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Charlie Hebdo e la libertà di satira

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Cornelius
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PolliceSu
    Charlie Hebdo e la libertà di satira
    Venerdì 21 Set 2012, 02:44:19

    Dopo la comparsa in Internet del filmato americano sul profeta Maometto (una stupida porcata, secondo il giudizio di chi l'ha visto) si è scatenata la rabbia di migliaia di persone in diversi paesi musulmani che ha portato addirittura alla morte dell'ambasciatore Usa in Libia e di altri tre americani nel consolato di Bengasi. Proteste molto violente che sono proseguite per diversi giorni, con Al-Quaeda che soffiava sul fuoco e mujaidin sauditi che tentavano di calmare le folle.
    In questo clima surriscaldato e delicato ecco arrivare la rivista satirica francese 'Charlie Hebdo' che pubblica vignette sul Profeta in nome della libertà d'informazione. Quest'ultima iniziativa poteva essere giustificata in un altro momento ma non in questo, con moltissimi cittadini occidentali che vivono e lavorano in paesi musulmani e che possono essere oggetto di violenze e con i tanti immigrati magrebini e africani che vivono in Europa (sette milioni solo in Francia) che vedono una convivenza non sempre facile complicarsi ancor di più.
    Che ne pensate di tutto questo?
    « Ultima modifica: Giovedì 8 Gen 2015, 19:04:37 da leo_63 »

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    Mark
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    PolliceSu
      Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
      Risposta #1: Mercoledì 26 Set 2012, 22:19:17
      Discorso difficile. Se da una parte c'è la voglia di speculare e di cavalcare l'onda nascondendosi dietro la libertà d'informazione, dall'altra si deve ammettere che per molti il film su Maometto e le vignette satiriche sono solo un pretesto per dare sfogo alla violenza.

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        Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
        Risposta #2: Giovedì 27 Set 2012, 14:24:55
        Discorso difficile. Se da una parte c'è la voglia di speculare e di cavalcare l'onda nascondendosi dietro la libertà d'informazione, dall'altra si deve ammettere che per molti il film su Maometto e le vignette satiriche sono solo un pretesto per dare sfogo alla violenza.

        Mi trovo anch'io di fronte allo stesso dilemma. Come ogni frase che pone due termini opposti, questa può essere anche benissimo invertita.
        Il punto è che sono parecchio confuso anch'io. La libertà di stampa è un bene inalienabile, e niente dovrebbe proibire la sua diffusione. Sono le conseguenze che spaventano. Secoli fa, in Europa, si poteva benissimo incorrere nell'ira della Chiesa o delle istituzioni monarchiche di fronte ad una pubblicazione scomoda. Oggi il panorama europeo è cambiato, ma ci siamo immessi in una realtà globale in cui bisogna tener conto anche della sensibilità del prossimo. Sono tendenzialmente concorde nel pubblicare le vignette, ma non nel creare un film. Le vignette sono satiriche, in quello non c'è nulla di male. Il film era effettivamente uno strumento di provocazione, che voleva far leva, in maniera violenta ed immatura, sulla coscienza dei musulmani. Non è nemmeno possibile fare dei paragoni con la realtà europea: se facessero un film su Gesù ritraendolo come un violentoed un pedofilo (come è accaduto con Maometto), questo difficilmente passerebbe la censura, ma non scatenerebbe un putiferio simile. Il problema di fondo sta nel fatto che la religione musulmana non è distinta dalla legislazione dei paesi arabi come lo è da noi quella cristiana, pertanto la Legge Divina nei paesi arabi è ancora tale, e toccare la figura del "Profeta" fino ad esagerare le sue fattezze significa anche criticare in toto la giurisdizione mediorientale e nordafricana. Con questo non voglio assolutamente giudicare l'uccisione dell'ambasciatore, sia chiaro! Dico solo che quel film non doveva essere creato, perché i tempi non sono ancora maturi, e non mi sembra il caso di forzarli (peraltro con una pellicola di pessimo gusto).

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        Andrea87
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          Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
          Risposta #3: Giovedì 27 Set 2012, 16:07:20
          tenete conto che i musulmani col loro calendario sono ancora al 1200 e rotti... praticamente il nostro medioevo (e come tali si comportano)!

          d'altronde una delle "poche" voci atee dei mussulmani (poche perchè fa più rumore il pecoraro del culonistan che invoca allah contro i "cani infedeli" e non il fine studioso che cerca il dialogo) ha detto ”Negli ultimi cento anni gli altri, l’Occidente ateo, è riuscito ad arrivare all’estremità del sistema solare, mentre i musulmani di tutto il mondo non hanno altra preoccupazione che discutere sui capelli e sull’abbigliamento della donna o se 1400 anni fa il califfato spettava a Ali o a Abu Bakr.”.
          Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

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          Mark
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            Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
            Risposta #4: Giovedì 27 Set 2012, 17:34:21
            Il popolo arabo non ha (ancora) avuto un percorso come quello occidentale che è passato dall'integralismo religioso e dal bruciare al rogo le streghe all'illuminismo. Diamo tempo al tempo. Chi è in occidente da anni (ovviamente ci sono le eccezioni) sta integrandosi e sta maturando una mentalità laica che non per questo è atea.

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            Sergio di Rio
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              Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
              Risposta #5: Domenica 17 Feb 2013, 00:24:45
              Interessante tematica.
              Io penso che la libertà di opinione sia assolutamente sacra e inviolabile e non può essere revocata per nessuna ragione, se non in caso di diffamazione, cioè riportare cose assolutamente false su qualcuno.

              Il film in questione, dicono sia insensato e stupido, e non ho motivo di credere il contrario, però il regista ha tutto il diritto di realizzarlo, libertà di espressione artistica - anche le schifezze hanno il diritto di essere fatte.

              Così come non vedo alcun problema nella pubblicazione di vignette da parte di CharlieHebdo. Io, come sostenevo anche nel thread sul politically correct (anche se qui, ovviamente, parliamo di qualcosa di molto più serio) ritengo che non si possa assolutamente ragionare con l'idea del "non pubblichiamo questo sennò quegli altri si offendono". E' una follia ed è anche pericolosa perchè è il primo passo verso la limitazione della libertà di opinione per specifiche esigenze, ma si sa che se si fa un'eccezione, si crea un precedente, allora poi se ne possono fare anche altri.
              E i tentativi di diversi governi e personalità influenti di bloccare la pubblicazione di certe vignette e far passare come mostri gli autori sono semplicemene allucinanti, incommentabili.
              Anni fa, quando si scatenò il casino per le vignette, si cercò di far passare il Jyllands Posten come una specie di periodico nazista e razzista - in realtà è un normalissimo giornale danese di orientamento conservatore. Vergognoso.

              Per me il ragionamento "non diciamo certe cose sennò si offendono, teniamoceli buoni" è semplicemente inconcepibile, in una democrazia civile. Se un gruppo di persone è capace di scatenare una guerra per una vignetta - bè, il problema è loro, non certo di chi le pubblica.

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              Sergio di Rio
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                Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
                Risposta #6: Mercoledì 7 Gen 2015, 14:06:56
                Follia pura.

                http://www.repubblica.it/esteri/2015/01/07/news/francia_colpi_sparati_a_charlie_hebd_parigi_feriti-104447972/

                Il bene più prezioso dell'Occidente, che, al di là di facili buonismi e diplomazie di facciata, lo rende il miglior posto in cui vivere, è la libertà di pensiero, di stampa, di espressione.

                Questo è un vero colpo al cuore di uno principi più sacri.

                Mi auguro solo che di fronte a un simile atto di ottusa violenza, si risponda non chinando la testa e limitando la satira per questioni di "sicurezza", ma si urli ancora più forte, per far capire che non va concesso nulla a chi compie queste azioni.
                « Ultima modifica: Mercoledì 7 Gen 2015, 17:56:28 da Sergio_di_Rio »

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                  Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
                  Risposta #7: Mercoledì 7 Gen 2015, 17:37:05





                  « Ultima modifica: Mercoledì 7 Gen 2015, 17:37:30 da leo_63 »

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                    Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
                    Risposta #8: Mercoledì 7 Gen 2015, 17:57:09
                    Per quanto non mi piacesse la loro satira non si può che restare sbalorditi.
                    Il problema è grosso, e fino ad ora è stato gestito molto, ma molto male. Dopo l'11 settembre si dovevano abbattere definitivamente i terrorismi e ora possiamo ritrovarceli letteralmente sotto la porta di casa.
                    La follia dell'esportazione della democrazia non è ovviamente servita quasi a nulla, portare a casa le teste di qualche terrorista ogni tanto è poco più di mera propaganda "milioni spesi per la guerra ma ecco il trofeo", ma il fenomeno del terrorismo islamico va ben oltre, e forse mai come oggi fa paura anche se non scaglia aerei.
                    Non spetta a me elaborare strategie, ma adesso è tempo di pensare alla sicurezza nazionale, perchè come è successo in Francia può succedere anche qua.

                    Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
                    (G. Testori)

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                    Autocensored
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                      Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
                      Risposta #9: Mercoledì 7 Gen 2015, 19:10:45
                      Allora...fosse per me le religioni andrebbero bandite tutte dalla prima all'ultima (parere personale), e trovo questo gesto ignobile e barbaro.

                      Però anche loro, cosa speravano di ottenere con queste vignette? Se entri nel recinto dei leoni non devi meravigliarti se poi ti sbranano...
                      « Ultima modifica: Mercoledì 7 Gen 2015, 19:11:50 da Nightmare »

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                        Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
                        Risposta #10: Mercoledì 7 Gen 2015, 19:44:29
                        non voglio perdermi in discorsi facili o razzisti..anche perche' NON SONO RAZZISTA e non sono neanche troppo facile ...pero' quello che e' accaduto e' gravissimo !!!l'ennesima minaccia alla liberta' di espressione in pochissimo tempo...a vedere quello che e' successo oggi in francia, tutto l'affare sony- the interview pare una barzelletta.

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                          Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
                          Risposta #11: Mercoledì 7 Gen 2015, 20:07:02
                          fosse per me le religioni andrebbero bandite tutte dalla prima all'ultima

                          Sono il pretesto, non la causa. Elimina il pretesto e dopo qualche secondo ne spunta fuori un altro.


                          Però anche loro, cosa speravano di ottenere con queste vignette? Se entri nel recinto dei leoni non devi meravigliarti se poi ti sbranano...

                          "Beh sì, non doveva essere stuprata... ma anche lei se l'è cercata, si era vestita in modo provocante!"

                          Nope.

                          No man commanded Jean Louise.
                          Not on land and not on water.
                          Jean did whatever he pleased,
                          Until he kissed the gunners daughter.

                          *

                          Eruyomè
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                            Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
                            Risposta #12: Mercoledì 7 Gen 2015, 20:29:23
                            cosa speravano di ottenere? Di fare satira, direi. Cosa si dovrebbe fare, farla su tutti e tutto, politica, società, Chiesa e quant'altro..ma sull'Islam no perchè sennò poi ci sparano addosso?
                            Beh auguri, allora han proprio ragione quelli che parlano di suicidio collettivo e consapevole di civiltà e di pensiero occidentale. E a sto punto sarebbe pure giusto.

                            Che poi anche l'"autorevolissimo" Financial Times ha appena detto che in pratica se la son cercata. Complimenti a loro per il tempismo, tra l'altro. Se non ci arrivano a livello umano, quanto meno a livello di consapevolezza anche giornalistica: hanno praticamente azzerato una redazione giornalistica, praticamente spento una voce, comunque la si pensi, di espressione libera e democratica. Credo sia un evento mai successo, e di gravità inaudita. Schifo a livelli abominevoli.
                            Ma d'altronde è il giornale della Finanza immonda, cosa ci si può aspettare, non certo una qualche etica..

                            Applauso a Paolo e alla redazione del Papersera per il gesto simbolico. Je suis Charlie.
                            «Éala éarendel engla beorhtast
                             ofer middangeard monnum sended.  Aiya Eärendil Elenion Ancalima!»

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                              Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
                              Risposta #13: Mercoledì 7 Gen 2015, 21:11:19
                              Atto vile da condannare, senza se e senza ma.
                              Anzi: tutte le testate giornalistiche d'Europa dovrebbero accordarsi per pubblicare almeno una volta le vignette del Charlie.
                              E la testata dovrebbe continuare a uscire regolarmente.
                              Per non darla vinta agli attentatori, per dimostrargli che agire così non serve a nulla.

                              E a chi dice che se la sono cercata rivolgo un bel vaff***
                              La libertà di pensiero e di stampa non può essere limitata perchè "qualcuno" potrebbe venirti a sparare mentre sei al lavoro.
                              Significherebbe cedere al loro scopo, divenire preda della paura.

                              Comunque, nessuna religione predica di ammazzare gli altri, Islam compreso. Gli "estremisti" cercano solo un pretesto, e se non ci fosse la religione ne avrebbero trovato un altro.
                              Credete che tutte le guerre religiose, dalla crociate al terrorismo abbiano come movente la religione?
                              « Ultima modifica: Mercoledì 7 Gen 2015, 21:14:53 da L94 »

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                                Re: CharlieHebdo e la libertà di satira
                                Risposta #14: Mercoledì 7 Gen 2015, 21:27:41
                                Citazione
                                In queste situazioni temo quello, che tu per caso pensi di introdurti nei principi empi di una dottrina e di intraprendere la strada del delitto.

                                Al contrario troppo spesso quella superstizione ha dato luogo ad azioni scellerate ed empie. In questo modo in Aulide i capi scelti dei Danai, fior fiore degli eroi, macchiarono orribilmente l’altare della vergine Trivia con il sangue di Ifigenia.

                                E non appena a costei la benda posta intorno alle chiome verginali scese da una parte e dall’altra delle guance allo stesso modo e non appena si accorse che il padre triste stava davanti agli altari e che presso costui i sacerdoti nascondevano la spada e che i cittadini alla sua vista piangevano, muta per la paura caduta sulle ginocchia cercava la terra.

                                E non poteva giovare a lei infelice in una situazione del genere il fatto di aver donato per prima il nome di padre al re; infatti, fu sollevata dalle mani degli uomini e fu condotta tremante verso gli altari, non perché potesse essere accompagnata in un luminoso imeneo, dopo aver compiuto il rito solenne secondo le tradizioni, ma pura impuramente nel momento stesso delle nozze cadesse a terra come triste vittima, per il colpo del padre, affinché fosse data una partenza fortunata e favorevole alla flotta.

                                A così grandi mali la religione poté indurre.

                                Lucrezio - De Rerum Natura

                                più attuale oggi che quando venne scritta!
                                Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

                                 

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