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Topolino e il tacchino

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Maximilian
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    Topolino e il tacchino
    Sabato 5 Ott 2019, 17:57:51

    https://inducks.org/story.php?c=YM+086

    Questa volta Topolino vuole ammazzare un tacchino.
    Infatti esso, destinato alla cena per il Ringraziamento, è divenuto spropositamente grande a causa di vitamine dategli incautamente da Pippo. Seguono quindi lotte molto divertenti fra il protagonista, che cercherà in tutti i modi di farlo fuori, e l'animale. In particolare, non si può non spanciarsi quando prende un'accetta per tagliargli il collo e alla fine si ritrova ad usarla, attrezzo comicamente sproporzionato, per affettare carote. Ho anche apprezzato oltremodo quando Topolino, con ghigno malefico stampato, pensa tra sè e sè di "ucciderlo con gentilezza".

    La conclusione offre un finale lieto per tutti, nel quale il diverso/anomalo walshano - rappresentato stavolta da un uccello troppo cresciuto- viene accettato dal gruppo. La storia  mostra perciò un perfetto bilanciamento tra i buoni ed i cattivi sentimenti, entrambi inclusi nel mio personaggio preferito e responsabili del suo fascino.

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      Re:Topolino e il tacchino
      Risposta #1: Domenica 6 Ott 2019, 19:43:22
      Penso che sia assai interessante analizzare quel vero e proprio spartiacque che fu provocato dalla Seconda guerra mondiale nell'ambito delle strisce giornaliere: fino a quel momento c'era sempre stata una sostanziale continuità.

      Gli Stati Uniti entrarono in guerra col Giappone fin dall'8 dicembre 1941, l'11-13 dicembre La Germania nazista, a sua volta, dichiarò la guerra agli States, l'8 novembre 1942, truppe statunitensi e inglesi sbarcarono in Algeria e in Marocco, il 10 luglio 1943 in Sicilia e, infine, il 6 giugno 1944 in Normandia.
      Questo impegno sempre più intenso di forze umane nel conflitto fece sì che anche presso gli studi della Disney, si ebbe un forte ridimensionamento di maestranze e questo fece sì, fra le altre cose che spesso, le storie a lungo respiro, fossero alternate da strisce auto-conclusive.

      Nel 1946 col rientro in forza di tutti gli operatori, la Disney si pose il problema di come rilanciare Mickey Mouse sul mercato. Se da un lato, gli studi di animazione riproposero un cortometraggio basato sulla fiaba di Jack e il fagiolo magico, dove Topolino agisce assieme a Pippo e Paperino, dal lato delle strisce ci fu l'esigenza di rompere con le auto-conclusive.

      Il cartone animato non ci offre certamente un Topolino che si dedica al suo "hobby" preferito: affrontare le storie a sfondo misterioso.


      E questo sostanzialmente avviene anche con le nuove strisce giornaliere, non più auto-conclusive ma neanche, storie a lungo respiro che durano per mesi. Si scelse una formula fissa: storie con 12 strisce e che dunque durano il tempo di due settimane ciascuna che consentirono a Walsh e Gottfredsonn, di poter ampliare e approfondire meglio la personalità di Mickey Mouse nelle più svariate sfaccettature di un suo vivere quotidiano. Queste vere e proprie introspezioni psicologiche, saranno poi in seguito, determinanti nel sviluppare molte storie future, non solo statunitensi, che vanno oltre al Topolino più stereotipato.

      La storia in questione fa parte di questo lungo elenco di brevi storie e:

      https://inducks.org/story.php?c=YM+086 Questa volta Topolino vuole ammazzare un tacchino. Infatti esso, destinato alla cena per il Ringraziamento, è divenuto spropositamente grande a causa di vitamine dategli incautamente da Pippo. Seguono quindi lotte molto divertenti fra il protagonista, che cercherà in tutti i modi di farlo fuori, e l'animale. In particolare, non si può non spanciarsi quando prende un'accetta per tagliargli il collo e alla fine si ritrova ad usarla, attrezzo comicamente sproporzionato, per affettare carote. Ho anche apprezzato oltremodo quando Topolino, con ghigno malefico stampato, pensa tra sè e sè di "ucciderlo con gentilezza". La conclusione offre un finale lieto per tutti, nel quale il diverso/anomalo walshano - rappresentato stavolta da un uccello troppo cresciuto- viene accettato dal gruppo. La storia  mostra perciò un perfetto bilanciamento tra i buoni ed i cattivi sentimenti, entrambi inclusi nel mio personaggio preferito e responsabili del suo fascino.

      in quel rapporto sempre costante fra animali antropomorfi e animali/animali, che nacque fin dalla comparsa di Pluto - ma già in precedenza c'erano il cane Salsiccia e i vari animali della fattoria - si affermò ancora una volta che anche gli animali hanno una loro "anima" e, in una qualche maniera, fu un'anticipazione ante litteram nel suo finale della filosofia vegana.
      « Ultima modifica: Domenica 6 Ott 2019, 19:52:48 da doppio segreto »
      Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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      Maximilian
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        Re:Topolino e il tacchino
        Risposta #2: Lunedì 7 Ott 2019, 21:57:45
        Questo impegno sempre più intenso di forze umane nel conflitto fece sì che anche presso gli studi della Disney, si ebbe un forte ridimensionamento di maestranze e questo fece sì, fra le altre cose che spesso, le storie a lungo respiro, fossero alternate da strisce auto-conclusive.
        Nell'edizione in mio possesso si dichiara ignoto il motivo per cui nella produzione del periodo storie lunghe e brevi si presentano a blocchi. Tu dici che è dovuto alla diminuzione di personale, ma temo di non aver compreso il nocciolo della questione: a realizzare le storie, di qualunque lunghezza coprissero, si occupavano sempre Walsh e Gottfredson, i quali non erano partiti per il fronte o per prestare servizio civile.

        il cane Salsiccia
        Non lo conosco: chi è?

        fu un'anticipazione ante litteram nel suo finale della filosofia vegana
        Per come la vedo io, si tratta di un'anticipazione piuttosto vaga. Indipendentemente dal finale, nel resto della vicenda Topolino tenta in tutti i modi di uccidere il molesto pennuto. Desiste nel suo proposito solo dopo che il tacchino lo salva da un pericolo grave: una motivazione troppo forte per vederci un qualsiasi sottotesto ideologico.

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          Re:Topolino e il tacchino
          Risposta #3: Martedì 8 Ott 2019, 12:25:59
          @Maximilian
          Il cane-bassotto Salsiccia appare nelle prime tavole di "Topolino nell'isola misteriosa" come suo aiutante per riuscire a  far volare l'aereo che ha  costruito così da  emulare Charles Lindbergh.
          Un bassotto lo troviamo anche in "Topolino e il Bel Gagà", quando viene usato a mo' di ostacolo nel percorso di Minigolf, ma non so se sia ancora lui perché qui non ha nome, penso di sì  però,  perché gli animali della fattoria che sono con Topolino sono sempre quelli.

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            Re:Topolino e il tacchino
            Risposta #4: Martedì 8 Ott 2019, 12:57:13
            Nell'edizione in mio possesso si dichiara ignoto il motivo per cui nella produzione del periodo storie lunghe e brevi si presentano a blocchi. Tu dici che è dovuto alla diminuzione di personale, ma temo di non aver compreso il nocciolo della questione: a realizzare le storie, di qualunque lunghezza coprissero, si occupavano sempre Walsh e Gottfredson, i quali non erano partiti per il fronte o per prestare servizio civile.
            In effetti, hai ragione, mi sono spiegato molto male, riducendo la cosa ad un fattore minimale.


            Le strisce giornaliere, come le tavole domenicali, come certamente tu saprai, erano pubblicate sui quotidiani, attraverso l'interposta agenzia King Features Syndacate fin dal 1930.
            Tutte le storie delle strisce furono in sostanziale continuità fino a Topolino e l'auto di Pippo che terminò il 26 novembre 1942, quando cioè gli Stati Uniti, seppur non ancora intervenuti in Europa, erano già compromessi nell'evento bellico. Seguì quindi una prima sfornata di strisce auto-conclusive e, da quel momento, ci fu per tutto il periodo bellico un alternarsi di queste storielle con storie di più ampio spessore.
            Non si può pensare che fu una scelta casuale questa, tanto più che, continuò fino al 23 febbraio 1946 - a guerra già finita - quando si affacciarono storie brevi che, a partire da Topolino poligangster, furono tutte a cadenza bisettimanale e, questo, fino a che il 22 settembre 1947 con Eta Beta, l'uomo del 2000, si ritorno alla consuetudine iniziale.
            I fattori che portarono a questa decisione sono da imputare al fatto che il King Features Syndacate in accordo con gli Studio Disney, ritennero che durante il conflitto mondiale, con il conseguente coinvolgimento di tanti giovani americani - e anche di molti artisti - al fronte, che portò, fra le altre cose, ad un calo di vendite dei vari giornali, fosse meglio non pubblicare sui quotidiani storie complesse ma gag che, in una qualche maniera, potessero stemperare il clima non certo positivo del periodo.


            Una volta finita la guerra però, tu mi dirai, perché non tornare alla consuetudine?


            Fu una scelta di carattere strategico.


            Da un lato il King Features Syndacate ebbe l'esigenza, con l'apertura di nuovo di tutti i mercati internazionali, di conquistare tutti i quotidiani a livello mondiale e, in casa Disney, dopo aver trascorso tre anni nell'esercito venne assunto Frank Reilly, in qualità di supervisore del Reparto fumetti. Questi, in accordo con Gottfredson, decise di dare la sequenza bisettimanale alle strisce, perché in questo modo il Syndacate, sarebbe riuscito meglio a programmarle nelle varie testate quotidiane. Nello stesso tempo però, questo espediente diede a Gottfredson la possibilità di ampliare la personalità di Topolino, cosa che diventerà utile in seguito. a lui in primis, ma anche a tutti gli altri autori che nei decenni successivi, si interesseranno a Mickey.

              Per come la vedo io, si tratta di un'anticipazione piuttosto vaga. Indipendentemente dal finale, nel resto della vicenda Topolino tenta in tutti i modi di uccidere il molesto pennuto. Desiste nel suo proposito solo dopo che il tacchino lo salva da un pericolo grave: una motivazione troppo forte per vederci un qualsiasi sottotesto ideologico.

            Appunto: lo salva da un pericolo grave e da qui, deve prendere atto che anche lui ha un'anima.


            Non è questione di sottotesto ideologico - che non c'entra un piffero - ma di essere dei visionari.


            E' spesso - ma non necessariamente - un tratto saliente che certifica i grandi geni.


            Essi, sempre non necessariamente, sono consapevoli di questa loro qualità. Nella musica - materia a me congeniale - due grandi geni, Bach e Beethoven furono, fra le altre cose, dei visionari assoluti. Solo che il primo non ne era affatto cosciente, mentre il secondo lo era in pieno.
             
            Sta di fatto che a distanza di decenni, quel loro gesto artistico, diventa attuale e, nel caso di Walsh e Gottfredson, con Topolino e il tacchino, ci regalarono, una "piccola storia" che nella sua morale, è attuale, oggi più di allora. :) 
            « Ultima modifica: Martedì 8 Ott 2019, 16:27:50 da doppio segreto »
            Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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              Re:Topolino e il tacchino
              Risposta #5: Mercoledì 9 Ott 2019, 22:14:37
              Il cane-bassotto Salsiccia appare nelle prime tavole di "Topolino nell'isola misteriosa" come suo aiutante per riuscire a  far volare l'aereo che ha  costruito così da  emulare Charles Lindbergh.
              Ah, non sapevo avesse questo nome

              In effetti, hai ragione, mi sono spiegato molto male, riducendo la cosa ad un fattore minimale.


              Le strisce giornaliere [...]
              Ora è chiaro: ti ringrazio per avere condiviso queste informazioni davvero interessanti. Dove ti rifornisci di tali dosi di conoscenza?

              Debbo però fare un paio di appunti:
              Tutte le storie delle strisce furono in sostanziale continuità fino a Topolino e l'auto di Pippo che terminò il 26 novembre 1942
              A dire il vero per quasi tutti gli anni '40 - dopo Topolino e il selvaggio Giovedì - le storie sono state scollegate fra loro, eccetto un numero limitatissimo di casi.

              queste storielle con storie di più ampio spessore
              Qui non si tratta di un errore, mi sento di dover fare una precisazione: il termine storielle sembra riferirsi a qualcosa di scadente, mentre in realtà le strisce del periodo furono di ragguardevole qualità.

              si affacciarono storie brevi che, a partire da Topolino poligangster
              A dire il vero la prima storia a troncare la serie di autoconclusive fu Topolino e il bisnonno Albemarle.

              Non è questione di sottotesto ideologico - che non c'entra un piffero - ma di essere dei visionari. [...]
              Qui avevo frainteso io. Avevo capito che consideravi una forma di veganismo, seppure a livello embrionale, fosse presente già nell'autore.

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                Re:Topolino e il tacchino
                Risposta #6: Giovedì 10 Ott 2019, 19:37:35
                Dove ti rifornisci di tali dosi di conoscenza?
                Le mie conoscenze le debbo in buonissima parte a quella integrale che fu "Gli anni d'oro di Topolino" edito dal Corriere della Sera e, a Luca Boschi, in particolare, a cui va il mio più grande riconoscimento.


                Visto però che sono un po' anzianotto già alcune informazioni mi venivano dalla collana d'inizio anni 70 "il Topolino d'oro".


                Poi però ci sono anche due libri fondamentali: "In tappola col topo" di Antonio Faeti e "La filosofia di Topolino" di Giulio Giorello e Ilaria Cozzaglio.


                Infine, un infinitesima parte dipende anche dalle mie elucubrazioni. :blank:
                  A dire il vero per quasi tutti gli anni '40 - dopo Topolino e il selvaggio Giovedì - le storie sono state scollegate fra loro, eccetto un numero limitatissimo di casi.
                queste storielle con storie di più ampio spessore
                Qui non si tratta di un errore, mi sento di dover fare una precisazione: il termine storielle sembra riferirsi a qualcosa di scadente, mentre in realtà le strisce del periodo furono di ragguardevole qualità.

                Bè, non così limitato direi. Comunque io per continuità intendevo più che altro : mai interrotte da strisce auto-conclusive.
                Per quanto riguarda il termine storielle, hai ragione, ho usato un termine sbagliato che non è assolutamente nei miei pensieri.
                Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                 

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