Logo PaperseraPapersera.net

×
Pagina iniziale
Edicola
Showcase
Calendario
Topolino settimanale
Hot topics
Post non letti
Post nuovi dall'ultima visita
Risposte a topic cui hai partecipato

La netta prevalenza della sinistra nell'orientamento politico degli appassionati

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

*

doppio segreto
Gran Mogol
PolliceSu   (2)

  • ***
  • Post: 673
  • Topolino primo amore che non si scorda mai
    • Offline
    • Mostra profilo
PolliceSu   (2)
    Esistono tanti tipi di destra quanti ne esistono di sinistra
    Non capisco che cosa c'entrino i regimi comunisti con la sinistra. Se sono regimi, automaticamente non hanno niente a che fare con la sinistra.
    Come tu hai giustamente affermato in precedenza, esistono tanti tipi di Sinistra.
    Il comunismo è un'espressione novecentesca della Sinistra, quella che si richiama al marxismo-leninismo o al maoismo in Cina o ad altre forme in altri paesi.
    Tutti i paesi che sono stati governati da partiti comunisti, sono stati dei regimi molto terribili.
    Il fatto di riconoscersi nella Sinistra non deve impedirci di riconoscere che, anche in seno a questa, sono state fatte delle terribili mostruosità.
    Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

    *

    erg
    Papero del Mistero
    PolliceSu

    • **
    • Post: 199
    • Novellino Apprendista Spazzacamino
      • Offline
      • Mostra profilo
    PolliceSu
      Citazione
      Diverso è il discorso su "Il selvaggio Giovedì" che va invece letta in riferimento al relativismo. Il mondo a cui ognuno di noi appartiene è modellato in base alla sua cultura e, questo è quello che De Marris e Gorttfredson ci dicono in questa bellissima e spassosa storia. Tant'è che se alla fine , Topolino sarà ben felice che Giovedì è tornato a casa, altrettanto lo sarà Giovedì che, tramite la lettera di Venerdì così si esprime sul nostro mondo civilizzato: "Il tuo paese non gli piace, dice che non si diverte nessuno e che tutti stanno sempre a litigare mentre Giovedì cerca solo la PACE."

      Il riferimento specifico è al "mito del buon selvaggio", di sui si trova traccia anche nel romanzo di Defoe. Purtroppo, al di là delle nobili intenzioni degli autori, la rappresentazione di Giovedì come un essere primitivo estraneo alle più basilari regole del viver comune non corrisponde alla realtà della maggior parte degli Stati africani già allora pesantemente influenzati dalla colonizzazione europea.
       

      Citazione
      Il razzismo è trasversale agli schieramenti: di gravissime intolleranze razzistiche si sono macchiati anche i regimi comunisti.

      Si, il razzismo è trasversale e persino endemico in una certa misura, ma proprio per questo avrebbe poco senso cercare di interpretare l'ospitalità di Topolino come un endorsement ad una determinata politica migratoria e, se proprio si volesse provare, bisognerebbe guardare il contesto politico di 80 anni fa, non quello contemporaneo.


      Citazione
      Detto ciò, per quanto riguarda gli Stati Uniti d'America, quello che tu scrivi è vero ma è pur vero che sarà, come tu hai già scritto, ad essere un presidente Democratico - Kennedy - a rigettare apertamente il razzismo che, il suo successore. Johnson, pur con alcuni tentennamenti, approvò leggi importanti a favore delle masse più povere e della popolazione nera. Che il primo presidente afro-americano è stato un Democratico e, se tutto fosse andato diversamente, anche la prima donna presidente sarebbe stata una Democratica.

      Non si può nemmeno dimenticare che per più di un secolo furono i repubblicani i principali oppositori del razzismo negli USA. Il "Grand Old Party" nacque anche con l'obiettivo di "conservare" le tradizioni anti-schiaviste degli stati del nord, a cui i democratici "progressisti" erano avversi. Lincoln, che era un repubblicano, non si fermò all'eventualità di far scoppiare la guerra civile pur di abolire la tratta nel parte meridionale del paese delimitata dalla Linea Mason-Dixon. L'anti-segregazionismo fu un fondamento così radicato nel Partito Repubblicano che quando Johnson propose la sua legge al Congresso per l'abolizione delle ultime norme discriminatorie fu votata più dai repubblicani che dai democratici!

      « Ultima modifica: Martedì 6 Ago 2019, 09:58:28 da erg »

      *

      Giona
      Visir di Papatoa
      PolliceSu   (1)

      • *****
      • Post: 2608
      • FORTVNA FAVET FORTIBVS
        • Offline
        • Mostra profilo
      PolliceSu   (1)
        A proposito dell'abolizionismo della schiavitù negli Stati Uniti, bisogna tener presente che il Partito Repubblicano di Lincoln era contrario in particolare all'introduzione della schiavitù nei Territori dell'Unione (le aree che non avevano ancora sufficiente popolazione per essere ammesse come Stati a pieno titolo con rappresentanza al Congresso, ad esempio il Territorio dell'Oregon e il Territorio dell'Arizona dell'epoca) poiché desideravano che quelle terre, sottratte ai nativi con le buone o con le cattive, fossero a disposizione di coloni (in massima parte "bianchi") che potessero praticarvi l'agricoltura su base famigliare, migliorando in tal modo le proprie modeste condizioni economiche, e che non fossero invece accaparrate da ricchi schiavisti che le avrebbero sfruttate con i loro "negri" accumulando ulteriori ricchezze. I sudisti invece desideravano l'introduzione della schiavitù nei Territori in modo da poter contare nel futuro sui rappresentanti di altri Stati schiavisti che, nel Congresso, si sarebbero opposti ad un'abolizione della schiavitù su base federale (cosa che sarebbe poi diventata possibile se i nuovi Stati fossero stati tutti abolizionisti, come avvenne).
        L'abolizione della schiavitù proclamata da Lincoln nel 1863, oltre ad essere una mossa per favorire l'arruolamento nelle truppe nordiste di uomini di colore, serviva anche ad evitare che gli schiavisti potessero pretendere la restituzione (sulla base del diritto di proprietà) degli schiavi fuggitivi; non a caso, essa non si applicò fino alla fine del conflitto negli stati schiavisti non secessionisti (Kentucky, Missouri, Maryland, Delaware e West Virginia).
        Del resto, lo stesso Lincoln aveva scritto nel 1862: «Il mio obiettivo supremo in questa battaglia è di salvare l'Unione, e non se porre fine o salvare la schiavitù. Se potessi salvare l'Unione senza liberare nessuno schiavo, io lo farei; e se potessi salvarla liberando tutti gli schiavi, io lo farei; e se potessi salvarla liberando alcuni e lasciandone altri soli, io lo farei anche in questo caso».

        Questo non toglie, ovviamente, che tra gli abolizionisti, fossero essi ferventi Repubblicani o meno, ve ne fossero di quelli mossi da grandi ideali umanitari e di giustizia, ma probabilmente non avrebbero avuto successo nella loro opera se non ci fossero state delle istanze economiche e sociali che andavano nella stessa direzione.
        « Ultima modifica: Martedì 6 Ago 2019, 14:39:53 da Giona »
        "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

        *

        erg
        Papero del Mistero
        PolliceSu

        • **
        • Post: 199
        • Novellino Apprendista Spazzacamino
          • Offline
          • Mostra profilo
        PolliceSu
          Del resto, lo stesso Lincoln aveva scritto nel 1862: «Il mio obiettivo supremo in questa battaglia è di salvare l'Unione, e non se porre fine o salvare la schiavitù. Se potessi salvare l'Unione senza liberare nessuno schiavo, io lo farei; e se potessi salvarla liberando tutti gli schiavi, io lo farei; e se potessi salvarla liberando alcuni e lasciandone altri soli, io lo farei anche in questo caso».

          La lettera da cui è tratto il passaggio venne scritta ad un importante esponente dei democratici anti-secessionisti, di cui adesso mi sfugge il nome, per rassicurare lui e la sua fazione evitando ulteriori frizioni. In realtà in molti altri scritti privati e pubblici, anche risalenti a quando era solo un comune avvocato, Lincoln insisté molto sulla necessità morale di abolire la schiavismo con un fervore quasi religioso. Non è chiaro cosa da cosa fosse scaturito questo suo desiderio, ma è probabile sia un qualcosa che vada ricercato nella sua educazione primaria, di cui non si conosce molto. La citazione riportata può venire considerata un perfetto esempio di manipolazione politica, piuttosto che tutto il resto.

          Parlando di uomini mossi dal mero opportunismo, un caso lampante lo si può trovare proprio nella figura di Lyndon Johnson, un razzista conclamato che diede il suo consenso al "Nigger Bill" (termine dispregiativo con cui si soleva riferirsi alla sua legge per i diritti civili) semplicemente perché aveva capito come il suo partito dovesse necessariamente modificare la sua attitudine verso le minoranze per sopravvivere alle successive generazioni.

          Per chi fosse interessato ad approfondire il tema, qui può leggere su alcuni retroscena perlopiù ignorati da buona parte degli americani.

          « Ultima modifica: Martedì 6 Ago 2019, 13:29:04 da erg »

            Citazione
            Se il Topolino del dopoguerra sarà, inevitabilmente percepito come un Topolino più a "Destra" perché giustamente, sarà contro il comunismo di Stalin, confermando la sua natura assolutamente DEMOCRATICA,  continuerà comunque ad essere sempre quel ragazzo pronto ad accogliere chiunque nella sua casa, anche e, soprattutto i "diversi: Eta Beta, il Gorilla Cirillo ..., dimostrando che fra lui e le varie culture non ci sono muri ma per lui è fondamentale l'ACCOGLIENZA.

            Attenzione, però, perché di quello stesso periodo non mancano neanche rappresentazioni stereotipate di popoli estranei alla cultura americana. Rileggere, ad esempio, "Il Selvaggio Giovedì" o "Nel Paese dei Califfi", per quanto in linea di massima sia vero ciò che dici.
            Questa risposta non è coerente con l'intervento precedente. Se è vero che quei personaggi sono rappresentazioni figlie del razzismo*, il razzismo sta negli autori, non certo nei personaggi. Come dicevo nel mio messaggio di alcuni giorni fa, si confondono due argomenti differenti (idee dei personaggi e degli autori).

            *In realtà, di razzista non c'è nulla in quelle storie (se non nell'occhio di chi le guarda) ma questo è un altra faccenda ancora

            Citazione
            Si dovette aspettare Kennedy, quindi gli anni '60, perché il PD americano rigettasse apertamente il razzismo provocando una scissione con l'ala dei "Dixiecrats". Gottfredson a quel punto era ormai stato ridotto ad autore di strip della domenica...
            Che io sappia le domenicali erano sempre illustrate da Gonzales

            Per quanto riguarda la parziale smilitarizzazione di Medioka, io la interpreto così: è stata propria la corsa agli armamenti per la conquista del terzo mondo a provocare, per mezzo delle tensioni che in seguito si sono create, lo scoppio della prima guerra mondiale, evento che ha devastato il continente. Consci di ciò sia Topolino sia Gottfredson (per una volta gli ideali di autore e personaggio coincidono) suggeriscono di porre un freno sul fronte militare per evitare l'innescarsi di altri conflitti del genere.

            Inoltre, volevo porre l'accento su una questione (che magari sanno già tutti, ma pazienza): prestate attenzione a quando si parla di regimi comunisti. Il comunismo è un sistema che non si è mai concretizzato nella storia, con forse alcune eccezioni limitate nel tempo e nello spazio. Nemmeno in Russia. Infatti il comunismo prevede che tutto appartenga a tutti, mentre in URSS, Jugoslavia, eccetera, tutto apparteneva allo stato; il quale a sua volta era guidato da una persona sola o comunque da un gruppo ristretto.

            L'ultimo intervento di Giona, seppure non attinente al fumetto, è molto interessante. Si vocifera che persino la persecuzione degli ebrei da parte del nazismo abbia avuto più motivazioni economiche di quanto comunemente si crede.

            *

            erg
            Papero del Mistero
            PolliceSu

            • **
            • Post: 199
            • Novellino Apprendista Spazzacamino
              • Offline
              • Mostra profilo
            PolliceSu
              Citazione
              Se il Topolino del dopoguerra sarà, inevitabilmente percepito come un Topolino più a "Destra" perché giustamente, sarà contro il comunismo di Stalin, confermando la sua natura assolutamente DEMOCRATICA,  continuerà comunque ad essere sempre quel ragazzo pronto ad accogliere chiunque nella sua casa, anche e, soprattutto i "diversi: Eta Beta, il Gorilla Cirillo ..., dimostrando che fra lui e le varie culture non ci sono muri ma per lui è fondamentale l'ACCOGLIENZA.

              Attenzione, però, perché di quello stesso periodo non mancano neanche rappresentazioni stereotipate di popoli estranei alla cultura americana. Rileggere, ad esempio, "Il Selvaggio Giovedì" o "Nel Paese dei Califfi", per quanto in linea di massima sia vero ciò che dici.
              Questa risposta non è coerente con l'intervento precedente. Se è vero che quei personaggi sono rappresentazioni figlie del razzismo*, il razzismo sta negli autori, non certo nei personaggi. Come dicevo nel mio messaggio di alcuni giorni fa, si confondono due argomenti differenti (idee dei personaggi e degli autori).

              Non si parla in nessun punto di razzismo, bensì di stereotipi.

              Trovo comunque forzato pensare come in 80 anni di storie si possa parlare di una psicologia lineare per ogni personaggio. Ci sono sicuramente dei principi caratteriali, che lo stesso Gottfredson ha contribuito a definire, ma fondamentalmente ogni autore passato e presente ha fornito una sua particolare identificazione dei personaggi Disney, alcune più apprezzabili di altre.


                Trovo comunque forzato pensare come in 80 anni di storie si possa parlare di una psicologia lineare per ogni personaggio. Ci sono sicuramente dei principi caratteriali, che lo stesso Gottfredson ha contribuito a definire, ma fondamentalmente ogni autore passato e presente ha fornito una sua particolare identificazione dei personaggi Disney, alcune più apprezzabili di altre.
                Mi sfugge cosa c'entri questo discorso con quello di cui si parlava

                  Il riferimento specifico è al "mito del buon selvaggio", di sui si trova traccia anche nel romanzo di Defoe. Purtroppo, al di là delle nobili intenzioni degli autori, la rappresentazione di Giovedì come un essere primitivo estraneo alle più basilari regole del viver comune non corrisponde alla realtà della maggior parte degli Stati africani già allora pesantemente influenzati dalla colonizzazione europea.
                  Scusami se insisto: non lo faccio certamente per imporre un punto di vista - o di interpretazione - o per convincere gli sfortunati lettori ma perché, il punto qui toccato è importantissimo perché è quello su cui si basa tutta la discussione che alcuni hanno sostenuto per appioppare a Topolino il demerito di essere "particolarmente razzista".


                  Dal mio punto di vista, il mito del buon selvaggio non c'entra nulla con Giovedì. Questi è il fratello di Venerdì, un attore africano che aveva recitato assieme a Topolino in un film, in Topolino e Robinson Crusoe - questo sì, romanzo simbolico del mito del buon selvaggio -. Venerdì è rappresentativo di quella parte dell'Africa che è già venuta a contatto con la cultura occidentale a, differenza del fratello, che vivendo in un'isola africana non ha ancora avuto questo "privilegio" e francamente importa poco - o nulla  -come era la situazione politica dell'Africa ai fini di questa storia.
                  De Maris e Gottfredson prendendo spunto dalla storia precedente ed elaborano un canovaccio  che ha fondamentalmente due fini: il primo di mettere in luce il relativismo culturale, da cui tutti dipendiamo e il secondo di satireggiare il contesto sociale americano dove un "selvaggio" come Giovedì, mai e poi mai potrà trovare una qualsiasi possibilità di accettazione.
                  Topolino ce la mette tutta per far comprendere a Giovedì, il significato degli oggetti e soprattutto del cibo - noi siamo quello che mangiamo - nella cultura occidentale ma per Giovedì, gli stessi oggetti, lo stesso cibo sono completamente visti in maniera diversa e dunque in maniera relativa. Qualsiasi cosa che a chiunque di noi, non può che apparire indiscutibile e infraintendibile, Giovedì riesce a ribaltarla completamente, in base ad una sua logica che non fa una piega come la nostra ed in questo riesce a "restare fedele alla sua cultura perché si rivela capace di reagire a qualsiasi tentativo di ridurlo un tipo "normale", cioè un suddito dei nostri valori"(Giorello).
                  Non casualmente, il momento clou e più spassoso di questo viaggio satirico nei confronti della nostra "società perbene" è dato dalla sequenza di strisce che si svolgono nell'albergo di lusso, dove gente appartenente all'alta borghesia, si troverà ad avere a che fare con il nostro "selvaggio".
                  Inoltre, volevo porre l'accento su una questione (che magari sanno già tutti, ma pazienza): prestate attenzione a quando si parla di regimi comunisti. Il comunismo è un sistema che non si è mai concretizzato nella storia, con forse alcune eccezioni limitate nel tempo e nello spazio. Nemmeno in Russia. Infatti il comunismo prevede che tutto appartenga a tutti, mentre in URSS, Jugoslavia, eccetera, tutto apparteneva allo stato; il quale a sua volta era guidato da una persona sola o comunque da un gruppo ristretto. 

                  Mi fa piacere leggere questo pensiero che sostanzialmente condivido.
                  Il discorso ci porterebbe molto lontano e veramente fuori argomento. Ci dovremmo domandare se il Comunismo - quello che non è mai stato realizzato - è solo una bellissima utopia o una grandissima possibilità per il mondo futuro.


                  ... Ma qui veramente mi fermo!
                  Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                    il punto qui toccato è importantissimo perché è quello su cui si basa tutta la discussione che alcuni hanno sostenuto per appioppare a Topolino il demerito di essere "particolarmente razzista".
                    Questo, per quanto ho potuto constatare, non è stato sostenuto da nessuno

                      Questo, per quanto ho potuto constatare, non è stato sostenuto da nessuno
                      Spero di no, anche se a volte ho il timore che possa essere sottinteso.


                      In realtà, il mio riferimento era in relazione ad un articolo "Topolino il colonialista" di un certo Sansalone del 1985. A questo articolo rispose Carlo Chendi in Strisce d'Africa, smontandolo completamente.

                      Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                      *

                      erg
                      Papero del Mistero
                      PolliceSu

                      • **
                      • Post: 199
                      • Novellino Apprendista Spazzacamino
                        • Offline
                        • Mostra profilo
                      PolliceSu
                        Il riferimento specifico è al "mito del buon selvaggio", di sui si trova traccia anche nel romanzo di Defoe. Purtroppo, al di là delle nobili intenzioni degli autori, la rappresentazione di Giovedì come un essere primitivo estraneo alle più basilari regole del viver comune non corrisponde alla realtà della maggior parte degli Stati africani già allora pesantemente influenzati dalla colonizzazione europea.
                        Scusami se insisto: non lo faccio certamente per imporre un punto di vista - o di interpretazione - o per convincere gli sfortunati lettori ma perché, il punto qui toccato è importantissimo perché è quello su cui si basa tutta la discussione che alcuni hanno sostenuto per appioppare a Topolino il demerito di essere "particolarmente razzista".

                        Non ti stavo contraddicendo. Il "mito del buon selvaggio" è un concetto che può inscriversi benissimo nel pensiero relativista, sintetizzato nella frase di Giorello.


                        Citazione
                        Mi sfugge cosa c'entri questo discorso con quello di cui si parlava

                        Scrivendo "il razzismo sta negli autori e non nei personaggi" è parso, almeno a me, che alludessi alle creature dei fumetti come figure con una psicologia ben definita, ma che gli autori della storia avrebbero "traviato". Accusa abbastanza fuori luogo se applicata proprio ai pionieri del fumetto Disney che hanno gettato le basi della caratterizzazione di Mickey.


                          Scrivendo "il razzismo sta negli autori e non nei personaggi" è parso, almeno a me, che alludessi alle creature dei fumetti come figure con una psicologia ben definita, ma che gli autori della storia avrebbero "traviato". Accusa abbastanza fuori luogo se applicata proprio ai pionieri del fumetto Disney che hanno gettato le basi della caratterizzazione di Mickey.
                          Non ci siamo capiti.

                          Intendevo dire che le idee degli autori non sempre si rispecchiano nei personaggi che muovono. Il fatto che un personaggio di fantasia agisca o pensi in un certo modo non significa che il suo autore giudichi idoneo o corretto tale comportamento od opinione.
                          Nel caso specifico, se un'opera contiene caratteri stereotipati, è l'autore a rappresentarli così e non dipendono dalla volontà del protagonista.

                          *

                          erg
                          Papero del Mistero
                          PolliceSu

                          • **
                          • Post: 199
                          • Novellino Apprendista Spazzacamino
                            • Offline
                            • Mostra profilo
                          PolliceSu
                            Scrivendo "il razzismo sta negli autori e non nei personaggi" è parso, almeno a me, che alludessi alle creature dei fumetti come figure con una psicologia ben definita, ma che gli autori della storia avrebbero "traviato". Accusa abbastanza fuori luogo se applicata proprio ai pionieri del fumetto Disney che hanno gettato le basi della caratterizzazione di Mickey.
                            Non ci siamo capiti.

                            Intendevo dire che le idee degli autori non sempre si rispecchiano nei personaggi che muovono. Il fatto che un personaggio di fantasia agisca o pensi in un certo modo non significa che il suo autore giudichi idoneo o corretto tale comportamento od opinione.
                            Nel caso specifico, se un'opera contiene caratteri stereotipati, è l'autore a rappresentarli così e non dipendono dalla volontà del protagonista.

                            Infatti non ho mai valuto far intendere che Topolino esprimesse opinioni razziste, sebbene all'inizio definisca Giovedì come un selvaggio. E' un appunto per dimostrare come nemmeno le storie Disney del periodo fossero scevre da determinati pregiudizi, dovuti al fatto che fosse un'epoca assai meno interconnessa di quella attuale.


                              Non ci siamo capiti.

                              Intendevo dire che le idee degli autori non sempre si rispecchiano nei personaggi che muovono. Il fatto che un personaggio di fantasia agisca o pensi in un certo modo non significa che il suo autore giudichi idoneo o corretto tale comportamento od opinione.
                              Esatto, tra l'altro Vladimir Nabokov lo scrisse chiaro e tondo nell'introduzione al suo romanzo Lolita proprio per evitare che qualcuno potesse accusarlo di simpatie pedofile.
                              "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

                                Ricordo che una particolare storia breve americana di Zio Paperone (mi sfugge il nome, e me la sono anche semidimenticata, ma in sostanza lui dimostrava il suo genio imprenditoriale da zero puntando su un bene alimentare di largo consumo che per qualche ragione scarseggiava, arrivando a venderlo a peso d'oro, mentre gli altri intorno a lui si mostravano stolidi, spreconi e avventati) veniva spesso utilizzata dai liberali/liberisti, non nel senso di liberals, ovviamente, a fini propagandistici, per dire che il libero mercato è meglio dello Stato, la meritocrazia e l'iniziativa individuale sono belle e cose del genere.

                                Quindi, sì, diciamo che la politica (in senso lato) è ovunque e ogni autore ci mette un po' della sua visione, pensare che possa essere possibile il contrario lo trovo puerile. Per esempio io non condivido la solita, trita critica al consumismo che si trova un po' ovunque, non solo nei fumetti (consumismo, parola che in realtà non ha gran significato: il capitalismo è il sistema meno peggio che abbiamo trovato, quello sul quale, piaccia o meno, si fonda la realtà attuale, ed esso si basa sui consumi, c'è poco da fare: se la gente smette di consumare, comprando anche cose non proprio strettamente indispensabili, chiudono negozi, fabbriche, ecc. e i lavoratori finiscono a spasso, e purtroppo dare il Reddito di cittadinanza a tutti non sarebbe sostenibile), ma anche le continue prese per i fondelli dell'arte contemporanea di Scarpa (mi pare una roba un po' banale, di uno che non ha approfondito o ragionato a sufficienza sulla cosa: ci sono degli eccessi nell'ambiente, e chiaramente portare un orinatoio in una mostra proclamandolo opera d'arte funziona la prima volta, poi basta, ma ci sono anche molte menti geniali, e poi suvvia, che dovrebbero fare gli artisti di adesso, riproporre angioli e maronne che si vedevano secoli fa? sarebbe una roba grottesca, lontana dalla sensibilità attuale, sarebbero artigiani, non artisti). Però cosa ci vogliamo fare? Scarpa ovviamente resta una leggenda, anche se 'ste cose mi portano al facepalm (ma nel contesto di un fumetto con paperi e topi magari mi strappano talvolta un sorriso, pur trovandole di fondo poco lungimiranti).

                                Per il resto, sì, la sinistra (anche abbastanza militante) ovunque è un po' una piaga, soprattutto perché la sinistra è vissuta inevitabilmente come una religione, molto spesso, vedi i liberals americani, i social justice warrior e l'odioso politicamente corretto che ovviamente stiamo importando. (Per carità, ci sono eccessi pure nel campo opposto, vedi Trump e in generale quelli che sono ossessionati dalla lotta al politically correct; e tornare alla selvaggia e grezza libertà di linguaggio e di espressione dei tempi d'oro sarebbe comunque impensabile anche senza SJW e affini; il politicamente scorretto, quello "sano" e raffinato, dei Monty Python, non quello strumentale e bifolco alla Trump, dà per scontato il rispetto di certe idee e minoranze, ma molti non afferrano questa cosa... insomma, nella società attuale è oggettivamente una roba molto complicata da fare). Però alla fine, visto che ritengo la politica ineliminabile, meglio questo (in fondo sono fumetti che un po' di "buonismo" ce l'hanno scopito nel DNA) che trovarsi con un Topolino o un Paperino sovranisti :D .
                                « Ultima modifica: Mercoledì 21 Ago 2019, 10:00:32 da elettroaddomesticato »

                                 

                                Dati personali, cookies e GDPR

                                Questo sito per poter funzionare correttamente utilizza dati classificati come "personali" insieme ai cosiddetti cookie tecnici.
                                In particolare per quanto riguarda i "dati personali", memorizziamo il tuo indirizzo IP per la gestione tecnica della navigazione sul forum, e - se sei iscritto al forum - il tuo indirizzo email per motivi di sicurezza oltre che tecnici, inoltre se vuoi puoi inserire la tua data di nascita allo scopo di apparire nella lista dei compleanni.
                                Il dettaglio sul trattamento dei dati personali è descritto nella nostra pagina delle politiche sulla privacy, dove potrai trovare il dettaglio di quanto riassunto in queste righe.

                                Per continuare con la navigazione sul sito è necessario accettare cliccando qui, altrimenti... amici come prima! :-)