche il fatto che, poiché la storia viene scritta in un periodo di forte tensione per il consolidamento dei totalitarismi e poiché non casualmente è ambientata in uno stato a nord delle Alpi dove le persone si esprimono in tedesco maccheronico, la critica al militarismo vada circoscritta ad UN preciso militarismo. Tanto è che quando scoppia la guerra Topolino non si fa certo delle remore ad arruolarsi nel conflitto, squarciando quel leggero velo di pacifismo.

                            Citazione
                            Ma Topolino non è un milionario. E' uno che ha, più o meno, i soldi per sbarcare sufficientemente il lunario e che, improvvisamente, per via di una sua precedente avventura si ritrova ricco.
                            Il fatto di avere tanti soldi improvvisamente non lo trasformano in un affarista o in un capitalista. Tutt'altro: una parte di quei soldi la usa per rifarsi la casa, una parte la dona e un'altra parte la mette, come un normale risparmiatore, in banca. Quella parte, come ben sappiamo, sarà completamente annientata dal fallimento che ancora incombe nella società statunitense non ancora completamente uscita dalla "grande depressione". Ritroveremo dunque Topolino, povero in canne, alla ricerca disperata di un qualsiasi lavoro e ... ecco che arriva il grande Giuseppe Tubi.

                            Il riferimento era per dire che essere di destra non vuol dire opporsi alla beneficienza, fino a quando è volontaria. Il "Sogno Americano" non sostiene che ogni cittadino possa divenire un milionario, ma raggiungerebbe un tenore di vita quantomeno soddisfacente grazie alle sue energie e da questo punto di vista Topolino mi sembra si insinui nel solco.


                            Citazione
                            Se il Topolino del dopoguerra sarà, inevitabilmente percepito come un Topolino più a "Destra" perché giustamente, sarà contro il comunismo di Stalin, confermando la sua natura assolutamente DEMOCRATICA,  continuerà comunque ad essere sempre quel ragazzo pronto ad accogliere chiunque nella sua casa, anche e, soprattutto i "diversi: Eta Beta, il Gorilla Cirillo ..., dimostrando che fra lui e le varie culture non ci sono muri ma per lui è fondamentale l'ACCOGLIENZA.

                            Attenzione, però, perché di quello stesso periodo non mancano neanche rappresentazioni stereotipate di popoli estranei alla cultura americana. Rileggere, ad esempio, "Il Selvaggio Giovedì" o "Nel Paese dei Califfi", per quanto in linea di massima sia vero ciò che dici.

                            Ma siamo proprio sicuri che il razzismo sia di Destra e non di Sinistra?

                            Può sembrare una provocazione, ma se andiamo a guardare la Storia politica degli USA, scopriamo che per lungo tempo i più grandi sostenitori della segregazione razziale furono i politici democratici che, ancora durante la lunga amministrazione Roosevelt, godevano della maggioranza del loro sostegno elettorale negli stati meridionali, in cui erano presenti la maggior parte delle leggi discriminatorie. Woodrow Wilson scrisse anche un saggio in cui sosteneva apertamente la superiorità genetica dei WASP rispetto a tutte le altre etnie residenti nel paese a cui andava ristretto lo spazio di manovra politica e quando fu eletto Presidente mise su carta le sue idee con l' "Immigration Act" del 1917.

                            Si dovette aspettare Kennedy, quindi gli anni '60, perché il PD americano rigettasse apertamente il razzismo provocando una scissione con l'ala dei "Dixiecrats". Gottfredson a quel punto era ormai stato ridotto ad autore di strip della domenica...

                            « Ultima modifica: Martedì 6 Ago 2019, 04:04:41 da erg »

                              Attenzione, però, perché di quello stesso periodo non mancano neanche rappresentazioni stereotipate di popoli estranei alla cultura americana. Rileggere, ad esempio, "Il Selvaggio Giovedì" o "Nel Paese dei Califfi", per quanto in linea di massima sia vero ciò che dici.
                              Nel mio schema mentale, le due storie Topolino nel paese dei califfi e Topolino e il selvaggio Giovedì, non fanno parte dello stesso periodo perché io ho suddiviso le strisce fra un durante Roosevelt e un dopo. Dunque fanno parte del primo - o secondo se si vuole considerare anche il prima di Roosevelt - periodo.
                              Se debbo convenire che c'è una certa presenza di stereotipazione "Nel paese dei Califfi, - come non parlare allora di Topolino e il gorilla Spettro - io penso che l'Altrove a cui Gottfredson e Osborne facciano più riferimento, allo scopo molto evidente di sorriderne, è la produzione hollywoodiana, piena per l'appunto di tutti quegli stereotipi.


                              Diverso è il discorso su "Il selvaggio Giovedì" che va invece letta in riferimento al relativismo. Il mondo a cui ognuno di noi appartiene è modellato in base alla sua cultura e, questo è quello che De Marris e Gorttfredson ci dicono in questa bellissima e spassosa storia. Tant'è che se alla fine , Topolino sarà ben felice che Giovedì è tornato a casa, altrettanto lo sarà Giovedì che, tramite la lettera di Venerdì così si esprime sul nostro mondo civilizzato: "Il tuo paese non gli piace, dice che non si diverte nessuno e che tutti stanno sempre a litigare mentre Giovedì cerca solo la PACE."
                                Ma siamo proprio sicuri che il razzismo sia di Destra e non di Sinistra? Può sembrare una provocazione, ma se andiamo a guardare la Storia politica degli USA, scopriamo che per lungo tempo i più grandi sostenitore della segregazione razziale furono i politici democratici che, ancora durante la lunga amministrazione Roosevelt, godevano della maggioranza del loro sostegno elettorale negli stati meridionali, in cui erano presenti la maggior parte delle leggi discriminatorie. Woodrow Wilson scrisse anche un saggio in cui sosteneva apertamente la superiorità genetica dei WASP rispetto a tutte le altre etnie residenti nel paese a cui andava ristretto lo spazio di manovra politica e quando fu eletto Presidente mise su carta le sue idee con l' "Immigration Act" del 1917. Si dovette aspettare Kennedy, quindi gli anni '60, perché il PD americano rigettasse apertamente il razzismo provocando una scissione con l'ala dei "Dixiecrats". Gottfredson a quel punto era ormai stato ridotto ad autore di strip della domenica...

                              Da quando affronto questa discussione mi viene sempre alla mente Giorgio Gaber. ;)


                              Il razzismo è trasversale agli schieramenti: di gravissime intolleranze razzistiche si sono macchiati anche i regimi comunisti.


                              Detto ciò, per quanto riguarda gli Stati Uniti d'America, quello che tu scrivi è vero ma è pur vero che sarà, come tu hai già scritto, ad essere un presidente Democratico - Kennedy - a rigettare apertamente il razzismo che, il suo successore  Johnson, pur con alcuni tentennamenti, approvò leggi importanti a favore delle masse più povere e della popolazione nera. Che il primo presidente afro-americano è stato un Democratico e, se tutto fosse andato diversamente, anche la prima donna presidente sarebbe stata una Democratica.
                              « Ultima modifica: Lunedì 5 Ago 2019, 12:22:57 da doppio segreto »
                              Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                Il razzismo è trasversale agli schieramenti: di gravissime intolleranze razzistiche si sono macchiati anche i regimi comunisti.

                                Non capisco che cosa c'entrino i regimi comunisti con la sinistra. Se sono regimi, automaticamente non hanno niente a che fare con la sinistra.
                                “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

                                 

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