Io ho molto apprezzato la sceneggiatura di Gagnor, trovo che contenga diversi spunti interessanti, e che non manchino i livelli di lettura più adulti: Paperinik che accetta la possibilità di morire ("Se questa è la mia ultima avventura...che sia!"); la rappresentazione di gruppi sociali ove sono presenti sfruttati e sfruttatori, con la presenza di personalità ambigue, come quella di Hellenoire; l'accenno di riflessione sulla fragilità delle speranze umane...in questo quadro, trovo che alcuni passaggi in particolare, quali il mutamento di prospettiva del Senzanome e, appunto, la presentazione della volatilità delle sorti in una battaglia, meritassero qualche tavola in più.
Non ho apprezzato, e mi dispiace dirlo, il comparto grafico; mentre solitamente trovo interessante ed apprezzabile la presenza su Topolino di brevi e semibrevi disegnate da Lavoradori, per il guizzo di originalità che il disegnatore apporta al libretto, in questo caso trovo che il suo tratto molto particolare appesantisca un po' la lettura di una storia di 46 pagine ed in alcuni tratti incida anche sulla comprensione della storia.
Qualche accenno sul finale aperto: da quando Pk è tornato alla ribalta, circa cinque anni fa, praticamente ogni storia si è conclusa con il c.d. finale aperto: quello che spiace è che, mentre su Topolino una storia a puntate ti porta a conoscere il finale di una vicenda dopo una o al massimo due/tre settimane, in questo caso dovremo aspettare almeno tre mesi. E speriamo di averlo, un finale! A me brucia ancora la delusione per alcuni finali della PKNE lasciati aperti o, meglio, irrisolti: negli Argini del Tempo Time 0 è rimasto a fluttuare nello spaziotempo, disancorato dal fulcro atemporale, e non si sa che fine abbia fatto; in Cronaca di un Ritorno Xadhoom ha di nuovo perso i contatti con il suo popolo e non si sa se ci verrà mai ripresentata la sua sorte; in L'orizzonte degli eventi Korinna è rimasta dispersa nel multiverso, con degli evroniani "alternativi", e chissà se sapremo mai se tornerà su Corona. Ciò mi porta al discorso sulla continuity: Gagnor mostra di non volersene preoccupare, ed è giusto che la continuity non venga vissuta come una gabbia, mi domando però perchè debba essere vista in questo modo dagli autori, e non invece come un'opportunità. In fondo, oltre alla profondità delle trame, la continuity ha costituito l'altra rivoluzionaria novità di PKNA e PK2 nell'universo disneyano. E non mi sembra, peraltro, che il rispetto della continuity impedisca ad un autore di battere nuovi percorsi, piuttosto credo che possa essere un segno di rispetto per quei lettori che hanno seguito delle trame e le hanno viste lasciate in sospeso. Naturalmente la mia è una riflessione di carattere generale, essendo ovvio che i casi di finali irrisolti che ho sopra citato non sono nella responsabilità di Gagnor.