Finalmente posso scrivere un post su questo nuovo PK, il post Lucca è stato un delirio tale che quasi rimpiango il venerdì tra la folla con altre 89000 persone...
Ho avuto modo di recuperare i messaggi precedenti e naturalmente molte cose sono già state dette e ripetute, quindi mi soffermerò brevemente su quelli che reputo essere i passaggi salienti:
- Il prezzo può sembrare esagerato, ma parliamo di una storia inedita e di un cartonato, piaccia o meno è lo standard del mercato. Credo che l'impressione del prezzo gonfiato sia dovuta più che altro al fatto che la storia non sia stata particolarmente apprezzata, ma quello della qualità è un giudizio totalmente soggettivo, anche se pure io avrei gradito delle pagine extra per rimpolpare l'albo e non lasciare quella sensazione di prodotto incompleto, penso che due pagine di editoriale per presentare il nuovo progetto e/o gli autori, magari con brevi interviste, e qualche disegno di prova/preparatorio avrebbero giovato al prodotto e alla sua resa globale.
- Sulla sceneggiatura di Gagnor non mi esprimo, farlo ora sarebbe frettoloso perchè quello letto sinora è poco più di un prologo, anche se l'idea è quella di diversi passaggi troppo affrettati. Detto ciò, apprezzo che l'autore abbia volto prendere, com'è giusto che sia, una sua via, che voglia scrivere il suo PK nel rispetto di ciò che già c'è stato ma senza ricalcare o ricopiare o riprendere soggetti già esistenti. Intendiamoci, anch'io sono curioso di leggere come continuano le storie lasciate in sospeso da Artibani e Sisti, ma sono altrettanto fermo nel volere che quelle storie vengano scritte dai rispettivi autori e quindi ben venga che Gagnor e gli altri autori che verranno dopo, se ce ne saranno, perseguano le loro idee originali.
- Sui disegni sono abbastanza combattuto, trovo che lo stile di Lavoradori si presti benissimo a PK e l'ha dimostrato più volte, ma in questa storia ho trovato i suoi disegni in tono minore rispetto al passato, anche se la componente del colore gioca un ruolo non indifferente e il fatto di non averli affidati a Monteduro ritengo sia una grave pecca.
Per concludere, personalmente promuovo con riserva questo nuovo progetto editoriale, che per certi versi, tra l'albo inedito in grande formato e una storia slegata dalla continuity di PKNE, mi ha ricordato le sensazioni che provavo col vecchio PKNA, ma avrei anche preferito di gran lunga un volume più grande per apprezzare meglio la storia, almeno la seconda parte insieme alla prima, più gli extra, e una colorazione diversa, affidata al grande Monteduro.