Penso che sia arrivato il momento di elaborare il fatto che questa è una serie a parte, non necessariamente legata al vissuto dei personaggi come li conosciamo.
Perchè, secondo te, c'è questa necessità di concepire delle serie a parte, e di slegare il vissuto dei personaggi dalla loro consolidata storia?
Secondo me, se vuoi attirare il target rappresentato dai ragazzini di oggi, un modo molto facile e veloce (non dico il migliore, infatti questo genere di operazioni non mi piacciono) consiste nel
parlare di loro. Quindi devi parlare di smartphone, selfie, bullismo, coinquilini puzzoni, primi amori e cose del genere che appartengono al vissuto quotidiano di coloro ai quali stai cercando di arrivare con le tue storie.
Artibani, Ambrosio & co in questo caso - invece di utilizzare all'uopo personaggi teenager, tipo Tip e Tap o QQQ - hanno semplicemente preso i personaggi adulti, li hanno ringiovaniti e li hanno calati nel contesto di oggi. Quindi Trudi è bullizzata (in quanto grassa? non ho letto ancora) perché questo è ciò che probabilmente accadrebbe al personaggio
oggi.
Se siete fissati con la continuity e roba del genere per godere di questa miniserie dovete
necessariamente considerarla un qualcosa di alternativo. Un what if, una dimensione parallela, fate vobis. Quello che io personalmente amo di più del fumetto Disney è la sua versatilità, la sua capacità di mutare assecondando le intuizioni dell'autore di turno. Leggendo polemiche su puzze, continuity non rispettata e personaggi modificati il mio primo pensiero è che oggi siamo troppo abituati alla poca libertà espressiva degli autori e che dovremmo desiderarne di più, non certo di meno.