Ti rispondo per punti:
- Tu dici che è sbagliato arrestare qualcuno perchè scrive su Facebook? Per me non è così perchè alla fine parliamo sempre di un'azione e, se tale azione infrange la legge, va punita secondo il codice penale.
Con l'avvento dei social network sono nate diverse leggi proprio per contrastare il fenomeno di poter scrivere la qualsiasi e rimanere impuniti, tra le più famose ti cito quella contro il bullismo e quella contro gli stalker.
Per quanto riguarda il discorso sull'apologia, l'apologia di reato consiste nell'apologizzare, cioè nell'esaltare o difendere pubblicamente un'azione riconosciuta reato dalla legge della nazione in cui si vive (
http://it.wikipedia.org/wiki/Apologia_di_reato).
Come vedi non è così fumoso come sembra, nel nostro caso Dieudonnè si è riconosciuto nell'attentatore ed è quindi stato messo in stato di fermo.
In Italia esiste l'apologia del fascismo e in Germania quella del nazismo, magari tu pensi che siano leggi ingiuste o ambigue ma finchè ci sono vanno rispettate.
- Il "già noto alle cronache" è riferito al fatto che è stato più volte condannato per aver espresso idee antisemitiche durante i suoi spettacoli, ed è bene ricordare che c'è un abisso di differenza tra fare satira sugli ebrei e fare discorsi inneggianti all'antisemitismo, che è un reato riconosciuto dalla legge.
E' stato anche condannato per uno spettacolo dai toni razzisti, quindi non parliamo più, come dici tu, di decenza e buon costume opinabili, ma di veri e propri reati.
La quenelle poi, secondo l'autore stesso, ha una connotazione sessuale e politica perché indica la lunghezza del pene o della quenelle (pietanza a base di pesce) che Dieudonnè infilerebbe nel posteriore ai sionisti.
Qui non si tratta di ultrasensibilità o di vedere del marcio dappertutto, mi sembra lampante che il personaggio in questione odi il popolo ebreo e il fatto che abbia inneggiato all'uomo che ha compiuto un massacro in un negozio kosher sia l'ennesima prova di ciò.
- Come ho già detto prima, chi compie qualsiasi azione, sia anche il solo scrivere, se ne deve assumere la responsabilità davanti alla legge e ai tribunali se con tale azione commette reato.
Il fatto che Dieudonnè sia un comico o un uomo di spettacolo non lo assolve se esprime idee che incitano all'odio verso qualcuno, e questo è il punto chiave del mio pensiero, cioè che puoi avere tutta la libertà di parola e di espressione del mondo, purchè non vengano travalicati i limiti delle leggi vigenti.
Io non sottovaluto la potenza delle parole, i peggiori dittatori del mondo hanno cominciato con dei semplici discorsi (Mussolini, Hitler, Pol Pot...) e non si deve dimenticare dove si è arrivati alla fine.
- Mi è spiaciuto leggere nella tua ultima affermazione concetti come "deviato" e "malafede" perchè, secondo me, non rispecchiano il senso dell'intervista, che è quello di discernere tra il fare delle battute e commettere reato.
In ogni caso il mio pensiero l'ho espresso e non credo posterò oltre perchè sarei ripetitivo, è abbastanza chiaro che abbiamo idee troppo diverse per trovare un punto d'incontro (non che sia necessario), quindi ti ringrazio per il dibattito e la chiudo qui, in amicizia