Topolino e il padrone del buio
Il tema strettamente scientifico, lo stile di Intini, l'aspetto piuttosto omogeneo del popolo 'betano' non mi hanno particolarmente entusiasmato nella lettura di questa storia di copertina (se Cavazzano non si fosse limitato a quella...). Come già sottolineato, curioso il ripetersi dell'errore temporale di Artibani (tre secoli di distanza piuttosto che quattro fra presente e futuro), considerando la 'scientificità' del soggetto. Agatha Christie diceva «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova»
Qui Quo Qua in...
Ad una settimana di distanza mi concedo uno spoiler: nel primo episodio (Grandi Speranze) Paperoga si supera quando ritiene scontato vedere se stesso nel cugino vestito come lui, tanto da 'chiamarsi' (e rimane male quando scopre che è Paperino e non lui). Nel secondo (Note Dolenti) al centro dell'attenzione di Enna è Duke, il bullo teppista che Qua aveva creduto di ammansire e che invece, per una ragione o l'altra, volontariamente o involontariamente, continua a dargli problemi. Interessanti gli sbalzi di umore del nuovo protagonista, fra bullaggine pubblica proposta ai suoi amici e problemi di coscienza interni difficili da portare in superficie (se non per vie indirette ma apprezzabili).
YDD - Grufus il Magnifico
Young Donald Duck sta diventando uno Young Wizards of Mickey e, non a caso, una delle due firme è quella di Ambrosio che, più al dentro di cose americane, credo prevalga nei confronti del collega Artibani nella stesura di questa serie per gli Usa.
Zio Paperone e l'isola furfantesca
Donald Soffritti riesce meglio a delineare 'insoliti animali umanizzati' (come da titolo di storico topic) piuttosto che i classici paperi (meglio gli zii che i nipotini, comunque). Chissà se il 'bugiardello' di Moscato (detto da un poliziotto di Lestofanzia ad un nipotino) sia una risposta ad una certa 'sbruffoncella' di salviniana memoria (i tempi tecnici potrebbero starci o magari è solo una 'combinazione linguistica').