Ecco la mia recensione del volume 48, che ho finito di leggere ieri sera.
Questo numero è diviso più o meno a metà. Ci sono 3 storie che per me non sono un granché e altre 3 che sono riuscite. Ma quelle riuscite sono talmente belle e intrattenenti che rendono il volume meraviglioso: in parole povere queste 3 storie sono più belle di quanto quelle "brutte" (lo metto tra virgolette perché di fatto non sono brutte: sono godibili, però non ti intrattengono fino all'ultima pagina) siano brutte. Comunque parlo prima delle 3 storie che non sono un granché. "Paperinik e l'inafferrabile L.A.D.R.O." è la più riuscita tra le 3. Abbiamo Intellettuale-176 che inventa una strategia per derubare un cent ogni cento dollari da qualsiasi conto corrente e Paperinik dovrà fermarlo. Poi viene "Paperinikidis" che è praticamente un racconto di Paperino si nipotini sul Paperinik dell'Antica Grecia, Paperinikidis appunto. Molto noiosa come storia e non vedo il suo senso. Infine "Paperinik e il Valhalla degli eroi" è una storia abbastanza breve, ma si tratta della storia peggiore del numero. Non vi trovo un senso, più di quanto non lo trovassi con "Paperinikidis". Paperino vede alla TV un programma sugli dei vichinghi e, prendendosi una botta in testa, sviene e sogna di essere nel Valhalla, che è la base di questi dei vichinghi. La storia va avanti grazie a degli scontri tra Paperinik e Thor, ma, ripeto, non ha senso. Dopodiché ecco le altre 3 storie, tutte fantasmagoriche. "Paperinik e l'emergenza natalizia" è una storia in due parti in cui Paperinik deve salvare il Natale trovando l'unguento che farà tornare in salute Babbo Natale, in modo che questi potrà consegnare i regali ai bambini. Una trama molto ben costruita e, nonostante sia lunga, si legge tutta d'un fiato, proprio perché interessante. "Paperinik e l'insolito Natale" è una storia invece più corta (di media lunghezza: sulle venti pagine circa), ma comunque di alta qualità. Paperinik aiuta Babbo Natale a consegnare i regali e a un certo punto si rende conto di aver consegnato in una casa la sua pistola, invece di quella giocattolo. Quindi dovrà cercare di scoprire quale fosse la casa. Per ultima, ma non per questo meno importante, c'è "Paperinik e la banda degli onesti", che è una storia con una trama molto particolare: degli ex-ladri intraprendono un'attività onesta che si basa appunto sulle loro qualità di ex-ladri, ossia vengono pagati per mettere alla prova gli allarmi e i sistemi di sicurezza delle case e dei luoghi pubblici, entrandoci come se fossero dei ladri. Questo creerà problemi di equivoci a Paperinik, che poi dovrà anche sgamare un criminale che aveva tentato di incastrare la "banda degli onesti".
Vi straconsiglio l'acquisto di questo volume nello specifico, anche più del precedente. Perché? Perché le 3 storie belle meritano veramente, più di quanto le 3 storie brutte possano meritare in negativo.
PS. So che lo dico spesso, ma spero che la collana continui. Molto probabilmente sarà così e arriveranno almeno fino al 70, come ci è stato dal Grande Fabio Licari. Ma il mio desiderio utopistico è che si possa arrivare a ristampare storie dei giorni nostri.