Rispetto a Gianni, vorrei però dire la mia sul fatto che Fontana avrebbe mantenuto, a grandi linee, l'impostazione generale del film.
Io penso che aldilà dei ruoli assegnati all'avvocatessa e a Paperone e il ribadire finale che, sacrosantamente "ognuno ha diritto ad un difensore", la storia che Fontana imbastisce, ribalti completamente quello che è uno di quelli che sono i problemi più grandi della giustizia.
Nella società capitalistica - la nostra, quella vincente nel mondo - i ricchi - e Paperone è il più ricco del mondo - sono quelli che si possono permettere il fior fiore dei difensori che, se non sempre, quasi sempre, vuoi con cavilli e, almeno in Italia in particolar modo con la prescrizione, fanno evitare ai loro clienti la giusta punizione che meriterebbero.
I poveracci, gli sfigati, i balordi, gli ultimi degli ultimi, invece spesso si devono accontentare di avvocati d'ufficio con tutte le conseguenze che ne ... conseguono.
Il mondo della giustizia che Fontana - e con lui la Disney italiana - ci rappresenta e che fa percepire ai giovanissimi e anche agli adulti che osannano questa storia, è esattamente il contrario di tutto ciò
Infatti ho scritto che il messaggio del film qui viene travisato o, nel migliore dei casi, cambiato. In effetti anche la tua lettura ci sta: quella che vediamo rappresentata è una "situazione "ideale" (non voglio dire utopistica), in cui anche i poveracci e gli sfigati vengono difesi alla pari di tutti.
Voglio però credere che Fontana volesse più che altro far vedere come
dovrebbe essere la giustizia e non come effettivamente è. Non penso quindi che volesse dare delle false illusioni... forse.
Il punto è che trovo che sia tutto impostato male. Anzitutto non è vero che i bassotti sono sempre liberi, questo è un assunto che non ho capito. I bassotti, da sempre fanno dentro e fuori dal carcere, semplicemente scontano la pena ed escono, o al limite evadono, per poi farsi beccare di nuovo. L'asserzione che sono sempre liberi mi sembra una forzatura per dare avvio alla storia, anche se poi è l'avvocato stesso a dire che non sempre riesce a farli assolvere.
Poi c'è il fatto che quelle che loro compiono, e per le quali l'avvocato li difende, sono azioni con intenti criminosi palesi (ci sono anche i loro dialoghi a confermarlo, nel caso qualche anima candida potesse pensare che stiano su una talpa meccanica giusto per scavare un pozzo per irrigare le aiuole). Non si tratta quindi di difendere qualcuno accusato ingiustamente, alla tortora, per fare un esempio eclatante, ma di difendere chi un reato voleva commetterlo. Ora d'accordo che la legge non può punire le intenzioni e che quindi l'avvocato non la infrange facendoli assolvere, ma non è che ne esca così bene. Per di più quel "ognuno ha diritto ad un difensore" è bello, bellissimo, ma lei lo fa principalmente per saldare un debito di riconoscenza. Insomma è una situazione non così bianco/nero come forse voleva essere nelle intenzioni, ma piena di grigi.
Nel film invece si parla di veri errori giudiziari (che costano la vita a due innocenti condannati per sbaglio).
Per farla breve, non riesco a vedere in rose quel personaggio positivo che teoricamente dovrebbe essere